[Climb] Vipera, prati e stelle alpine (e un’immane figura di...)

madflyhalf

Skifoso assolato che fa l'aperitivo
Azioni da fare in ferie:
- convincere un socio a raggiungermi una notte per fare una via
- convincere le Dame a casa a farmi fare una via con un amico che passa casualmente dalle Dolomiti mentre siamo su

Se la prima, al netto di impegni personali, scivola via veloce, la seconda è una difficile contrattazione, dopo svariati argomenti sul piatto della bilancia, sudato come Conte davanti al Consiglio Europeo, strappo un broncio rovesciato con un timido "ok ok se proprio devi..." che conta per me ben più dei miliardi a fondo perduto dato al Belpaese.

Tra obiettivi e ambizioni, i tiri vengono drasticamente segati E dalla contrattazione di cui sopra, E (soprattutto) dal meteo molto ballerino previsto per il 22/7.

Optiamo per una zona che è una perla dolomitica, in mezzo al bordello cortinese, tra 2 passi tristemente motociclizzati, ci sono 2-3 piccole pareti sublimi, con vie da massimo 250m, isolate dal casino, dai rumori Molesti e ben più molesti urlatori escursionisti.
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A scelta fatta, sul sentiero di avvicinamento scopro tristemente che questa via alpinistica pura, tradizionale, anni 70, addirittura facile, è stata recentemente riattrezzata a spit su tutte le soste e pure nei tiri, in maniera francamente un po' troppo selvaggia.

Dal sentiero 464 si prende bivio sul 441 che scende verso Andràz, si segue la traccia che conduce verso la Punta Dallago, quasi nascosta tra il più grosso Averau e le varie punte e speroni verso la Croda Negra

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Quasi a farlo apposta, anche le stelle alpine crescono beate lontane dalla folla

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Davanti a noi una cordata, il socio prende tempo e si gusta il panorama
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Primo tiro, p di IV+, al chiodo originale sotto lo strapiombino in perfetto stile classico, si aggiungono 2 spit subito sopra 😞
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Per fortuna il secondo tiro tocca a me, traverso un paio di metri dalla nicchia di S1, prendo un diedro dove trovo il primo chiodo, addocchio il secondo e dopo mi ritrovo per belle, facili e clessidrose placche.


Tirando a bestia le corde per via di un po’ di zigzag, sosto inevitabilmente sulla sosta classica della via, 3m a dx da me, la sosta nuova con catena e anello.
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Riparte il socio, prima per gradoni fino a uno spit, poi 2 bei chiodoni, una clessidra enorme portano ad una triste nuova sosta su spit.
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Posizionata all'inizio di una rampa di I, tocca a me fare un trasferimento carponi causa tetto sulla testa, evitando di brucare gli innocenti e ignari leontopodium che si godono il panorama in una posizione di tutto rispetto.
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Sul vecchio chiodo originale di sosta si rende più logica la sicura al tiro successivo.

Questo infatti parte dietro lo spigolo e sale per un divertente camino di III+ di 20m, in origine protetto con un bel chiodo a metà, che però non ho trovato.
Ci hanno messo uno spit, che userò con disappunto: poco più sopra c’erano 2 brevi fessure parallele perfette per proteggersi con un dado o un friend.


Il camino è comodo e ovviamente poco esposto, dopo un po’ mi rendo conto che ho fatto 15m senza protezioni: sono all’uscita, arrotolo un cordino su uno spuntone per star sereno su normali detriti.
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Arrivato alla penultima sosta, sopra il camino, nuova a spit, con il chiodo originale poco visibile subito a dx, si arriva anche alla cassettina con libro di via.
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Il socio lo firma, chiedo di firmarlo anche io ma vuole partire e mi dice di farlo dopo.

Brigando per una fessura marciotta, rinviene consueto spit e dalla sosta di vetta su clessidra mi dice di partire quando voglio.


Scrivo, firmo, prendo la busta trasparente e ci rimetto il libretto...
...ma non mi sono accorto che la busta è aperta da entrambi i lati e lui inesorabilmente scappa fuori, rotola fuori dal terrazzino giù per la parete appoggiata, fa TUTTI gli speroni e gradini e sparisce giù per la cima.

Volano, insieme al libro, le mie madonne ​manco mi fosse volato giù lo zaino.

Mi faccio calare 15m fino al bordo dello strapiombo, constatando l’ingloriosa fine del tomo...

Riparto per l’ultimo tiro, raggiungo contento e triste la piatta vetta.

