Anello delle Tofane - Dolomiti d'Ampezzo - luglio 2020

subsahara

Coldest Ice
Le Tofane sono un gruppo montuoso relativamente compatto; le si può tranquillamente “circumnavigare” in giornata.
Luogo naturale per cominciare l’escursione è Piè Tofana, non foss’altro perché è l’unico punto dell’anello accessibile direttamente con autovettura.
274906-tofanring-img1333.jpg



L’anello, che io ho percorso in senso antiorario, può essere suddiviso in quattro sezioni:

  1. Da Piè Tofana (1670 m slm) a In Po Ra Ola (1530 m slm): è un tratto con qualche saliscendi molto facile e rilassante, completamente ciclabile. Costeggia il quadrante nord-orientale delle Tofane, con bellissime viste sulla conca ampezzana e la valle del Boite. Dopo forcella Posporcora si trasforma da forestale a sentiero ( sempre ciclabile), che scende abbastanza ripidamente verso l’imbocco della Val Travenanzes. In termini di tempo costituisce il 20 - 25 % dell’anello.
  2. Val Travenanzes: si risale la straordinaria valle fino a forcella Col dei Bos (2330 m slm) tramite il sentiero 401 e in ultimo il 404 (vietati alle biciclette da montagna). In termini di tempo costituisce il 40 - 45% dell’anello. Le prime due sezioni combinate rappresentano quindi i due terzi (sempre in termini di tempo) del percorso.
  3. Da forcella Col dei Bos a Pomedes (2310 m slm): tratto in saliscendi che costeggia la maestosa parete sud della Tofana di Rozes (bè, la Rozes a dir la verità è straordinariamente maestosa da qualunque parte la si guardi), poi attraversa il Vallon de Tofana e quindi, tramite il sentiero Astaldi, torna sul lato orientale del gruppo. In termini di tempo costituisce il 20 - 25 % dell’anello.
  4. Da Pomedes a Piè Tofana: sono circa 650 m di dislivello, certamente più piacevoli da fare in inverno con due sci sotto i piedi HIHIHI In termini di tempo costituisce circa il 10% ( o poco più) dell’anello.


Bene, mi lascio i campi da sci alle spalle
274907-tofanring-img1334.jpg



Imbocco la forestale verso forcella Posporcora. La temperatura, grazie a Dio, è fresca (otto gradi). Il fondo è pesante viste le piogge della notte
274908-tofanring-img1335.jpg



274909-tofanring-img1338.jpg



Stupenda vista sulla valle del Boite. Si può notare che oltre Dogana Vecchia, da San Vito in giù, il fondovalle è immerso nella nebbia
274910-tofanring-img1346.jpg



Tavolo e panchina in posizione strategica. Panorami eccezionali (ma del resto siamo a Cortina: cos’altro ci si può aspettare?)
274911-tofanring-img1347.jpg



Primo “gran premio della montagna” alle Crepe de Cianderou
274912-tofanring-img1348.jpg



274913-tofanring-img1350.jpg



Girato l’angolo appare il Col Rosà e la Croda Rossa d’Ampezzo
274914-tofanring-img1351.jpg



Faloria e Sorapiss sullo sfondo
274915-tofanring-img1352.jpg



Mi appropinquo, seguendo la comoda forestale, allo splendido sperone del Col Rosà
274916-tofanring-img1354.jpg



Forcella Posporcora. Da qui inizia una discesa di circa 200 m di dislivello che mi porterà all’inizio del sentiero 401 (che attraversa tutta la Val Travenanzes). Dalla forcella in giù la forestale lascia spazio a una traccia relativamente stretta. Un “single track”, lo chiamerebbero alcuni.
Un cartello avverte i ciclisti di fare attenzione, poiché il single track è percorso anche dai pedoni. C’è pure la traduzione in inglese: “caution: hikers!”.
Non posso fare a meno di tornare con il pensiero alle targhette metalliche presenti sulle carrozze ferroviarie di molti anni fa, che invitavano i viaggiatori a non gettare oggetti fuori dal finestrino.

