14/8/2020 Ferrata Schuster al Sassopiatto

Jagar

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La mattina del 14 agosto mi dirigo verso il rifugio Vicenza. Le previsioni non sono molto incoraggianti con possibili rovesci già in mattinata ed ulteriore peggioramento nel pomeriggio.
Vabbè, mi dico, arrivo al rifugio, butto un occhio al cielo e decido cosa fare. E puntualmente, quando ormai mi trovo in vista del Vicenza, inizia a piovere in maniera sempre più insistente.
Vedo decine di persone già con caschetto e imbrago che tornano indietro di corsa e si riparano al rifugio, ormai pieno all'inverosimile.
Demoralizzato, ordino un caffè corretto per tirarmi su e aspetto una mezz'ora che spiova, deciso ormai a tornare indietro.
E invece una volta tanto gli dèi della montagna decidono di farmi un regalo e quando metto il naso fuori noto che il cielo si sta rapidamente rischiarando. Do un'occhiata al radar delle precipitazioni del sito della provincia e in effetti ho la conferma che la perturbazione si sta allontanando verso nord est. Non posso sapere quanto tempo passerà prima di un nuovo peggioramento, però, rinfrancato dal fatto che la ferrata in questo momento è deserta - cosa più unica che rara, capisco che può essere l'occasione giusta per provarci.
Parto a passo veloce e mi incammino sul sentiero, sovrastato dalla maestosità del paesaggio...



L'attacco della ferrata è nel centro della foto, dove c'è quel piccolo nevaio

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Il nevaio all'attacco della ferrata si è sciolto per il passaggio dell'acqua ma il "tetto" ha retto, creando un curioso effetto tunnel...

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La ferrata è... come dovrebbe essere una ferrata: sfrutta i passaggi naturali tra canalini e roccette e la progressione è sempre facile e divertente grazie ai numerosi appigli della roccia e all'esposizione contenuta nonostante le quote.
Qualche staffa nei passaggi più verticali, ma per il resto è tutta al naturale, senza inutili interventi muscolarizzati.





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Il cielo è sempre più azzurro e sono pervaso da un diffuso senso di benessere. Raggiungo e supero una guida che accompagna due ragazzi tedeschi, partiti quando stava ancora piovendo, e gli lancio la gufata: "abbiamo scelto il momento migliore per salire, eh?" e loro non si toccano le palle, mal gliene incolse...

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Così come si era rapidamente aperto, il cielo in pochi minuti si richiude, e capisco che quello che all'inizio mi era sembrato un gesto di magnanimità era in realtà una beffa architettata alle mie spalle dagli dèi della montagna.
Raggiungo la croce di vetta e, guardando verso sud, noto che dalla val di Fassa si sta rapidamente avvicinando un muro d'acqua abbastanza inquietante, fortunamente senza temporale al seguito.


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Il tempo di un paio di foto, mi tolgo imbrago e caschetto, indosso lo strato impermeabile, metto il telo coprizaino e affronto a velocità smodata la lunga ma non ripida discesa lungo il lato... piatto del Sassopiatto.
In poco più di 20 minuti raggiungo la safety zone nei pressi del rifugio/autogrill Sassopiatto proprio mentre sta iniziando a piovere, ma la gente accatastata fuori come ciocchi di legna mi fa desistere e decido di proseguire nella discesa per arrivare allo Zallinger, dove presumo ci sia meno gente in quanto fuori dalla frequentatissima rotta del temibile anello del Sassolungo/Sassopiatto.
Ricordavo lo Zallinger come un rifugio molto accogliente, ma mai mi sarei aspettato di ritrovarmi nella hall di un 5 stelle HIHIHI


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Il recente restyiling ne ha un po' stravolto l'aspetto e ne ha elevato il livello, ad ognuno il suo giudizio, ma in quel momento ho molto apprezzato l'atmosfera calda e il locale semivuoto.
Me la prendo con tutta la calma del mondo, mangio e bevo qualcosa, e chiudo il giro sotto una leggera pioggerellina...
 
Complimenti. Caffe corretto di prima mattina only the brave [emoji2]

:D a mia discolpa sappiate che non era esattamente prima mattina, erano quasi le 11 e i tavoli attorno a me stavano ordinando kaiserschmarren e birre :shock:

bravo, sempre dar contro alla pioggia e tentar il colpo di fortuna :TTTT

Avendo pochi giorni a disposizione purtroppo il rischio è inevitabile. Sulle "mie" montagne con un tempo simile non metterei neppure il naso fuori dal letto, ma sulle Dolomiti il fattore di rischio sale, purché non sia previsto un temporale :ghiacciato:
 
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