Nuvoloni sono fissi su di noi, raccattiamo su la roba e il mio consueto sasso di vetta, ci godiamo velocemente il generoso panorama
La sosta di vetta
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per tracce e trincee caliamo alla forcella Averau, dove un signore ci chiede se è difficile arrivare in cima (n.b. 7-8m di dislivello per 30-40 di chiaro sviluppo su traccia)

- No, c’è il sentiero e un po’ di trincee...
- Ma vi siete dovuti attaccare con quei cosi?
- No.. beh.. noi siam saliti da sotto...
- ah ma siete bravi allora!


Beata ingenuità.
Scendiamo baldanzosi lasciandogli credere ciò che ha detto tutto da solo: never spoil a story with a truth.

Scendiamo costeggiando l’Averau
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Scoprendo una nuova inutilissima falesia sul lato sud dell’Averau, si fa sicura più o meno dal sentiero intralciando il passaggio, ma dalle soste puoi serenamente scaricar ghiaie sulla testa dei turisti ciabattanti.


Casco raccomandato.
A chi passa.


Tra gocce d’acqua, il sentiero e la pista Nuvolau acquitrinosa, giungiamo alle macchine e poi verso casa, dove mortificato dall’avee dato aria a tanti piccoli pensieri di chi divertendosi è arrivato fin li (noi compresi!), scriverò al CAI di Cortina di come un socio da 19 anni si sia comportato come un Homer Simpson qualunque... cortesemente mi rispondono che ormai quel che fatto è fatto e dato il meteo previsto, del libro di via, anche se accessibile alla base, avanzerebbe poco o niente.


Note a margine.

Tanta delusione trovare una via così.
Sarebbe stata una piccola perla dove chiunque senza pretese, poteva salire una via del grande Franz Dallago su gradi e arrampicata classici, ma facili, protezioni frequenti e soste tradizionali (ma solide perché piantate da gente con cognizione di causa), tuttavia molto proteggibile, con roccia solida e di facile lettura (la via è sempre chiara).


Una via alpinistica a tutti gli effetti, per rampegàr coa testa, prima che coi pei e le man (mi perdoni il sig. Detassis per questa parafrasi).


Invece no: sono riusciti ad andare a piantare spit ovunque, almeno 7 di passaggio, tutte le soste e forse pure un chiodo levato che almeno fino al 2017 era sano e utilizzato da tutti.


Mi chiedo la decenza turistica Ampezzana dove (se?) mai si fermerà...


Perplessi saluti
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Ultima modifica:
Complimenti, bel report (a parte l’atto vandalico HIHIHI )...

Peccato davvero per questa tendenza ad addomesticare anche ciò che non ha alcun bisogno di esserlo...

Io posso capire il cementare le soste di alcune super classiche iper frequentate... ma slittare cinofallicamente vie come questa è insulso, anzi diseducativo... peccato...
 
Diseducativo.

Parola perfetta.
Sbaglio io a meravigliarmi ogni volta, perché educazione è palesemente ciò che manca, anno dopo anno, a chi frequenta la montagna oggi.

E rispetto e cultura.


Per carità oltre a quello che dici, ci può stare mettere uno spit o cementare un chiodo di passaggio magari in un punto dove la roccia è friabile o dove il vecchio chiodo non tiene più (i chiodi pericolosi che non si ribattono e continuano a uscire, ad esempio per me vanno tolti e se possibile sostituiti).
Ma così no, non ci siamo.
 
Io me la ricordo come una via molto discontinua, non molto interessante rispetto alle altre in zona.

Credo che gli spit siano stati messi dalle guide di Cortina. Da quelle parti si vedono spesso con i clienti alle prime armi.

La prossima volta che stacchi un permesso, ti consiglio la Dallago/Menardi alla Gusela.
Molto, molto bella.
 
Già, peccato che si sia appena giocato il jolly... domani probabilmente avrei avuto giornata libera... [emoji16]
 
Io non ho mai fatto una via in montagna, massimo due tiri di falesia, e da diversi anni ho smesso perché non faceva proprio per me...
In ogni caso preferirei fare una via con ancoraggi inox nuovi, piuttosto che cercare chiodi marci tra roccette fragili, e cordini secchi. Però non sono esperto quindi non all’altezza di inserirmi in una discussione sull’etica della chiodatura.
Se uno vuole assolutamente rischiare e penne, allora perché non lo fa per bene? ...slegato su una bella via estetica e pulita, o magari in trad... invece che rischiare la caduta su un chiodo marrone “degli alpini” tra massi traballanti e cespuglietti?
 
Ma la vipera che fine a fatto?

