Jms-1
Well-known member
Ero indeciso se postare qualche foto di tanto in tanto nel 3d mtb o fare un report a se stante.
Visto il materiale raccolto in quasi 3mesi di frequentazione abbastanza assidua mi sono deciso per la seconda…anchese sono un po’ geloso in quanto il report è un uno spoiler di questo sicretporc, non-luogo che sta letteralmente nel mezzo ma non esiste.
Là dove si incontrano le 4 regioni, provincie diAlessandria, Pavia, Piacenza e Genova, la Val Borbera rappresenta l’ultima propagginesud orientale del Piemonte. Un punto di incontro tra regioni che culmina neidintorni del monte Chiappo (Pian del Poggio) ma data la distanza fisica e lalontananza culturale dai relativi capoluoghi e dalle regioni interessate si hal’effetto di comunione tra le terre e le genti che compongono questo crocevia in un non-luogo a se stante. Nonostante quindi l’appartenenza a provincie e regioni differenti si trova più di un comune denominatore tra la Val Borbera[AL],l’alta Val Curone [AL], La Valle Staffora [PV], l’alta Val Trebbia[PC] ed a sud le valli Liguri che si affacciano sul gruppo del monte Antola.
Mi immagino i casini per queste genti quando, post Lockdown,si permise inizialmente solo la circolazione all’interno dei confini Regionali,confini che qui sono appunto labili ed immateriali.
La porta di accesso principale della Val Borbera si imbocca risalendoil torrente omonimo, immissario dello Scrivia nei pressi di Arquata S. /Vignole B.ra, uscita della A7 Mi-Ge. La parte bassa della valle è sostanzialmente pianeggiante per poi entrare in un canyon profondo qualche centinaio di metri che si estende per 7 Km, scavato dal fiume nei millenni attraverso le prime alture caratterizzate geologicamente dal particolare conglomerato di Savignone.
Superato il canyon, molto suggestivo e consigliato per ilrefrigerio estivo, si entra in alta valle.
Il fianco orientale è dominato dalla dorsale appenninica, che si dice abbia inizio qui sul monte Giarolo, la vetta più settentrionale essenzialmente costituita di calcare di marno. Sul fianco occidentale, lato valle Scrivia invece è predominante appunto il conglomerato di Savignone.
La valle è divisa in due da uno spartiacque, la cresta diRocchetta Ligure, che termina nei pressi di Cabella Ligure, creando così due torrenti,il Borbera ed il Sisola. Quest’ultimo, visto il bacino imbrifero più modesto ed il conglomerato estremamente permeabile, resta sempre quasi secco in estate. Il Borbera invece, grazie alle cime calcaree appenniniche che vanno dai 1400 del Giarolo, i 1700 del Cosfrone, Ebro e Chiappo, nonché dai versanti Nord del gruppo dell’Antola mantiene una certa portata regolare tutto l’anno( a meno dianni estremamente siccitosi). Per questo motivo, unito all’assenza diindustria, il Borbera è perfettamente balneabile e forse anche potabile. Una goduria in questa estate di spiagge affollate ed autostrade imbottigliate.
Il borbera poco prima di incortare il Sisola, guardando Rocchetta L.
Prima il piacere e poi il dovere, segnatevi questi postistrategici:
Albergo-Ristorante-Trattoria “da Bruno”, sulla provinciale della valle in prossimità del ponte che porta a Rocchetta, è il riferimento principale. Aperto sempre, da Lunedì a Venerdì pranzo a prezzo fesso 13€…dopo non resta che andare al fiume o sotto ad un Tiglio. Altrimenti menù alla carta, prezzo medio25€ per menù completo escluse bevande. Ci mangio da 40anni, la cuoca è sempre lei, eccezionale tutto quello che fanno. Come albergo è molto spartano ma i prezzi sono assai modici.
Bar-Pizzeria-Braceria “della Piazza”, appunto in piazza a Rocchetta L.
Posto spartano, servizio altrettanto, ma la pizza è speciale e le costate di manzo cotte nel forno della pizza una delizia. Prezzi modici.
