SONDAGGIO: Montagna e Neve per il prossimo inverno

Come vi comportereste con la montagna e con lo sci?

  • Me ne farò una ragione e cercherò di pensare ad altro

    Voti: 14 41.2%
  • Non mi avvicinerò alla montagna per evitare il rischio di sovraccaricare le strutture spedaliere

    Voti: 0 0.0%
  • Farò delle ciaspolate di fondo valle o fondo escursionismo

    Voti: 8 23.5%
  • Farò ghiaccio e Dry Tooling

    Voti: 0 0.0%
  • Scierò navettando con auto o furgoni ai passi alpini

    Voti: 3 8.8%
  • Farò scialpinismo easy senza prendere rischi inutili

    Voti: 5 14.7%
  • Farò scialpinismo sui miei itinerari abituali ma con approccio più conservativo

    Voti: 2 5.9%
  • Farò scialpinismo come lo ho sempre fatto

    Voti: 2 5.9%

  • Votatori totali
    34

Vettore2480

VETTORE
SONDAGGIO
Ipotizziamo che a dicembre, a causa dell’aggravarsi della situazione, dovessero ordinare la chiusura degli impianti sciistici, ma lasciare la libertà di uscire all'aria aperta, grazie ad una struttura sanitaria ancora in grado di far fornte all'emergenza.
Come vi comporterete con la montagna e con lo sci?
 
Ultima modifica:
Se chiudono gli impianti in Italia, allora vado in Austria.
Se li chiudono anche in Austria allora vado in Cechia.
Se pure in Cechia non si può sciare allora mi allungo in Polonia.
Niente sci manco in Polonia? Allora Svezia.
Tutto chiuso anche in Svezia? Non c’è problema: rimane sempre la Norvegia.


Dovesse verificarsi una Serrata generalizzata nell’intero continente non mi rimarrebbe che prenderne atto con serenità.
In finale stikazzi: si vive benissimo anche senza sciare (per un periodo di tempo limitato...).
In tal caso potrei passare le lunghe giornate invernali a imparare l’uncinetto, che è un’attività che mi incuriosisce.
Ah, a casa ho i tomi della Historia Ecclesiastica gentis Anglorum, di Beda il Venerabile.
Mai letto... sarebbe un’ottima occasione per tuffarsi nelle pagine di questo capolavoro della storiografia medievale.

Insomma, queste sono le mie intenzioni.
 
Se fanno lockdown agli impianti vuol dire che andrò in bici, sempre che me lo lascino fare.
 

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Tolgo le ragnatele alla motoslitta, che non potrei usare ad impianti aperti, e salgo! :D

Io anche sto valutando di comprare una motoslitta se dovessero fare un lockdown invernale, puoi girare in 3 con uno che guida, quindi ruotando in 4 riesci a farti delle mezze giornate intense, e riusciresti agevolmente a scappare da eventuali blocchi e controlli!
 
É mera illusione che a Roma sappiano la differenza tra skialp e scialpino in pista. Chiuderanno entrambi. E le scene ridicole della Marmolada non aiuteranno a perorare la causa dell'outdoor.

E comunque, pur avendo le gite da skialp a 10min da casa e tutta l'attrezzatura e avendo un mutuo, attualmente é l'ultimo dei miei pensieri.
 
Allora ci daremo alla polenta e salsiccia casalinga e alle svendite on line di attrezzature da sci. Esattamente come l'anno scorso.
 
In questo caso se fattibile me ne andrei a sciare nella vicina Svizzera (sempre se possibile sconfinare), altrimenti tanta tanta MTB, trekking e qualche ciaspolata.
 
,.......L'allarme neve è scattato alla vigilia della riapertura delle piste. I gestori temono di non potersi garantire un business sufficiente, dovendo osservare rigide norme anti-virus. Il problema è arrivato in parlamento. Nuove misure per permettere l'apertura degli impianti sciistici durante la stagione invernale, nel rispetto della sicurezza imposta dalla lotta alla pandemia, "sono all'esame del Comitato tecnico scientifico". Lo ha annunciato la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, durante il question time alla Camera, in risposta a un'interrogazione che chiedeva di conoscere l'esito delle proposte avanzate dagli operatori del settore (riuniti dall'Anef) per affrontare la stagione turistica invernale, scongiurando il fermo delle attività che impiegano circa 12 mila addetti in modo diretto con un fatturato di 1 miliardo e 200 milioni di euro l'anno.

La risposta della ministra arriva dopo che le associazioni di settore hanno provveduto a sottoporre all'attenzione del governo alcune proposte di modifica delle linee guida ed aggiornamento, elaborate in collaborazione con l'Ente italiano di Normazione e all'esame del Comitato Tecnico Scientifico".

Le misure di sicurezza previste dall'allegato 15 al dpcm del 13 ottobre, ha spiegato la ministra, prevedono "in particolare, oltre all'obbligo per gli utenti di indossare a bordo una mascherina di comunità e all'obbligo di disinfezione sistematica dei mezzi, la limitazione della capienza massima di ogni mezzo, per garantire il distanziamento interpersonale di un metro. Al contempo - ha aggiunto - è stato previsto che l'obbligo del distanziamento non si applichi alle persone della stessa famiglia e tra chi ha rapporti stabili”. Non cambia la procedura: obbligo di rilevare la temperatura e dell’autocertificazione relativa all'assenza di contatti con persone affette da Covid-19.

