macs
Well-known member
Eccoci qui! Finalmente, dopo soli 2 anni(quasi..) riesco a fare un report su questo bellissimo trekking! Ho beccato tre giorni da urlo ma i posti attraversati meritano davvero! Una traversata questa alta via di Fundres che consiglio davvero a tutti e che ci tenevo a condividere con voi!
Il giro sono, dal sito di sentres, 72,5km con 4710mt D+ e 4830mt di D- che mettendoci dentro però qualche cimetta obbligatoria come il Picco della Croce diventano facilmente un pò più di 5000mt.
Era un giro che avevo in mente già da diversi anni ma per una storia o per l’altra mi saltava sempre. Stavolta avevo questa mezza settimana di ferie libera, il meteo sembra essere ideale ed è giusto l'ultimo weekend di apertura dei rifugi. Per cui riapro la cartina, lo ripasso un attimo e si, sembra che si riesca a farcelo stare dentro anche nei tre/quattro giorni che ho a disposizione! Sarò da solo ma poco male, a me non dispiace e soprattutto posso gestirmi meglio con le tempistiche. Nelle varie guide lo dividono in 5 o 6 giorni che diventano molto comodi ma io vorrei farlo un pò più in velocità e viaggiando il più leggero possibile, per cui devo cercare di studiarlo in maniera diversa. La disposizione dei punti di appoggio però non mi è proprio congeniale per cui mi risulteranno due giornate davvero lunghette. Ma accetto la sfida e decido così! Essendo tra l’altro una traversata (i due punti finali sono Vipiteno e Brunico) ed essendoci quindi un problema di auto in qualunque senso si decida di farlo, taglio la testa al toro e decido di partire da casa in treno fino a Vipiteno per poi rientrare in qualche modo da Brunico alla fine del giro a casa a seconda dell’orario in cui arriverò!
Parto quindi in treno il giovedì mattina di buonora e circa alle 10 sbarco in stazione a Vipiteno. Giornata super. Faccio un veloce giro nel bellissimo centro di Vipiteno e poi via veloci verso la partenza dell’alta via che è a Prati di Vizze un paio di km fuori Vipiteno. Qui appena dietro il parco giochi ha inizio l’alta via.
il cartello che ci accompagnerà per tutta l’alta via.
Si parte inizialmente su una stradina per poi prendere il sentiero 4a quando l’abbandona per salire più deciso con direzione Pfitschalm.
si comincia a prendere quota con vista verso Vipiteno
bella baita privata lungo il sentiero di salita
si continua a prendere quota
Per bellissimi alpeggi e boschi radi arriviamo finalmente sul crinale dove si apre la vista anche verso la ormai bassissima val di Vizze
Qui abbandoniamo il sent. 4° che scende giù in valle e proseguiamo più o meno in cresta per il sentiero n.5. Ora il sentiero sale più dolce sempre per un bel rado bosco che permette qualche bella visuale.
qui il bellissimo Tribulaun di Fleres...uno sbadabam ci starebbe benissimo!
e la verde valle Isarco sotto di noi
Arriviamo poi in leggera discesa alla Pfitschalm(malga Vizze)
qui dai pascoli della malga verso Vipiteno
Da qui il sentiero riprende a salire più deciso verso il limite del bosco
bella baita/bivacco in cui è possibile dormire
Poco dopo si arriva al Lagerjochl da dove finalmente il panorama si apre anche verso le vere alpi di Fundres
Qui il percorso originale dell’alta via traversa in quota i ripidi pendii del Giogo di Trens fino al passo di Trens. Io invece decido di fare una deviazione fino alla sua cima. Sono circa 200mt di dsl in più ma consigliatissimi in quanto dalla cima si gode davvero di un super panorama!!
Il sentiero risale ripido tutto il crinale sud del monte fino alla grossa croce di vetta.
qui l’ultimo tratto di cresta con sulla dx in centro la già visibile malga Simile meta di questo primo giorno
A sx invece il bellissimo colpo d’occhio su Vipiteno alla perfetta confluenza tra val d’Isarco, val di Vizze e val Ridanna e tutto il crinale percorso che come si vede bene da qui porta dritti dritti a Vipiteno!
Dalla cima verso nord si ha anche un bella vista verso l’alta val di Vizze a sx e al centro la dominante mole del picco della Croce, meta di domani.
verso il Tribulaun
verso la val di Vizze sul cui crinale di confine corre un'altra bella traversata in progetto..
