Perché Tomba entusiasmava l'italia?

pierl

white week
Rivedendo questa sintesi della CdM 94/95 (che pensavo di ricordare benissimo) ed altri video sono rimasto di stucco.

A) la gente praticamente in mezzo alla pista, assistenti, fotografi e chissà chi altro, assurdo e pericoloso, ma era come se anche noi tifosi fossimo lì.
B) gli sci da slalom lunghissimi e faticosi, ancor più di quel che ricordassi...e pensare che ho imparato a sciare coi 2m dritti, e con quelli provavo a fare i pali.
C) la potenza fisica disumana di Alberto, cui solo Hirscher è forse paragonabile
D) l'allegria da ragazzino che quelli di adesso se la scordano, sembrano vecchiette isteriche già a 20 anni
E) Lo stupore per aver vinto la gara, senza la fredda consapevolezza dell'atleta di oggi programmato al PC
F) le riprese tv a volte improbabili, con la telecamera che fa lo slalom tra le seggiovie, ma a modo loro emozionanti
G) Gattai che faceva tutto da solo, sbagliava anche lui le previsioni e a volte era ripetitivo come quelli di oggi...ma aveva tutt'altro entusiasmo e altro modo di porgere, davvero un altro pianeta per quanto concerne il coinvolgimento dei tifosi, ti faceva saltare sulla sedia, non ce n'è uno simile a commentare lo sci in nessuna tv, l'unico come lui è Bragagna, ovvero "sussurri e grida".
H) la mancanza del casco nei pali stretti che permetteva di leggere l'espressione in partenza e specie all'arrivo, con tutte le emozioni dell'atleta che passavano direttamente al pubblico (pare una caxxata, ma televisivamente è tanto)
I) la capacità di Alberto di superare sbagli, cadute, false partenze e sci che non tengono, senza farsi condizionare ma reagendo da atleta di razza senza frignare (e anche qui vedo una certa differenza con molti atleti di oggi)

Sono passati 25 anni, una generazione, ma in realtà non è cambiato tanto.
Chi emoziona è sempre l'individuo con il suo bagaglio di umanità, ancor più che la vittoria in sé o la capacità tecnica.


https://youtu.be/mi3AK9Y7x94

https://www.youtube.com/watch?v=PuUtpnwE9qU

https://www.youtube.com/watch?v=6lRNEISh9dI
 
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D) visto Kristoffersen al cancelletto prima della seconda manche della Nightrace... per me inguardabili le sue smorfie..tutte le volte sputa...e ad ogni modo per me a 35 sl non ci arriverà mai!! L'allegria lui non sa cosa sia!!!
G) condivido al 200%

ed anche tutti gli altri punti...hai descritto perfettamente quello che era Tomba e quello che era allora la CDM, meglio di così non si poteva descrivere:CC:CC:CC:CC:CC:CC:CC:CC
 
