La serie A e la Serie B dello sci

ci sono anche cittadini di A e di B in italia... lo sci in italia non e seguito come il calcio che è sport nazionale...
 
Posto questo articolo che ho letto su FB e che ha aperto una bella discussione..

https://www.sciaremag.it/notiziesci/la-serie-a-e-la-serie-b-dello-sci/

Ero curioso di sapere cosa ne pensate anche voi...

Premetto che sono neofita nello sci quindi non ho nessuna intenzione di buttermi nel mondo race (visto anche l'eta') ma volevo sentire solo pareri e/o esperienze varie...

Grazie mille

Quanto esposto in è esattamente quello che succede nella realtà children , te lo dico x esperienza personale. Abito in pianura ma stiamo poco ad arrivare sulle piste , mia figlia che ha quasi 20 anni ha preso da me la grande passione x lo sci. Fino da piccola , circa 8 anni , ha voluto provare a fare agonismo e molto volentieri l' ho accontentata.
Lo sci club di cui siamo soci e' uno di quelli di serie B dove prima di tutto i ragazzini imparano a sciare poi quello che viene viene .
Ha praticato x una decina di anni con risultati chiaramente anonimi ma si è divertita in ogni caso . Causa piccoli infortuni ha smesso con l' agonismo ma non di sciare naturalmente.
Quindi questo mondo l' ho visto da dentro ed è proprio come descritto ci sono all' interno due realtà completamente diverse . Mia figlia ha corso x anni con una sua coetanea che è arrivata in cima , ma si vedeva fin da subito che poteva fare strada.
Uno normale lo deve fare solo x passione senza alcuna pretesa e anche tanti genitori si debbono dare una calmata , ho visto ragazzini piangere all' arrivo x mancati risultati e quindi sgridata garantita dal papà, che tante volte era un atleta master.....ma questa è un' altra storia ancora .......
 
Sottoscrivo e condivido al 100% quanto riportato nell'articolo, e l'esperienza di Slalom64...

Io ci sono dentro adesso, mio figlio ha 12 anni ed è nella categoria Ragazzi, e già si vedono cose davvero dell'altro mondo!!!
E' un mondo che non mi piace, è strutturato davvero male ed è un peccato...

L'agonismo per un ragazzino a cui piace sciare lo consiglio davvero a tutti!!!
Oltre ad imparare il sacrificio (sveglia presto, tutto il giorno al freddo, rispetto degli orari, degli allenatori, dei compagni, porta i pali, traccia la pista, cava i pali ecc)
si impara ad arrangiarsi (ci si veste da soli, ci si mette gli scarponi, si portano gli sci ecc ecc),
si passano bellissime giornate coi propri amici a fare sport e soprattutto si impara davvero a sciare, più che in un qualsiasi corso, e con qualsiasi maestro!!

Il brutto però è quando arriva il momento delle gare...che è come quello descritto nell'articolo e da Slalom64 !!

Personalmente, da genitore di un ragazzino di serie B, di uno sci club di serie B, con possibilità economiche di serie B,
vorrei tanto avere un circuito di serie B...
non per me, ma per loro, che almeno possono divertirsi a correre con i pari livello di serie B
senza essere guardati male già in partenza da chi è figlio dell'ex atleta, che arriva li già due giorni prima per allenarsi sulla pista della gara con skiman al seguito e robe del genere!!

Personalmente non so a quante gare lo porterò... credo davvero poche!!!
La mia più grande vittoria sarebbe riuscire a non fargli perdere l'amore per questo sport, a fargli superare questi anni difficili dell'adolescenza,
lontano dalle cose brutte del mondo, in un'ambiente sano e genuino.
Poi quando sarà più grande deciderà lui
:HIP

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Diciamo una cosa diversa... il 70% dei ragazzi che popola gli sciclub, non dovrebbe fare agonistica, bensi andare in giro e divertirsi sulla neve con i suoi amici.