  • Do not throw anything out of the window
  • Keine Gegenstaende aus dem Fenster werfen
  • Ne jetez aucun objet par la fenêtre...
Devo molto a quelle targhette perentorie: da un lato hanno insegnato a me, ignorante come una capra, le uniche frasi in lingua straniera che tutt’ora ricordo e padroneggio; dall’altro lato mi hanno inculcato nel cervello la nozione che non è bene gettare oggetti dal finestrino.
Insomma, speriamo che il cartello “caution: hikers!” sortisca i medesimi benefici effetti per gli amici ciclisti
274917-tofanring-img1355.jpg



Appena scollinato si palesano alla vista Vallon Bianco e Col Bechei
274918-tofanring-img1357.jpg



Ponte sul torrentello che scende da Ra Valles
274919-tofanring-img1359.jpg



Fantastica vista su Taè e Taburlo. In primo piano il modesto crinale alberato che divide i tratti terminali della Val Travenanzes e della Val di Fanes
274920-tofanring-img1360.jpg



Il celebre Vallon de Ra Ola, che scende dai fianchi della Tofana di Dentro
274921-tofanring-img1362.jpg



In Po Ra Ola, 1530 m slm. Il punto più basso dell’intero anello, crocevia di sentieri. Qui termina la “sezione 1” dell’anello delle Tofane, come da me battezzata
274922-tofanring-img1364.jpg



Attraversato il torrente, si prende tosto il sentiero 401 e si comincia il viaggio in Val Travenanzes. I cartelli ampezzani sono molto espliciti: chi è in bici non può continuare, ed è costretto a scendere verso il ponte dei Cadoris e il ponte Alto
274923-tofanring-img1366.jpg



Taburlo
274924-tofanring-img1368.jpg



Vallon Bianco, l’ultima (o la prima) montagna della catena che divide la Val Travenanzes dalla Val di Fanes
274925-tofanring-img1369.jpg



Il Taè, oltre il crinale che separa le due valli
274926-tofanring-img1373.jpg



Il sentiero 401 tiene la destra orografica e si infila finalmente tra Tofane e Vallon Bianco
274927-tofanring-img1374.jpg



Pareti sotto gli Orte de Tofana
274928-tofanring-img1375.jpg



274929-tofanring-img1376.jpg



Compare per la prima volta, in fondo, il bellissimo profilo turrito del monte Castello
274930-tofanring-img1378.jpg



Mille rivoli scendono dagli Orte de Tofana
274931-tofanring-img1380.jpg



Scorcio sulla parte bassa della Val Travenanzes. Ora, oltre al Castello, si vedono anche alcune delle numerosissime cime della catena di Furcia Rossa. È chiaro che il nome “Furcia Rossa” è perfettamente giustificato se si osserva la catena dalla Val Travenanzes; dalla Val di Fanes invece appare più monolitica, e soprattutto di un uniforme colore grigiastro.
274932-tofanring-img1381.jpg



Liscio, nero, umido
274933-tofanring-img1382.jpg



Vallon Bianco
274934-tofanring-img1383.jpg



Mi volto all’indietro ad osservare ancora una volta le pareti sotto gli Orte de Tofana
274935-tofanring-img1384.jpg



Altra vista retrospettiva sull’imbocco della Val Travenanzes. Sullo sfondo la Croda Rossa
274936-tofanring-img1385.jpg



Ancora Vallon Bianco
274937-tofanring-img1387.jpg



Ancora acqua che scende dal cuore delle Tofane...
274938-tofanring-img1388.jpg



274939-tofanring-img1389.jpg



... e va ad unirsi al Rio Travenzanzes
274940-tofanring-img1390.jpg



Andiamo avanti
274941-tofanring-img1391.jpg



274942-tofanring-img1392.jpg



Alcune delle cime di Furcia Rossa
274943-tofanring-img1396.jpg



Proseguiamo
274944-tofanring-img1397.jpg



Arrivo a un ponte, che traghetta il sentiero sulla sinistra orografica. Dietro: la gràa de Travenanzes, ghiaione che separa Vallon Bianco da Furcia Rossa
274945-tofanring-img1398.jpg



Cominciano a intravedersi la Nemesis e la Rozes, assolute dominatrici dei panorami dell’alta valle
274946-tofanring-img1400.jpg



Tofane... qui paiono vestite con uno di quegli abiti a tasselli multicolore che dipingeva Klimt
274947-tofanring-img1402.jpg