Dalla cima ora il sentiero scende blando per bei prati fino al passo di Trens per poi cambiare decisamente marcia e scendere invece piuttosto ripido fino alla malga Simile dove mi aspetta una meritata birrozza!
La malga non è un vero e proprio rifugio(malga appunto…), ma offre una decina di posti da dormire su un tavolato sopra la stalla e qualche camera all’interno della malga stessa. Questa è l’ultima settimana che sono aperti e sono solo io e una ragazza inglese!
Il giorno dopo cerco di partire di buon’ora in quanto mi aspetta la prima delle due giornate piuttosto lunghe. Conto di arrivare al Rif. Ponte di ghiaccio facendo praticamente 3 tappe in una! So che al limite se c’è qualche problema c’è sempre il bivacco Benningher a 2/3 di percorso.
Subito dopo un’abbondante colazione parto presto, la giornata sembra bellissima anche oggi.
Si prosegue quindi per il sentiero n.2 inizialmente quasi in piano per poi ad una svolta della valle cominciare a risalire più decisamente verso il giogo di Sanges.
Ad un certo punto trovo appostati dietro un roccione due cacciatori, pensavo sarebbero stati abbastanza scocciati come sempre alla vista di qualcuno che va a rompergli le scatole proprio verso dove loro erano in osservazione, ed invece ci scambio due parole e sono al contrario pure cordiali dandomi qualche buona indicazione!
Raggiungo velocemente il passo tra mandrie di pecore e capre. Da qui si cambia panorami.
subito compare alta la cima del Picco della Croce
sotto compare invece il bellissimo lago Selvaggio
Mi sorprende molto trovare a quest’ora decine di pescatori intorno al lago…che io sappia non ci sono vie brevi per arrivare fino a qui!!
Da qui l’alta via taglierebbe in quota per risalire poi al Rauntaljoch(2800mt) e scendere per l’omonima valle al rif. Bressanone. Io ovviamente decido di invece di deviare per fare la cima del Picco della Croce. Sono quasi 400mt di dsl in più ma ne vale decisamente la pena! Devio quindi per il sent. 2 che risale fino al passo a est della cima per aggirarla a nord e per sfasciumi e nevai salire alla panoramicissima cima di 3132mt.
dalla forcella il panorama si apre verso nord
dalla cima panoramica verso la val di Vizze e le cime della val Ridanna e di Fleres
gruppo del Gran Pilastro e punta Bianca…si vede sulla destra il passo ponte di ghiaccio dove devo arrivare questa sera
verso ovest in basso a sx il lago Selvaggio e il giogo di Sanges da cui sono salito
Panorami dalla cima
Dalla cima in discesa verso il Rauntaljoch si prende ora il sent. 18
Dal passo la bella valletta che scende verso il rif. Bressanone(2200mt.)
Arrivo al rifugio giusto prima di mezzogiorno dove strudel e birrozza ci stanno tutti!
Dopo essermi rifocillato imbocco il sent.19 che sale bello tra le marmotte verso la Steinkarsharte(2608mt). Da questa si aprono nuovi versanti che devo attraversare
In particolare discesi un centinaio di metri dal passo l’alta via devia a sx e traversa alta tutti quei bei pendii verdi sullo sfondo
sono placide vallette erbose che chiamerebbero ad una bella pennichella…ma tocca proseguire che la strada è ancora lunga!
E’ tutta una lunghissima traversata a tagliare la testata delle varie vallette. Si passa prima per la Kellerscharte
da cui volgendosi indietro si vede a sx la Steinkarsharte appena fatta
Dalla Kellerscharte si attraversa ancora in un infinito su e giù fino alla forcella di Dan
panorama dalla Kellerscharte alla forcella di Dan
dalla forc. di Dan uno sguardo indietro verso l’ormai già lontano Picco della Croce
Dalla forcella di Dan il sentiero perde deciso quota prima di cominciare a traversare ancora. Qui ci sono alcuni tratti di facile cavo che aiutano più psicologicamente che altro ad affrontare un po’ di esposizione data dai ripidi pendii attraversati.
Dopo questo traverso arrivo ad un bivio: sulla dx un sentiero scende ripido verso un alpeggio qualche centinaio di metri sottostante dove si vede il biv. Brenninger.