Riflessione interessante, io ho sempre pensato che la forza di Tomba ( oltre all' immenso talento ) era il suo non essere un montanaro, i campioni della valanga azzurra erano grandi sciatori ma introversi, seriosi, di poche parole come è di solito la gente di montagna, è difficile che con questi presupposti scatti l' empatia con un pubblico che vada al di la degli appassionati, che apprezzano più il gesto tecnico.
Tomba è un ragazzo di città, guascone, casinaro, donnaiolo, che si allenava seriamente ma ti faceva credere che era rientrato dalla discoteca alle 5 del mattino insieme a 3 biondone ( e magari accadeva pure ), parlava in emiliano mica in austroungarico, questo mix fra il grande atleta ed il " ragazzaccio " ha sempre grande appeal su un vasto pubblico, un tipo così non può non essere simpatico, pensate anche alla simpatia che hanno riscosso tipi come Miller o Ghedina.
Io ero alle finali di coppa di Bormio quando vinse la generale nel 1995, mi ricordo che andammo a vedere Tomba che si allenava in gigante e poi assistemmo alla libera dove Ghedina si giocava la coppetta con Alphand, arrivammo all' altezza del muro di San Pietro 20 minuti prima dell' inizio della gara e trovammo un buon posto senza problemi, provammo, nei giorni seguenti ad andare a vedere le gare di Alberto, alle 7:30 del mattino i lati della pista erano un unico serpentone di tifosi accampati e ci accontentammo del maxi schermo in paese, vicino all' arrivo.
Nessuno sportivo, prima o dopo di lui, è riuscito a far interrompere un evento " liturgico" come il festival di San Remo per una diretta di una gara, tutti parlavano di sci e la risonanza mediatica era enorme, pensate un personaggio simile oggi, nell' era dei social cosa combinerebbe.
Dopo di lui abbiamo avuto altri grandi sciatori ma non abbiamo avuto più grandi personaggi a parte forse Ghedina, allegrone, simpatico ( ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente ) sicuramente conosciuto anche da chi non segue le gare.
E' un peccato perché simili personaggi, alla lunga fanno bene allo sport, in epoca Tomba in tanti hanno iniziato a sciare sull' onda dell' entusiasmo collettivo, se solo il 10% di questi si è appassionato ed è diventato uno " sciatore " non può che essere positivo, in tanti acquistavano abbigliamento sportivo perché andava di moda avere il cappellino, la sciarpa di Tomba anche se non sciavi e le aziende vendevano bene, insomma per farla breve, l' indotto che un simile personaggio crea è enorme e sicuramente utile.
 
Vero. Verissimo

2 ricordi per potere far capire chi era Alberto Tomba nel mondo:
- Il laboratorio di chimica del liceo piena di ragazzi che per veder la seconda manche trovavano una scusa con il professore di turno per uscire dalla classe
- il boato a Val D'Isere (ripeto: val d'Isere, France) al momento della vittoria dello slalom Olimpico di Calgary
 
Quegli anni furono meravigliosi per il nostro sci, Alberto e Deborah che vincevano a rotta di collo, grande attenzione da parte dei media, Gattai che commentava in modo splendido, Cotelli che aveva i suoi programmi di approfondimento su telecapodistria ( come dimenticare la sciata a trazione integrale ? ), De Chiesa che faceva pianeta neve su Telemontecarlo, i negozi di articoli sportivi pieni di attrezzatura, i rifugi sulle piste strapieni di gente per seguire le gare in tv, mia nonna, grande amante del genere maschile:D:D, che si era segretamente innamorata di Tomba e non si perdeva una gara…… quanta nostalgia….
 

.

Più che altro mi viene da pensare chissà quanti processi subirebbe un atleta oggi se facesse le stesse cose che faceva lui... o anche solo 1/3
 
PUNTI C+D)

Nel primo video, minuto 13:00
Tomba che quando scopre di aver vinto, fa la capriola con gli scarponi da sci tornando perfettamente in piedi in un movimento unico.



Ciao:shock:


Senza considerare che l'obbligo del casco non c'era non solo in SL, ma in GS e in GS andavano già un bel po'...:PAAU


Tanti della generazione anni '80 hanno iniziato a sciare, magari anche con grande PASSIONE, grazie a lui.
 
Tutta sta nostalgia... ma alla fine analizziamo un po' le cose:
Le donne oggi vincono molto di più di tomba e la compagnoni messi insieme
Abbiamo un Paris che domina kitz da anni...

ma lo sci non se lo guarda più nessuno.
E' vero che Tomba aveva un carisma che nemmeno l'intero circo bianco oggi riesce ad eguagliare, ma siamo sempre alle solite italianate, se c'è il personaggio (Tomba, Rossi, Luna Rossa) che fa notizia, scalda gli animi, allora tutti appassionati, altrimenti la nostra misera cultura sportiva, calcio escluso, ci porta al disinteresse totale.