Sguardo all’indietro verso la Gràa de Travenanzes
274948-tofanring-img1403.jpg



Furcia Rossa
274949-tofanring-img1405.jpg



Due foto da guardare in sequenza: il dietro e il davanti
274950-tofanring-img1407.jpg



274951-tofanring-img1408.jpg



Bene, ho percorso fino ad ora circa un terzo della valle e sono attorno ai 1800 m di quota. Ora sto per entrare nel secondo terzo della valle, che va da questo punto fino più o meno all’ex Malga Travenanzes. Il rio in questo tratto ha un alveo molto largo e poco inclinato; il sentiero 401 ci passa letteralmente in mezzo.
274952-tofanring-img1409.jpg



Il superbo torrione della Nemesis, l’enorme mole della Tofana di Rozes...
274953-tofanring-img1412.jpg



Il fianco occidentale della Tofana di Dentro
274954-tofanring-img1413.jpg



Foto scattate a pelo d’acqua verso il Vallon Bianco.
Anni fa, durante la telecronaca di una partita della Nazionale venne chiesto a Mauro Sandreani, che faceva il commento tecnico, un “aggettivo” per definire concisamente la prestazione di Del Piero. “Spirito di sacrificio”, fu l’indimenticabile risposta del buon Sandreani.
Ecco, se un giornalista alla fine del giro mi avesse chiesto un aggettivo per la Val Travenanzes avrei risposto senza dubbio “presenza d’acqua”.
Acqua, acqua dappertutto... che scende in mille rivoli, torrenti, cascate, dalle Tofane... che scorre, ora impetuosa ora placida nel ricco rio che drena la valle...
274955-tofanring-img1415.jpg



274956-tofanring-img1418.jpg



In questo tratto le acque del Rio Travenanzes irrorano capillarmente l’ampio fondovalle, occupato interamente dal greto del torrente stesso.
“Irrorare”: ogni volta che uso questo verbo parte per me automatica l’associazione con Fulvio Collovati che durante una telecronaca, incurante dei suoi difetti di pronuncia, si azzardò a pronunciare questo verbo .
L’esile traccia di sentiero, facilmente cancellabile dall’impeto dei flussi, costringe a saltare continuamente da una parte all’altra dei rami del Rio Travenanzes.
Saltare da una sponda all’altra del torrente non è banale: bisogna scegliere una sezione relativamente stretta e poi spiccare il balzo.
Durante una di queste operazioni, mentre Collovati mi sussurra “ivvovave” all’orecchio, faccio male i miei conti e atterro in mezzo all’acqua, bagnandomi fino alle caviglie.
274957-tofanring-img1421.jpg



Nemesis e Rozes
274958-tofanring-img1422.jpg



Si cammina più all’asciutto, dopo aver abbandonato l’alveo del Rio Travenanzes, in salita più pronunciata
274959-tofanring-img1423.jpg



Compare la bellissima Torre di Fanes
274960-tofanring-img1425.jpg



Nemesis
274961-tofanring-img1426.jpg



Piccola pausa al Cason de Travenanzes, posto in posizione - non c’è bisogno di dirlo - spettacolare
274962-tofanring-img1431.jpg



274963-tofanring-img1432.jpg



274964-tofanring-img1433.jpg



Mi lascio il Cason di Travenanzes alle spalle e mi accingo a percorrere l’ultimo terzo della valle, fino a forcella Col dei Bos
274965-tofanring-img1435.jpg



274966-tofanring-img1437.jpg



274967-tofanring-img1441.jpg



274968-tofanring-img1442.jpg



Sono a un bivio: abbandono il 401 che continua verso Forcella Travenanzes, e giro a sinistra per il 404 diretto a Forcella Col dei Bos
274969-tofanring-img1443.jpg



Attraverso per l’ultima volta il Rio Travenanzes e mi porto sulla destra orografica, sotto Rozes e Castelletto
274970-tofanring-img1444.jpg



Da qui in poi, comincio a incrociare parecchia gente
274971-tofanring-img1447.jpg



