Giro Pelmo - sent. Flaibani (antiorario): tra agordino, cadore e valzoldana (lug 20)

Fabio

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Staff Forum
Tutte le montagne sono belle. Le Dolomiti in particolare piacciono perché sono "strane". Il Pelmo è una Dolomite ancora più strana perché a differenza di molti altri gruppi che hanno una certa "adiacenza" gli uni agli altri, il Pelmo no. Lui è isolato da tutte le altre montagne nei dintorni e spunta, poderosamente, dai verdi alpeggi tra Val Zoldana, Agordino e Cadore.

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La salita in vetta non è facile. La normale è quella che passa per la cengia di Ball (qui il racconto del mitologico e.frapporti: cengia di Ball)e va "preparata" soprattutto "di mente". Ci sono poi gli accessi per la cengia di Grohman e per la Cengia Giaccin Cesaletti. La vetta del Pelmo rimane una cosa "per relativamente pochi".

Discorso diverso per il suo giro! Fare il giro del Pelmo è una magnifica escursione di una giornata da circa 13 km e meno di 1000 m di dislivello. La fatica, anche se sulla carta l'escursione può sembrare essere limitata, c'è, eccome! Sia che si faccia il gio in senso orario sia che lo si prenda antiorario la salita al punto più alto, la Forcella Val d'Arcia avviene su un lungo e ripido canalone.
La parte dalla Val Boite è forse più ripida e rocciosa infatti il tratto che dalla forcella Val d'Arcia va fino al Forcellino sotto le Crode di Forca Rossa è attrezzato con cavo metallico. Probabilmente per chi ha poca confidenza con questo tipo di terreno, il classico un passo in su e due in giù, conviene affrontare questa zona in salita e quindi fare il giro in senso antiorario.

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Ecco, le foto di questo reportage sono messe in ordine secondo il giro Antiorario ovvero: Passo Staulanza (occhio che un panino da portare via in rifugio costa solo 5 euro), Rifugio Venezia, sentiero Flaibani, Forcella Val d'Arcia, Nevaio Val d'Arcia, ritorno al Passo Staulanza.

Panorama sul Civetta dal sentiero 472.
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Sempre il Civetta. Si vedono bene le piste da sci della Valzoldana Foppe e Cristellin.
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La "fissura", quella da salire per la Cengia di Grohmann.
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Val d'Agnel.
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Rifugio Venezia
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Panorama da Passo di Rutorto su Antelao e Sorapis.
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Sorapis (a breve vado a vedere cosa c'è lassu).
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Qualcuno ne approfitta per una pennichella.
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Ultima salita prima del Rifugio Venezia.
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Per di li da qualche parte passa la cengia di Ball
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Fino al Rifugio Venezia si tratta di una banale passeggiata quasi in piano. Dopo inizia la salita vera e propria.
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Ecco dove bisogna arrivare, quello è il forcellino intermedio.
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Pareti del Pelmo. Qui sopra passa la prima parte della cengia di Ball.
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Panorama sulla Val Boite.
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Arrivo al forcellino intermedia sotto le Crode di Forca Rossa.
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Che fatica...
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E poi pare il tratto più bello e divertente del Sentiero Flaibani.
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Attenzione a dove si mettono i piedi!
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Passaggi delicati e traffico. Causa gitona del CAI di Oderzo abbiamo beccato tanta gente.
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L'ultima faticosa salita.
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Discesa per il nevaio della Val d'Arcia.
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Panorami sulle Dolomiti della zona Passo Giau.
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Che ambiente ghiaioso il Pelmo. Ghiaia e frane ovunque.
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Mondeval, Lastoni e compagnia bella.
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Pelmo
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E poi birretta al Rifugio Staulanza. Il Passo Staulanza per fortuna è poco preso d'assalto dalle moto quindi ci si gode per bene una pausa vista Pelmo :D
Buone passeggiate!
 
Gran bel giro! Fatto lo scorso anno in “versione” autunnale.
La parte più difficile secondo me è la discesa finale verso il passo per tutti quei ghiaioni(giro in senso antiorario):D
 
La parte più difficile secondo me è la discesa finale verso il passo per tutti quei ghiaioni(giro in senso antiorario):D
Per farla meno faticosa bisognerebbe seguire alla lettera la traccia che scende subito alla base del nevaio e poi taglia il ghiaione a metà.
Ma noi abbiam oseguito gli ometti restando alti (infatti la traccia gialla gps si scosta dalla traccia rossa della mappa) con il risultato che alla fine bisogna scendere per ripido terreno con sassi irregolari. Ottimo per propriocezione ma che 2 OO.HIHIHI
 
pur visto in mille salse, rimane sempre un bellissimo giro!

io personalmente odio con tutto me stesso il sentiero tra passo staulanza e rif. venezia... fatto dopo qualche pioggia, diventa una lotta nel fango degna di una spartan race...
 

