subsahara
Coldest Ice
Non mi sarebbe affatto dispiaciuto poter dare il via, in questi giorni, alla stagione invernale (con due assi sotto ai piedi).
Non potendolo fare, mi sono messo a riordinare alcune foto di quest’estate.
Quello che segue è il breve resoconto di una scampagnata ferragostana.
————
Arrivo con comodo al passo Valles, attorno alle 8:30. Parcheggio la mia autovettura e comincio a salire verso forcella Venegia
La strada che sale al Valles da Falcade. Il monte Pradazzo in primo piano. Dietro, il gruppo della Marmolada
Dopo venti minuti e circa 200 m di dislivello, arrivo a Forcella Venegia (2217 m slm).
Il colpo d’occhio è… notevole.
Mulaz, Bureloni, Vezzana, Cimon della Pala…
Proseguo in direzione del Mulaz, mantenendomi sul sentiero 751 (che dopo la forcella corre sul versante dell’Adige)
Cavalli al pascolo
Panorama del versante atesino, verso la non troppo lontana Val di Fiemme
Cima Bocche e Iuribrutto
Val Venegia
Andiamo avanti. Sui sentieri c’è un po’ di gente ma tutto sommato, per essere ferragosto, non troppa
Il fianco occidentale del Mulaz
Proseguo verso il passo di Venegiota
Passo di Venegiota, raggiunto dopo un’oretta di marcia. Magnifico panorama sulla Marmolada
Ora sono tornato sul versante del Piave. Falcade non sembra molto lontana…
L’ora non è quella giusta per fotografare la parata di monti che mi si staglia davanti: Tofane, Cristallo, Sorapiss, Pelmo, Civetta…
Proseguiamo aggirando il Mulaz
In campana!
Ah, ecco! Il gregge è la in fondo
Sono ormai ai piedi del fianco orientale del Mulaz. E’ comparso in lontananza l’Agner
Vista retrospettiva
Continuo sul 751. Si avvicinano sempre di più le cime che compongono la cresta del Focobon: Lastei di Focobon, Cima Zopel, Cima Campido
Supero un breve canalino attrezzato, ancora coperto da qualche chiazza di neve
Il sentiero si fa un pochino più “brusco”.
Ecco finalmente il Focobon, affiancato a sinistra da Cima Campido
Mi volto all’indietro: sono le 10:20 e il tempo (come previsto) non sembra promettere un granché di buono
Lascio sfilare alla mia sinistra il vicino Sasso Arduini
Eccolo là, a pochi passi.
Intanto il rifugio Volpi è ormai prossimo
Cima Campido
Focobon
Mulaz
Ed ecco il rifugio Volpi di Misurata al Mulaz (2571 m slm)…
…al quale arrivo alle 10:40, dopo due ore e dieci minuti di camminata.
Le immagini parlano da sole: si trova in magnifica posizione a pochi metri dal passo Mulaz, circondato da solenni montagne.
L’unica direzione in corrispondenza della quale la vista può un po’ spaziare è verso nord-est, dove gli occhi incontrano ipnotizzati il maestoso Civetta.
Insomma, il rifugio Volpi è un gioiello del CAI di Venezia (come del resto tutti i rifugi di questa sezione: il Sonino al Coldai, il Vandelli, il Venezia, il Falier, il San Marco…)
Mi riposo un quarto d’ora, e poi mi rimetto in marcia, diretto al passo Mulaz
A dir la verità, se il tempo fosse stato migliore, avrei voltato “a sinistra” in direzione del passo delle Farangole.
Ma non mi fido… perciò raggiungo il passo Mulaz e svolto “a destra”, cominciando a risalire le pendici meridionali dell’omonimo monte.
Vista sul versante Atesino
Le cime più alte delle Pale
Il passo delle Farangole, tra Campanile del Focobon e Quattro Dita.
