MORTO IL MAESTRO DI SCI Furio Lescarini,

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Lavorava in Trentino a Folgarida. E' morto nella sua casa in Abruzzo a Tagliacozzo. La morte è avvenuta circa 11 mesi addietro, senza che nessuno s'accorgesse della sua prolungata assenza
 
Trovato morto in casa dopo un anno Furio Lescarini, maestro di sci noto dal Terminillo a Folgarida
Trovato morto in casa dopo un anno Furio Lescarini, maestro di sci noto dal Terminillo a Folgarida
di Fabrizio Peronaci

24 apr 2020

Sessantuno anni, una lunga carriera sulle piste, Furio era tornato in Abruzzo dopo l’ultima stagione da maestro in Trentino. Single e figlio unico, i genitori erano morti. Nessuno l’ha cercato dalla scorsa estate. Corpo mummificato


Una storia di solitudine e di dimenticanza. Di distacco totale dal mondo, in tempi di connessione permanente. Quando i carabinieri hanno forzato l’uscio della sua casa di montagna, hanno provato un misto di incredulità e commozione: il maestro di sci Furio Lescarini, romano d’origine, trentino d’adozione e residente in Abruzzo, conosciuto e apprezzato sulle piste innevate di mezza Italia, doveva essere morto da parecchi mesi. Il corpo era quasi mummificato, i bei lineamenti del volto stravolti. Sul tavolino alcune boccette di farmaci. Odore acre, silenzio di morte in tutto le stanze. Ecco dov’era finito, lo sventurato Furio: 61 anni, uomo e atleta da imitare e ammirare mentre faceva le «serpentine» sulla neve, ma al di fuori delle piste malinconicamente solo. Nessuno lo aveva cercato perlomeno dalla scorsa estate. Neanche nel posto più logico: la sua abitazione.


Il ritrovamento del cadavere è stato conseguenza indiretta dell’esplosione del coronavirus. Furio Lescarini non era sposato, aveva perduto entrambi i genitori ed era figlio unico. Non aveva neanche un profilo su Fb, e questo dettaglio pesa, nella storia della sua dimenticanza. La scorsa estate, conclusa l’ultima stagione da maestro di sci a Folgarida, in Trentino, aveva infilato l’equipaggiamento in macchina e se ne era tornato nella casa di Roccacerro, minuscola frazione di Tagliacozzo, in provincia de L’Aquila, che aveva scelto come «buen retiro» per gli anni del riposo. A 1.200 metri di quota non avrebbe avuto nostalgia delle montagne del Nord, o del Terminillo, o delle piste abruzzesi dove aveva insegnato per una vita. E poi una sciatina, negli impianti più vicini, avrebbe sempre potuto farsela.

Dunque era rientrato in Abruzzo - secondo il medico legale «circa 11 mesi fa», come evidenziato dalle condizioni del cadavere - e, dalla scorsa primavera, nessuno ha avuto contatti con lui. Né un vicino, un pensionato, un pastore tra i 50-60 abitanti di Roccacerro, segno che nessuno l’aveva visto rientrare. Forse Fulvio era tornato da Folgarida a sera inoltrata, dopo un lungo viaggio, e nessuno ci aveva fatto caso. Né aveva sentito i parenti meno stretti, con i quali non aveva consuetudine. Fatto è che sono passate le settimane, i mesi, le feste di Natale 2019 e l’inizio 2020, prima di piombare, a febbraio, nell’incubo-pandemia. È stato così che un amico di vecchia data, dopo aver provato a sentirlo per chiedergli come se la passava, alla terza o quarta chiamata a vuoto, con il telefonino spento, ha cominciato a insospettirsi. Qualche settimana fa si è quindi deciso a presentare denuncia, con la quasi certezza che gli fosse accaduto qualcosa. E infine, dopo un ulteriore sollecito alle forze dell’ordine, in queste ore si è giunti alla macabra scoperta.