Il gruppo di Fanes
274972-tofanring-img1448.jpg



Uno sguardo all’indietro
274973-tofanring-img1449.jpg



La forcella Col dei Bos è ai piedi del Castelletto
274974-tofanring-img1450.jpg



274975-tofanring-img1452.jpg



274976-tofanring-img1454.jpg



Ho guadagnato quota
274977-tofanring-img1455.jpg



Lagazuoi Grande
274978-tofanring-img1456.jpg



Castelletto
274979-tofanring-img1457.jpg



Sono quasi alla forcella. Lagazuoi Grande
274980-tofanring-img1458.jpg



Fanes (spiccano la Cima Sud a sinistra e la Torre a destra)
274981-tofanring-img1459.jpg



Tofana di Rozes, coperta parzialmente dal Castelletto
274982-tofanring-img1464.jpg



Forcella Col dei Bos. Un paio di signori sono impegnati a manutenere la cartellonistica ampezzana
274983-tofanring-img1465.jpg



274984-tofanring-img1466.jpg



274985-tofanring-img1468.jpg



274986-tofanring-img1469.jpg



Comincio a scendere. Davanti ai miei occhi compare letteralmente di tutto: dall’Averau al Duranno...
274987-tofanring-img1471.jpg



A un bivio svolto decisamente a sinistra per contornare la parete sud della Tofana di Rozes. Prima di svoltare incontro un paio di simpatici ragazzi torinesi che stanno salendo bici in spalla dalla strada del Falzarego.
“Ciao, fate la Travenanzes?”
“Ciao! Sì, com’è?”
“Occhio quando c’è da attraversare il torrente!”
“Eh, ma lo sappiamo che è un po’ challenging! Piuttosto, hai risalito tutta la valle? Trovato forestali? Ché quelli fanno le multe!”
“Non ho visto nessuno. A parte i normali escursionisti... attenzione!”
“Ma certo! Questi divieti però non li capiamo. Potrebbero al limite consentire il transito in valle a ciclisti e pedoni separatamente, a orari diversi o magari a giorni alterni”.
Evito di commentare l’originale idea dei ragazzi; ci salutiamo cordialmente e ognuno riprende la sua strada.
274988-tofanring-img1472.jpg



Un ultimo sguardo a Lagazuoi Grande e Fanes
274989-tofanring-img1473.jpg



Lavori per eventi imminenti...
274990-tofanring-img1474.jpg



Mentre mi muovo senza fretta verso il Vallon de Tofana, ne approfitto per fare un breve servizio fotografico dedicato alle pareti della Rozes
274991-tofanring-img1475.jpg



274992-tofanring-img1478.jpg



274993-tofanring-img1479.jpg



274994-tofanring-img1482.jpg



274995-tofanring-img1483.jpg



274996-tofanring-img1484.jpg



274997-tofanring-img1487.jpg



274998-tofanring-img1488.jpg



274999-tofanring-img1489.jpg



275000-tofanring-img1490.jpg



275001-tofanring-img1491.jpg



275002-tofanring-img1492.jpg



275003-tofanring-img1494.jpg



Alle porte del Vallon de Tofana
275004-tofanring-img1495.jpg



Ormai per fare foto alla Rozes sono costretto a girarmi indietro
275005-tofanring-img1496.jpg



275006-tofanring-img1497.jpg



Taglio il Vallon de Tofana, diretto ai piedi della parete di Punta Anna
275007-tofanring-img1498.jpg



Il Vallon è come al solito pieno di gente, che cammina sulla comodissima mulattiera tra Dibona e Giussani.
275008-tofanring-img1500.jpg



Sono ormai dall’altra parte del Vallon de Tofana, pronto ad attaccare il sentiero Astaldi
275009-tofanring-img1502.jpg



275010-tofanring-img1503.jpg



Trovo questa foto eccezionale (e non certo per merito del fotografo!)
275011-tofanring-img1504.jpg



Alcuni scatti dedicati al sentiero Astaldi. I tratti attrezzati sono facilissimi, mentre invece non sono affatto da sottovalutare le brevi salite o discese sui cambi di spigolo, su terreno ripido e franoso.
275012-tofanring-img1506.jpg



275013-tofanring-img1507.jpg



275014-tofanring-img1508.jpg



275015-tofanring-img1509.jpg



275016-tofanring-img1510.jpg



275017-tofanring-img1511.jpg



275018-tofanring-img1514.jpg



275019-tofanring-img1516.jpg



275020-tofanring-img1518.jpg



Dopo una ventina di minuti raggiungo il sentiero che sale dal Dibona al Pomedes, e mi accingo a compiere l’ultima breve salita. Nella foto è già visibile il terrazzo del rifugio
275021-tofanring-img1519.jpg



