Oggi mi sono arrivati i Lange XT3 che userò da scialpinismo e non potevo non provarli. Mi libero solo nel pomeriggio e anche se è tardi la voglia è tanta. Con dei magheggi organizzativi riesco a fare un tardo pomeridiano di skialp. E sarà un bellissimo e veloce "take profit" speculativo scialpinistico.
Risultato: alle 16:23 riesco ad avere sci e scarponi ai piedi presso Malga Pizzegoro ai 1020 m di Recoaro Mille.
Salgo per la pista ed il sole inizia a calare.
Arrivo al Rifugio Gingerino e mi sorprendo di quanto poco ci ho messo. Allora, non so per quale motivo, mi dico: "stavolta vado a vedere la vetta del monte Campetto".
Si tratta di una cima adiacente al Rifugio Gingerino che non ho mai salito e che mi sono sempre dimenticato di salire.
Come supero l'arrivo della seggiovia mi viene in mente che su questo versante c'è un canalone che mi ha fatto "sbavare" durante la gita a Cima Ofre.
Un vajo molto elegante ed estetico di cui ho chiesto info anche qui: https://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=96353&p=2274319&viewfull=1#post2274319 nel topic di Frad62. E' il primo canalone della Catena del Tre Croci partendo da Est.
Canalone del Campetto da Campogrosso.
Spero si possa vedere l'attacco salendo alla vetta del Campetto così magari un giorno lo farò. Passo a fianco ad una "voragine" e...
Si vede, si vede, l'attacco si vede, eccome se si vede.
Passo oltre ma oramai il "tarlo" è lanciato a folle velocità verso quella parte del cervello che non comandiamo sempre-sempre.
Mi ripeto "non sembra ripidissimo e la neve non è pessima come al solito ma solo non bella".
Decido che "Ci penso". Intanto vado a vedere i colori del tramonto da Cima Campetto.
Bei contrasti. Sullo sfondo il Plische e il Carega.
Vanno proprio bene questi scarponi.
Faccio il Canalone? "è la prima volta che li metto ed ho regolato gli attacchi dynafit io "a caso".
Non so se sia il caso di lanciarsi nel canalone, ed è quasi sera.
Intanto togliamo le pelli e facciamo due curve qui dietro così capisco meglio.
Quando ripasso nei pressi dell'imbocco, "tasto" la neve e, boh, qualcosa di anti-razionale ma istintivo mi fa scegliere di imboccarlo senza alcun dubbio.
Le prime curve in alto sono moooooolto piacevoli. Bella neve morbida e profonda. Ottima scelta mi dico.
Il canale dopo il primo tratto largo e ripido ma non troppo si restringe ed aumenta la pendenza. La neve cambia, diventa dura ma ancora piacevolmente sciabile.
E poi inizia la peste delle valanghe aliene. Colate ovunque e pezzi di neve di forma sferica :shock: dappertutto.
La parte ghiacciata è sciabile ma non mi fido "osare" essendo solo. La parte non ghiacciata è invasa da queste sfere di neve.
Ma non importa si scende in qualche modo.
Arrivo ad un salto con dei sassi affioranti.
Con "strategia" e calma lo supero.
Sotto le neve non è più neve. Devo farmi un 10 minuti di perdita di quota su vere e proprie sfere bianche.
Non pericolose (se cadi ti fermi penso subito) ma molto impegnative.
Le palle di neve fanno girare le altre.
Finalmente il vallone si allarga e riesco a trovare dei pendii non svalangati.
Ritornare a sciare su della crosta, della banale crosta mai come stavolta mi regala un grande piacere... quasi come aver trovato la prima powder ad inizio stagione DD
Si scende infine in un bosco intricato di quelli che non hanno 20 cm di spazio libero fino a incontrare quella che mi aspettavo fosse una pista da fondo ed invece era n veste "stradale". Sci in spalla ed in 20 minuti di è ai parcheggi.
Un canalone che con bella neve fredda invernale e senza valanghe e sfere-bianche potrebbe essere una bellissima discesa! Continuo, pendenza sostenuta ma non eccessiva, lungo, ambiente bellissimo e ritorno alle auto non impegnativo.
