Vettore2480
VETTORE
Ciao a tutti,
Ho avuto modo di aiutare uno studente fornendo tante informazioni sulla storia di una località sciistica, l’oggetto dell’esame era la riqualificazione del territorio.
Lui in prima battuta aveva proposto ai docenti di lavorare sui vecchi impianti per razionalizzarli al fine di rendere la stazione meno impattante a livello ambientale, al contempo più efficiente, oltre a creare per essa grandi potenzialità di destagionalizzazione. I docenti hanno fatto pollice verso, allora lui ha proposto un’altra chiave.
La relazione che ne è scaturita, stavolta accettata dai docenti con buon entusiasmo, è stata quella di recuperare le strutture (rifugi etc.) per mostre ed eventi culturali, sia al chiuso che all’aperto, e recuperare degli impianti solo quel minimo indispensabile per permette a tutti, disabili compresi, raggiugere tali rifugi.
Quando ho letto la relazione, ho subito notato che qualcosa non tornava, ed ho fatto notare che nessun impianto a fune in montagna può reggersi senza considerare lo sci alpino, che è giusto creare enormi valvole di sfogo per la destagionalizzazione, ma che gli impianti si fanno per sciare, poi tutto il resto ben venga e ottimo se potrà in futuro diventare importante o addirittura prevalente.
La risposta è stata questa:
“Condivido pienamente la sua analisi, ho fatto questa presentazione evitando il più possibile riferimenti allo sci poiché sapevo che non sarebbe stato gradito dai miei docenti… omissis… In ogni caso, le ribadisco che condivido il suo pensiero, ma per una questione di direttive impartitemi "dall'alto" ho dovuto snaturare un po’ la mia idea e la mia convinzione”.
Vi sembra questa una bella cosa?
Ho avuto modo di aiutare uno studente fornendo tante informazioni sulla storia di una località sciistica, l’oggetto dell’esame era la riqualificazione del territorio.
Lui in prima battuta aveva proposto ai docenti di lavorare sui vecchi impianti per razionalizzarli al fine di rendere la stazione meno impattante a livello ambientale, al contempo più efficiente, oltre a creare per essa grandi potenzialità di destagionalizzazione. I docenti hanno fatto pollice verso, allora lui ha proposto un’altra chiave.
La relazione che ne è scaturita, stavolta accettata dai docenti con buon entusiasmo, è stata quella di recuperare le strutture (rifugi etc.) per mostre ed eventi culturali, sia al chiuso che all’aperto, e recuperare degli impianti solo quel minimo indispensabile per permette a tutti, disabili compresi, raggiugere tali rifugi.
Quando ho letto la relazione, ho subito notato che qualcosa non tornava, ed ho fatto notare che nessun impianto a fune in montagna può reggersi senza considerare lo sci alpino, che è giusto creare enormi valvole di sfogo per la destagionalizzazione, ma che gli impianti si fanno per sciare, poi tutto il resto ben venga e ottimo se potrà in futuro diventare importante o addirittura prevalente.
La risposta è stata questa:
“Condivido pienamente la sua analisi, ho fatto questa presentazione evitando il più possibile riferimenti allo sci poiché sapevo che non sarebbe stato gradito dai miei docenti… omissis… In ogni caso, le ribadisco che condivido il suo pensiero, ma per una questione di direttive impartitemi "dall'alto" ho dovuto snaturare un po’ la mia idea e la mia convinzione”.
Vi sembra questa una bella cosa?