Sono al cospetto di Punta Anna e delle Torri di Pomedes.
275022-tofanring-img1523.jpg



275023-tofanring-img1524.jpg



Torno a vedere il Cristallo, che mi ero lasciato alle spalle dopo Forcella Posporcora. È chiaro che l’anello è quasi concluso: manca solo la discesa finale.
Mi fermo a mangiare a Pomedes e durante il pranzo mi riprendo gradualmente dalla sorpresa e dal senso di spaesamento che ho sperimentato arrivando al rifugio.
Seggiovie, macchine, persone, musica... un cambio repentino dopo ore di silenzio e solitudine
275024-tofanring-img1525.jpg



275025-tofanring-img1526.jpg



È tempo di scendere; mi lascio alle spalle il rifugio Pomedes e mi avvio verso il Duca d’Aosta, seguito da una gippe (a 2300 m!) che mi tallona a breve distanza.
Non è che la cosa mi faccia molto piacere: il pendio è ripidissimo e ho persino il vago timore che il pesante automezzo possa ribaltarsi in avanti e rotolare giù travolgendomi HIHIHI
Per fortuna le nostre strade presto si dividono; come si evince dalla foto la gippe sta per spiccare il volo diretta al rifugio Nuvolau
275026-tofanring-img1527.jpg



Io invece non posso perdere l’occasione di farmi una sciata estiva sul leggendario Schuss dell’Olimpia
275027-tofanring-img1528.jpg



Con i miei twintip riesco a backflippare, frontflippare, sideflippare sull’augusto pendio come se non ci fosse un domani.
275028-tofanring-img1529.jpg



Giungo ai piedi della pista affaticato e accaldato per le mille evoluzioni, per i mille tricks eseguiti. Mi disfo quindi del mio softshellino top di gamma, che abbandono, unitamente agli sci, sul prato
275029-tofanring-img1530.jpg



Tornando seri: ovviamente avrei potuto scendere la sterrata a sinistra dello Schuss, inquadrata in foto...
ma mi andava di fare diversamente :checepossofa: :wink:
275030-tofanring-img1532.jpg



Dunque: come scendere gli ultimi 400 m di dislivello fino all’ormai visibile Piè Tofana? :think: Scelgo la via più diretta e continuo ancora per le piste?
275031-tofanring-img1537.jpg



A dir la verità ho voglia di qualcosa di meno pendente; quindi traverso verso sinistra fino alle pareti e prendo il sentiero dei Camosci, che scende in maniera graduale verso la pista di Forcella Rossa.
Mi accompagna in questo ultimo tratto di escursione il simpatico montarozzo del Col Drusciè, sempre bene in vista
275032-tofanring-img1539.jpg



Il sentiero dei Camosci, sebbene non impervio, non è comunque un’autostrada... Mi capita di superare una famigliola in evidente imbarazzo: la madre è impacciata nei movimenti da una borsa tanto elegante quanto voluminosa, la figliola è quasi paralizzata perché non si fida (giustamente) delle sue scarpe da ginnastica con la suola liscia, il padre fa da apripista ma è fermo da tempo immemore ad aspettare il resto del plotone.
Hanno fatto bene, anzi benissimo, a salire su vestiti a quel modo; io però, al posto loro, anche la discesa l’avrei fatta in seggiovia
275033-tofanring-img1541.jpg



275034-tofanring-img1542.jpg



275035-tofanring-img1543.jpg



Raggiungo finalmente la mitica Forcella Rossa
275036-tofanring-img1546.jpg



E in breve sono di nuovo a Piè Tofana
275037-tofanring-img1550.jpg



—————-


Alcune considerazioni sul verso di percorrenza dell’anello: a mio avviso il giro antiorario è di gran lunga preferibile; l’unico suo “difetto” è la discesa finale lunghetta e un po’ noiosa da Pomedes a Piè Tofana.


Se si fa il giro in senso orario partendo da Piè Tofana si passa vicino ai rifugi all’inizio dell’escursione; ciò vuol dire che è quasi inevitabile fermarsi a mangiare al sacco in Val Travenanzes: niente di male (anzi!), basta saperlo.


