ste1258
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Dopo il Tonale (cliccami), sempre dalla collana "Due facili escursioni da...", non posso tralasciare il mio amato Gavia, e quindi, più per senso del dovere che per reali aspettative di successo, propongo un paio di camminate fatte in 2 anni diversi (2019 e 2020) ma curiosamente lo stesso giorno.
Il Gavia è il mio secret spot escursionistico d'elezione: a mezz'ora d'auto dalla mia base di Ponte di Legno, se non voglio spararmi ore di trasferta, offre camminate varie ed appaganti in ambiente d'alta montagna, alcune fattibili anche in mezza giornata, su sentieri ben tenuti e generalmente poco trafficati, col vantaggio di partire sempre ben oltre i 2000 m di quota, e quindi risparmiando faticosi avvicinamenti da quote "orobiche".
PARTE 1. Cima di Vallumbrina (3222)
08 agosto 2019
Si tratta di una delle più alte vette escursionistiche del Cevedale, gruppo che come sappiamo ben si presta a camminate over 3000 "con le mani in tasca" (cit.). In cima ci si arriva quasi così: gran parte del sentiero (sv. 551) è privo di tratti esposti o a rischio sassaiole, e a parte un paio di guadi, solo gli ultimi minuti dal bivacco alla vetta richiedono di aprire gli occhi, ma niente di impossibile o particolarmente pericoloso.
Si parte dal rif. Berni (2541) scendendo a valicare il torrente Gavia tra le bellissime praterie d'alta quota:
Dopo un breve traverso in modesta salita, ci si affaccia nel vallone di Dosegù, dove regna incontrastato il rumore dell'acqua.
La nostra cima è la regolare piramide nera appena a destra del centro della foto:
Perse alcune decine di metri per scendere nel vallone, si risale il torrente principale fin quasi alla grande cascata, spostandosi poi sulla destra e iniziando a salire più ripidamente in direzione della cima, costeggiando e guadando alcuni corsi d'acqua minori.
Questo è il camminare in montagna che mi piace: torrenti, ghiacciai, ambiente d'alta quota:
Iniziano a manifestarsi le prime tracce della Grande guerra:
Verso i 2800 si manifestano anche dei bei nevaioni, alcuni dei quali vanno attraversati con attenzione... perchè galleggiano sull'acqua!
Alle spalle il Monte Sobretta (altra bella camminata con partenza dalla val di Gavia, cliccami) e al centro i monti dolomitici di Fraele:
Siamo ormai in vista del bivacco, situato su un'anticima 100 m più bassa della vetta:
Il Corno dei 3 Signori, e davanti le fortificazioni della Sforzellina, con centinaia di metri di trincee e filo spinato (siamo sull'ex confine tra Italia e Austria):
Alle spalle del marrone del Cevedale spunta il grigiume dell'Adamello:
Ed eccoci al Bivacco Battaglione Skiatori Monte Ortles (3122), ex baracca di guerra ben risistemata con letti, stufa, cucina, biblioteca, wc.
La nostra cima si vede all'estrema sinistra, e si raggiunge seguendo la mulattiera militare che negli ultimi metri diventa un sentierino:
Il Monte Gavia, e tra le nuvole i ghiacciai del Bernina:
S.M. l'Adamello, la Plem e i laghi d'Avio, tra i quali è in corso il celebre travaso d'acqua:
Il Pisgana e la Cima di Salimmo che domina Ponte di Legno:
Là dove muore il ghiacciaio di Dosegù:
Il Pizzo Tresero, col rosso Bivacco Seveso sulla cresta SW:
Ecco la vetta! Una modesta croce di filo spinato sorveglia trincee e baraccamenti che occupano per intero lo spazio disponibile in cima:
Verso sud, Busazza, Presena e Lagoscuro, nonchè il primo tratto di pista Paradiso e le arrotondate cime a nord del Tonale:
Ad est l'alta Valle del Monte, in Trentino, dove nasce il Noce:
L'incredibile colore del lago di Vallumbrina:
Lungo la discesa, la cascatona del Dosegù dalla portata raddoppiata rispetto alla mattina ci tiene compagnia col suo rombo che riempie il vallone:
La fiumana che ne esce mi ricorda quei torrenti himalayani che serpeggiano a valle dei grandi ghiacciai:
(Fine parte 1, segue con la parte 2)
Il Gavia è il mio secret spot escursionistico d'elezione: a mezz'ora d'auto dalla mia base di Ponte di Legno, se non voglio spararmi ore di trasferta, offre camminate varie ed appaganti in ambiente d'alta montagna, alcune fattibili anche in mezza giornata, su sentieri ben tenuti e generalmente poco trafficati, col vantaggio di partire sempre ben oltre i 2000 m di quota, e quindi risparmiando faticosi avvicinamenti da quote "orobiche".