Sappiamo appassionarci a uno sport a momenti, se va di moda, ma alla fine non ce ne frega una cippa. Palese è il caso di questi giorni della morte di Bryant, valanghe di commenti da social di gente che manco sa cosa faceva, le testate giornalistiche italiche che gli dedicano qualche misero trafiletto, mentre il resto della stampa sportiva mondiale, anche in paesi dove il basket è uno sport di nicchia più che da noi, da il giusto spazio a una leggenda raccontandola e facendo anche divulgazione su chi era.

Qua il deserto...Se vai a vedere ancor oggi una gara di livello, kitz ad esempio, vedi orde di appassionati, clima di festa, striscioni e cori...
In italia quelle cose si vedono solo per il calcio...
 
Proprio stamani ho aperto youtube per rivedere dei filmati di Tomba, e mi sono emozionato come allora.
Certo forse perche' mi fa ritornare 20enne ma secondo me i punti toccati nel topic sono tutti sacrosanti.

La domenica all'ora di pranzo l'Italia era incollata alla tv a vedere lo sci, perche' Albertone emozionava davvero.

Pensate, io lavoro con molti 20enni e mi diverto a chiedere loro chi fossero alcuni grandi del passato: ebbene, ci credete che nessuno sotto i 25 anni mi ha saputo dire chi sia Alberto Tomba?
Assurdo...ma per consolarvi vi dico che non sapevano neppure chi fossero Fausto Coppi, Giulio Andreotti, e udite udite...Moana Pozzi
 
tanta nostalgia .... anche perchè ci riporta agli anni più belli della gioventù.
però quanta eleganza, che poesia tra i pali, seppur i livelli di forza esplosiva erano del tutto eccezionali anche per oggi.
ma la cosa più bella era la sportività di tutti gli atleti, pronti ad applaudire il migliore ... che per molto tempo è stato Alberto.
 
più che altro vi siete invecchiati e mitizzate il tempo passato....HIHIHI
NoNo....chi lo ha vissuto, quel momento, lo ricorda benissimo.
E' stato il momento in cui le mamme e le nonne volevano vedere la seconda manche, ma poi andavano via per la tensione e aspettavano l'urlo del tifoso di turno (io) per sapere com'era andata; dei campioni svizzeri o austriaci che sorridevano increduli per quello che succedeva al parterre, con trombe, lambrusco e gente vestita in modo strano. Chi si ricorda Tomba sulla gran risa (mi pare), durante la gara, incitare i tifosi a tifare durante la discesa?
Quegli anni furono lo spartiacque per la coppa del mondo. Anche oggi, tutto il calore vero o creato al parterre delle gare è figlio di quei momenti in cui, a suon di pullman, lo sci è diventato uno sport popolare.
 
Non c'è molto da mitizzare: chi ha vissuto quell'epoca ha visto scene che oggi, semplicemente, non si vedono.

Io ero a Bologna all'università, proprio in quegli anni (fine anni 80 inizio anni 90).

Si fermava semplicemente la città: tutta la città.

Cose davvero mai viste: la gente accostava di botto la macchina e si infilava nel primo bar quando sentivano che Alberto stava per scendere.
Le nonnine lasciavano il carrello della spesa fuori e si intrufolavano anche loro, a gomitate :shock:HIHIHI.
Anche gente che di sci non sapeva assolutamente nulla.

Anche giù in Puglia era seguitissimo: e la mia non è certo terra che si interessi allo sci. Se oggi parli a qualcuno di Marcelino ...non sanno proprio chi sia. Probabilmente anche in Piemonte o in Veneto... fuori dall'ambito strettamente montano. Non lo conosce nessuno.

Peraltro il fenomeno tomba non era affatto un fenomeno solo italiano. Travalicava i confini, arrivando ovunque: era seguitissimo anche al di là delle alpi e persino oltre oceano.
Facevano tutti il tifo per lui.