Albergo-Ristorante “da Stevano”, Pallavicino. A metà del versante nord-ovest del Giarolo un ottimo punto di appoggio. Dispone di camere e piscina(un po’ affollata). Cucina abbastanza ricercata e di buon livello, prezzi di conseguenza. Meglio telefonare
Agriturismo Foresteria “la Merlina”, costa Merlassino. A perto solo a cena da giovedì a domenica. Dispone di piscina privata con vista splendida e 4 comode stanze. Consigliatissimo come punto di appoggio. Menù Degustazione 45€ senza bevande. Servizio eccellente, piatti ricercati e ben presentati, solo materie prime a Km0, ottima selezione di vini locali. Porzioni abbondanti. Da menzione assoluta, voto 10 e LODE, le puntine al Campari. Maiali di allevamento proprio.
Agriturismo foresteria “Alta Valle”, loc. Piuzzo(CabellaL.), fuori dal mondo ma è anche il suo bello. Menù degustazione a 40€ escluso ivini. Bella struttura ed ottima vista, da menzione le carni e i salumi di loro allevamento e produzione.
Macelleria Belforte, Albera L. Le carni di manzo sono buonema nulla di eccezionale. Invece, i nodini di Vitello sono da applausi, cosìcome il suino. La salsiccia fresca loro la consumo cruda con olio limone(eanche un goccio di burbon per chi piace) da una vita. La coppa è da antologia, illoro salame per me è IL Salame.
Tra le tante e ottime produzioni locali vanno senz’altro segnalati,come unicità ed eccellenze:
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Suini, il rè indiscusso, allevato brado nei boschi dicastagne e quercia, in modo mai intensivo e solo in piccoli allevamenti perproduzione di salumi…tra tutti il Salame, quello Nobile del Giarolo è oltre ogni immaginazione. “Purtoppo” per me, essendo stato svezzato e cresciuto con questo standard, ho grosse difficoltà a consumarne di altro tipo.
Selvaggina, cinghiali lepri fagiani e daini sono moltocomuni e apprezzati nei ristoranti
Il formaggio Montebore, eccezionale per preparazione dirisotti e come condimento per pasta e carni.
La fagiolana della Val Borbera, un fagiolo tipo Bianco di Spagna,ma con un sapore ed una pasta ineguagliabile. Con la trippa, i nervetti o lo stoccafissoda due marce in più.
La Mela Carla, profumo e sapore unico, come pasta invece c’e’di meglio imho.
La Pesca gialla di Volpedo. Ok, Volpedo è un po' più a Nordin bassa Val Curone(Tortona). Però insomma, mi azzardo a dire la pesca piùbuona del mondo. Il disciplinare impone la vendita diretta senza il passaggioda frigo, con i frutti sempre al punto giusto di maturazione.
Il Timorasso, vitigno autoctono della zona, si era perso perché dalla resa bassissima in quanto a bacca bianca piccola, buccia spessa, semi grandi. Qualcuno ha azzardato il nome di Nebbiolo bianco, vista la somiglianza della bacca e il vino importante che ne deriva. I prezzi non possono essere che di conseguenza e quindi senza speranza in un mercato che prima chiedeva soprattutto volumi e prezzi concorrenziali. E’ stato possibile recuperarlo perché è innegabile che negli ultimi 20 anni la base di pubblico che apprezza un vino di questo tipo, ed è disponibile a pagare il premium che impone lascarsa resa, è cresciuto notevolmente. Nelle annate buone si vendemmia a fineOttobre senza che sia passito. Regala uno dei pochi bianchi ad alta gradazione(minimo 13° ma anche 14.5° ) che si prestano all’invecchiamento. Si abbina con primi e secondi di carne, salumi e formaggi ecc. Secondo me invece col pesce non funziona per nulla.
Oltre alla produzione delle cantine Massa, un po' l’arteficedella rinascita a cui va dato grosso merito, vi segnalo Barban in Val Borbera eSassobraglia in Val Sisola. Piccoli produttori ma molto molto validi.