L’alta via invece riprende a salire per un vallone colmo di grossi massi fino alla Gaisscharte(2700mt). Qui in teoria dovrei decidere se scendere e fermarmi al bivacco o proseguire per arrivare al rifugio ponte di ghiaccio.
Sono ancora circa 500mt D+ per arrivare al rifugio e sono anche un po’ stanco, ma ci sono ancora diverse ore di luce per cui opto per proseguire, tanto anche se arrivo tardi al rifugio non ci sono problemi. Si riprende a salire quindi.
circa dal bivio vista sulla Gaisscharte che è quella forc. a dx della cima a corno di dx
La salita è abbastanza faticosa in quanto finita l’erba il sentiero non è più un sentiero ma bisogna seguire i per fortuna numerosi bolli rossi tra un cimitero di enormi massi.
In ultimo poi per un faticoso ghiaione ripido fino in forcella. Questo è un tratto che in caso di nebbia potrebbe creare qualche problema secondo me!
La discesa dalla Gaisscharte è un po’ considerato il tratto più impegnativo della traversata, costituito da un canalino attrezzato abbastanza verticale anche se breve(circa di 100mt). Non è niente di chè anche se nel caso si fosse in più persone e bene prestare attenzione a qualche sasso facile da smuovere.
il canalino attrezzato
Ora inizia l’ennesima valle da attraversare, però dovrebbe essere l'ultima! La stanchezza si fa un po’ sentire ma i sempre bellissimi panorami aiutano a distrarsi un po’!
dopo la discesa del canalino si punta a quella dorsale di erba sulla sinistra
dalla dorsale finalmente compare anche il rifugio Ponte di Ghiaccio con a fianco la Napfspitz!
Dopo l’ultima dorsale compare finalmente anche la mia meta, il rif. Ponte di Ghiaccio. Ormai ci siamo, anche se mi farà sudare fino all’ultimo in quanto il sentiero sbuca 100mt di dsl più basso del rifugio e quindi concludo la giornata in salita. Non vedo l’ora di scolarmi una radler da mezzo!!
Due parole le merita il rifugio. Costruito nuovo e inaugurato quello stesso anno, è davvero bellissimo! Sapevo di trovarlo nuovo in quanto l’ultima volta c’ero stato l’anno prima ed era in fase di costruzione a fianco di quello vecchio e storico. Devo dire che quello che ne è uscito a me piace molto. Sono riusciti a mantenere un certo stile di montagna creando però un rifugio dotato di tutti i confort, energeticamente autosufficiente e con un perfetto sfruttamento degli spazi. Bellissima anche la sala da pranzo con una grandissima parete finestrata che guarda verso il panorama fuori. Inoltre, una cosa che mi è sempre piaciuta di questo rifugio è la gestione. Un mix di ragazzi giovani e più esperti ma sempre simpatici e cortesi. E la cucina è sempre ottima. Ci sono stato già diverse volte e ci torno sempre più che volentieri. Con questo nuovo rifugio ancora di più!
il nuovo rifugio. Sulla dx la sala da pranzo con tutte le pareti finestrate
tramonto dal mio tavolo
Alla mattina mi sveglio all’alba, sarà un’altra lunga giornata. Ma sembra, e sarà, ancora bellissima. Per le foto non serve neanche che esca dalla camera
Faccio colazione e poi decido di fare una corsa veloce senza zaino fino in cima alla Napfspitz, sono circa 300mt di D+ ma è sempre un bel punto panoramico. Torno giù di corsa e parto stavolta in discesa giù verso il lago ponte di ghiaccio e la omonima malga per un piacevole sentiero.
il rifugio con dietro le morene del ghiacciaio della Punta Bianca
la valle di discesa da sopra..
…e da sotto
A q. 2000mt l’alta via abbandona la stradina che scende verso valle e risale alla Kuhscharte dove ritrovo finalmente il sole e approfitto dello splendido colpo d’occhio
panoramica su buona parte del percorso del giorno prima! Sulla sx spunta il Picco della croce e a dx il passo ponte di ghiaccio
Da qui inizia una infinita traversata in continui su e giù per alti pascoli fino alla Gruipa alm prima e al Gampishutte poi. Praticamente percorriamo da nord a sud la valle di Fundres ma lo facciamo restando sempre ad un’altezza tra i 2000 e i 2200mt.