PARTE 1. Cima di Vallumbrina (3222)
08 agosto 2019
Si tratta di una delle più alte vette escursionistiche del Cevedale, gruppo che come sappiamo ben si presta a camminate over 3000 "con le mani in tasca" (cit.). In cima ci si arriva quasi così: gran parte del sentiero (sv. 551) è privo di tratti esposti o a rischio sassaiole, e a parte un paio di guadi, solo gli ultimi minuti dal bivacco alla vetta richiedono di aprire gli occhi, ma niente di impossibile o particolarmente pericoloso.
Si parte dal rif. Berni (2541) scendendo a valicare il torrente Gavia tra le bellissime praterie d'alta quota:
Dopo un breve traverso in modesta salita, ci si affaccia nel vallone di Dosegù, dove regna incontrastato il rumore dell'acqua.
La nostra cima è la regolare piramide nera appena a destra del centro della foto:
Perse alcune decine di metri per scendere nel vallone, si risale il torrente principale fin quasi alla grande cascata, spostandosi poi sulla destra e iniziando a salire più ripidamente in direzione della cima, costeggiando e guadando alcuni corsi d'acqua minori.
Questo è il camminare in montagna che mi piace: torrenti, ghiacciai, ambiente d'alta quota:
Iniziano a manifestarsi le prime tracce della Grande guerra:
Verso i 2800 si manifestano anche dei bei nevaioni, alcuni dei quali vanno attraversati con attenzione... perchè galleggiano sull'acqua!
Alle spalle il Monte Sobretta (altra bella camminata con partenza dalla val di Gavia, cliccami) e al centro i monti dolomitici di Fraele:
Siamo ormai in vista del bivacco, situato su un'anticima 100 m più bassa della vetta:
Il Corno dei 3 Signori, e davanti le fortificazioni della Sforzellina, con centinaia di metri di trincee e filo spinato (siamo sull'ex confine tra Italia e Austria):
Alle spalle del marrone del Cevedale spunta il grigiume dell'Adamello:
Ed eccoci al Bivacco Battaglione Skiatori Monte Ortles (3122), ex baracca di guerra ben risistemata con letti, stufa, cucina, biblioteca, wc.
La nostra cima si vede all'estrema sinistra, e si raggiunge seguendo la mulattiera militare che negli ultimi metri diventa un sentierino:
Il Monte Gavia, e tra le nuvole i ghiacciai del Bernina:
S.M. l'Adamello, la Plem e i laghi d'Avio, tra i quali è in corso il celebre travaso d'acqua:
Il Pisgana e la Cima di Salimmo che domina Ponte di Legno:
Là dove muore il ghiacciaio di Dosegù:
Il Pizzo Tresero, col rosso Bivacco Seveso sulla cresta SW:
Ecco la vetta! Una modesta croce di filo spinato sorveglia trincee e baraccamenti che occupano per intero lo spazio disponibile in cima:
Verso sud, Busazza, Presena e Lagoscuro, nonchè il primo tratto di pista Paradiso e le arrotondate cime a nord del Tonale:
Ad est l'alta Valle del Monte, in Trentino, dove nasce il Noce:
L'incredibile colore del lago di Vallumbrina:
Lungo la discesa, la cascatona del Dosegù dalla portata raddoppiata rispetto alla mattina ci tiene compagnia col suo rombo che riempie il vallone:
La fiumana che ne esce mi ricorda quei torrenti himalayani che serpeggiano a valle dei grandi ghiacciai:
(Fine parte 1, segue con la parte 2)
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