Skitest Ornello Sport- Passo Monte Croce 2020

renntiger

Vecchio saggio
Il 15 e 16 febbraio si è svolto sulle piste del comprensorio 3Zinnen il consueto skitest organizzato da Ornello Sport. Come per le scorse edizioni, segnalo che sulla pagina FB “marco ornello pistoni” è presente un’ampissima documentazione fotografica dell’evento e dei materiali testati mentre sul suo forum sono riportate queste note e le impressioni degli altri partecipanti al test su questi e sugli altri sci 2021 provati, che se volete già acquistare sapete dove trovare in un ampissimo numero di esemplari. ;) :D

Aziende presenti: Atomic, Fischer, Head, Rossignol – Dynastar, Salomon, Voelkl.

Condizione delle piste: neve ottima con mille righe alla mattina e malgrado la temperatura piuttosto elevata per la stagione, condizioni buone fino al pomeriggio.

Prima di iniziare permettetemi anche qui di ringraziare Mark, il titolare di Ornello Sport, per la solita perfetta organizzazione, gli addetti delle case che si sono fatti veramente in quattro per soddisfare tutte le nostre richieste e le nostre curiosità e Werner Hell, appena entrato nel team Atomic, che ha fatto qualche curva con noi. Un grazie particolare poi è riservato a tutti i partecipanti del test: è sempre un piacere rivedere vecchi amici e conoscere nuovi appassionati.

Concedetemi anche solo di ripetere la consueta raccomandazione: ognuno di noi ha le proprie caratteristiche fisiche e tecniche, ha le proprie preferenze ed i propri gusti, ha una preparazione atletica ed un’età diversa dagli altri, per cui è probabile che provando lo stesso sci si possano avere anche sensazioni differenti: vi prego quindi di tenerne conto leggendo queste righe. Inoltre, onde evitare sgradevoli polemiche, anche quest’anno risponderò, e lo farò con il massimo piacere, solo ai post che tratteranno in modo specifico gli sci provati nel corso del test.


IL TEST:

Quest’anno la parte del leone l’hanno fatta Head, che ha rivisto tutta la gamma alta World Cup e Supershape, che adesso adottano il nuovo sistema antivibrazione EMC (Energy Management Circuit) in sostituzione del tanto discusso kers, Fischer, che ha rinnovato completamente la gamma RC4, una serie che ha fatto la storia e le fortune della casa austriaca e Rossignol che ha ripensato profondamente la sua linea Master. Dovendo concentrare per motivi personali le prove nella sola giornata di sabato, ho quindi dovuto fare delle scelte ed ho preferito provare questi nuovi sci, tralasciando quelli delle altre case presenti al test: Atomic, Salomon e Voelkl.

FISCHER

La casa austriaca ha ridisegnato completamente la serie RC4, che aveva un po’ trascurato nelle scorse stagioni avendo posto la propria attenzione nel creare prima e far evolvere poi la linea The Curv, affiancando ai due modelli storici SC ed RC il nuovo CT, un medium term radius, che si colloca nell’elite degli allround top e va a far concorrenza ad X9 ed e.race. Da sottolineare subito prima di ogni altra cosa il disegno dei tre nuovi sci che è particolarmente elegante, soprattutto in livrea nera, che fa pendant con la soletta giallo fluo. Quello che conta però è come vanno sulla neve e vanno benissimo.

Fischer RC4 WC SC 165
E’ uno dei due classici di Fischer, lo sci “con il buco in punta”, anche se tappato con una plastica trasparente in questa versione (chissà mai perché), e le code a rondine che per anni con il fratello RC ha fatto la fortuna di Fischer e ne è diventato l’icona stessa, almeno fino al momento in cui è stato lasciato un po’ nel dimenticatoio per dar spazio ai The Curv, perdendo, inutile dirlo, un po' di appeal tra gli appassionati. Adesso finalmente è stato completamente riprogettato e viene rilanciato alla grande nel settore degli SL negozio, attrezzi che se in Italia non hanno un grande appeal, nel resto d’Europa vengono invece apprezzati moltissimo. E per riprendersi il suo posto tra i top della categoria questo SC ha tutte le caratteristiche: agile nei cambi di spigolo come deve essere un buon slalom carve, è bello reattivo e tiene bene anche quando ci fai dei bei curvoni ampi, fornendo le risposte che ti aspetti senza strappi o rebound eccessivi. Rispetto ad alcuni suoi concorrenti ha a mio parere un’entrata in curva meno secca ed istantanea, meno specialistica, però ne guadagna in termini di fruibilità se sciato a tutto tondo e se tenuto ai piedi per diverse ore. Ottimo sci.