Una volta al Gampishutte la “pacchia" finisce e si comincia a risalire più decisamente fino al passo "il Passo" dove l'ambiente cambia da prati a rocce moreniche, fino a risalire ai 2705mt della forc. Sega Alta passando prima a fianco di un paio di laghetti carini..
la forcella è poco definita sulla dx di quella muraglia
dalla forcella sega alta verso il vallone appena salito e il passo “passo" sulla sx
dalla forcella verso il rif. Lago di Pausa, prossima meta
Da qui si comincia a scendere per l’ennesima bella valle verdeggiante fino al bel laghetto di Pausa(mt.2312) con a fianco l'altrettanto omonimo rifugio e la birrozza d’ordinanza!
Da qui l’alta via riprende a scendere lungo la valle ma non per molto, a circa q.2000 si lascia il sentiero che scende giù in valle per ricominciare a salire verso la Portella.
la Portella in centro foto
Da qui inizia un’infinita(per me ) ma bellissima cavalcata in cresta che percorre tutta la dorsale di montagne che chiude a sud la valle di Selva dei Molini. Un infinito su e giù per una serie di cime che sembrano un po’ tutte uguali. Il percorso è davvero bellissimo perchè panoramicissimo, ma la stanchezza comincia a farsi sentire! Ci sarebbero delle scappatoie per poter accorciare un po’ il percorso ma ormai non posso mollare all'ultimo! Quando arrivo in cima al Monte Sommo ultima cima della lunga dorsale tiro davvero un sospiro di sollievo. Da lì in poi finalmente le salite sono finite! Manca ancora una lunghissima discesa ma almeno è discesa!
dalla dorsale la valle di selva dei molini e la val aurina
l’inizio dell'infinita dorsale
Vista verso Lappago e il lago di Neves
il monte Sommo ancora distantissimissimo!
sguardo verso la parte di creste appena percorsa
dalla cima di Valperna uno sguardo sul percorso fatto. Si vede anche il passo ponte di ghiaccio!
e l’ultimo tratto fino al monte Sommo li in centro foto.
Ultima fatica, si fa per dire. Poi mi attende un’altrettanto infinita discesa fino alla frazione di San Giorgio alle porte di Brunico che si intravede laggiù in fondo. Discesa tra l’altro deve essere una figata pazzesca in mtb!!
Arriverò giù appena in tempo per prendere l’ultimo bus verso Corvara dove sarò ospite di amici per poi rientrare il giorno successivo a casa in relax.
Il giro sono, dal sito di sentres, 72,5km con 4710mt D+ e 4830mt di D- che mettendoci dentro però qualche cimetta obbligatoria come il Picco della Croce diventano facilmente un pò più di 5000mt.
Era un giro che avevo in mente già da diversi anni ma per una storia o per l’altra mi saltava sempre. Stavolta avevo questa mezza settimana di ferie libera, il meteo sembra essere ideale ed è giusto l'ultimo weekend di apertura dei rifugi. Per cui riapro la cartina, lo ripasso un attimo e si, sembra che si riesca a farcelo stare dentro anche nei tre/quattro giorni che ho a disposizione! Sarò da solo ma poco male, a me non dispiace e soprattutto posso gestirmi meglio con le tempistiche. Nelle varie guide lo dividono in 5 o 6 giorni che diventano molto comodi ma io vorrei farlo un pò più in velocità e viaggiando il più leggero possibile, per cui devo cercare di studiarlo in maniera diversa. La disposizione dei punti di appoggio però non mi è proprio congeniale per cui mi risulteranno due giornate davvero lunghette. Ma accetto la sfida e decido così! Essendo tra l’altro una traversata (i due punti finali sono Vipiteno e Brunico) ed essendoci quindi un problema di auto in qualunque senso si decida di farlo, taglio la testa al toro e decido di partire da casa in treno fino a Vipiteno per poi rientrare in qualche modo da Brunico alla fine del giro a casa a seconda dell’orario in cui arriverò!
Parto quindi in treno il giovedì mattina di buonora e circa alle 10 sbarco in stazione a Vipiteno. Giornata super. Faccio un veloce giro nel bellissimo centro di Vipiteno e poi via veloci verso la partenza dell’alta via che è a Prati di Vizze un paio di km fuori Vipiteno. Qui appena dietro il parco giochi ha inizio l’alta via.
il cartello che ci accompagnerà per tutta l’alta via.