Quel giorno (secondo mia personale valutazione) “non era cosa”
Nuvole, nuvole e ancora nuvole, in direzione di Moiazza - Civetta - Sorapiss
La meta non è lontana
Vista sulle Pale
Quasi arrivati
Compare la croce di vetta (e anche parecchia gente)
In cima al monte Mulaz, 2906 m slm, alle 11:30
Il celeberrimo spigolo dell’Agner (me cojoni!)
Rimango mezz’ora in cima, poi comincio a scendere per la via dell’andata tornando al passo Mulaz
Il versante meridionale del Mulaz, visto dal passo
Proseguo il mio itinerario ad anello, scendendo sul versante atesino verso la Val Venegia
Ancora un’immagine del passo delle Farangole
La discesa è un po’ lunghetta…
Sguardo all’indietro
Proseguiamo
Sotto le pareti del Mulaz
Ogni tanto si incontra qualche cavo
Sono nel bosco. La lunga discesa per il sentiero 710 è ormai conclusa
E’ l’una e mezza, e mi trovo malga Venegiota a pochi passi.
Vediamo un po’ se riusciamo a mettere le gambe sotto il tavolo…
Maddeché… trovo rivoltante il pensiero di fare la fila per mangiare.
Rinuncio alla malga Venegiota e mi accontento del panino che mi sono portato appresso
Dunque, sono a circa 1800 m di quota, sul fondovalle della Val Venegia. Per chiudere l’anello devo salire di 400 m fino a forcella Venegia, e poi da lì ripercorrere il breve tratto di 751 fino a passo Valles.
Seguo una esile traccia, segnata con una linea tratteggiata nera sulla Tabacco
Dopo qualche passaggio non proprio ortodosso e un paio di bestemmie (la traccia non è segnata correttamente sulla cartina), esco finalmente dal bosco in corrispondenza di una radura dove rincontro il sentiero 749.
Radura dal panorama bellissimo, chiaramente…
Inquadrato il fianco ovest del Mulaz
Punto verso Forcella Venegia
Forcella Venegia. Sono le 14:40
Il gregge si è spostato rispetto alla mattina (sempre che si tratti dello stesso). Per fortuna non scorgo cani
Mi riaffaccio sul versante del Piave
Alle tre in punto sono di nuovo al passo Valles
Non potendolo fare, mi sono messo a riordinare alcune foto di quest’estate.
Quello che segue è il breve resoconto di una scampagnata ferragostana.
————
Arrivo con comodo al passo Valles, attorno alle 8:30. Parcheggio la mia autovettura e comincio a salire verso forcella Venegia
La strada che sale al Valles da Falcade. Il monte Pradazzo in primo piano. Dietro, il gruppo della Marmolada
Dopo venti minuti e circa 200 m di dislivello, arrivo a Forcella Venegia (2217 m slm).
Il colpo d’occhio è… notevole.
Mulaz, Bureloni, Vezzana, Cimon della Pala…
Proseguo in direzione del Mulaz, mantenendomi sul sentiero 751 (che dopo la forcella corre sul versante dell’Adige)
Cavalli al pascolo
Panorama del versante atesino, verso la non troppo lontana Val di Fiemme
Cima Bocche e Iuribrutto
Val Venegia
Andiamo avanti. Sui sentieri c’è un po’ di gente ma tutto sommato, per essere ferragosto, non troppa
Il fianco occidentale del Mulaz
Proseguo verso il passo di Venegiota
Passo di Venegiota, raggiunto dopo un’oretta di marcia. Magnifico panorama sulla Marmolada
Ora sono tornato sul versante del Piave. Falcade non sembra molto lontana…
L’ora non è quella giusta per fotografare la parata di monti che mi si staglia davanti: Tofane, Cristallo, Sorapiss, Pelmo, Civetta…
Proseguiamo aggirando il Mulaz
In campana!
Ah, ecco! Il gregge è la in fondo
Sono ormai ai piedi del fianco orientale del Mulaz. E’ comparso in lontananza l’Agner
Vista retrospettiva
Continuo sul 751. Si avvicinano sempre di più le cime che compongono la cresta del Focobon: Lastei di Focobon, Cima Zopel, Cima Campido
Supero un breve canalino attrezzato, ancora coperto da qualche chiazza di neve
Il sentiero si fa un pochino più “brusco”.