Orbene veniamo quindi alla MTB, o eMTB.
Caldirola, alta Val Curone, penso non abbia bisogno dipresentazioni, resta però sul fianco orientale della cresta appenninica. La ValBorbera occupa invece il fianco occidentale, decisamente sottosviluppato, o meglio per nulla sviluppato in chiave MTB.
In ca 650 Km percorsi ad oggi non ho mai incrociato una MTB,a dire il vero neanche persone tolti due o tre posti un po’ più battuti dagli escursionisti. Daini lepri cinghiali fagiani cerbiatti poiane mucche maiali invece in quantità.
Quindi occhio, se si può ragionevolmente gasare senza correre il rischio di investire una persona, non è altrettanto vero con la fauna selvatica che spesso non ti sente arrivare fino all’ultimo e poi ha labrillante idea di saltarti davanti.
Occhio anche alla stagione di caccia libera, informarsi bene perchè si rischia seriamente la ghirba....
Nel territorio è presente una vastissima ed articolata rete di mulattiere e sterrate, spesso abbandonate da anni e quindi ritornate allo status di sentiero o poco più, che si prestano a lunghissimi ed infiniti giri in MTB.
I dislivelli possono anche essere “alpini”, il fondovalle sta tra i 400 e 500 mslm, con cime fino a 1700. Si tratta quindi di ragguardevoli 1300 che è un attimo far diventare 1500-1800-ecc concatenando un paio di “vette”.
Anche gli sviluppi si fanno importanti, diciamo che fare 40-50 Km è abbastanza normale. Per fortuna esistono “buone” strade “asfaltate” per raggiungere le frazioni superiori(piuzzo, pobbio, volpara, dova, roccaforte,mongiardino, ecc) che agevolano soprattutto se si sale senza motore, ma che personalmente apprezzo anche con il motore…sono spesso strade che terminano nella frazione e se si incontrano due macchine ogni 10Km è tanto.
In un territorio del genere la eMTB rappresenta di certo ilmezzo ideale per lunghe esplorazioni.
Cioè, spararsi 1800 dsl su 40-50 Km a pedali io ci metto un giorno intero… con l’EBike me la cavo in 4-5h max, mezza giornata insomma, con la restante metà da dedicare ad altro.
Poi c’e’ anche un altro fattore da considerare..le uniche relazioni che ho trovato sono sul sito LiguriaBike che pare essere l’unico a trattare la MTB in quella zona. Molto utile e consigliato.
Però il numero reale di sentieri e strade, soprattutto inalcune zone, è di gran lunga maggiore del censito quindi è facile incasinarsi ai bivi oppure imbroccare il sentiero col fondo marcio invece che quello buono…con l’ebike resta un’attimo più facile fare esplorazione per poi capitalizzare le scoperte in un secondo tempo. Da questann'anno la copertura 4G è anche pittosto buona. Ma un GPS risulta di sicuro aiuto
Visto inoltre il fondo di alcuni tratti di alcune sterrate, l’ebike,con le sue gommone da 2.6/2.8 è un bel plus che una volta provato, faccio fatica a rinunciarvi.
Qui i single trail alpini o alla Finale non esistono(tolte le piste di Caldirock e del Poggio) quindi in chiave enduro/trail non c’e’molto. Grosse difficoltà sugli sterri, eccetto alcune pendenze e zone/tratti con fondo pietroso molto smosso non le ho mai trovate, quindi ci sono anche ampie possibilità per chi predilige il Marathon / XC.
Sterrate larghe un paio di metri, alcune volte con sassi smossi, altre volte con terra o ghiaia compatta, ghiaia fina, tratti scavati dall’acqua(Carrése) che creano sponde naturali, non moltissimo fango ad essere sinceri, ed infine tratti di puro freeride con tanto di equivalente ciclistica della Powder scivolatoria…..ecco,se si esce dal paradigma del single trail e si passa in modalità free allora la musica cambia e ci si tolgono delle belle soddisfazzioni….toboga naturali nei calanchi, sponde naturali o saltoni giù dai risalti tra un campo e quello sotto.
