Due facili escursioni dal Tonale: Cima Bleis e Cima Casamadre - 1 e 15.08.20

ste1258

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Mai come in questa estate sono andato alla ricerca di itinerari poco frequentati. Già in tempo di pace non sopportavo le mandrie di gente sui sentieri, e nel 2020 ancora meno. Quelle che vado mostrandovi sono 2 facili camminate con partenza dal Tonale, su comodi sentieri e/o strade bianche, la prima nel gruppo del Cevedale, la seconda nell'Adamello. Si tratta di 2 cime senza particolari ambizioni, ma che offrono punti di vista interessanti e insoliti sulla zona e, soprattutto, garanzia di non trovare affollamento.

PARTE 1. Cima Bleis (2628 m)
01 agosto 2020

Dalla stazione a valle della seggiovia Serodine si imbocca la strada di servizio agli impianti che passa per l'arrivo della cabinovia Ponte-Tonale e successivamente prende quota sui pascoli che d'inverno diventano le nostre amate piste:
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Presanella e Busazza fanno capolino tra i dossi erbosi:
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La carraia, superato il ristoro Nigritella, s'inoltra nella verde valle costeggiando la pista Bleis...
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...e raggiunge l'arrivo della seggiovia omonima a 2525 mslm, nei pressi del quale sorge un piccolo laghetto che d'inverno si nasconde sotto la neve:
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La vista sul Pisgana inizia a farsi interessante:
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Dal laghetto si abbandona la stradina e si prende una traccia ben visibile, ma senza segnavia, che in diagonale porta alla forcella tra la Cima Bleis (W) e il Monte Tonale Occidentale (E), da cui ci si affaccia in direzione della valle delle Messi, dominata dal Coleazzo e dal Pietra Rossa...
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...e della valle di Viso, su cui svetta il Corno dei Tre Signori, e al centro della quale è ben visibile la colata detritica scesa 2 giorni prima dai laghi di Ercavallo...
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...che ha causato non pochi danni alle case di Viso, dove gli escavatori sono all'opera per rimettere in ordine l'alveo dell'Arcanello e rimuovere i detriti dal pittoresco agglomerato:
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In pochi minuti di sentierino a tratti un po' esposto, dalla forcella si sale facilmente a conquistare la vetta:
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Vista su tutta l'alta Valcamonica fino alle lontane Orobie. La "falsa Bleis" davanti a noi copre la visuale su Ponte di Legno: questa sorta di anticima si vede benissimo dal centro del paese e può essere scambiata per la vera Bleis, che invece resta alle sue spalle:
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Zoomata sulla frazione di Precasaglio...
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...e su Pezzo, il paese più alto della Valcamonica:
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Cima Sorti e il "trincerone" che taglia in orizzontale tutto il vallone che in inverno ospita la pista Alpino:
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Un interessante manufatto bellico guardando verso sud. Da sinistra a destra: Presanella, Busazza, Presena, Lagoscuro, Pisgana:
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Le graziose baite di Pirli, tra Pezzo e Viso:
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Monte Tonale Occidentale e dietro l'inconfondibile Torrione d'Albiolo, la più alta delle cime del Tonale:
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Il Vioz con il rifugio Mantova appollaiato sulla cresta SE:
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La strada militare per il Montozzo e un vecchio sentiero di guerra sulle pendici del Tonale Occidentale ci offrono un'interessante composizione fotografica:
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Totale dislivello: 758 m
Totale escursionisti incontrati: 3

(segue con la parte 2)
 
Ultima modifica:
Visto l'esilarante successo della prima parte, con like, commenti e visualizzazioni come se non ci fosse un domani, ho quasi paura a proporre la seconda, non vorrei far scoppiare i server di Skiforum per i troppi accessi :PAAU

Ci provo, Fabio mi perdonerà se il forum s'inchioda per qualche giorno...

PARTE 2. Cima Casamadre (2535)
15 agosto 2020

Esattamente 2 settimane dopo la Bleis si attacca il versante sud del passo, partendo sempre dal parcheggio della Paradiso. Parcheggio che, verso le 10 di Ferragosto, si presenta in stato interessante, auto a perdita d'occhio di turisti che si recano in funivia a vedere "er ghiacciajo":
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In lontananza, le Dolomiti. Là il Ferragosto sarà ancora più "caldo":
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In basso, il centro storico di Ponte:
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Il bel sentiero (sv. 645), dopo un lungo traverso nella maralsa, inizia a zigzagare salendo sul Dosso di Casamadre, che ospita svariate trincee e resti di baraccamenti militari:
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La grande cascata del Pisgana...
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...e in alto ciò che resta del ghiacciaio, ormai diviso in 2, con la parte bassa morente e quella alta che non se la passa tanto meglio:
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Zoomando verso ovest ecco il Monte Pagano. Dietro di lui la massa nera del Masuccio, a destra lo Scalino, e al centro, dietro le nubi, il Disgrazia:
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Altro zoom: il lontano Legnone, ma soprattutto l'ancor più lontano Rosa. Sì, il Rosa. Sotto le 2 nuvolette di destra si scorge l'inconfodibile profilo:
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Il sentiero, nell'ultimo tratto un po' esposto e sotto il tiro di qualche sasso, giunge sulla rocciosa cima, dove abbondano i resti di opere militari ma soprattutto si gode un'ottima vista sull'alta Val Narcanello...
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... e sul Tonale:
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500 m sopra di noi, alcuni ferratisti si cimentano sul Sentiero dei Fiori:
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500 m sotto di noi, il Narcanello viene bevuto dalla presa idroelettrica. Vogliate notare, in alto a destra, un branco di geni accampati su un effimero isolotto di sabbia in mezzo al torrente, destinato a venire sommerso a breve con la piena di fusione pomeridiana:
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Il Pisganino, ben visibile dalla statale del Tonale, ramo minore del Pisgana che si difende meglio di quest'ultimo dallo scioglimento vista l'esposizione a nord pieno:
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Verso nord la verde Cima Bleis salita 14 giorni prima, sulla sinistra il Pizzo di Vallumbrina salito l'anno scorso, e dietro al centro il Tresero... no, quello non l'ho mai salito:
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Un interessante allineamento tra le antenne del Corno d'Aola, l'arrivo della seggiovia Casola, e Vezza d'Oglio:
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L'impervia catena Castellaccio-Lagoscuro-Payer-Pisgana, teatro di combattimenti ormai più di 100 anni fa:
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Il passo del Lagoscuro, con la baracca degli Alpini ristrutturata e adibita a museo + bivacco. Si raggiunge facilmente dalla cabinovia di Passo Presena (occhio ai sassi!):
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Sulla via del rientro, una simpatica cascatella in una tipica ambientazione adamellina: granito & maralsa:
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Totale dislivello: 685 m
Totale escursionisti incontrati: 14

È tutto.
 
La foto con Vezza d’Oglio sarebbe stato un WLF galattico!

Fatto dall’unico in grado di indovinarlo: MISSION IMPOSSIBLE.

Bei giri davvero, belle foto ovviamente.
Quanto al branco sull’isolotto, confido che Darwin passi a salutarli prima o poi...
 
Gajardo er ghiacciaio...

Mi spiace deluderLa ma questo non è lo stesso ghiacciaio della mia citazione, cioè quello che i Suoi concittadini urlanti in infradito vanno a vedere in funivia. Peccato professore, La vedo preparato in Italiano ma in Geografia urge un ripasso.
 
Non è una frase standard, che si proferisce alla visione di un ghiacciaio morente?

Tipo: “Fuoco alle polveri!” Quando si fa per detonare qualche oggetto.
 
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