ste1258
Well-known member
In questo Forum devastato dal Covid è il caso di riportare in prima linea un po' di bellezza, anche se come spesso accade per i report "di nicchia", non mi aspetto certo un assalto per vedere le mie foto. Ma chissà, magari l'argomento insolito intriga e mi dovrò ricredere...
Ogni tanto bisogna rendere omaggio anche alle proprie montagne. Sebbene la Lombardia gialla mi permettesse oggi di sconfinare facilmente "di là" per vedere la neve, ho pensato che un Appennino così si trovi di rado, e non potevo lasciarmi scappare questa occasione che si potrebbe ripresentare magari nel 2035.
Sì, abbiamo montagne anche a Piacenza. E se normalmente all'Appennino volto le spalle in favore dei monti "di là", quest'anno con le varie limitazioni me lo sono girato in lungo e in largo, un po' a piedi ma soprattutto in auto scorrazzando da una valle all'altra. Questo report vuole essere un piccolo omaggio a questa terra che qui dentro pochi conosceranno.
Parto alle 7:30 da casa perchè voglio anticipare la massa di gente che sicuramente arriverà in tarda mattinata alle alte quote, le famiglie col SUV, i bambini urlanti muniti di bob, ma soprattutto i milanesi che dopo lo sblocco della loro Regione potranno finalmente venire a vedere le montagne più belle d'Europa, come l'Aserei, il Menegosa, o il Capra.
Sua Maestà "al Pënas" illuminato dalle luci dell'alba mentre risalgo la SS45:
Da Bobbio prendo per Coli, e ben presto appare la neve a bordo strada. Oltre il mare di nebbia che copre le famose anse di San Salvatore spuntano i 2 giganti dell'alta val Trebbia, Alfeo e Lesima:
La frazione Averaldi di Coli dorme ai piedi del monte Sant'Agostino carico di neve:
D'improvviso a nord spuntano 2 sagome note! Ecco la Grigna e il Legnone:
Il sole sorge dietro una delle formazioni rocciose presso la Sella dei Generali, non sono ancora le 9 e in giro sono solo io:
L'alta val Trebbia imbiancata come non mai:
La chiesetta di Barche scompare al cospetto dell'imponenza del Lesima:
Inverno appenninico:
La SP57 "dell'Aserei", una delle più panoramiche delle ns valli, scollina a 1230 mslm. La Sella dei Generali è una zona completamente priva di vegetazione, un altopiano sospeso tra val Trebbia e val Nure, perennemente battuto dai venti:
Sul versante nord ci si affaccia in val Perino, e oltre la nebbia padana appaiono le Alpi:
Strane sculture:
Controluce con il piatto Monte Aserei sullo sfondo:
Una silenziosa radura presso il Passo di Santa Barbara, altrimenti detto "l'Angilòn"...
Atmosfere nordiche sulla strada comunale per Sant'Agostino, che ho percorso a piedi per un tratto dopo aver lasciato la macchina sulla provinciale:
König Oser dai prati che precedono Pradovera:
Dalla testata della val Perino ci si affaccia verso le prime colline piacentine, a sinistra la Pietra Parcellara e sullo sfondo la catena alpina:
Seguendo sempre la fida provinciale 57 in direzione di Farini, si scollina al Passo della Cappelletta e si scende in val Nure:
La chiesa di San Savino ai piedi dell'Aserei, in primo piano resistono ancora i colori autunnali:
La sponda destra della val Nure con i monti Menegosa e Lama sullo sfondo, sullo spartiacque con la val d'Arda:
La testata della val Nure vista dalla borgata di Stomboli, con tutte le massime cime della provincia:
Ragola, Nero, Bue: altro che Eiger, Mönch, Jungfrau... la vera Triade è questa!
Il Passo di Santa Franca a 1274 mslm è tra i più alti valichi stradali piacentini. Se la salita sul versante della val Nure era tutta al sole, il lato della val d'Arda in ombra ci offre questi scorci invernali:
La discesa sul versante valdardino va presa con le dovute cautele tra neve in strada e neve che cade da sopra:
La val d'Arda ai nostri piedi:
Le cime over 2000 di Reggio Emilia, il Cusna e l'Alpe di Succiso:
Il santuario di Santa Franca:
Sulla via del ritorno, il villaggio di Groppo Ducale...