PS: non è un report alla Missuri…..to be continued
Visto il materiale raccolto in quasi 3mesi di frequentazione abbastanza assidua mi sono deciso per la seconda…anchese sono un po’ geloso in quanto il report è un uno spoiler di questo sicretporc, non-luogo che sta letteralmente nel mezzo ma non esiste.
Là dove si incontrano le 4 regioni, provincie diAlessandria, Pavia, Piacenza e Genova, la Val Borbera rappresenta l’ultima propagginesud orientale del Piemonte. Un punto di incontro tra regioni che culmina neidintorni del monte Chiappo (Pian del Poggio) ma data la distanza fisica e lalontananza culturale dai relativi capoluoghi e dalle regioni interessate si hal’effetto di comunione tra le terre e le genti che compongono questo crocevia in un non-luogo a se stante. Nonostante quindi l’appartenenza a provincie e regioni differenti si trova più di un comune denominatore tra la Val Borbera[AL],l’alta Val Curone [AL], La Valle Staffora [PV], l’alta Val Trebbia[PC] ed a sud le valli Liguri che si affacciano sul gruppo del monte Antola.
Mi immagino i casini per queste genti quando, post Lockdown,si permise inizialmente solo la circolazione all’interno dei confini Regionali,confini che qui sono appunto labili ed immateriali.
La porta di accesso principale della Val Borbera si imbocca risalendoil torrente omonimo, immissario dello Scrivia nei pressi di Arquata S. /Vignole B.ra, uscita della A7 Mi-Ge. La parte bassa della valle è sostanzialmente pianeggiante per poi entrare in un canyon profondo qualche centinaio di metri che si estende per 7 Km, scavato dal fiume nei millenni attraverso le prime alture caratterizzate geologicamente dal particolare conglomerato di Savignone.
Superato il canyon, molto suggestivo e consigliato per ilrefrigerio estivo, si entra in alta valle.
Il fianco orientale è dominato dalla dorsale appenninica, che si dice abbia inizio qui sul monte Giarolo, la vetta più settentrionale essenzialmente costituita di calcare di marno. Sul fianco occidentale, lato valle Scrivia invece è predominante appunto il conglomerato di Savignone.
La valle è divisa in due da uno spartiacque, la cresta diRocchetta Ligure, che termina nei pressi di Cabella Ligure, creando così due torrenti,il Borbera ed il Sisola. Quest’ultimo, visto il bacino imbrifero più modesto ed il conglomerato estremamente permeabile, resta sempre quasi secco in estate. Il Borbera invece, grazie alle cime calcaree appenniniche che vanno dai 1400 del Giarolo, i 1700 del Cosfrone, Ebro e Chiappo, nonché dai versanti Nord del gruppo dell’Antola mantiene una certa portata regolare tutto l’anno( a meno dianni estremamente siccitosi). Per questo motivo, unito all’assenza diindustria, il Borbera è perfettamente balneabile e forse anche potabile. Una goduria in questa estate di spiagge affollate ed autostrade imbottigliate.
Il borbera poco prima di incortare il Sisola, guardando Rocchetta L.
Prima il piacere e poi il dovere, segnatevi questi postistrategici:
Albergo-Ristorante-Trattoria “da Bruno”, sulla provinciale della valle in prossimità del ponte che porta a Rocchetta, è il riferimento principale. Aperto sempre, da Lunedì a Venerdì pranzo a prezzo fesso 13€…dopo non resta che andare al fiume o sotto ad un Tiglio. Altrimenti menù alla carta, prezzo medio25€ per menù completo escluse bevande. Ci mangio da 40anni, la cuoca è sempre lei, eccezionale tutto quello che fanno. Come albergo è molto spartano ma i prezzi sono assai modici.
Bar-Pizzeria-Braceria “della Piazza”, appunto in piazza a Rocchetta L.
Posto spartano, servizio altrettanto, ma la pizza è speciale e le costate di manzo cotte nel forno della pizza una delizia. Prezzi modici.