Sulla questione arriva il plauso di Silvia Fregolent, capogruppo della commissione ambiente della Camera (Italia Viva), ha commentato: “La ministra De Micheli ha appena dato una notizia positiva: la richiesta di confronto dell’Anef. Fra poco deve partire l'innevazione artificiale, che comporta costi per milioni di euro. Gli operatori per questo devono sapere se aprire gli impianti oppure no”. L’invito è copiare un modello che funziona, quello dell’Austria, il paese dove lo sci è la religione di stato. Le regole degli austriaci sono più morbide per il tragitto sulla pista e, invece, severe per la parte ricettiva dei bar e delle baite, dove il rischio contagio è elevato.

Tra poco mese di un mese la stagione bianca apre i battenti e, in difesa di tutto il sistema montagna, è sceso in campo il presidente della federazione sport invernali Flavio Roda: “Facciamo chiarezza – ha detto – .Si ripartirà regolarmente". E ha aggiunto: “I nostri sport prevedono automaticamente il distanziamento. In più gli sciatori sono già molto protetti da guanti, occhiali, abbigliamento pesante, protezioni per bocca e naso e spesso anche il casco. Si tenga conto poi che si tratta di sport che si praticano all'aria aperta, in montagna, l'ambiente più sano”. La stagione è a rischio, mentre Cortina si prepara ad ospitare i Mondiali di febbraio, prima passerella in vista delle Olimpiadi del 2026. Urge intervenire per salvare gli impianti, i posti di lavoro collegati al settore e il turismo di montagna.
 
gli sciatori sono già molto protetti da guanti, occhiali, abbigliamento pesante, protezioni per bocca e naso e spesso anche il casco.

Occhiali, abbigliamento pesante e casco... direi fondamentali per prevenire il contagio HIHIHI



la limitazione della capienza massima di ogni mezzo, per garantire il distanziamento interpersonale di un metro.

Il nodo della questione sta tutto qui: sappiamo tutti benissimo cosa significhi viaggiare pigiati come sardine su una funivia o comunque a distanze inferiori al metro sulle cabinovie, può bastare uno scaldacollo alzato su bocca e naso a proteggerci dal contagio?
Se riducono la capienza degli impianti si formeranno code alla partenza, code che diventeranno ancora più lunghe con il distanziamento.
Quindi o fanno finta di niente e dicono "o la va o la spacca", oppure la vedo buia per questa stagione...
 
Io al trekking preferirei il fucking ... ma non lo vedo tra le opzioni del sondaggio.

Per quello c'era una puntata di Report ieri... che cazzata planetaria! Giochini telecomandati e consigli dalle escort che applicano il protocollo... HIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHI

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,.......L'allarme neve è scattato ....

Molte grazie di aver condiviso questo interessante articolo che ci dà delle speranza. Speriamo allora che sarà davverò sarà così.

Alcune osservazioni mie personali in merito a questi spunti lanciati nello scritto:

1) Sono molto allergico al nome De Micheli, poiché la mia home resort è una località terremotata. Solo chi ha provato sulla propria pelle il menefreghismo e l’incompetenza dimostrata dai tre commissari straordinari al sisma (De Micheli compresa a pienissimo titolo) può capire. Voi non potete capire e anche se vi impegnerete a capire non capirete mai. Per capire bisogna essere terremoatati o per lo meno come me attaccati morbosamente ad una località che è stata cancellata dalle carte geografiche da questi … puntini puntini…

2) Il modello Austria mi fa pensare più ai trenini “brigitte bardot covid party alcoolici” in stile Ischgl, che all’amore per la neve l’aria aperta e la natura… pertanto ci andrei abbastanza cauto a prendere questo modello come eccellenza

3) Il Presidente della FISI fa i conti senza l’oste, facile dire che lo sci è covid free per definizione, etc..., anche il presidente di Federcaccia può dichiarare stanare le beccacce con le granate è cosa buona e giusta… e fa bene alla biodiversità… se lo dice lui…

4) la 4 già la ha espressa Jagar ed è stato anche clemente a mettere un solo canino che ride, io avrei messo un plotone di Ciccio.
 
la prima. penserò ad altro, magari espatriare da questo schifo e da questi schifosi che fanno finta di governare un paese morto da anni.

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Occhiali, abbigliamento pesante e casco... direi fondamentali per prevenire il contagio HIHIHI





Il nodo della questione sta tutto qui: sappiamo tutti benissimo cosa significhi viaggiare pigiati come sardine su una funivia o comunque a distanze inferiori al metro sulle cabinovie, può bastare uno scaldacollo alzato su bocca e naso a proteggerci dal contagio?
Se riducono la capienza degli impianti si formeranno code alla partenza, code che diventeranno ancora più lunghe con il distanziamento.
Quindi o fanno finta di niente e dicono "o la va o la spacca", oppure la vedo buia per questa stagione...

Io la butto lì: rendere obbligatorio un tampone fatto 36-48 ore prima della partenza per la località sciistica. Parte chi ha l' attestazione della negatività del relativo tampone, pena, una volta arrivati a destinazione, il non rilascio dello skipass.
 
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