Coppa del Mondo di Sci e Regioni: il "caso" piemontese-valdostano

Matot

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Buonasera, volevo proporvi una riflessione (mi scuso in anticipo se mai fosse stata fatta) sulla provenienza di alcuni sciatori/rici che hanno disputato la Coppa del Mondo e che provengono da queste due Regioni alpine: Piemonte e Valle d'Aosta.

Ho notato che, tranne alcuni sparuti casi, non sono stati molti gli atleti di livello provenienti dall'ex Ducato di Savoia (lo chiamo così HIHIHI). Ho messo di seguito sia i vincitori di gare sia chi ha conquistato almeno un podio, ci fosse qualcuno che ho dimenticato non esitate ad aggiungerlo/segnalarlo.

Piemonte:

Piero Gros
Paolo De Chiesa
Massimiliano Blardone
Marta Bassino
Alessandra Merlin

Valle d'Aosta:

Leonardo David
Franco Bieler
Richard Pramotton
Matteo Belfrond
Erik Seletto
Alberto Schieppati
Federica Brignone
Wanda Bieler
 
Abito vicino a Saluzzo, paese di De Chiesa. Direi che il problema è la mancanza di cultura sportiva...nel senso che tra elementari, medie e superiori ho conosciuto 1 sola persona che ha praticato per qualche anno sci agonistico (ma entro i 14 anni aveva già smesso).
Io ho 3 comprensori (si parla di 1 seggiovia + 1 skilift per ognuno) entro 30 minuti da casa. Pragelato e Sestriere a 1 ora o poco più, Limone e Prato Nevoso a 1 ora e mezza....eppure non conosco nessuno che faccia o abbia fatto sci agonistico. La grande maggioranza della gente non abita nelle vallate ma in pianura, e se abiti in pianura fai altri sport (specie da bambino, e specialmente se in famiglia non si scia). In Piemonte non si vive generalmente "in montagna" così come in Trentino....i paesi dove ci sono gli impianti sciistici di solito è già tanto se fanno 100 abitanti.
 
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in realtà la vialattea è letteralmente infestata di ragazzini degli sci club che fanno agonismo

evidentemente sono società scarse, perché si perdono per lo più tutti per strada...
 
Io invece avevo fatto una considerazione simile, ma di contenuto diverso. Mi sembra che a livello femminile le atlete italiane di Coppa del Mondo ultimamente provengano sempre di più dal Nord-Ovest, mentre stiano diminuendo quelle del Nord-Est.

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Buonasera, volevo proporvi una riflessione (mi scuso in anticipo se mai fosse stata fatta) sulla provenienza di alcuni sciatori/rici che hanno disputato la Coppa del Mondo e che provengono da queste due Regioni alpine: Piemonte e Valle d'Aosta.

Ho notato che, tranne alcuni sparuti casi, non sono stati molti gli atleti di livello provenienti dall'ex Ducato di Savoia (lo chiamo così HIHIHI). Ho messo di seguito sia i vincitori di gare sia chi ha conquistato almeno un podio, ci fosse qualcuno che ho dimenticato non esitate ad aggiungerlo/segnalarlo.

Piemonte:

Piero Gros
Paolo De Chiesa
Massimiliano Blardone
Marta Bassino
Alessandra Merlin

Valle d'Aosta:

Leonardo David
Franco Bieler
Richard Pramotton
Matteo Belfrond
Erik Seletto
Alberto Schieppati
Federica Brignone
Wanda Bieler

Nell'elenco mancano i piemontesi di adozione: i fratelli Marsaglia e la Ceccarelli.
 
Io invece avevo fatto una considerazione simile, ma di contenuto diverso. Mi sembra che a livello femminile le atlete italiane di Coppa del Mondo ultimamente provengano sempre di più dal Nord-Ovest, mentre stiano diminuendo quelle del Nord-Est.

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Nell'elenco mancano i piemontesi di adozione: i fratelli Marsaglia e la Ceccarelli.

Hai ragione, mi sono dimenticato della Cecca. :D

Comunque, in Vda (io vengo da lì) siamo quattro gatto e potrei aspettarmi poca produzione in termini di sciatori di Coppa del Mondo (beninteso, comunque, che la Vda è coperta al 100% da montagne...), però il Piemonte mi stupisce in tal senso.
 

