L'Appennino vestito di bianco: Santa Lucia sui monti piacentini - 13.12.20

ste1258

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In questo Forum devastato dal Covid è il caso di riportare in prima linea un po' di bellezza, anche se come spesso accade per i report "di nicchia", non mi aspetto certo un assalto per vedere le mie foto. Ma chissà, magari l'argomento insolito intriga e mi dovrò ricredere...

Ogni tanto bisogna rendere omaggio anche alle proprie montagne. Sebbene la Lombardia gialla mi permettesse oggi di sconfinare facilmente "di là" per vedere la neve, ho pensato che un Appennino così si trovi di rado, e non potevo lasciarmi scappare questa occasione che si potrebbe ripresentare magari nel 2035.

Sì, abbiamo montagne anche a Piacenza. E se normalmente all'Appennino volto le spalle in favore dei monti "di là", quest'anno con le varie limitazioni me lo sono girato in lungo e in largo, un po' a piedi ma soprattutto in auto scorrazzando da una valle all'altra. Questo report vuole essere un piccolo omaggio a questa terra che qui dentro pochi conosceranno.

Parto alle 7:30 da casa perchè voglio anticipare la massa di gente che sicuramente arriverà in tarda mattinata alle alte quote, le famiglie col SUV, i bambini urlanti muniti di bob, ma soprattutto i milanesi che dopo lo sblocco della loro Regione potranno finalmente venire a vedere le montagne più belle d'Europa, come l'Aserei, il Menegosa, o il Capra.

Sua Maestà "al Pënas" illuminato dalle luci dell'alba mentre risalgo la SS45:
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Da Bobbio prendo per Coli, e ben presto appare la neve a bordo strada. Oltre il mare di nebbia che copre le famose anse di San Salvatore spuntano i 2 giganti dell'alta val Trebbia, Alfeo e Lesima:
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La frazione Averaldi di Coli dorme ai piedi del monte Sant'Agostino carico di neve:
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D'improvviso a nord spuntano 2 sagome note! Ecco la Grigna e il Legnone:
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Il sole sorge dietro una delle formazioni rocciose presso la Sella dei Generali, non sono ancora le 9 e in giro sono solo io:
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L'alta val Trebbia imbiancata come non mai:
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La chiesetta di Barche scompare al cospetto dell'imponenza del Lesima:
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Inverno appenninico:
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La SP57 "dell'Aserei", una delle più panoramiche delle ns valli, scollina a 1230 mslm. La Sella dei Generali è una zona completamente priva di vegetazione, un altopiano sospeso tra val Trebbia e val Nure, perennemente battuto dai venti:
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Sul versante nord ci si affaccia in val Perino, e oltre la nebbia padana appaiono le Alpi:
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Strane sculture:
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Controluce con il piatto Monte Aserei sullo sfondo:
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Una silenziosa radura presso il Passo di Santa Barbara, altrimenti detto "l'Angilòn"...
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Atmosfere nordiche sulla strada comunale per Sant'Agostino, che ho percorso a piedi per un tratto dopo aver lasciato la macchina sulla provinciale:
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König Oser dai prati che precedono Pradovera:
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Dalla testata della val Perino ci si affaccia verso le prime colline piacentine, a sinistra la Pietra Parcellara e sullo sfondo la catena alpina:
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Seguendo sempre la fida provinciale 57 in direzione di Farini, si scollina al Passo della Cappelletta e si scende in val Nure:
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La chiesa di San Savino ai piedi dell'Aserei, in primo piano resistono ancora i colori autunnali:
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La sponda destra della val Nure con i monti Menegosa e Lama sullo sfondo, sullo spartiacque con la val d'Arda:
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La testata della val Nure vista dalla borgata di Stomboli, con tutte le massime cime della provincia:
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Ragola, Nero, Bue: altro che Eiger, Mönch, Jungfrau... la vera Triade è questa!
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Il Passo di Santa Franca a 1274 mslm è tra i più alti valichi stradali piacentini. Se la salita sul versante della val Nure era tutta al sole, il lato della val d'Arda in ombra ci offre questi scorci invernali:
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La discesa sul versante valdardino va presa con le dovute cautele tra neve in strada e neve che cade da sopra:
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La val d'Arda ai nostri piedi:
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Le cime over 2000 di Reggio Emilia, il Cusna e l'Alpe di Succiso:
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Il santuario di Santa Franca:
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Sulla via del ritorno, il villaggio di Groppo Ducale...
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...e, in mezzo a tutto questo Appennino, un po' di Alpi... e che Alpi!
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È tutto, spero sia di vs gradimento. Visualizzate, skifate, commentate.
 