I carabinieri di Tagliacozzo hanno dovuto sfondare la porta. Le condizioni del corpo mummificato hanno reso necessario l’intervento di una ditta specializzata. Come da prassi, la Procura di Avezzano ha aperto un’inchiesta: la pm Lara Seccacini è chiamata a fare luce sulle cause della morte. Ma un paio di ipotesi, dopo una premessa mesta, è lo stesso sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, a farle: «A volte qualcosa non funziona anche nelle comunità più piccole come le nostre... e allora è possibile che accada di dimenticare... di non accorgersi... L’ultima volta che a Roccacerro si era visto in giro Furio Lescarini è stato esattamente un anno fa: a Pasqua 2019. Poi nulla più... quindi, a distanza di dodici mesi, la triste scoperta... Non sappiamo se per morte naturale o magari per suicidio. Quello che sappiamo è che resta di lui un ricordo affettuoso e triste». Una sconnessione dal mondo assoluta, irrimediabile. La totale assenza di relazioni sociali al tempo dei social. Il sindaco ha comunicato il suo cordoglio su Fb e chi può dirlo cosa sarebbe successo, se Furio avesse avuto un profilo... «Un uomo che in tanti hanno conosciuto e apprezzato per le sue qualità di sportivo amante della montagna e di persona onesta, buona è morto da solo - ha proseguito il primo cittadino - chissà quanti mesi fa... Il rammarico della comunità di Roccacerro è grande come il loro cuore: saranno i roccatani ad offrire un decoroso funerale e una degna sepoltura a Furio». (fperonaci@rcs.it)
 
Spiace sempre quando muore una persona, ancor di più se nessuno ne sente la mancanza. Tristissima storia, una storia che deve far riflettere su cosa basiamo oggi il nostro Essere.
Spero che lassù possa continuare a sciare.
 
Uno notizia triste che fa riflettere

Leggere questa notizia mi ha messo una grande tristezza, anche se non lo conoscevo.

https://roma.corriere.it/notizie/cr...da-9f47aeec-8633-11ea-9ac6-16666bda3d31.shtml
Un caso emblematico di solitudine. Quella brutta.
In un mondo "social" è davvero triste... non tanto la morte in sè, quanto il fatto che per quasi un anno nessuno si sia ricordato di lui o lo abbia cercato.
...Spero solo che non abbia sofferto e se ne sia andato serenamente. R.I.P.
 

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Avevo postato la notizia anch'io, non mi ero accorto ci fosse già una discussione...

Leggere questa notizia mi ha messo una grande tristezza, anche se non lo conoscevo.
Un caso emblematico di solitudine. Quella brutta.
In un mondo "social" è davvero triste... non tanto la morte in sè, quanto il fatto che per quasi un anno nessuno si sia ricordato di lui o lo abbia cercato.
...Spero solo che non abbia sofferto e se ne sia andato serenamente. R.I.P.
 
mi fa pensare questa cosa del lavorare una vita, sognando di ritirarsi nelle proprie terre una volta andati in pensione o comunque ritirarsi a fare quello che magari si è sempre sognato di fare

per poi morire dopo poco. credo che uno muoia anche per un cambiamento sempre sognato, ma che poi non è in grado di affrontare
 
frequentando spesso Tagliacozzo, lo conoscevo di vista, e' una notizia molto triste e spero che sia spirato serenamente.
che la terra ti sia lieve
 
Ne avevamo accennato anche nel 3d Abruzzo, mi dispiace veramente tanto...
Lo conoscevo un pochino, ci siamo incontrati qualche volta a Folgarida, era una gran brava persona!
R.I.P.
 
Storia triste, ma bisogna anche decidersi su cosa si vuole.
Da un lato si vuole la privacy più assoluta, dall'altro si usano i social per dire anche che si va a fare pipì regolarmente, salvo poi nei messaggi successivi lamentarsi di chi non si fa mai gli affari suoi
Nel caso di un uomo senza parenti, probabilmente riservato, che sta alcuni mesi in un posto e altri mesi in un altro, può capitare.
Riposi in pace :(
 
Mi dispiace sentire storie del genere. Non auguro nemmeno ai nemici più feroci una morte simile, da soli. Ma per quanto ne conoscevo il maestro, si era già abituato a questo modo di vivere. Non che avesse bisogno di qualcun altro. Ho avuto modo di parlare con Furio nel 2018, ero con un gruppo di amici. Non sapevo nemmeno che stesse vivendo una vita solitaria.
Ho appena visto il video del suo funerale, piuttosto triste. Nessun suo parente era presente. Solo il sindaco della località, alcuni maestri di sci che hanno avuto modo di conoscerlo, il parroco e questa agenzia di funerali economici Roma.
Ed è vero come si dice: i maestri muoiono soli...
 
Ultima modifica:
Non sta scritto da nessuna parte che sia stata una fine triste. Triste per questa società dove starsene per i fatti propri è visto come segno di disagio e non "far parte di una comunità" quasi una colpa. Magari lui stava bene così. Riposi in pace.
 
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