Albergo-Ristorante “da Stevano”, Pallavicino. A metà del versante nord-ovest del Giarolo un ottimo punto di appoggio. Dispone di camere e piscina(un po’ affollata). Cucina abbastanza ricercata e di buon livello, prezzi di conseguenza. Meglio telefonare
Agriturismo Foresteria “la Merlina”, costa Merlassino. A perto solo a cena da giovedì a domenica. Dispone di piscina privata con vista splendida e 4 comode stanze. Consigliatissimo come punto di appoggio. Menù Degustazione 45€ senza bevande. Servizio eccellente, piatti ricercati e ben presentati, solo materie prime a Km0, ottima selezione di vini locali. Porzioni abbondanti. Da menzione assoluta, voto 10 e LODE, le puntine al Campari. Maiali di allevamento proprio.
Agriturismo foresteria “Alta Valle”, loc. Piuzzo(CabellaL.), fuori dal mondo ma è anche il suo bello. Menù degustazione a 40€ escluso ivini. Bella struttura ed ottima vista, da menzione le carni e i salumi di loro allevamento e produzione.
Macelleria Belforte, Albera L. Le carni di manzo sono buonema nulla di eccezionale. Invece, i nodini di Vitello sono da applausi, cosìcome il suino. La salsiccia fresca loro la consumo cruda con olio limone(eanche un goccio di burbon per chi piace) da una vita. La coppa è da antologia, illoro salame per me è IL Salame.
Tra le tante e ottime produzioni locali vanno senz’altro segnalati,come unicità ed eccellenze:
Suini, il rè indiscusso, allevato brado nei boschi dicastagne e quercia, in modo mai intensivo e solo in piccoli allevamenti perproduzione di salumi…tra tutti il Salame, quello Nobile del Giarolo è oltre ogni immaginazione. “Purtoppo” per me, essendo stato svezzato e cresciuto con questo standard, ho grosse difficoltà a consumarne di altro tipo.
Selvaggina, cinghiali lepri fagiani e daini sono moltocomuni e apprezzati nei ristoranti
Il formaggio Montebore, eccezionale per preparazione dirisotti e come condimento per pasta e carni.
La fagiolana della Val Borbera, un fagiolo tipo Bianco di Spagna,ma con un sapore ed una pasta ineguagliabile. Con la trippa, i nervetti o lo stoccafissoda due marce in più.
La Mela Carla, profumo e sapore unico, come pasta invece c’e’di meglio imho.
La Pesca gialla di Volpedo. Ok, Volpedo è un po' più a Nordin bassa Val Curone(Tortona). Però insomma, mi azzardo a dire la pesca piùbuona del mondo. Il disciplinare impone la vendita diretta senza il passaggioda frigo, con i frutti sempre al punto giusto di maturazione.
Il Timorasso, vitigno autoctono della zona, si era perso perché dalla resa bassissima in quanto a bacca bianca piccola, buccia spessa, semi grandi. Qualcuno ha azzardato il nome di Nebbiolo bianco, vista la somiglianza della bacca e il vino importante che ne deriva. I prezzi non possono essere che di conseguenza e quindi senza speranza in un mercato che prima chiedeva soprattutto volumi e prezzi concorrenziali. E’ stato possibile recuperarlo perché è innegabile che negli ultimi 20 anni la base di pubblico che apprezza un vino di questo tipo, ed è disponibile a pagare il premium che impone lascarsa resa, è cresciuto notevolmente. Nelle annate buone si vendemmia a fineOttobre senza che sia passito. Regala uno dei pochi bianchi ad alta gradazione(minimo 13° ma anche 14.5° ) che si prestano all’invecchiamento. Si abbina con primi e secondi di carne, salumi e formaggi ecc. Secondo me invece col pesce non funziona per nulla.
Oltre alla produzione delle cantine Massa, un po' l’arteficedella rinascita a cui va dato grosso merito, vi segnalo Barban in Val Borbera eSassobraglia in Val Sisola. Piccoli produttori ma molto molto validi.
Orbene veniamo quindi alla MTB, o eMTB.