Ultima modifica:
Grazie, posti fino a ieri a me ignoti. Poi causualmente quest anno ho visitato un fornitore con sede a Bobbio e ho scoperto questa magnifica val trebbia, le sue spiagge fluviali "caraibiche" e il bellissimo centro storico. Ora mi fai scoprire anche le sue montagne. Credo, da ignorante, che paghi tanto l'jsolamento e la strada lunga tortuosa e trafficata anche dalla vicina piacenza ma soprattutto come tutti i posti di confine, il fatto di non essere figlia di nessuno. Esser all incrocio tra 4 provincie mi sa che la rende un po negletta. Sbaglio? Certo che sono montagne con una loro solitaria dignità, complimenti.
 
Quota neve? 700?

Nel Bolognese a 700m ci sono gli angoli innevati, a 900m 20 e la strada inizia ad avere bordi alti e belli, dai 1000 in su oggi era delirio.

Li da voi, o comunque da Reggio in su, credo abbia fatto fin più a basso più a lungo
 
Grazie, posti fino a ieri a me ignoti. Poi causualmente quest anno ho visitato un fornitore con sede a Bobbio e ho scoperto questa magnifica val trebbia, le sue spiagge fluviali "caraibiche" e il bellissimo centro storico. Ora mi fai scoprire anche le sue montagne. Credo, da ignorante, che paghi tanto l'jsolamento e la strada lunga tortuosa e trafficata anche dalla vicina piacenza ma soprattutto come tutti i posti di confine, il fatto di non essere figlia di nessuno. Esser all incrocio tra 4 provincie mi sa che la rende un po negletta. Sbaglio? Certo che sono montagne con una loro solitaria dignità, complimenti.

Intanto grazie per la risposta densa di spunti di discussione. Provo a buttar lì qualche pensiero in libertà.

Prima di tutto, se ti sei fermato a Bobbio, non astenerti dal proseguire oltre, poichè la "vera" val Trebbia inizia appena dopo. Prima è una comune valle preappenninica, simile a tante, magari un po' più fotogenica delle vicine, ma sempre con i versanti poco pendenti, i prati coltivati, i vivaci paesi, le cascine adagiate sui fianchi arrotondati, il fiume largo dal greto ghiaioso. La sorpresa viene dopo: da Bobbio si entra in una fessura aperta con la scure tra i monti appenninici, e questo vale anche per la gemella val d'Aveto che della val Trebbia è tributaria. Niente a che vedere con le aperture dell'alta val Nure o dell'alta val Taro, per fare un paio di esempi "di prossimità".
È un mondo impervio, dai versanti a precipizio, dove sopravvivono vecchi villaggi abbarbicati sui costoni dirupati in mezzo alla boscaglia. Questa primavera sono stato per la prima volta a visitare i più remoti insediamenti della val d'Aveto: dico solo "Lisore"... cercare su internet per credere. Ancora più lontana dalla civiltà è la val Boreca: anche qui consiglio una ricerca in Rete per chi fosse interessato ad approfondire. Sono posti che non si può certo definir "belli", almeno a me le valli così profonde trasmettono sempre un non so che di inquietante, ma sicuramente particolari perchè credo abbiano pochi eguali, non solo per l'ambiente in sè ma anche per il fatto di sentirsi "fuori dal mondo".
La questione "isolamento" infatti c'è ed è palpabile: il "cambio di registro" dopo Bobbio non è solo geografico ma anche culturale, si entra in un'altra dimensione e sembra d'essere tornati indietro nel tempo. Ottone, ad esempio, a metà dei 140 km di infame statale 45 tra Piacenza e Genova (di cui buona parte composti da curve dove vomiti la colazione del giorno prima), è ufficialmente in Emilia ma incastrata tra Liguria (da cui prende il grosso della cultura), Piemonte e Lombardia. Le sue frazioni, ormai senza più popolazione stabile, sospese sui ripidi fianchi dell'Alfeo, sono raggiungibili quasi prima a piedi dal basso su antiche mulattiere che in auto dall'alto, guidando su precarie stradicciole che calano dai crinali. Penso che pochi posti in Italia siano così nascosti: sei a 30 km in linea d'aria dalle spiagge della Liguria e 50 dal nodo autostradale di Piacenza, ma ti sembra d'esser stato catapultato in qualche anfratto della Nuova Guinea.