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Hai ragione, mi sono dimenticato della Cecca. :D

Comunque, in Vda (io vengo da lì) siamo quattro gatto e potrei aspettarmi poca produzione in termini di sciatori di Coppa del Mondo (beninteso, comunque, che la Vda è coperta al 100% da montagne...), però il Piemonte mi stupisce in tal senso.
In val d'Aosta si gioca a "bac e pandon", si chiama Rebatta, credo. [emoji1] In Piemonte esiste solo il Toro e la Juve, niente rugby ad esempio. Il nord ovest ha una cultura sportiva monotematica, calciofila e decisamente poco legata alla montagna. I pochi, però sono più legati allo sci alpinismo che alla sciata in pista.
 
Ultima modifica:
Mah, in termini di cultura sciistica il Piemonte può vantare Cattaneo e l'ex maestro di sci Briatore.
Mi sembra che bastino questi due grandissimi a riequilibrare la situazione.



Strano, pensavo che il primo vaffank. arrivasse molto prima HIHIHI
 
Per il Piemonte non lo so, mentre la Valle’ non riesco a capirla ho il figlio di un carissimo amico nell’Aosta, lavorano tantissimo, sciano benissimo, ma i trentini- altoatesini hanno sempre qualche centesimo in meno. Qui in Lombardia ci consoliamo con le Bergamasche, dure cazzute e sempre con una marcia in più :D

Ciao

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Dimenticavo Pierl ti fustighi da solo giusto? HIHIHIHIHIHI:D

Ciao
 
Io comunque non farei un "pacchetto unico"
La Valle d'Aosta è una cosa, il Piemonte un'altra

Voglio dire, la VdA con 120.000 abitanti secondo me fa abbastanza, se non molto, il Trentino ne ha 1 milione e fischia, in proporzione dovrebbe avere una decina di overall...:D battute a parte (oddio, "tecnicamente" è una cosa vera), prendendo quegli 8 nomi e moltiplicando per 10 non so se si va molto lontano dalle medie di altre regioni

Il Piemonte invece... boh?
 
Io comunque non farei un "pacchetto unico"
La Valle d'Aosta è una cosa, il Piemonte un'altra

Voglio dire, la VdA con 120.000 abitanti secondo me fa abbastanza, se non molto, il Trentino ne ha 1 milione e fischia, in proporzione dovrebbe avere una decina di overall...:D battute a parte (oddio, "tecnicamente" è una cosa vera), prendendo quegli 8 nomi e moltiplicando per 10 non so se si va molto lontano dalle medie di altre regioni

Il Piemonte invece... boh?

Il mio umile parere è che non sia una questione di culture sportive né di organizzazione dei centri sportivi, ma di soldi.
Il nord Italia ruota intorno alla Lombardia, la regione più forte economicamente, che per una serie di motivi, logistici e di impresa, guarda molto più al TAA che alla VdA.
Il Piemonte dovrebbe investire su sé stesso e in VdA, ma non ha la stessa forza economica.
E' stato detto, anche da un piemontese, che i piemontesi pensano solo al calcio...ma "queste io non creto" (cit Razzi).
Capisco l'amarezza di uno sciatore che si vede circondato da calciatori i quali singolarmente costano quanto un mondiale di sci, ma io ho toccato con mano l'affetto e l'orgoglio che i piemontesi nutrono verso le loro montagne.
Anzi, per quanto le esperienze personali contino zero, posso anche testimoniare di un mio cugino nato sul mare e trasferitosi a Ivrea (era un talento dell'informatica), che fu trascinato dai colleghi sui monti e con gli anni divenne un fortissimo rocciatore. Andava a scalare con gli amici ogni week end. Purtroppo, per una tragica sfortuna, la sua passione gli costò la vita.
 
Io comunque non farei un "pacchetto unico"
La Valle d'Aosta è una cosa, il Piemonte un'altra

Voglio dire, la VdA con 120.000 abitanti secondo me fa abbastanza, se non molto, il Trentino ne ha 1 milione e fischia, in proporzione dovrebbe avere una decina di overall...:D battute a parte (oddio, "tecnicamente" è una cosa vera), prendendo quegli 8 nomi e moltiplicando per 10 non so se si va molto lontano dalle medie di altre regioni

Il Piemonte invece... boh?

Non fare pacchetto unico anche di Trentino e Alto Adige pero'. Perche`nel mondo sci (e non solo...), soprattutto per quanto riguarda i ragazzini, praticamente non si parlano.
 