Fischer RC4 WC RC 180
Come il fratello da slalom, del precedente modello mantiene il nome e poco più. Disegno nuovo, livrea elegantissima, soletta giallo fluo, piastra Z13, buco in punta (anche qui tappato), di sicuro non passa inosservato quando sei in fila ad un impianto o sali su un ovetto, ed infatti alcuni compagni di viaggio sull’ovovia dell’Orto del Toro mi hanno chiesto se era il nuovo Fischer, com’era e come andava, cosa che non è successa con gli altri sci che ho provato. Ai piedi ti accorgi che questo nuovo RC, un po’ come con l’SC ed il nuovo CT, fa dell’equilibrio il suo punto di forza; non è probabilmente il più prestazionale tra i GS negozio, non è quello più cattivo, ma è tra i più piacevoli da sciare perché è sincero nelle risposte, ai piedi lo senti bello solido, imposti la curva e lui entra bene, corre per tutto l’arco e ne esce in modo dolce e preciso. Sciandolo anche per poche piste, instauri un feeling assoluto ed anche nei tratti ripidi o con fondo lucido ti infonde sicurezza, perché sai che risponderà come ti aspetti. Nelle serpentine è divertente e gira che è un piacere ed il meglio di se a mio parere lo dà proprio alternando gli archi di curva. Probabilmente in 175 potrebbe essere lo sci perfetto da archi. Qualche aspetto negativo? Sì, uno e sempre lo stesso: perché mettere quell’orribile plastica trasparente sul buco in punta?

Fischer RC4 WC CT 180
Lui il tappo sul buco non ce l’ha (finalmente), lui sfoggia una bellissima livrea gialla come la soletta della stesso colore, lui è snello ed elegante, lui è veramente tutto nuovo, perché lui è la risposta Fischer alla concorrenza nel settore dei “medium term radius”, la fascia di mercato creata dal nulla qualche stagione fa da Atomic quasi in punta di piedi con l’XT, riprendendo però un’idea vecchia come gli sci carving: vale a dire proporre agli appassionati uno sci top level con misure e raggio intermedi tra un GS ed un SL.
Avrei preferito provarlo in 175, la misura “magica” in questa fascia di sci, ma non è stato possibile perché i 175 erano montati su misure di scarponi troppo piccole per me, per cui ho dovuto ripiegare sul 180. Fin dai primi metri ti rendi conto che anche in questo caso, come per i due modelli da cui deriva, i progettisti Fischer hanno adottato come parola d’ordine “equilibrio”: uno sci molto immediato da interpretare, con un comportamento più da race carve GS che da slalom, e lo si avverte già guardando le sue forme e la sciancratura non particolarmente aggressiva. Quando poi fai le prime curve, sia strette che larghe la sensazione si conferma in pieno: uno sci facile e maneggevole il giusto, con uno splendido ritorno e senza rimbalzi che possono magari mettere in crisi chi non ha una tecnica proprio perfetta, uno sci che non si imbizzarrisce anche se non ci stai sempre sopra come si dovrebbe. Anche lui come l’RC dà il meglio di se nei cambi di ritmo ed alternando curve medie a serpentine strette. E’ lo sci perfetto per farci la settimana bianca e sciare tutto il giorno, ma che quando lo fai correre va che è un piacere. Difetti? Forse rispetto ai suoi concorrenti diretti gli manca un pelo di grinta, ma è la mia opinione naturalmente, perché molti lo hanno giudicato il migliore in assoluto del test.