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Quota neve? 700?

Nel Bolognese a 700m ci sono gli angoli innevati, a 900m 20 e la strada inizia ad avere bordi alti e belli, dai 1000 in su oggi era delirio.

Li da voi, o comunque da Reggio in su, credo abbia fatto fin più a basso più a lungo

La neve al suolo iniziava verso i 400-500, la fresca del giorno prima è caduta da circa 900-1000 in su.
 

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Ultima modifica:
Se nasci in Appennino, o perlomeno col culo sui suoi colli (cit), sai innamorartene negli angoli più impensati...
Se nasci in pianura, hai bisogno di qualcuno che te li faccia vedere quei luoghi...
Se nasci sulle Alpi, hai bisogno di qualcuno che ti spieghi dov'è l'Appennino...
 
Per sentito dire, in quanto l'uomo di pianura Padana vede smog, nebbia e foschia per 363gg l'anno.


Per fortuna l'Appennino regala aria vera ai polmoni... a ognuno la sua aria.
 
Se nasci in Appennino, o perlomeno col culo sui suoi colli (cit), sai innamorartene negli angoli più impensati...
Se nasci in pianura, hai bisogno di qualcuno che te li faccia vedere quei luoghi...
Se nasci sulle Alpi, hai bisogno di qualcuno che ti spieghi dov'è l'Appennino...

Ottima citazione, tra l'altro di uno che di Appennino (il "monte Appennino" per rimanere in tema) se ne intende...

Detto questo, non ho capito bene dove vuoi arrivare.
 
L'alta val Trebbia imbiancata come non mai:
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Questa immagine è emblematica.
Chi non conosce l'Appennino non conosce questa 'bruttura' delle faggete grigie (se faggi sono) in contrasto sul bianco.
Una bruttura per me bellissima, o almeno bellissima per il mio animo, che riconosce in essa gli anni spensierati della gioventù e della mia 'lunga' università, durante la quale tutti i giovedì ero su.

Altri immagini emblematiche sono quelle dell'assenza di vegetazione già alle quote medie, dove sulle Alpi ancora il bosco è fittissimo.
Segno che il clima è estremo in tutte le sue manifestazioni.
Ma in Appennino è tutto un po' estremo, nel bene e nel male.
 
Chi non conosce l'Appennino non conosce questa 'bruttura' delle faggete grigie (se faggi sono) in contrasto sul bianco.

Sulle Alpi, a creare un simile scenario, abbiamo i larici. Dove questi abbondano e non ci sono sempreverdi in mezzo, il paesaggio invernale è di un tetro che consola. Fatti una sciata in Via Lattea dove sono larici al 99,7% e rimpiangerai la monocromaticità delle faggete appenniniche. Il larice è bello d'estate col suo verde delicato e d'autunno quando s'accende di giallo. In inverno andrebbero tutti smontati e rimontati a maggio... esattamente come i faggi. :D
 
Bel giro! In media montagna probabilmente hai trovato meno gente, ma ti garantisco che nell'Oberland avetano la domenica precedente c'era il delirio... Anche tanti parmigiani, che pensavo non si filassero la zona. Comunque allo zovallo parcheggi quasi a 1500m e in Emilia non è poco! Poi le montagne finiscono 300m più su ma vabbé😅. La zona del Lesima ancora mi manca, prima o poi ci dovrò fare un salto..
 
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