Da rifare o con firn e valanghe smussate o con polverella da cima a fondo.
Info gita
Risultato: alle 16:23 riesco ad avere sci e scarponi ai piedi presso Malga Pizzegoro ai 1020 m di Recoaro Mille.
Salgo per la pista ed il sole inizia a calare.
Arrivo al Rifugio Gingerino e mi sorprendo di quanto poco ci ho messo. Allora, non so per quale motivo, mi dico: "stavolta vado a vedere la vetta del monte Campetto".
Si tratta di una cima adiacente al Rifugio Gingerino che non ho mai salito e che mi sono sempre dimenticato di salire.
Come supero l'arrivo della seggiovia mi viene in mente che su questo versante c'è un canalone che mi ha fatto "sbavare" durante la gita a Cima Ofre.
Un vajo molto elegante ed estetico di cui ho chiesto info anche qui: https://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=96353&p=2274319&viewfull=1#post2274319 nel topic di Frad62. E' il primo canalone della Catena del Tre Croci partendo da Est.
Canalone del Campetto da Campogrosso.
Spero si possa vedere l'attacco salendo alla vetta del Campetto così magari un giorno lo farò. Passo a fianco ad una "voragine" e...
Si vede, si vede, l'attacco si vede, eccome se si vede.
Passo oltre ma oramai il "tarlo" è lanciato a folle velocità verso quella parte del cervello che non comandiamo sempre-sempre.
Mi ripeto "non sembra ripidissimo e la neve non è pessima come al solito ma solo non bella".
Decido che "Ci penso". Intanto vado a vedere i colori del tramonto da Cima Campetto.
Bei contrasti. Sullo sfondo il Plische e il Carega.
Vanno proprio bene questi scarponi.
Faccio il Canalone? "è la prima volta che li metto ed ho regolato gli attacchi dynafit io "a caso".
Non so se sia il caso di lanciarsi nel canalone, ed è quasi sera.
Intanto togliamo le pelli e facciamo due curve qui dietro così capisco meglio.
Quando ripasso nei pressi dell'imbocco, "tasto" la neve e, boh, qualcosa di anti-razionale ma istintivo mi fa scegliere di imboccarlo senza alcun dubbio.
Le prime curve in alto sono moooooolto piacevoli. Bella neve morbida e profonda. Ottima scelta mi dico.
Il canale dopo il primo tratto largo e ripido ma non troppo si restringe ed aumenta la pendenza. La neve cambia, diventa dura ma ancora piacevolmente sciabile.
E poi inizia la peste delle valanghe aliene. Colate ovunque e pezzi di neve di forma sferica :shock: dappertutto.
La parte ghiacciata è sciabile ma non mi fido "osare" essendo solo. La parte non ghiacciata è invasa da queste sfere di neve.
Ma non importa si scende in qualche modo.
Arrivo ad un salto con dei sassi affioranti.
Con "strategia" e calma lo supero.
Sotto le neve non è più neve. Devo farmi un 10 minuti di perdita di quota su vere e proprie sfere bianche.
Non pericolose (se cadi ti fermi penso subito) ma molto impegnative.
Le palle di neve fanno girare le altre.
Finalmente il vallone si allarga e riesco a trovare dei pendii non svalangati.
Ritornare a sciare su della crosta, della banale crosta mai come stavolta mi regala un grande piacere... quasi come aver trovato la prima powder ad inizio stagione DD
Si scende infine in un bosco intricato di quelli che non hanno 20 cm di spazio libero fino a incontrare quella che mi aspettavo fosse una pista da fondo ed invece era n veste "stradale". Sci in spalla ed in 20 minuti di è ai parcheggi.
Un canalone che con bella neve fredda invernale e senza valanghe e sfere-bianche potrebbe essere una bellissima discesa! Continuo, pendenza sostenuta ma non eccessiva, lungo, ambiente bellissimo e ritorno alle auto non impegnativo.
Da rifare o con firn e valanghe smussate o con polverella da cima a fondo.
Info gita