Il mio umile parere è che non sia una questione di culture sportive né di organizzazione dei centri sportivi, ma di soldi.
Il nord Italia ruota intorno alla Lombardia, la regione più forte economicamente, che per una serie di motivi, logistici e di impresa, guarda molto più al TAA che alla VdA.
Il Piemonte dovrebbe investire su sé stesso e in VdA, ma non ha la stessa forza economica.
E' stato detto, anche da un piemontese, che i piemontesi pensano solo al calcio...ma "queste io non creto" (cit Razzi).
Capisco l'amarezza di uno sciatore che si vede circondato da calciatori i quali singolarmente costano quanto un mondiale di sci, ma io ho toccato con mano l'affetto e l'orgoglio che i piemontesi nutrono verso le loro montagne.
Anzi, per quanto le esperienze personali contino zero, posso anche testimoniare di un mio cugino nato sul mare e trasferitosi a Ivrea (era un talento dell'informatica), che fu trascinato dai colleghi sui monti e con gli anni divenne un fortissimo rocciatore. Andava a scalare con gli amici ogni week end. Purtroppo, per una tragica sfortuna, la sua passione gli costò la vita.

Dici giustamente che in Piemonte siamo molto legati alle nostre montagne, però bisogna anche pensare che sono montagne profondamente diverse da quelle della VdA e del TAA. Quando dico "diverse", intendo che l'interazione tra uomo e montagna qui in Piemonte funziona molto "alla vecchia maniera".
Le uniche realtà più "mondane e internazionali" mi viene da dire che siano la Via Lattea, Limone e Prato Nevoso. Tutto il resto vive di un turismo mordi e fuggi fatto di gente che abita nei paraggi e fa il giro della giornata, perciò mancano anche investimenti e infrastrutture. Questo porta a perdere molte possibilità da un lato ma permette anche di mantenere la montagna in uno stato più intatto e naturale.

Una delle vallate più apprezzate è, per esempio, la Valle Maira. Tanti tedeschi in estate e in inverno, ma è un turismo di qualità e non di quantità (come può essere in Trentino). Ebbene, in Valle Maira non c'è nemmeno 1 impianto di risalita...se vuoi sciare fai skialp.
Lo stesso discorso vale in tantissime altre vallate. Io sono in Valle Po dove qualcosa c'è per sciare (Crissolo e Pian Munè) ma sono letteralmente 4 piste in totale. Le potenzialità per espandere e creare comprensori ci sono, ma non ci sono i soldi e la volontà di farlo.
Questo discorso vale anche per il turismo estivo, e francamente sono contento così perchè trovarmi una cabinovia che mi porta la gente con i risvoltini a 2500-2600 metri sotto il Monviso mi darebbe solo fastidio. Allo stesso modo mi da fastidio vedere una strada come quella di Pian del Re presa d'assalto da centinaia di auto ogni weekend....un parcheggio a 2000 metri con 250 auto parcheggiate fa obiettivamente schifo. Fosse per me limiterei ulteriormente gli accessi, pensando appunto a costruire magari una seggiovia che ti porta su ma non troppo (fino a 2000, così se vuoi puoi fare la foto alla sorgente del Po...poi se vuoi salire ancora vai a piedi).
Tutto questo si rispecchia non solo sullo sci ma su tanti altri sport. Prendi il ciclismo: solo in provincia di Cuneo abbiamo salite che in confronto la Maratona delle Dolomiti è un giretto sul lungomare...eppure non vengono sfruttate perchè non c'è la forza da parte delle amministrazioni locali di competere contro Lombardia/Veneto/TAA.

Insomma è un discorso molto lungo e complesso in cui si intrecciano sport, mentalità locale, economia, società e natura....
 
Non fare pacchetto unico anche di Trentino e Alto Adige pero'. Perche`nel mondo sci (e non solo...), soprattutto per quanto riguarda i ragazzini, praticamente non si parlano.

Non ho ben chiaro la connessione tra "non si parlano" e i risultati, ma se vuoi non le mischiamo, resta comunque una proporzione 5-1
 
Non ho ben chiaro la connessione tra "non si parlano" e i risultati, ma se vuoi non le mischiamo, resta comunque una proporzione 5-1

Dico che non puoi fare di Trentino e Alto Adige un unico calderone, perche' sono due sistemi completamente diversi. Per esempio a livello giovanile (almeno ai miei tempi) non esistono nemmeno le gare regionali, ma sono le provinciali, dalle quali si passa direttamente ai campionati italiani. I comitati sono diversi, i circuiti pure.
 
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