HEAD

Nel "Gattopardo", Tomasi di Lampedusa faceva dire a Tancredi: “tutto cambia perché nulla cambi”, ovvero “cambiare tutto per non cambiare niente”. E questo potrebbe essere lo slogan della collezione Head 2021. Già, perché con tutte le modifiche apportate ai propri modelli di punta, world cup rebels e supershape, l’introduzione dell’innovativo sistema antivibrazione EMC, il nuovo disegno dei fianchi e tutte le altre diavolerie a cui la casa austriaca ci ha abituato nel corso degli anni, quando ti metti ai piedi i nuovi modelli ritrovi immediatamente il consueto feeling, il dna che ha caratterizzato da sempre questi attrezzi e che ne hanno fatto la fortuna nel tempo. Sci sinceri nel comportamento, docili se vai piano, ma capaci di diventare adrenalinici se schiacci l’acceleratore, mai cattivi nelle risposte, ma mai banali. Ecco, se questa è la quintessenza degli Head, nulla è cambiato e dopo due curve ti sembra di averli sciati da sempre.

Head WC Supershape e.speed 177
Nel corso degli anni ha cambiato più volte look, in qualche caso come in questo perfino il nome, lo hanno aggiornato e ritoccato ad ogni stagione, è passato indenne dall’epoca del rocker, è passato dal liquid metal al kers ed oggi ha adottato l’EMC, su di lui ha debuttato il grafene, gliene hanno fatte di cotte e di crude, ma lui è rimasto sempre lo stesso: è e rimane il numero uno indiscusso nella sua categoria, lo sci praticamente perfetto che tu sia poco più che un principiante o che tu sia un istruttore, capace di perdonare qualsiasi cosa se lo maltratti, ma che se lo scii come si conviene tira fuori tutte le sue doti da sportivo vero che non si lascia mettere in crisi da niente e da nessuno. Anno dopo anno qui a PMC provo l’ultima versione e mi convinco sempre di più che il SSS – per tutti sarà sempre il SSS - è tra gli sci più belli da quando hanno inventato gli sci carving. E siamo in tanti a pensarla così se da quando è nato è il modello di maggior successo di Head. Anche in questa nuova versione “e.speed” non tradisce di sicuro le aspettative, gira come uno slalom, quando schiacci accelera che è un piacere, se metti le punte a valle lui va, se imposti un cambio di ritmo improvviso lui ti asseconda e se ti capita di fare una derapata brusca lui ti perdona senza buttarti per terra. Va beh, probabilmente se fai un curvone da supergigante sul barrato magari un po’ ti guarda male, ma non è nato per fare queste cose, per chi vuole fare le carvate alla Ligety sulla Gran Risa Head propone altri sci, come i PRO, ma se vuoi uno sci per fare veramente di tutto quello che è umano fare in campo libero ricercando il divertimento e non sempre e solo la prestazione assoluta, questo è il tuo sci.

Head WC Rebels e.race pro 175
Più volte ho scritto quanto mi piacesse questo sci e quando ho saputo che anche lui era stato modificato nella struttura per renderlo ancora più fruibile e facile devo ammettere che ho storto un pochino il naso. Però fin dai primi metri sinceramente io queste modifiche non le ho mica avvertite più di tanto... Boh, magari scendendo dal precedente modello e salendo su questo qualche differenza la si avverte, ma se come me non si possiede un i.race pro e si va solo a sensazioni ed a memoria, lo sci mi sembra quello di prima. Per altro stiamo parlando di sensazioni più che positive, perché è uno sci fantastico che si contende il mercato nella fascia “allround master” con gli altri fuoriclasse Atomic X9 e Salomon SRace pro, anche se adesso entrambi dovranno guardarsi dalla new entry Fischer RC4 CT e soprattutto dall’agguerritissimo Rossignol M17 che da questa stagione arriva prepotentemente ad insidiare il loro dominio. Parliamo quindi di uno sci fantastico, che può piacere più o meno dei concorrenti diretti, ma che svetta sicuramente per prestazioni e per il divertimento che sa regalare. Come il precedente mantiene le caratteristiche tipiche dello “slalom allungato”, più che quelle del GS ed offre il top quando lo tieni costantemente sulle lamine. In più, proprio come uno slalom di quelli tosti non tollera derapate o indecisioni, per cui bisogna starci sopra sempre, il che lo può rendere stancante se non si è dotati di una buona preparazione. Però, se si ama questo genere di sci, meglio un’ora in meno sulla neve, ma con tanto tanto tanto gusto i più.

