Le ciclabili cittadine

botto

I ♥ Pelmo
Sono ciclista inside.
Per anni (dai 10 ai 25 anni d'età) mi sono postato moltissimo in bici in città.
Dunque non sono prevenuto.

Ma le nostre città si stanno popolando di piste ciclabili assurde, dove piste ciclabili non possono starci.

E così, oltre alle bellissime ciclabili di periferia, sorgono come funghi - per la mobilità sostenibile - ciclabili sui marciapiedi (che spesso fanno slalom improbabili tra altri oggetti) ed addirittura sulla sede stradale, a mezzo cm. dalle auto parcheggiate.
Non è che basta disegnare una riga e pitturarci una bici per dire di avere una pista ciclabile.
Addirittura la neonata ciclabile di Via Saragozza a Bologna in un punto, dove c'è una svolta a destra, è stata pitturata in mezzo alla strada.

Io credo che idiozia di queste ciclabili+disattenzione degli automobilisti+snobismo del ciclista che crede di poter fare tutto sia un mix esplosivo.
e poi pensiamo che su queste ciclabili possono girare i monopattini elettrici, abbiamo fatto bingo.

Io credo che dove non c'è spazio adeguato, il ciclista debba andare sulla sede stradale, con l'attenzione che è dovuta. Avere una pista disegnata per terra lo deresponsabilizza e tranquillizza, quando invece sono da tenere aperti 3 occhi.
 
Le ciclabili in mezzo alla strada servono per indicare agli automobilisti di stare particolarmente attenti.
 
E' la risposta classica delle pubbliche amministrazioni, se una cosa va di moda, vedi le ciclabili, si armano di vernice e iniziano a disegnarle ovunque, o peggio, si imbarcano, specie nelle vie del centro, in opere ingegneristiche degne di un calatrava dei poveri...

Il tutto fatto ed ideato da gente che in bici, evidentemente, non è mai andata!
 
Le ciclabili in mezzo alla strada servono per indicare agli automobilisti di stare particolarmente attenti.

Può essere, ma temo anche il contrario, ovvero che il ciclista stia meno attento in quanto si sente padrone di quella striscia di asfalto.
 
Anche a Roma stanno impiastrando ovunque con queste pseudociclabili, il risultato è che la sede stradale viene ridotta sino a consentire il passaggio di una sola auto, quando ricomincerà il traffico " vero " prevedo l' ingorgo globale....
 

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A Milano, la giunta comunale si è lanciata nella pista ciclabile alternativa HIHIHI e corso Venezia ne è una fantastica prova. Il problema è questo animo “verde ad cazzum” che gli fa fare le peggiori cose, piste ciclabili, ripopolazione di animali a caso, e via dicendo.

Ciao
 
Teoricamente perché da CDS padrone lo è... o sbaglio?

Certo, lo è di diritto e di fatto. Come lo sono i pedoni, utenti deboli della strada.
ma è proprio questo che temo: a volte comportamenti disattenti dei padroni della strada sono assai pericolosi per loro e penalmente pericolosi per l'automobilista.
Per quello una ciclabile in mezzo alla strada la trovo pericolosa e quasi priva di senso.

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In questo incrocio la ciclabile sta proprio nel mezzo. Nel tratto predente di strada sta tutta sulla destra. Mi è sfuggito come abbiano fatto il raccordo :TTTT
 
In Germania la ciclabile è la parte esterna del marciapiede, delimitata da una striscia di sassi più chiara. Stop.
A volte temo che siamo ossessionati dalla sicurezza, quando basterebbe un po' di attenzione in più da parte di tutti. È impossibile fare qualcosa a prova di imbecille.
 
Si può e si deve.
Non siamo in Germania.
La ciclabile per definirsi tale deve avere una sede propria e da utente chiederei anche un asfaltatura consona ad essere adoperata in serenità...

