subsahara
Coldest Ice
Questo è un reportage un po’ abusivo, per diversi motivi:
Ma avevo pernottato in regione per giustificati motivi, e prima di tornare nel mio luogo di residenza non ho resistito al richiamo di Anpezo.
Di mamma ce n’è una sola, ma anche di Cortina ce n’è una sola :checepossofa:
Il giorno precedente quindi, resomi conto di questo fatto lapalissiano, mi procuro l’occorrente per una semplice gita in giornata.
Dunque, ho con me dei pantaloni di velluto a coste e una giacca da città, che vanno benissimo; mi mancano solo delle calzature, ma rimedio con un paio di doposcì comprati alla Decathlon per 10 €. E poi l’occorrente per un eventuale pranzo al sacco.
Il mattino seguente percorro l’A27, ma invece di arrivare alla barriera di Belluno esco all’uscita precedente, in modo da potermi gustare la piacevole strada che costeggia il Lago di Santa Croce e che offre scorci incantevoli sul bellissimo Alpago.
Una decisione potenzialmente nefasta: appena guadagnato il lungolago vengo infatti fermato da una volante dei Carabinieri:
“Patente e libretto”
“Ecco. Vuole anche la carta d’identità?”
“No, non c’è bisogno”
“Io comunque sono residente a Roma”
“Come, a Roma?”
“Sì, ma ho dormito a XXX perché avevo da fare a YYY”
“E dov’è diretto?”
“A Cortina”
“Motivo?”
“Be’… Voglio fare una camminata…”
E qui il buon Carabiniere mi fa la raccomandazione:
“Guardi che se si attarda però al pomeriggio rischia di non potersi muovere...
Rimanga in Alpago! Non vede come è bello?”
“E’ bellissimo, lo so… quanto alla statale d’Alemagna, la conosco bene. Tornerò prima che si formi il macello”
“Mi raccomando… arrivederci”
“Arrivederci”
Continuo senza indugi fino a Cortina, dove arrivo alle 10:15. Lascio la macchina nel parcheggio di Cianpo de Sote, mi infilo i doposcì e parto all’attacco.
Pannello all’inizio della strada forestale che porta fino a Malga Federa. Siamo attorno ai 1180 m slm
L’inizio della forestale, percorsa da gente di ogni tipo: camminatori, ciaspolatori, pellatori, slittinisti.
C’erano anche due signore che si portavano i loro yorkshire dentro lo zainetto
Il bel bosco è formato da pecci, larici e anche qualche faggio
Ogni tanto si aprono degli scorci clamorosi: Sorapiss
Cristallo
Croda da Lago
Tofana di Mezzo
Ancora Cristallo
Ancora Croda da Lago
Il Becco di Mezzodì
La piacevolissima passeggiata nel bosco termina abbastanza rapidamente, anche perché sono salito con passo molto allegro.
Dopo un’oretta infatti mi trovo già a 1800 metri di quota, in corrispondenza della meravigliosa radura dove è sita la Malga Federa
La malga, sorvegliata dalla Croda da Lago, era aperta.
Ne approfitto per un buon bicchiere di bianco, assaporato al cospetto dei soliti strepitosi panorami che offre la conca ampezzana
Dopo venti minuti mi rimetto in marcia, diretto verso il rifugio Palmieri. La traccia si restringe, ma è sempre perfettamente battuta
In breve sono in vista del Palmieri
Verso sud, il Becco di Mezzodì e la Forcella Ambrizzola
Il Palmieri (chiuso)
Sorapiss e Antelao visti dal rifugio
… e il Cristallo
La Croda da Lago incombe
Il lago
Linee sul bianco
Ero partito con l’idea di fermarmi al Palmieri ma l’appetito, si sa, vien mangiando.
E allora mi incammino sulla traccia che sale gradualmente verso forcella Ambrizzola
Le pareti della Croda da Lago
Pendii tracciati
La forcella si avvicina; l’incedere è un po’ faticoso
All’una meno dieci raggiungo alfine la mia meta.
Vista retrospettiva.
Faccio ancora qualche metro in salita verso il Becco di Mezzodì, diretto a un masso piatto dove posso sedermi con comodo (avevo i pantaloni di velluto… non sarebbe stata una buona idea sedersi direttamente sulla neve )
Eccezionale anche la vista sull’altro versante: Pelmo, Civetta…
… le lontane Pale (si vedeva bene anche il “ditino” dell’Alberghetto, alla testata della Val Canali)
…la Marmolada
Consumo in estasi il mio pasto frugale, e brindo alla Croda da Lago
Passo un’ora buona in trance, poi mi rimetto in piedi, saluto il Pelmo…
… scendo di nuovo alla forcella…
… e mi appresto a tornare per dove sono venuto.
Eccola Cortina nel centro dell’impareggiabile conca.
E dietro, la Croda del Becco, la Croda Rossa, il Cristallo, il lontano Picco dei Tre Scarperi, le “Due Cime”...
Epifania tofanica, sulla via del ritorno.
Alle tre e mezza sono di nuovo al parcheggio.