Invece buona parte dei genitori li piazza nelle squadre in primis per levarseli dalle scatole e poter andare a sciare per i cavoli loro, e poi si fanno i film pensando diventino come Paris quando invece fan fatica a star sugli spigoli.
Il tutto è sapientemente alimentato da innumerevoli personaggi che non sapendo come tirare a campare tirano su sciclub promettendo a tutti grandi evoluzioni tecniche, ma se fossero bravi allenatori, allenerebbero le squadre e non dei poveri sfi_atelli.

Invece di pensare ai soldi, bisognerebbe capire qual'è il reale livello tecnico di un giovane, e se valga la pena fargli fare una vita di emme, invece di fargli godere dello sci e della montagna in libertà.
 

.

Anche io ho sempre pensato che lo sci sia uno sport estremamente formativo per i ragazzi, per tutti i motivi che ha ben elencato Emi70, la scorsa estate ho preso uno skilift a Cervinia insieme ad un'allenatore di uno sci club e mi ha detto le stesse identiche cose, purtroppo le differenze di estrazione socio economica ci sono e non ci si può fare nulla, la figlia della Ceccarelli avrà sicuramente un percorso più agevolato rispetto al figlio di una famiglia " normale " per tanti ovvi motivi.
Quello che a me non piace ( in tutti gli sport ) è la pressione dei genitori, l' ansia da prestazione che hanno, il riversare sui figli i loro sogni infranti, io ho giocato a tennis per tanti anni ( c.a 37 ), poi ho praticamente smesso per problemi fisici, non ho mai voluto fare agonismo ma giocavo bene, mi allenavo con amici classificati e spesso li battevo, nel circolo che frequentavo c' era una squadra agonistica e qualcuno otteneva discreti risultati però spesso li battevo, vedere le scenate dei genitori che urlavano al figlio : ma come hai fatto a perdere con quello li??? ( io ) era di una tristezza unica.
Bisogna far fare sport ai ragazzi, ma lasciamoli liberi dalle pressioni del risultato a tutti i costi, se poi questi risultati arrivano meglio.

Emi.... che grinta il pargolo su quel palo:D
 
Diciamo una cosa diversa... il 70% dei ragazzi che popola gli sciclub, non dovrebbe fare agonistica, bensi andare in giro e divertirsi sulla neve con i suoi amici.

Invece buona parte dei genitori li piazza nelle squadre in primis per levarseli dalle scatole e poter andare a sciare per i cavoli loro, e poi si fanno i film pensando diventino come Paris quando invece fan fatica a star sugli spigoli.
Il tutto è sapientemente alimentato da innumerevoli personaggi che non sapendo come tirare a campare tirano su sciclub promettendo a tutti grandi evoluzioni tecniche, ma se fossero bravi allenatori, allenerebbero le squadre e non dei poveri sfi_atelli.

Invece di pensare ai soldi, bisognerebbe capire qual'è il reale livello tecnico di un giovane, e se valga la pena fargli fare una vita di emme, invece di fargli godere dello sci e della montagna in libertà.

Non sono d’accordo praticamente su nulla..
Non so se hai un figlio, o se conosci questo mondo, non credo!!
Il 70% dei ragazzi “dovrebbe” frequentare una squadra agonistica, in primis per quanto ho scritto sopra,
e poi per imparare l’educazione in pista, cosa che il papà difficilmente insegna.
I nostri li portano anche in fuoripista, in neve fresca, gli fanno vedere i distacchi e i pericoli,
credi che sciando solo con gli amici imparino anche questo??
Gli allenatori che conosco sono TUTTI professionisti seri, e non promettono NULLA a nessuno, anzi...
Chi ha possibilità di arrivare lo vedi già dalla categoria cuccioli... e te ne accorgi fin da subito!!
 
E' così in tutte le attività sportive, non appena gli adulti ci ficcano il naso dentro .
Pensate che nel tennis sia differente? Ho un vissuto di club dove i soci adulti facevano a gara per giocare coi due ragazzini promettenti (e così abituarli da subito ad una certa "pesantezza" dei colpi) e snobbare tutti gli altri per i quali non c'era mai un campo libero o un capitano non giocatore per accompagnarli ai tornei.
Che nella vela sia differente? Ho visto bimbetti arrivare a delle regate con l' Optimist fatto a mano dal mago neozelandese.
:evil:
 
Io non ho mai fatto pali. I miei genitori mi hanno messo sugli sci a 4 anni (6 per mio fratello) e da allora non é passato un inverno senza che avessimo sciato regolarmente almeno una decina di volte.