Si parte inizialmente su una stradina per poi prendere il sentiero 4a quando l’abbandona per salire più deciso con direzione Pfitschalm.
si comincia a prendere quota con vista verso Vipiteno
bella baita privata lungo il sentiero di salita
si continua a prendere quota
Per bellissimi alpeggi e boschi radi arriviamo finalmente sul crinale dove si apre la vista anche verso la ormai bassissima val di Vizze
Qui abbandoniamo il sent. 4° che scende giù in valle e proseguiamo più o meno in cresta per il sentiero n.5. Ora il sentiero sale più dolce sempre per un bel rado bosco che permette qualche bella visuale.
qui il bellissimo Tribulaun di Fleres...uno sbadabam ci starebbe benissimo!
e la verde valle Isarco sotto di noi
Arriviamo poi in leggera discesa alla Pfitschalm(malga Vizze)
qui dai pascoli della malga verso Vipiteno
Da qui il sentiero riprende a salire più deciso verso il limite del bosco
bella baita/bivacco in cui è possibile dormire
Poco dopo si arriva al Lagerjochl da dove finalmente il panorama si apre anche verso le vere alpi di Fundres
Qui il percorso originale dell’alta via traversa in quota i ripidi pendii del Giogo di Trens fino al passo di Trens. Io invece decido di fare una deviazione fino alla sua cima. Sono circa 200mt di dsl in più ma consigliatissimi in quanto dalla cima si gode davvero di un super panorama!!
Il sentiero risale ripido tutto il crinale sud del monte fino alla grossa croce di vetta.
qui l’ultimo tratto di cresta con sulla dx in centro la già visibile malga Simile meta di questo primo giorno
A sx invece il bellissimo colpo d’occhio su Vipiteno alla perfetta confluenza tra val d’Isarco, val di Vizze e val Ridanna e tutto il crinale percorso che come si vede bene da qui porta dritti dritti a Vipiteno!
Dalla cima verso nord si ha anche un bella vista verso l’alta val di Vizze a sx e al centro la dominante mole del picco della Croce, meta di domani.
verso il Tribulaun
verso la val di Vizze sul cui crinale di confine corre un'altra bella traversata in progetto..
Dalla cima ora il sentiero scende blando per bei prati fino al passo di Trens per poi cambiare decisamente marcia e scendere invece piuttosto ripido fino alla malga Simile dove mi aspetta una meritata birrozza!
La malga non è un vero e proprio rifugio(malga appunto…), ma offre una decina di posti da dormire su un tavolato sopra la stalla e qualche camera all’interno della malga stessa. Questa è l’ultima settimana che sono aperti e sono solo io e una ragazza inglese!
Il giorno dopo cerco di partire di buon’ora in quanto mi aspetta la prima delle due giornate piuttosto lunghe. Conto di arrivare al Rif. Ponte di ghiaccio facendo praticamente 3 tappe in una! So che al limite se c’è qualche problema c’è sempre il bivacco Benningher a 2/3 di percorso.
Subito dopo un’abbondante colazione parto presto, la giornata sembra bellissima anche oggi.
Si prosegue quindi per il sentiero n.2 inizialmente quasi in piano per poi ad una svolta della valle cominciare a risalire più decisamente verso il giogo di Sanges.
Ad un certo punto trovo appostati dietro un roccione due cacciatori, pensavo sarebbero stati abbastanza scocciati come sempre alla vista di qualcuno che va a rompergli le scatole proprio verso dove loro erano in osservazione, ed invece ci scambio due parole e sono al contrario pure cordiali dandomi qualche buona indicazione!
Raggiungo velocemente il passo tra mandrie di pecore e capre. Da qui si cambia panorami.
subito compare alta la cima del Picco della Croce
sotto compare invece il bellissimo lago Selvaggio
Mi sorprende molto trovare a quest’ora decine di pescatori intorno al lago…che io sappia non ci sono vie brevi per arrivare fino a qui!!
Da qui l’alta via taglierebbe in quota per risalire poi al Rauntaljoch(2800mt) e scendere per l’omonima valle al rif. Bressanone. Io ovviamente decido di invece di deviare per fare la cima del Picco della Croce. Sono quasi 400mt di dsl in più ma ne vale decisamente la pena! Devio quindi per il sent. 2 che risale fino al passo a est della cima per aggirarla a nord e per sfasciumi e nevai salire alla panoramicissima cima di 3132mt.
dalla forcella il panorama si apre verso nord
dalla cima panoramica verso la val di Vizze e le cime della val Ridanna e di Fleres
gruppo del Gran Pilastro e punta Bianca…si vede sulla destra il passo ponte di ghiaccio dove devo arrivare questa sera
verso ovest in basso a sx il lago Selvaggio e il giogo di Sanges da cui sono salito
Panorami dalla cima
Dalla cima in discesa verso il Rauntaljoch si prende ora il sent. 18
Dal passo la bella valletta che scende verso il rif. Bressanone(2200mt.)