Head WC Rebels e.speed 180
Devo dire che forse è quello che mi ha entusiasmato di meno tra i nuovi Head, e non perché non sia un bell’attrezzo, anzi, ma forse continuando a rivederne le caratteristiche per renderlo sempre più facile ed alla portata di un pubblico sempre più vasto si è un po’ esagerato e lo si è reso un po’ troppo simile ad un SSS. E’ vero che il GS top di gamma è il “pro”, è vero che ci sono salito sopra subito dopo aver provato il Rossignol M19 che è di una categoria differente, ma almeno per i miei gusti un pochino di cattiveria in più l’avrei preferita anche in questo e.speed “normale”. Invece lui fa tutto in modo impeccabile, gira come e più di prima, appena imposti la curva lui obbedisce immediatamente, tiene benissimo anche se si fa correre e non gli si possono certo sollevare appunti di nessun tipo, però come dicevo non mi ha trasmesso quella scarica di adrenalina come un tempo. Uno sci perfetto, ma forse fin troppo perfetto, e qualche volta la perfezione può annoiare.

Head WC Rebels e.sl 165
Ogni casa interpreta la categoria “slalom carve” o “SL negozio” come si chiamano normalmente, a proprio modo. C’è chi propone delle vere e proprie macchine da guerra, sci in qualche caso più cattivi e nervosi dei corrispettivi modelli FIS, altri invece che offrono dei veri e propri allround paciosi e facili che dell’SL hanno solo il nome o poco più. Poi ci sono delle splendide “vie di mezzo”, vale a dire attrezzi che dell’SL da gara hanno forma e misure che li rendono insuperabili nelle curve strette e che quando si sciano come si dovrebbe fare con un SL vero sono capaci di regalare emozioni uniche, ma che non spaccano le gambe quando li porti a spasso e non disdegnano di fare delle belle sgroppate disegnando curve medio larghe. Head a mio parere, ma non è certo la sola, con il suo SL negozio interpreta in modo perfetto questo genere di sci. Uno sci che per altro conosco bene perché come molti sanno ne possiedo un paio in “pre grafene” con cui scio sempre più frequentemente; in più non perdo occasione appena posso di provare le varie modifiche ed evoluzioni che gli hanno apportato negli anni, per cui credo di poter valutare anche questa nuova versione con una certa “competenza”.
Come per il resto della gamma anche in questo caso devo ammettere che non ho captato particolari differenze rispetto a quello della scorsa stagione. L’e.sl come il suo predecessore è facile per essere uno slalom negozio, non si comporta mai in modo “nevrotico” e senza eccessi, uno sci con cui divertirsi a tutto campo che se sciato da polivalente regala delle emozioni che pochi altri sci sanno dare. Uno sci fatto bene, insomma, leggero ai piedi, ma stabile anche quando prende velocità ed il raggio di curva aumenta e come il vecchio modello ed il cugino i.race pro dà il meglio di se nei cambi di ritmo ed arco di curva, una gran dote per uno sci di questo tipo. Come tutti gli SL un po’ di attenzione però la richiede, perché stiamo parlando di un cavallo di razza con sciancrature iperaggressive, com’è giusto che sia, per cui non bisogna mai distrarsi o arretrare il baricentro quando ci sei sopra e, soprattutto, evitare le “internate”, ma rispettando queste semplici regole ci si ritrova ai piedi un amico fidato che non ti tradisce in nessuna condizione e che ti regala un piacere quasi unico.