...e, in mezzo a tutto questo Appennino, un po' di Alpi... e che Alpi!
È tutto, spero sia di vs gradimento. Visualizzate, skifate, commentate.
Ogni tanto bisogna rendere omaggio anche alle proprie montagne. Sebbene la Lombardia gialla mi permettesse oggi di sconfinare facilmente "di là" per vedere la neve, ho pensato che un Appennino così si trovi di rado, e non potevo lasciarmi scappare questa occasione che si potrebbe ripresentare magari nel 2035.
Sì, abbiamo montagne anche a Piacenza. E se normalmente all'Appennino volto le spalle in favore dei monti "di là", quest'anno con le varie limitazioni me lo sono girato in lungo e in largo, un po' a piedi ma soprattutto in auto scorrazzando da una valle all'altra. Questo report vuole essere un piccolo omaggio a questa terra che qui dentro pochi conosceranno.
Parto alle 7:30 da casa perchè voglio anticipare la massa di gente che sicuramente arriverà in tarda mattinata alle alte quote, le famiglie col SUV, i bambini urlanti muniti di bob, ma soprattutto i milanesi che dopo lo sblocco della loro Regione potranno finalmente venire a vedere le montagne più belle d'Europa, come l'Aserei, il Menegosa, o il Capra.
Sua Maestà "al Pënas" illuminato dalle luci dell'alba mentre risalgo la SS45:
Da Bobbio prendo per Coli, e ben presto appare la neve a bordo strada. Oltre il mare di nebbia che copre le famose anse di San Salvatore spuntano i 2 giganti dell'alta val Trebbia, Alfeo e Lesima:
La frazione Averaldi di Coli dorme ai piedi del monte Sant'Agostino carico di neve:
D'improvviso a nord spuntano 2 sagome note! Ecco la Grigna e il Legnone:
Il sole sorge dietro una delle formazioni rocciose presso la Sella dei Generali, non sono ancora le 9 e in giro sono solo io:
L'alta val Trebbia imbiancata come non mai:
La chiesetta di Barche scompare al cospetto dell'imponenza del Lesima:
Inverno appenninico:
La SP57 "dell'Aserei", una delle più panoramiche delle ns valli, scollina a 1230 mslm. La Sella dei Generali è una zona completamente priva di vegetazione, un altopiano sospeso tra val Trebbia e val Nure, perennemente battuto dai venti:
Sul versante nord ci si affaccia in val Perino, e oltre la nebbia padana appaiono le Alpi:
Strane sculture:
Controluce con il piatto Monte Aserei sullo sfondo:
Una silenziosa radura presso il Passo di Santa Barbara, altrimenti detto "l'Angilòn"...
Atmosfere nordiche sulla strada comunale per Sant'Agostino, che ho percorso a piedi per un tratto dopo aver lasciato la macchina sulla provinciale:
König Oser dai prati che precedono Pradovera:
Dalla testata della val Perino ci si affaccia verso le prime colline piacentine, a sinistra la Pietra Parcellara e sullo sfondo la catena alpina:
Seguendo sempre la fida provinciale 57 in direzione di Farini, si scollina al Passo della Cappelletta e si scende in val Nure:
La chiesa di San Savino ai piedi dell'Aserei, in primo piano resistono ancora i colori autunnali:
La sponda destra della val Nure con i monti Menegosa e Lama sullo sfondo, sullo spartiacque con la val d'Arda:
La testata della val Nure vista dalla borgata di Stomboli, con tutte le massime cime della provincia:
Ragola, Nero, Bue: altro che Eiger, Mönch, Jungfrau... la vera Triade è questa!
Il Passo di Santa Franca a 1274 mslm è tra i più alti valichi stradali piacentini. Se la salita sul versante della val Nure era tutta al sole, il lato della val d'Arda in ombra ci offre questi scorci invernali:
La discesa sul versante valdardino va presa con le dovute cautele tra neve in strada e neve che cade da sopra:
La val d'Arda ai nostri piedi:
Le cime over 2000 di Reggio Emilia, il Cusna e l'Alpe di Succiso:
Il santuario di Santa Franca:
Sulla via del ritorno, il villaggio di Groppo Ducale...
...e, in mezzo a tutto questo Appennino, un po' di Alpi... e che Alpi!
È tutto, spero sia di vs gradimento. Visualizzate, skifate, commentate.
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