Il pezzo di ciclabile in viale Marche non è altro che una corsia preferenziale per moto e di sorpasso per automobilisti che svoltano.
Quella in Buenos Aires è un parcheggio per carico/scarico
Quella in Melchiorre Gioia è un dentro e fuori dai controviali.
Andiamo avanti?

Inutile lavorare per slogan.
La nostra realtà è questa. Se le cose si vogliono fare van fatte bene: cordoli, siepi, segnaletica ad hoc, ecc...
Altrimenti fare parcheggi che i cittadini son più contenti e si è sicuri che vengono usati.
 
Diversi anni addietro, scrissi una lettera aperta alla U.E., pubblicata dalla G.d.M, nella quale chiedevo di NON finanziare più la costruzione di piste ciclabili al centro-sud Italia, per mancanza di cultura di questo mezzo da noi, sia del ciclista, sia degli enti pubblici proprietari delle stesse. Vedo che pure al nord state messi male. Io conosco "altri" nord, per esempio il Friuli, dove non ho nulla da dire sulle loro ciclabili. Poi un anno andai , per la prima volta, a Ferrara. Fu uno choc. Comandano, in città, solo le bici, con un traffico, senza nessun ordine. Tutti in bici, padroni della strada o ti togli dalla loro traiettoria, dove ti trovi trovi, o ti togli. Ecco anche questo per me non è una buona cultura della bici. In conclusione le piste ciclabili cittadine devono togliere spazio al traffico auto e non hai pedoni. Carreggiate più strette, meno parcheggi, più bici. Naturalmente non può essere valido per tutte le città. Roma e Milano (ma anche Genova, per le sue particolarità) presentano problemi di enormi spazi per andare dal punto A al punto B. Però nella maggioranza, dei casi, ottima cosa sarebbe costruire tante ciclabili , rendendo difficile il traffico auto. Lunedì mattina ho corso il rischio di essere investito da un vecchio rimbambito (mio collega, per il vecchio), alla guida dell'auto che pazziava con lo smartphone, meno male che la moglie , ha gridato al marito, che ha piantato subito l'auto. Chissà cosa gli ha fatto a casa, la moglie. 😂😂😂😂😂😂😂😂
 
Il problema è che negli anni Sessanta, direi non i migliori dal punto di vista dello sviluppo urbanistico, le nostre città, cittadine e paesi, sono stati ridisegnati in funzione della mobilità a bordo delle auto, non prevedendo che si sarebbe raggiunta la quota mostruosa di tre vetture per ogni abitante (e infatti l'Autosole nasce vecchia).

Ora ci si rende conto che non sono tollerabili quei numeri, che le città si impoveriscono, che per fare la spesa con l'auto sono molto meglio i centri commerciali sulle tangenziali. I commercianti del centro, dopo aver rotto i c.oglioni per decenni contro le ztl, ora sono i primi a reclamarle, perché così le città diventano nuovamente attrattive.

Si cerca insomma un po' dappertutto di tornare indietro (come in alcune città all'estero si era fatto con largo anticipo), ma dopo avere smantellato per decenni tutti i percorsi pedonali sarà dura in un colpo creare dal nulla piste sicure per le bici. Ci vorrà del tempo, qualche decennio forse. Ma da qualche parte, penso io, bisognerà pur cominciare.
 
cmq io faccio spesso via Saragozza (la via in questione) in bici ed è bella pericolosa, fra macchine in doppia fila e motorini/auto che sfrecciano fra un semaforo e l'altro altro che tre occhi :D
io sono a favore, come si diceva sopra purtroppo Bologna (e tante altre città tipo appunto Milano) si è evoluta pensando solo al traffico automobilistico e adesso far saltar fuori lo spazio per le bici è dura (esempio lampante la tangenziale delle biciclette sui viali, è comoda ma ti fa respirare smog a manetta, io se posso la evito).

per lo meno adesso si è un po più visibili e forse tutti i fenomeni che parcheggiano in doppia fila (davanti alla pasticceria Neri ad es.) spariranno, sanzionati e/o rimossi
 
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