ROSSIGNOL

Porsche quando creò la 911 probabilmente non pensava di aver realizzato una macchina che sarebbe entrata nel mito e quando la fecero uscire dal listino per sostituirla con modelli più moderni e totalmente differenti, ebbero un tracollo di vendite perché la gente ormai aveva identificato la mitica berlinetta come il simbolo stesso della casa. Fu così che dovettero rimetterla in produzione mantenendone il progetto originale, ma apportando nel tempo continui aggiornamenti per migliorarne sì le prestazioni, ma rendendola nel contempo più facile nella guida, più confortevole nei viaggi ed alla portata di un numero sempre maggiore di possibili acquirenti, un’auto capace di andare a trecento all’ora, ma anche di fare il tragitto casa-lavoro senza richiedere capacità di guida da pilota di formula 1. Tutta questa lunga premessa per dire che Rossignol a mio parere ha seguito la stessa politica per aggiornare i nuovi Master 2021. Ha cioè preso degli sci ritenuti da molti - se non da tutti - praticamente perfetti e ne ha addolcito il carattere, senza però snaturare quelle caratteristiche che li hanno resi celebri, tanto da creare una nuova categoria di sci, i “master” appunto, sci di altissimo livello, con strutture derivate dagli sci da gara, ma con sciancrature e misure specifiche per essere sciati in campo libero. Al test erano presenti gli M17 e gli M19, che hanno sostituito rispettivamente i precedenti 18 e 21.

Rossignol Master 17
Molti possessori del precedente M18 sono rimasti quasi sconvolti quando hanno saputo che la casa francese aveva modificato il loro “giocattolo preferito”; ero quindi particolarmente curioso di provare questa nuova versione modificata nella struttura ed accorciata nella lunghezza e nel raggio. Non ho mai fatto mistero, per altro, che il 18 non è mai stato il modello che prediligevo nella gamma Master, preferendogli i fratelli più lunghi, perché troppo slalomeggiante e nervoso nelle risposte per i miei gusti. Cosa dire? Questo M17 resta sicuramente lo sci da archi per eccellenza, gira da solo come il M18, ma è più facile e meno impegnativo del precedente e risulta più dolce nelle risposte ed alla portata di un maggior numero di sciatori, anche dotati magari di una tecnica non proprio impeccabile. Di sicuro ti entusiasma per come entra in curva, è perfetto sul mille righe e si dimostra irreprensibile alzando il ritmo, una vera e propria “macchina da divertimento”. Un grandissimo sci insomma, come era il precedente modello, a cui non ha nulla da invidiare, ma con un comportamento ancora più simile a quello di un “SL lungo” e sempre meno a quello un GS classico. E probabilmente era questo l’obbiettivo che Rossignol si era posta: entrare con l’M17 prepotentemente nel settore degli sci top “medium turn”, dove fino ad ora aveva ceduto il campo ai concorrenti austriaci – Atomic X9R e Head i.race pro in primis - uno sci che però deve piacere perché gli sci di questo tipo, che stanno avendo tanta fortuna in termini di vendita e di gradimento, possono paradossalmente diventare noiosi a lungo andare, mentre un race carve GS “vero” non stanca mai. Poi, come sempre, è questione di gusti...

Rossignol Master 19
Per descriverlo in modo esaustivo basterebbe dire che gira come il vecchio M18 ed ha mantenuto la tenuta e la stabilità del M21, in pratica lo sci perfetto, almeno per il mio modo di sciare. L’ho provato sui muri delle Holzriese 1 e 2 con pista libera e mille righe di prima mattina e si è comportato splendidamente, è un lampo nell’impostare la curva e poi ti sostiene fino alla fine della stessa senza il minimo tentennamento; veramente un rasoio. I centimetri in più rispetto al 17 quando sei sul ripido si sentono e come, infondendoti una sicurezza che il 17 non riesce a darti fino in fondo. Quando poi ti rendi conto che lo sci non si sposta di un millimetro rispetto alla traiettoria che hai impostato, ti viene voglia di spingere e darci dentro ancora di più e lui non fa una piega e soprattutto non diventa mai difficile o rude nelle risposte: semplicemente entusiasmante! Anche nelle curve strette non perde un colpo e si dimostra rapido e reattivo, ma senza scalciare o essere scorbutico. Più godibile e divertente dell’M21, di cui conserva l’equilibrio generale, per me in assoluto è il miglior sci tra quelli che ho provato in questa edizione di PMC.

Come nelle altre occasioni, ringrazio di cuore tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggermi fino a qui.
 
renn, impeccabile nelle recensioni come al solito.

Che voglia di provare il master M19.
 