Ecco finalmente il Focobon, affiancato a sinistra da Cima Campido
Mi volto all’indietro: sono le 10:20 e il tempo (come previsto) non sembra promettere un granché di buono
Lascio sfilare alla mia sinistra il vicino Sasso Arduini
Eccolo là, a pochi passi.
Intanto il rifugio Volpi è ormai prossimo
Cima Campido
Focobon
Mulaz
Ed ecco il rifugio Volpi di Misurata al Mulaz (2571 m slm)…
…al quale arrivo alle 10:40, dopo due ore e dieci minuti di camminata.
Le immagini parlano da sole: si trova in magnifica posizione a pochi metri dal passo Mulaz, circondato da solenni montagne.
L’unica direzione in corrispondenza della quale la vista può un po’ spaziare è verso nord-est, dove gli occhi incontrano ipnotizzati il maestoso Civetta.
Insomma, il rifugio Volpi è un gioiello del CAI di Venezia (come del resto tutti i rifugi di questa sezione: il Sonino al Coldai, il Vandelli, il Venezia, il Falier, il San Marco…)
Mi riposo un quarto d’ora, e poi mi rimetto in marcia, diretto al passo Mulaz
A dir la verità, se il tempo fosse stato migliore, avrei voltato “a sinistra” in direzione del passo delle Farangole.
Ma non mi fido… perciò raggiungo il passo Mulaz e svolto “a destra”, cominciando a risalire le pendici meridionali dell’omonimo monte.
Vista sul versante Atesino
Le cime più alte delle Pale
Il passo delle Farangole, tra Campanile del Focobon e Quattro Dita.
Quel giorno (secondo mia personale valutazione) “non era cosa”
Nuvole, nuvole e ancora nuvole, in direzione di Moiazza - Civetta - Sorapiss
La meta non è lontana
Vista sulle Pale
Quasi arrivati
Compare la croce di vetta (e anche parecchia gente)
In cima al monte Mulaz, 2906 m slm, alle 11:30
Il celeberrimo spigolo dell’Agner (me cojoni!)
Rimango mezz’ora in cima, poi comincio a scendere per la via dell’andata tornando al passo Mulaz
Il versante meridionale del Mulaz, visto dal passo
Proseguo il mio itinerario ad anello, scendendo sul versante atesino verso la Val Venegia
Ancora un’immagine del passo delle Farangole
La discesa è un po’ lunghetta…
Sguardo all’indietro
Proseguiamo
Sotto le pareti del Mulaz
Ogni tanto si incontra qualche cavo
Sono nel bosco. La lunga discesa per il sentiero 710 è ormai conclusa
E’ l’una e mezza, e mi trovo malga Venegiota a pochi passi.
Vediamo un po’ se riusciamo a mettere le gambe sotto il tavolo…
Maddeché… trovo rivoltante il pensiero di fare la fila per mangiare.
Rinuncio alla malga Venegiota e mi accontento del panino che mi sono portato appresso
Dunque, sono a circa 1800 m di quota, sul fondovalle della Val Venegia. Per chiudere l’anello devo salire di 400 m fino a forcella Venegia, e poi da lì ripercorrere il breve tratto di 751 fino a passo Valles.
Seguo una esile traccia, segnata con una linea tratteggiata nera sulla Tabacco
Dopo qualche passaggio non proprio ortodosso e un paio di bestemmie (la traccia non è segnata correttamente sulla cartina), esco finalmente dal bosco in corrispondenza di una radura dove rincontro il sentiero 749.
Radura dal panorama bellissimo, chiaramente…
Inquadrato il fianco ovest del Mulaz
Punto verso Forcella Venegia
Forcella Venegia. Sono le 14:40
Il gregge si è spostato rispetto alla mattina (sempre che si tratti dello stesso). Per fortuna non scorgo cani
Mi riaffaccio sul versante del Piave
Alle tre in punto sono di nuovo al passo Valles