Eccola!
Via della Vipera oggi
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Discontinua no, facile si...
Il III+ è già verticale, i passi di IV+ (secondo noi.. ma Bernardi sta stretto e non è una novità) dello strapiombino di L1 (se fatto senza spit) e per me, l’uscita sprotetta da S1, per andare a prendere in diedrino con primo chiodo alto, danno da pensare più del previsto... in particolare quest’ultimo, se ti rimane qualcosa in mano, fai una bella fionda sotto la sosta.
Insomma è una via anni 60-70, la scala UIAA era ancora chiusa e per via del crescente livello degli scalatori era sempre più compressa.
Una via anni 90 in Croda Negra a fianco è molto più facile pur sugli stessi gradi.

Noi da S4 invece che prendere la lama friabile (lo schizzo è sbagliato: la lama parte a dx della sosta vecchia o nuova che sia) siamo saliti diretti sopra la sosta, con un muro con fessura di IV almeno (pochi piedi e mani così così), e poi abbiamo tirato dritto fino al clessidrone di vetta.
Secondo me diventa tutto IV e poi I, ma siamo stati più a dx dello schizzo.

Intorno ciò che potevamo fare stando sul facile c’era solo la Croda Negra dove ho già fatto le 2 vie più carine su questi gradi, cacciarmi sulla Gianleo anche no...

Averau è già più tosta, Ra Gusèla con un V mica da ridere, magari tra un po’


La spittatura è veramente irritante:
L1 ha 3 chiodi sotto lo strapiombino che puoi proteggere ulteriormente con uno spuntone, dopo diventa più facile.
L2 se fatta originale ha 1 passo psicologico ma facile e il resto è divertimento puro
La nuova S3 lontana dal camino non serve a un caspio
Ho dimenticato di dire che c’è uno spit inutilissimo alla base del camino (addirittura più basso del pulpito da cui inizia il tiro), forse meglio farci sosta invece che sul chiodone vecchio, ma che pare ancora solido sebbene in una fessura dubbia.
Lo spit nel camino lo tollero se hanno tolto un chiodo ballerino (unica protezione fissa), se il chiodo (che dovrebbe essere però quasi in spigolo a sx e fuori da camino che però non ho visto) c’è ancora, è una vaccata.
Lo spit di passaggio di L5 è utile a raddrizzare la via dando un tratto di IV in più, altrimenti per la lama/fessura originale non ci sono problemi, è facile e proteggibile se proprio uno vuole.

La zona è piena di vie protette a spit, anche lunghe e di svariate difficoltà (Croda Negra varie, Settsass e Sass de Stria, ma poi Ibex, Nikibi, En Coulisse), tutte moderne e nate palesemente con quello stile.
Non discuto su quelle, ne ho anche fatte!

Ma non vedo perché andare a spittare un itinerario facile classico, già ben protetto e ben proteggibile senza forare roccia, snaturandone completamente il carattere!
Era una via per imparare, per dimenticare le protezioni da falesia, per usare la testa prima dei piedi e mani, è una via che serve a chiunque voglia fare esperienza (questa o quelle con questo stile)

Non sono nemmeno sicuro che sia stato fatto con il consenso degli apritori, perché di sti tempi chiedere permesso non è di moda...
Hanno fatto una roba del genere su un’altra via che ci tenevamo se la giornata avesse fatto veramente lercio, la via del Camino alla torre Anna, nata SENZA un chiodo, roccia galattica e ora
spittata ad minchiam cambiandone linea di salita.
Parliamo di un IV massimo.

perché?
 
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ma sarà più riprovevole spittare una via semplice o perdere i libero di via?HIHIHI

la zona li è veramente tutta uno spit, lassa star le dolomiti e vieni in fvg o vai in slovenia:PPINK
 
Se uno vuole assolutamente rischiare e penne, allora perché non lo fa per bene? ...slegato su una bella via estetica e pulita, o magari in trad... invece che rischiare la caduta su un chiodo marrone “degli alpini” tra massi traballanti e cespuglietti?

argomento spinoso per cui non ci sono verità assolute... tutto è demandato al buon senso, alle sensibilità individuali... il fatto è che di vie moderne, ben protette, su cui arrampicare in (quasi) totale sicurezza, in dolomiti e non solo ce ne sono per tutti i gusti e di tutte le difficoltà... qual è lo scopo di addomesticarle proprio tutte? le guide hanno proprio bisogno di tutti questi itinerari super sicuri per poter lavorare?

non so, proviamo a ragionare su altri sport... come la si vedrebbe se le guide di mtb cominciassero a piallare tutti i sentieri possibili e immaginabili, per poterci portare i turisti senza rischi? per poi dirti "beh, se proprio vuoi un percorso naturale buttati giù da un ghiaione"...