NON QUOTARE INUTILMENTE UN INTERO MESSAGGIO. Grazie!
Ottima recensione bella e puntuale ,specialmente concentrarsi sulla serigrafia cosa fondamentalissima per lo sci:TTTT


salomon sei riuscito a provare niente ?, fisher pensavo avesse capito con gli ultimi modelli che doveva rendere gli sci più ignoranti peccato almeno nel reparto gara funziona sempre bene. Salomon pro e atomic X9 sono diventati nel 2019 2020 gli sci di maestri e selezionandi non penso che rossignol riesca al primo colpo ad insidiare i loro domini incontrastati perche loro hanno puntato sulla qualità vedremo poi ,comunque sarà il mercato a parlare
 
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Salomon nulla ?

Niente di nuovo e nelle scorse stagioni li ho provati praticamente tutti, per cui avendo un giorno solo a disposizione ho preferito provare quelli che mi sembravano effettivamente nuovi e quindi maggiormente interessanti.
 
I Fischer RC e SC hanno sempre la piastra a rotaia ? Bravo Renn, uno degli appuntamenti più attesi il tuo report sul test di Ornello.
Ottima recensione bella e puntuale ,specialmente concentrarsi sulla serigrafia cosa fondamentalissima per lo sci:TTTT

Sì, ottima, anche senza quotarla dall'inizio alla fine.
 
Quelli al test avevano quasi tutti la piastra Z13, solo qualche paio quella rail. Io ho provato tutti i tre modelli "piastrati" e penso che sia la configurazione standard, ma non so se verranno proposti in entrambe le configurazioni o se i rail siano solo per facilitare la vita agli addetti nei test.

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Ottima recensione bella e puntuale ,specialmente concentrarsi sulla serigrafia cosa fondamentalissima per lo sci:TTTT

beh, anche l'occhio vuole la sua parte, no? :D
 
Grazie Renn come ogni anno per la bella recensione. Leggendoti avevo l'impressione di essere sopra lo sci da te descritto con la solita e mai doma passione per lo sci
 
Ho sciato poco e sicuramente non concentrato sugli sci come avrebbero meritato.

Ma mi ritrovo nella tua recensione del Fischer RC4 WC RC 180.
Forse il più piacevole da sciare di tutti quelli provati ... se non fosse per quelle colorazioni proprio non mi piacciono. Ma si sa, de gustibus ...
:D
 
Oh, finalmente le recensioni di renn... ce ne hai messo di tempo quest’anno... HIHIHI

Il like è sulla fiducia, ora mi leggo tutto con calma...
 
Che piacere leggere le tue recensioni, Renn, e che dispiacere per me non poter essere venuto al test quest'anno.
Ci rifaremo e ci sarà altra occasione per fare due curve assieme.
Ma sai che forse comincio a pensare anche io ad accorciare i raggi?
 
renn parlando di Rossignol ci troviamo in piena sintonia, ma io dei due ho preferito decisamente il 17, anzi, visti i colori del prossimo anno, l’ho preferito in versione Dynastar :D lasciando però il cuore sul Dynastar SL Master.

Ciao
 
Nella discussione relativa alle novità Rossignol 2021, CrazyCanucks ha scritto una cosa che condivido al 100% e che mi permetto di citare qui, sperando che non se la prenda:

Solitamente chi predilige e sa fare una sciata spigolo spigolo trova M17/M18 più performante, più veloce in ingresso e più spinta in uscita. Chi predilige e sa fare una sciata più pilotata e meno spinta preferisce M19/M21, punta un po’ più scarica, maggior base d’appoggio sul duro e comportamento più prevedibile.
quel’è più bello? Nessuno dei due, bisogna metterli ai piedi e vedere quello che piace di più...

credo che questa frase spieghi meglio di ogni altra considerazione perché anche a PMC i vari tester si dividevano tra chi ha preferito questa o quella versione.

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Che piacere leggere le tue recensioni, Renn, e che dispiacere per me non poter essere venuto al test quest'anno.
Ci rifaremo e ci sarà altra occasione per fare due curve assieme.
Ma sai che forse comincio a pensare anche io ad accorciare i raggi?

Giò, diventiamo vecchi, bisogna mettere la testa a posto e tenere da parte gli R27 solo per qualche uscita settimanale. :D
 
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