Al nudo anello, che comunque già di suo è piutttosto lungo, si possono eventualmente aggiungere delle digressioni: la galleria del Castelletto, la grotta di Tofana, perfino il Lagazuoi piccolo. O anche il rifugio Giussani, “cuore del cuore” delle Tofane, raggiungibile in neanche mezz’ora dal Vallon de Tofana.
 
grazie per il report :HIP

valutando la paolina dormendo al giussani, avevo pensato proprio di partire da piè di tofana, quindi farmi il giro contrario al tuo, sarà una buona idea?

comunque quelli della conca di cortina dovrebbero sganciare il soldino con tutti i report che sono stati fatti della zona, penso sia la zona più "reportata" del forum in versione trekking:D:PPINK

ma cos'è quel cartello tipo simbolo wi-fi a forcella col dei bos?


un paio di anni fa salivo il 403 dalla travenanzes al giussani, due stavano scendendo con la mtb, uno dei due era con la gomma a terra...manca solo che si sia beccato la multaHIHIHI (ma questo non lo saprò mai)


ultima domanda, dal vallon bianco c'è un ghiaione percorribile che porta in travenanzes?
 
Magnifico giro!

Seconde te, accorciandolo *** e, soprattutto, eliminando cenge e tratti attrezzati, è agevolmente percorribile correndo?


*** pensavo: scendendo direttamente da Col dei Bos a Piè Tofana
 
Magnifico giro!

Seconde te, accorciandolo *** e, soprattutto, eliminando cenge e tratti attrezzati, è agevolmente percorribile correndo?


*** pensavo: scendendo direttamente da Col dei Bos a Piè Tofana


Secondo me da Col de Bos a Piè Tofana, forse togli dislivello, ma non accorci... però non ho la carta sottomano.

Come al solito bellissimo giro, bellissimo report.


subsahara come lo vedi il divieto di mtb sui sentieri che hai percorso?
 
Tutto molto bello (cit.) maaa...

Durante una di queste operazioni, mentre Collovati mi sussurra “ivvovave” all’orecchio, faccio male i miei conti e atterro in mezzo all’acqua, bagnandomi fino alle caviglie.

... questo lo voglio rivedere, Fabio! (cit.)
 
valutando la paolina dormendo al giussani, avevo pensato proprio di partire da piè di tofana, quindi farmi il giro contrario al tuo, sarà una buona idea?

E perché no? Io direi certamente di sì.
Poi il giorno dopo l'intenzione è di fare la Paolina e quindi, una volta innestati sul sentiero 407, prendere a destra per Ra Valles e poi Forcella Rossa? :HIP
Oppure prendere e sinistra e buttarsi a capofitto fino a In Po Ra Ola? In ogni caso siamo in attesa di vedere :D

ma cos'è quel cartello tipo simbolo wi-fi a forcella col dei bos?

Eh, sai, le nuove tecnologie... HIHIHI
Mi sa che funziona come un QR Code: lo inquadri e (se c'è campo HIHIHI) vieni indirizzato a una pagina web di spiegazioni e amenità varie.
Credo, eh...

ultima domanda, dal vallon bianco c'è un ghiaione percorribile che porta in travenanzes?

Sì, la gràa di Travenanzes, che nella parte bassa è colonizzata dai mughi.

Seconde te, accorciandolo *** e, soprattutto, eliminando cenge e tratti attrezzati, è agevolmente percorribile correndo?


*** pensavo: scendendo direttamente da Col dei Bos a Piè Tofana

Bella idea per chi ha buona gamba :D
Dunque, il tratto Piè Tofana - Posporcora - Col dei Bos non presenta problemi.
Da forcella Col dei Bos le opzioni interamente corribili sono essenzialmente due:
- scendere alla strada del Falzarego, farsi circa 4 km di asfalto fino alla Locanda del Cantoniere, poi tagliare i campi da sci a mezzacosta in piano con il sentiero 406;
- scendere verso la strada ma solo fino all'innesto del sentiero 412, e poi prendere appunto il 412, che corre parallelo al 404 (quello che ho fatto io) circa 300 metri sotto. Arrivare al Dibona, proseguire scendendo per la sterrata carrabile e a un bivio a circa 1800 m girare a sinistra per altra sterrata che scende comodamente a Piè Tofana.