- è sì la descrizione di un itinerario scialpinistico, ma io sono salito e poi sceso a piedi;
- la mia presenza sul posto era, forse, non pienamente “lecita”.
Ma avevo pernottato in regione per giustificati motivi, e prima di tornare nel mio luogo di residenza non ho resistito al richiamo di Anpezo.
Di mamma ce n’è una sola, ma anche di Cortina ce n’è una sola :checepossofa:
Il giorno precedente quindi, resomi conto di questo fatto lapalissiano, mi procuro l’occorrente per una semplice gita in giornata.
Dunque, ho con me dei pantaloni di velluto a coste e una giacca da città, che vanno benissimo; mi mancano solo delle calzature, ma rimedio con un paio di doposcì comprati alla Decathlon per 10 €. E poi l’occorrente per un eventuale pranzo al sacco.
Il mattino seguente percorro l’A27, ma invece di arrivare alla barriera di Belluno esco all’uscita precedente, in modo da potermi gustare la piacevole strada che costeggia il Lago di Santa Croce e che offre scorci incantevoli sul bellissimo Alpago.
Una decisione potenzialmente nefasta: appena guadagnato il lungolago vengo infatti fermato da una volante dei Carabinieri:
“Patente e libretto”
“Ecco. Vuole anche la carta d’identità?”
“No, non c’è bisogno”
“Io comunque sono residente a Roma”
“Come, a Roma?”
“Sì, ma ho dormito a XXX perché avevo da fare a YYY”
“E dov’è diretto?”
“A Cortina”
“Motivo?”
“Be’… Voglio fare una camminata…”
E qui il buon Carabiniere mi fa la raccomandazione:
“Guardi che se si attarda però al pomeriggio rischia di non potersi muovere...
Rimanga in Alpago! Non vede come è bello?”
“E’ bellissimo, lo so… quanto alla statale d’Alemagna, la conosco bene. Tornerò prima che si formi il macello”
“Mi raccomando… arrivederci”
“Arrivederci”
Continuo senza indugi fino a Cortina, dove arrivo alle 10:15. Lascio la macchina nel parcheggio di Cianpo de Sote, mi infilo i doposcì e parto all’attacco.
Pannello all’inizio della strada forestale che porta fino a Malga Federa. Siamo attorno ai 1180 m slm
L’inizio della forestale, percorsa da gente di ogni tipo: camminatori, ciaspolatori, pellatori, slittinisti.
C’erano anche due signore che si portavano i loro yorkshire dentro lo zainetto
Il bel bosco è formato da pecci, larici e anche qualche faggio
Ogni tanto si aprono degli scorci clamorosi: Sorapiss
Cristallo
Croda da Lago
Tofana di Mezzo
Ancora Cristallo
Ancora Croda da Lago
Il Becco di Mezzodì
La piacevolissima passeggiata nel bosco termina abbastanza rapidamente, anche perché sono salito con passo molto allegro.
Dopo un’oretta infatti mi trovo già a 1800 metri di quota, in corrispondenza della meravigliosa radura dove è sita la Malga Federa
La malga, sorvegliata dalla Croda da Lago, era aperta.
Ne approfitto per un buon bicchiere di bianco, assaporato al cospetto dei soliti strepitosi panorami che offre la conca ampezzana
Dopo venti minuti mi rimetto in marcia, diretto verso il rifugio Palmieri. La traccia si restringe, ma è sempre perfettamente battuta
In breve sono in vista del Palmieri
Verso sud, il Becco di Mezzodì e la Forcella Ambrizzola
Il Palmieri (chiuso)
Sorapiss e Antelao visti dal rifugio
… e il Cristallo
La Croda da Lago incombe
Il lago
Linee sul bianco
Ero partito con l’idea di fermarmi al Palmieri ma l’appetito, si sa, vien mangiando.
E allora mi incammino sulla traccia che sale gradualmente verso forcella Ambrizzola
Le pareti della Croda da Lago
Pendii tracciati
La forcella si avvicina; l’incedere è un po’ faticoso
All’una meno dieci raggiungo alfine la mia meta.
Vista retrospettiva.
Faccio ancora qualche metro in salita verso il Becco di Mezzodì, diretto a un masso piatto dove posso sedermi con comodo (avevo i pantaloni di velluto… non sarebbe stata una buona idea sedersi direttamente sulla neve )
Eccezionale anche la vista sull’altro versante: Pelmo, Civetta…
… le lontane Pale (si vedeva bene anche il “ditino” dell’Alberghetto, alla testata della Val Canali)
…la Marmolada
Consumo in estasi il mio pasto frugale, e brindo alla Croda da Lago
Passo un’ora buona in trance, poi mi rimetto in piedi, saluto il Pelmo…
… scendo di nuovo alla forcella…
… e mi appresto a tornare per dove sono venuto.
Eccola Cortina nel centro dell’impareggiabile conca.
E dietro, la Croda del Becco, la Croda Rossa, il Cristallo, il lontano Picco dei Tre Scarperi, le “Due Cime”...
Epifania tofanica, sulla via del ritorno.
Alle tre e mezza sono di nuovo al parcheggio.