Arrivo al rifugio giusto prima di mezzogiorno dove strudel e birrozza ci stanno tutti!
Dopo essermi rifocillato imbocco il sent.19 che sale bello tra le marmotte verso la Steinkarsharte(2608mt). Da questa si aprono nuovi versanti che devo attraversare
In particolare discesi un centinaio di metri dal passo l’alta via devia a sx e traversa alta tutti quei bei pendii verdi sullo sfondo
sono placide vallette erbose che chiamerebbero ad una bella pennichella…ma tocca proseguire che la strada è ancora lunga!
E’ tutta una lunghissima traversata a tagliare la testata delle varie vallette. Si passa prima per la Kellerscharte
da cui volgendosi indietro si vede a sx la Steinkarsharte appena fatta
Dalla Kellerscharte si attraversa ancora in un infinito su e giù fino alla forcella di Dan
panorama dalla Kellerscharte alla forcella di Dan
dalla forc. di Dan uno sguardo indietro verso l’ormai già lontano Picco della Croce
Dalla forcella di Dan il sentiero perde deciso quota prima di cominciare a traversare ancora. Qui ci sono alcuni tratti di facile cavo che aiutano più psicologicamente che altro ad affrontare un po’ di esposizione data dai ripidi pendii attraversati.
Dopo questo traverso arrivo ad un bivio: sulla dx un sentiero scende ripido verso un alpeggio qualche centinaio di metri sottostante dove si vede il biv. Brenninger.
L’alta via invece riprende a salire per un vallone colmo di grossi massi fino alla Gaisscharte(2700mt). Qui in teoria dovrei decidere se scendere e fermarmi al bivacco o proseguire per arrivare al rifugio ponte di ghiaccio.
Sono ancora circa 500mt D+ per arrivare al rifugio e sono anche un po’ stanco, ma ci sono ancora diverse ore di luce per cui opto per proseguire, tanto anche se arrivo tardi al rifugio non ci sono problemi. Si riprende a salire quindi.
circa dal bivio vista sulla Gaisscharte che è quella forc. a dx della cima a corno di dx
La salita è abbastanza faticosa in quanto finita l’erba il sentiero non è più un sentiero ma bisogna seguire i per fortuna numerosi bolli rossi tra un cimitero di enormi massi.
In ultimo poi per un faticoso ghiaione ripido fino in forcella. Questo è un tratto che in caso di nebbia potrebbe creare qualche problema secondo me!
La discesa dalla Gaisscharte è un po’ considerato il tratto più impegnativo della traversata, costituito da un canalino attrezzato abbastanza verticale anche se breve(circa di 100mt). Non è niente di chè anche se nel caso si fosse in più persone e bene prestare attenzione a qualche sasso facile da smuovere.
il canalino attrezzato
Ora inizia l’ennesima valle da attraversare, però dovrebbe essere l'ultima! La stanchezza si fa un po’ sentire ma i sempre bellissimi panorami aiutano a distrarsi un po’!
dopo la discesa del canalino si punta a quella dorsale di erba sulla sinistra
dalla dorsale finalmente compare anche il rifugio Ponte di Ghiaccio con a fianco la Napfspitz!
Dopo l’ultima dorsale compare finalmente anche la mia meta, il rif. Ponte di Ghiaccio. Ormai ci siamo, anche se mi farà sudare fino all’ultimo in quanto il sentiero sbuca 100mt di dsl più basso del rifugio e quindi concludo la giornata in salita. Non vedo l’ora di scolarmi una radler da mezzo!!