Ricordo un articolo di Windsurf Italia dove il mitico Robby Naish, in occasione di una visita della nazionale italiana di sci alle Hawaii, chiese ad un giornalista italiano di accompagnarlo a conoscerlo. Fecero immediatamente amicizia e stettero giorni a fare bisboccia.

Non era solo il fatto che vinceva: era il come vinceva e, ancor di più, il come gareggiava.
Piaccia o meno, nessun atleta dello sci ha mai più suscitato cose simili fuori dal suo ambiente. Nè prima, e tantomeno dopo di lui.
Era uno come Baggio o come Totti, o come Messi e Ronaldo: anche nel più sperduto paesino del Vietnam... se gli chiedi, sanno chi sono.

All'epoca all'estero, ti dicevano: Italiano?? Tomba la Bomba...HIHIHI
 
Vero. Verissimo

2 ricordi per potere far capire chi era Alberto Tomba nel mondo:
- Il laboratorio di chimica del liceo piena di ragazzi che per veder la seconda manche trovavano una scusa con il professore di turno per uscire dalla classe
- il boato a Val D'Isere (ripeto: val d'Isere, France) al momento della vittoria dello slalom Olimpico di Calgary


Io di Bologna sono ovviamente di parte...ma ricordo perfettamente che alle superiori uscivamo dalla classe per andare a seguire la gara in laboratorio dove c'era la TV!!
Ricordo anche quando atterrò in elicottero a centrocampo al Dall'Ara con le medaglie di Calgary al collo e fece il giro di campo sulla Tombamobile come il Papa!
Le telecronache di Gattai, suo naturale alter ego,..."alè non arretrare...via...via...li ha massacrati anche oggi"
E le sue memorabili esternazioni o esultanze, tanto sgrammaticate quanto mai banali.
 
Non c'è molto da mitizzare: chi ha vissuto quell'epoca ha visto scene che oggi, semplicemente non si vedono.

Io ero a Bologna all'università, proprio in quegli anni (fine anni 80 inizio anni 90).

Si fermava semplicemente la città: tutta la città.

Cose davvero mai viste: la gente accostava di botto la macchina e si infilava nel primo bar quando sentivano che Alberto stava per scendere.
Le nonnine lasciavano il carrello della spesa fuori e si intrufolavano anche loro, a gomitate :shock:HIHIHI.
Anche gente che di sci non sapeva assolutamente nulla.

Anche giù in Puglia era seguitissimo: e la mia non è certo terra che si interessi allo sci. Se parli a qualcuno di Marcelino ...non sanno proprio chi sia.

Peraltro il fenomeno tomba non era affatto un fenomeno solo italiano. Travalicava i confini, arrivando ovunque: era seguitissimo anche al di là delle alpi e persino oltre oceano.
Facevano tutti il tifo per lui.

Ricordo un articolo di Windsurf Italia dove il mitico Robbie Naish, in occasione di una visita della nazionale italiana di sci alle Hawaii, chiese ad un giornalista italiano di accompagnarlo a conoscerlo. Fecero immediatamente amicizia e stettero giorni a fare bisboccia.

Non era solo il fatto che vinceva: era il come vinceva e, ancor di più, il come gareggiava.
Piaccia o meno, nessun atleta dello sci ha mai più suscitato cose simili fuori dal suo ambiente. Nè prima, e tantomeno dopo di lui.

È stato il primo campionissimo a sdoganare lo sci come fenomeno di massa , a coinvolgere gente che neanche aveva mai visto la neve !!!
Il tutto a livello planetario , fino a prima lo sci agonistico era cosa da appassionati ed addetti ai lavori. Ha contato molto il fatto che fosse italiano , un tedesco non penso avrebbe ottenuto lo stesso risultato HIHIHI

L' ho seguito parecchie stagioni a Kranjska Gora x le gare , se ti andava bene ti dovevi fare minimo 2 km a piedi dai parcheggi alla pista da tanto casino di gente che riusciva a smuovere . ..
 
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