Caldirola, alta Val Curone, penso non abbia bisogno dipresentazioni, resta però sul fianco orientale della cresta appenninica. La ValBorbera occupa invece il fianco occidentale, decisamente sottosviluppato, o meglio per nulla sviluppato in chiave MTB.
In ca 650 Km percorsi ad oggi non ho mai incrociato una MTB,a dire il vero neanche persone tolti due o tre posti un po’ più battuti dagli escursionisti. Daini lepri cinghiali fagiani cerbiatti poiane mucche maiali invece in quantità.
Quindi occhio, se si può ragionevolmente gasare senza correre il rischio di investire una persona, non è altrettanto vero con la fauna selvatica che spesso non ti sente arrivare fino all’ultimo e poi ha labrillante idea di saltarti davanti.
Occhio anche alla stagione di caccia libera, informarsi bene perchè si rischia seriamente la ghirba....
Nel territorio è presente una vastissima ed articolata rete di mulattiere e sterrate, spesso abbandonate da anni e quindi ritornate allo status di sentiero o poco più, che si prestano a lunghissimi ed infiniti giri in MTB.
I dislivelli possono anche essere “alpini”, il fondovalle sta tra i 400 e 500 mslm, con cime fino a 1700. Si tratta quindi di ragguardevoli 1300 che è un attimo far diventare 1500-1800-ecc concatenando un paio di “vette”.
Anche gli sviluppi si fanno importanti, diciamo che fare 40-50 Km è abbastanza normale. Per fortuna esistono “buone” strade “asfaltate” per raggiungere le frazioni superiori(piuzzo, pobbio, volpara, dova, roccaforte,mongiardino, ecc) che agevolano soprattutto se si sale senza motore, ma che personalmente apprezzo anche con il motore…sono spesso strade che terminano nella frazione e se si incontrano due macchine ogni 10Km è tanto.
In un territorio del genere la eMTB rappresenta di certo ilmezzo ideale per lunghe esplorazioni.
Cioè, spararsi 1800 dsl su 40-50 Km a pedali io ci metto un giorno intero… con l’EBike me la cavo in 4-5h max, mezza giornata insomma, con la restante metà da dedicare ad altro.
Poi c’e’ anche un altro fattore da considerare..le uniche relazioni che ho trovato sono sul sito LiguriaBike che pare essere l’unico a trattare la MTB in quella zona. Molto utile e consigliato.
Però il numero reale di sentieri e strade, soprattutto inalcune zone, è di gran lunga maggiore del censito quindi è facile incasinarsi ai bivi oppure imbroccare il sentiero col fondo marcio invece che quello buono…con l’ebike resta un’attimo più facile fare esplorazione per poi capitalizzare le scoperte in un secondo tempo. Da questann'anno la copertura 4G è anche pittosto buona. Ma un GPS risulta di sicuro aiuto
Visto inoltre il fondo di alcuni tratti di alcune sterrate, l’ebike,con le sue gommone da 2.6/2.8 è un bel plus che una volta provato, faccio fatica a rinunciarvi.
Qui i single trail alpini o alla Finale non esistono(tolte le piste di Caldirock e del Poggio) quindi in chiave enduro/trail non c’e’molto. Grosse difficoltà sugli sterri, eccetto alcune pendenze e zone/tratti con fondo pietroso molto smosso non le ho mai trovate, quindi ci sono anche ampie possibilità per chi predilige il Marathon / XC.
Sterrate larghe un paio di metri, alcune volte con sassi smossi, altre volte con terra o ghiaia compatta, ghiaia fina, tratti scavati dall’acqua(Carrése) che creano sponde naturali, non moltissimo fango ad essere sinceri, ed infine tratti di puro freeride con tanto di equivalente ciclistica della Powder scivolatoria…..ecco,se si esce dal paradigma del single trail e si passa in modalità free allora la musica cambia e ci si tolgono delle belle soddisfazzioni….toboga naturali nei calanchi, sponde naturali o saltoni giù dai risalti tra un campo e quello sotto.
PS: non è un report alla Missuri…..to be continued