Due parole le merita il rifugio. Costruito nuovo e inaugurato quello stesso anno, è davvero bellissimo! Sapevo di trovarlo nuovo in quanto l’ultima volta c’ero stato l’anno prima ed era in fase di costruzione a fianco di quello vecchio e storico. Devo dire che quello che ne è uscito a me piace molto. Sono riusciti a mantenere un certo stile di montagna creando però un rifugio dotato di tutti i confort, energeticamente autosufficiente e con un perfetto sfruttamento degli spazi. Bellissima anche la sala da pranzo con una grandissima parete finestrata che guarda verso il panorama fuori. Inoltre, una cosa che mi è sempre piaciuta di questo rifugio è la gestione. Un mix di ragazzi giovani e più esperti ma sempre simpatici e cortesi. E la cucina è sempre ottima. Ci sono stato già diverse volte e ci torno sempre più che volentieri. Con questo nuovo rifugio ancora di più!
il nuovo rifugio. Sulla dx la sala da pranzo con tutte le pareti finestrate
tramonto dal mio tavolo
Alla mattina mi sveglio all’alba, sarà un’altra lunga giornata. Ma sembra, e sarà, ancora bellissima. Per le foto non serve neanche che esca dalla camera
Faccio colazione e poi decido di fare una corsa veloce senza zaino fino in cima alla Napfspitz, sono circa 300mt di D+ ma è sempre un bel punto panoramico. Torno giù di corsa e parto stavolta in discesa giù verso il lago ponte di ghiaccio e la omonima malga per un piacevole sentiero.
il rifugio con dietro le morene del ghiacciaio della Punta Bianca
la valle di discesa da sopra..
…e da sotto
A q. 2000mt l’alta via abbandona la stradina che scende verso valle e risale alla Kuhscharte dove ritrovo finalmente il sole e approfitto dello splendido colpo d’occhio
panoramica su buona parte del percorso del giorno prima! Sulla sx spunta il Picco della croce e a dx il passo ponte di ghiaccio
Da qui inizia una infinita traversata in continui su e giù per alti pascoli fino alla Gruipa alm prima e al Gampishutte poi. Praticamente percorriamo da nord a sud la valle di Fundres ma lo facciamo restando sempre ad un’altezza tra i 2000 e i 2200mt.
Una volta al Gampishutte la “pacchia" finisce e si comincia a risalire più decisamente fino al passo "il Passo" dove l'ambiente cambia da prati a rocce moreniche, fino a risalire ai 2705mt della forc. Sega Alta passando prima a fianco di un paio di laghetti carini..
la forcella è poco definita sulla dx di quella muraglia
dalla forcella sega alta verso il vallone appena salito e il passo “passo" sulla sx
dalla forcella verso il rif. Lago di Pausa, prossima meta
Da qui si comincia a scendere per l’ennesima bella valle verdeggiante fino al bel laghetto di Pausa(mt.2312) con a fianco l'altrettanto omonimo rifugio e la birrozza d’ordinanza!
Da qui l’alta via riprende a scendere lungo la valle ma non per molto, a circa q.2000 si lascia il sentiero che scende giù in valle per ricominciare a salire verso la Portella.
la Portella in centro foto
Da qui inizia un’infinita(per me ) ma bellissima cavalcata in cresta che percorre tutta la dorsale di montagne che chiude a sud la valle di Selva dei Molini. Un infinito su e giù per una serie di cime che sembrano un po’ tutte uguali. Il percorso è davvero bellissimo perchè panoramicissimo, ma la stanchezza comincia a farsi sentire! Ci sarebbero delle scappatoie per poter accorciare un po’ il percorso ma ormai non posso mollare all'ultimo! Quando arrivo in cima al Monte Sommo ultima cima della lunga dorsale tiro davvero un sospiro di sollievo. Da lì in poi finalmente le salite sono finite! Manca ancora una lunghissima discesa ma almeno è discesa!
dalla dorsale la valle di selva dei molini e la val aurina
l’inizio dell'infinita dorsale
Vista verso Lappago e il lago di Neves
il monte Sommo ancora distantissimissimo!
sguardo verso la parte di creste appena percorsa
dalla cima di Valperna uno sguardo sul percorso fatto. Si vede anche il passo ponte di ghiaccio!
e l’ultimo tratto fino al monte Sommo li in centro foto.
Ultima fatica, si fa per dire. Poi mi attende un’altrettanto infinita discesa fino alla frazione di San Giorgio alle porte di Brunico che si intravede laggiù in fondo. Discesa tra l’altro deve essere una figata pazzesca in mtb!!
Arriverò giù appena in tempo per prendere l’ultimo bus verso Corvara dove sarò ospite di amici per poi rientrare il giorno successivo a casa in relax.