che poi... non è che se un cordino è marcio, l'unica alternativa è piazzarci uno spit di fianco... lo si taglia e se ne mette uno di nuovo, se proprio si vuole mantenere l'attrezzatura... idem con i chiodi, pare impossibile forse ma li vendono ancora così come i martelli...

come ho già detto, io capisco la sistemazione delle soste in certe classicissime frequentate da decine di cordate... stare appesi in 5-6 sugli stessi due chiodi non è il massimo e mettere il numero chiuso non si può (e sarebbe anche peggio, per me)... ma spittare a casaccio qualsiasi via comoda ad un rifugio o alla strada solo perché così le guide non si devono sbattere è insulso oltre che, lo ribadisco, diseducativo... e non basta dire "vabbé, anche se ci sono gli spit basta che non li usi" perché l'impegno psicologico non sarà mai lo stesso... e l'aspetto psicologico è quello che più va "educato" se si vuole progredire nella pratica dell'alpinismo... ma bisogna andare per gradi...
 
ma sarà più riprovevole spittare una via semplice o perdere i libero di via?HIHIHI

la zona li è veramente tutta uno spit, lassa star le dolomiti e vieni in fvg o vai in slovenia:PPINK

Seeeee ahaha mi vuoi morto? Non esageriamo, li non piantano spit perché quando fori vien giù una cengia.
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Scherzi a parte, li mediamente è già molto più severa, vuol pelo sullo stomaco e molta più esperienza di quella che ho.

Comunque per intenderci: 2 o 3 spit ci sono anche sul campanile di Val Montanaja, uno lo ricordo in sosta sotto il camino Glanvell e uno forse proprio nei primi metri del camino, che ricordo lisssssi.... Però se non ricordo male avevo capito che quello in sosta era stato piantato per un recupero in parete, inoltre li si che la frequentazione della via può portare a sostituire ancoraggi veeeeeecchi (potenzialmente 120 anni eh) ma molto importanti e molto usati.
Inoltre lo ricordo scarsamente proteggibile su molto tiri...

Ma era la mia seconda via lunga...


@alfpaip: risposta stupenda, non potevo scrivere di meglio, condivido al 1000%
 
il campanile di montanaia è a stile dolomitico come frequentazione, è pure l'ultima salita che ho fatto...ormai due anni fa:skifrusta::skifrusta:

le soste sono tutte fatte, spit di protezione non ricordo, ma qualcosina c'è di sicuro

hanno appena messo una campana nuova in cima...

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Io non ho mai fatto una via in montagna, massimo due tiri di falesia, e da diversi anni ho smesso perché non faceva proprio per me...
In ogni caso preferirei fare una via con ancoraggi inox nuovi, piuttosto che cercare chiodi marci tra roccette fragili, e cordini secchi. Però non sono esperto quindi non all’altezza di inserirmi in una discussione sull’etica della chiodatura.
Se uno vuole assolutamente rischiare e penne, allora perché non lo fa per bene? ...slegato su una bella via estetica e pulita, o magari in trad... invece che rischiare la caduta su un chiodo marrone “degli alpini” tra massi traballanti e cespuglietti?

banalmente, perchè se non ci fosse il chiodo metteresti un tuo chiodo, ma se il chiodo che è li non si riesce a togliere, continui ad usar quello, che tiene sicuro come un chiodo che metteresti tu:D

a ognuno il suo divertimento, basta saperlo fare, io andrei a far vie, ma non ho tempo (e voglia) di farmi esperienza, per cui continuo con i miei giretti escursionistici che mi soddisfano gia di loro
 
Ricordo ancora sullo Spigolo del Velo... Un francese con due serie di friends e manco un chiodo e un martello guardarmi attonito mentre mi attrezzo la sosta con un bel "universale" e un "cassin"...

"Mi avevano detto che non serviva, che c'erano le soste a spit"
Questo mentre guardava ancora piú attonito le due placchette martellate e divelte.

Gli spit si allentano, vengono vandalizzati dagli alpinisti STRONZI, vengono martellati dalle scariche di sassi, si corrodono.

Per muoversi in ambiente, serve una predisposizione mentale a non dare nulla per scontato.

Una vietta di pochi tiri, in un ambiente non severo, non troppo lontana dai punti di appoggio, puó essere la palestra giusta per confrontarsi con queste difficoltá.
Se la spitti in modalitá falesia, perdi questa occasione.

Poi oh, girando per le Alpi, soprattutto in Francia (ps: Alefroide) l'impressione é che la gente cerchi il Luna Park e rifugga l'ingaggio psicologico. Per cui, se la maggioranza vuole quello, ad un certo punto...
 
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