Mille sacrifici e mille rinunce per una coppia che si era conosciuta sugli sci. Coi bimbi piccoli su certe piste non ci vai. Ma piuttosto che parcheggiarci ad uno sci-club a far finta di diventare Tomba (perché da Vicenza dove vuoi andare?!?) e visto che causa lavoro/scuola mio padre con noi passava poco tempo, la domenica si stava tutti assieme sulle piste.

Adesso quei ricordi sono tra i piú bei ricordi che abbia con i miei genitori e ancora oggi quando ci ritroviamo tutti assieme é per sciare. Io allo sci, in tutte le declinazioni, ho dedicato tutto il mio tempo e alcune scelte di vita e lo stesso mio fratello.

Lo sci agonistico "di pianura" é, salvo RARI casi di ragazzi davvero portati, la proiezione di quel che avrebbero voluto essere i genitori. O, addirittura, l'esibizione sfrontata dell'appartenenza a quel ceto d'elite che se lo puó permettere.

Tanto, sappiatelo, nelle localitá alpine i bambini fanno pali "dopo-scuola" tutti i giorni. Dove volete andare coi soli ritiri e le sole domeniche?!?


Ps: quando vedo a quanti DIN sono tarati gli attacchi di certi ragazzini mi vien voglia di prendere gli allenatori e prenderli a randellate con un bel GS FIS degli anni '90.
 
imparare l’educazione in pista, cosa che il papà difficilmente insegna.
I nostri li portano anche in fuoripista, in neve fresca, gli fanno vedere i distacchi e i pericoli,

ecco, fulgido esempio di quanto scritto sopra...
l’educazione la DEVONO insegnare i genitori, in pista come nella vita, se deleghi l’educazione di tuo figlio ad altri, sei un padre di m... e probabilmente avresti fatto meglio a non mettere al mondo prole!
in fuoripista gli agonisti non ci vanno, ci vanno gli pseduo sciclub che non hanno nulla di agonistico, ma sono di fatto dei babysitter per genitori che o non sanno sciare, o non hanno voglia di sciare con i figli. ben vengano, ma che evitino di occupare inutilmente spazio con pali che non porteranno niente a nessuno!
Ho lavorato fianco a fianco a squadre e allenatori di coppa europa e world cup, e buona parte di chi allena oggi atleti top di coppa li posso chiamare amici, quindi so bene di cosa parlo, specie se si parla di serie A, di sciclub di serie B ne ho visti fin troppi, e rimango del parere che dovrebbero pensare, appunto, a scarrozzarli in giro e farli divertire piuttosto che perdere tempo tra i pali.

in quanto a esperienza personale, ho iniziato a fare fuoripista a 7 anni con mio padre, a 10 sapevo giá fare una ricerca con gli artva analogici, e se in 38 anni che vado in powder non mi é mai successo nulla lo devo al fatto di aver imparato tutto da giovanissimo insieme a mio padre e alla sua compagnia di amici sugli sci. D’inverno si sciava e d’estate si andava a 2alpes con la jam a fare perfezionamento, sempre insieme.
sciare con i genitori, quando é possibile, é sempre la cosa migliore, l’ho vissuto di persona e lo vedo oggi con alcuni amici con cui scio e si portano dietro, con problemi ma anche soddisfazione, i figli, e per tua info, i piú maleducati, presuntuosi e irrispettosi in coda, li vedi proprio quando ci sono gare e allenamenti.

l’alternativa, se il genitore non scia, é un bel gruppo collettivo, che non vada a perdere tempo tra i pali ma che insegni ai figli a sciare divertendosi e in sicurezza ovunque, il resto, la parte agonistica, é solo speculazione economica e inutile velleità!
 