La seconda opzione è di gran lunga migliore della prima!

subsahara come lo vedi il divieto di mtb sui sentieri che hai percorso?

E' chiaro (almeno per me) che le ragioni dei ciclisti sono subordinate a quelle dei pedoni.
Se la frequentazione da parte dei ciclisti di un certo sentiero è tale da costituire intralcio, o addirittura pericolo, agli altri, allora è inevitabile prendere provvedimenti regolamentando - al limite vietando - l'accesso alle due ruote.
Nello specifico della Val Travenanzes siamo arrivati a questo punto? Non lo so.
Però, insomma, è indicativa la presenza, reiterata, di cartelli espliciti di divieto.

- - - Updated - - -

Tutto molto bello (cit.) maaa...


... questo lo voglio rivedere, Fabio! (cit.)


Hahahaha, e che vuoi rivedere, il moviolone?
Apprezzeresti una goffa sagoma che solleva spruzzi; con il sonoro ti giungerebbero alle orecchie anche un paio di spontanei bestemmioni ben assestati :TTTT
 
un paio di anni fa salivo il 403 dalla travenanzes al giussani, due stavano scendendo con la mtb, uno dei due era con la gomma a terra...manca solo che si sia beccato la multaHIHIHI (ma questo non lo saprò mai)


ultima domanda, dal vallon bianco c'è un ghiaione percorribile che porta in travenanzes?

1- Beh, c'è chi in mtb è sceso pure dalla cima :paura::paura:
2- si c'è, sei distratto perchè c'è pure in un report qui sul forum :TTTT onestamente comunque io gli ho solo dato un occhio 15gg fa che son passato di li e non l'ho visto proprio easy almeno la partenza. Nel senso chè è ripidino e soprattutto è pelato. Credo vada affrontato con un pò di attenzione.

- - - Updated - - -

Magnifico giro!

Seconde te, accorciandolo *** e, soprattutto, eliminando cenge e tratti attrezzati, è agevolmente percorribile correndo?


*** pensavo: scendendo direttamente da Col dei Bos a Piè Tofana

Direi di si :wink: metà percorso fa parte del cortina trail
 
2- si c'è, sei distratto perchè c'è pure in un report qui sul forum :TTTT onestamente comunque io gli ho solo dato un occhio 15gg fa che son passato di li e non l'ho visto proprio easy almeno la partenza. Nel senso chè è ripidino e soprattutto è pelato. Credo vada affrontato con un pò di attenzione.

eh no, mi ricordavi della discussione, ma mi piaceva avere info aggiornate:TTTT

grazie per le info, pfff che brutta la pelatura:skifrusta::skifrusta:
 
subsahara come lo vedi il divieto di mtb sui sentieri che hai percorso?

Personalmente, pure essendo io appassionato di mtb, lo trovo sacrosanto.
L'idea degli orari dedicati od altre stramberie, mi fanno capire che quei ciclisti non avevano alcuna idea dell'ambiente che stavano per affrontare.

Eventualmente, alcuni sentieri si potrebbero aprire in certi mesi dell'anno, ma per come ricordo la Travenanzes percorrerla in bici è più la fatica del gusto.
 
Eventualmente, alcuni sentieri si potrebbero aprire in certi mesi dell'anno, ma per come ricordo la Travenanzes percorrerla in bici è più la fatica del gusto.

E invece chi l'ha fatta :roll: me ne ha parlato come una discesa f..a nel complesso.
 
Bello questo sentiero Astaldi con tutti quei colori !
Reportage molto dettagliato, grazie !

Ps: per quel che riguarda i messaggi sui treni, a me è rimasto più impresso quello del non sporgersi dal finestrino. 😂
 
Ultima modifica:
Quelle targhette nei treni mi hanno tenuto un sacco di compagnia nei miei anni di studente pendolare, quando il walkman aveva le batterie scariche... HIHIHI

solita sgambatina veloce comunque, eh?! [emoji16]

Complimenti, grandissimo report come sempre... le tofane non tradiscono...


Sulle bici la penso al 100% come botto... con tutto il ben di dio di percorsi per mtb che ci sono nella conca ampezzana, occorre fare proprio l’unico (o quasi) interdetto alle bici?! Mah...
 
Top