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Avendo fatto una Spartan Race non posso che confermare.

Credo che la zona tra Pelmo, Staulanza e Val Fiorentina sia tra le più fangose delle Dolomiti, per un trekker ovviamente...
Pieno di sentieri immersi letteralmente in verdissimi prati che alla prima pioggia si tramutano in paludi istantanee.


Bello davvero comunque, non ci si stanca di vedere diversi report su questo stesso itinerario!
 
Gran bel giro! Uno dei miei preferiti in zona. Le piste che si vedono sono : Foppe, Cristelin, Lendina, Laghetti, Val Granda.:wink:. In discesa della Val d’Arcia conviene stare bassi, molto meglio il sentiero che risulta meno faticoso e più veloce.
 
Gran bel giro! Uno dei miei preferiti in zona. Le piste che si vedono sono : Foppe, Cristelin, Lendina, Laghetti, Val Granda.:wink:. In discesa della Val d’Arcia conviene stare bassi, molto meglio il sentiero che risulta meno faticoso e più veloce.

Si vedono tutte le piste anche del comprensorio di San Vito :D
 
Lui è isolato da tutte le altre montagne nei dintorni e spunta, poderosamente, dai verdi alpeggi tra Val Zoldana, Agordino e Cadore.

Ho riletto più volte la frase e giuro che non la capisco. Oppure è un errore madornale dell’autore?


Si vedono tutte le piste anche del comprensorio di San Vito :D

:KEV In che foto? Mi riferivo alla didascalia posta da Fabio sotto la foto dove ha inquadrato le piste.
 
Ultima modifica:
Ho riletto più volte la frase e giuro che non la capisco. Oppure è un errore madornale dell’autore?

Credo si riferisca al fatto che è un massiccio isolato, non ha altre cime vicine, svetta ed è visibile da qualunque posizione e qualunque altura senza mai essere coperto da nulla.

Le cime più vicine sono le Rocchette ed il Becco di Mezzodì, che sono però piccole basse, altrimenti dobbiamo andare a pescare il Civetta, Antelao e Sorapiss, Tofane, cime sopra passo Cibiana, ma sono tutte in altre vallate
 
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Ma la Val Fiorentina, sulla quale si affaccia il Pelmo nel tratto da Forcella Val d'Arcia allo Staulanza, è Agordino (perlomeno geograficamente).

Non vorrei ricordare male, ma appena valichi lo Staulanza da Sud verso Nord, incontri pure il cartello di benvenuto della Comunità montana Agordina, alla quale Selva di Cadore appartiene.

Poi, certo, storicamente Selva è Cadore, così come Borca e San Vito ai quali appartengono alcuni "pezzi" di Val Fiorentina (il rifugio Città di Fiume è comune di Borca)

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E a proposito del Città di Fiume: il rifugio appartiene alla leggendaria sezione CAI di Fiume, un tempo proprietaria di tre rifugi sul Monte Nevoso e altri ancora sempre nell'attuale Slovenia.
La sezione CAI di Fiume esiste ancora, pur senza "patria", e vive sotto il Pelmo.

Il sentiero Flaibani prende il nome da un Presidente di detta sezione.
 
Ho riletto più volte la frase e giuro che non la capisco. Oppure è un errore madornale dell’autore?
In che senso?
A differenza di molte altre cime dolomitiche che sono più o meno confinanti il Pelmo è molto isolato. E' un tutt'uno roccioso che parte dai prati ed ha prati tutto intorno. Altre cime simili ma che mi meno senso di isolamento sono il Sassolungo+Piatto e il Sass da Putia.
Il Sorapis per esempio da una parte tocca l'Antelao, da un'altra tocca le Marmarole, etc. Il Civetta è sì isolato ma ha una forma allungata ed è più grande quindi non mi da il senso di auto-referenzialità del Pelmo. Il Pelmo è una specie di San Marino delle Dolomiti.

Oppure è un errore madornale dell’autore?
:NNO Non sono forse verdi i prati da cui emerge?
 
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