Lo sci agonistico "di pianura" é, salvo RARI casi di ragazzi davvero portati, la proiezione di quel che avrebbero voluto essere i genitori. O, addirittura, l'esibizione sfrontata dell'appartenenza a quel ceto d'elite che se lo puó permettere.
'90.

molto discutibile la tua dichiarazione...e se fosse passione per lo sci e la montagna.....cavolo sembrate i detentori del sacro graal

questo forum piace sempre meno
 
Ultima modifica:
La mia esperienza nel mondo agonistico (non top ma neppure la coppa della pizzeria) è diversa: spesso e volentieri ad arrivare davanti, e di parecchio, erano ragazzi che avevano due paia di sci: allenamento e gara. Quelli che arrivavano dietro, prendendo i secondi come le manciate di riso ai matrimoni, spesso di sci ne avevano da due in su..
I giovani sono per natura portati a voler fare i fenomeni, perlomeno finché le mazzate prese non portano a più miti consigli, la differenza viene fatta dai genitori. Questi ultimi spesso sono più fanatici ed esaltati dei giovani pargoli (che in quanto tali sono parzialmente giustificabili) e non fanno altro che amplificare la tendenza a strafare di un giovane non ancora completamente maturo.
Dove poi stia l’educazione evidente dei ragazzi che stanno nelle squadre agonistiche mi è misterioso.. ho sempre visto l’esatto contrario, complice l’esaltazione di cui sopra per cui agli occhi di questi ragazzi gli altri utenti delle piste sono esclusivamente dei fastidi da bypassare il più possibile.
 
Non ho figli, non giudico nessuno, porto solo la mia testimonianza: quando mi misero in uno sci club mi rompevo i maroni in un modo pazzesco e quando fui libero di sciare assieme a mio fratello e ad altri due amichetti per i cavoli nostri fu una liberazione, uno dei più bei giorni dell mia vita. Da allora detesto pali, marcantoni con berrettino e occhiali messi sopra, ragazzini in tutina che passano sopra gli sci in coda agli impianti, piste chiuse per allenamenti e tutto il resto. Ma è una mia opinione che non vuole sovrapporsi a quella di nessuno.

Trovo le cose dette da emi molto sensate, a patto che il bambino si trovi bene e sia felice, il che non è scontato.

poi per imparare l’educazione in pista


Questa invece un po' la contesto: per quel che vedo nei rifugi e nelle code agli impianti di educazione ce n'è pochina.

Tanto, sappiatelo, nelle localitá alpine i bambini fanno pali "dopo-scuola" tutti i giorni. Dove volete andare coi soli ritiri e le sole domeniche?!?


Punto e fine della storia.
 
molto discutibile la tua dichiarazione...e se fosse passione per lo sci e la montagna.....cavolo sembrate i detentori del sacro graal

questo forum piace sempre meno

Giusto , lasciamo i ragazzini liberi di provare esperienze di sport e di vita al di fuori dei soliti schemi e ricordiamoci anche lo scopo morale dello sci :

ogni ragazzino che il fine settimana va a sciare è un ragazzino levato al campo di calcio OGGI

e

un adulto levato allo stadio DOMANI

:TTTT:TTTT:TTTT
 
Se é discutibile, discutiamone.

Io sciavo con gli sci e gli scarponi smessi da mio fratello. Fino ai 14 anni non ho mai avuto attrezzatura nuova. Per poter sciare spesso andavamo in giornata e il pranzo era al sacco e con thermos di the/caffé da casa. I primi tempi, quando io ero troppo piccolo, sciavamo a turni. Uno con me al campetto a salire A PIEDI o a scaletta per i primi passi, l'altro con mio fratello sugli impianti.
Quello si che é stato formativo. Sapevo esattamente che privilegio fosse sciare e quanti sacrifici c'erano dietro.
Sciavamo dalle 8.30'.01'' a quando ci cacciavano a pedate.

Ora trasponete tutto ai giorni nostri, ai ragazzini in ritiro settimanale in hotel allo Stelvio, con smartphone da 500 euro e l'attrezzatura nuova fiammante top di gamma.

Apriamo il dibattito.

Elitarismo. C'é il rischio?
Effetto collaterale o voluto?

Contatto con la realtá, con il valore delle cose. C'é il rischio di perderlo?
 
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