LuigiXV
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Da una parte la Musica, quella che nasce con il cosmo, lo abita e irradia energia.
La musica vera, quella che Principe definisce Forte, poiché dai forti significati, è nutrimento. La Musica è mutamento, sorpresa, estasi, armonie impreviste, inganno, alternanza di forte-piano, silenzio, variazioni, mutare da modo maggiore a minore e contrario.
La Musica è energia, purché sia Musica Forte. (La definizione musica classica è odiosa).
Il resto, tutto il resto, è pattume acustico. È una “cosa” fatta da qualcuno che ha pochi mezzi e poche idee e nessuna tecnica ( non ha studiato), un orecchiante.
Una massa di orecchianti (spesso ricchi o ricchissimi), con un grande seguito (rozzo chiama rozzo) il quale gode della iterazione. Una o due battute, una manciata di suoni schifosi, e via con le ripetizioni infinite.
Una noia mortale.
La Musica forte invece, grazie alla potenza dei suoni puri, ci eleva oltre il mondo sensibile, ci apre le porte dell’aldilà musicale. Vissuta meditativamente (lontano dai suoni artificiali consumati ad oltranza dalla massa inconsapevole), e quindi con dedizione amorosa, con la Musica acquistiamo capacità di contemplazione spirituale, altrimenti inaccessibile.
Scriveva Ciaikovski in una lettera a Nadeja von Meck il 17 dicembre 1877:” La musica non è illusione, è rivelazione. La sua forza risiede appunto nel fatto che ci fa scorgere regni di una bellezza altrimenti inaccessibile, la cui scoperta concilia con la vita”.
La musica vera, quella che Principe definisce Forte, poiché dai forti significati, è nutrimento. La Musica è mutamento, sorpresa, estasi, armonie impreviste, inganno, alternanza di forte-piano, silenzio, variazioni, mutare da modo maggiore a minore e contrario.
La Musica è energia, purché sia Musica Forte. (La definizione musica classica è odiosa).
Il resto, tutto il resto, è pattume acustico. È una “cosa” fatta da qualcuno che ha pochi mezzi e poche idee e nessuna tecnica ( non ha studiato), un orecchiante.
Una massa di orecchianti (spesso ricchi o ricchissimi), con un grande seguito (rozzo chiama rozzo) il quale gode della iterazione. Una o due battute, una manciata di suoni schifosi, e via con le ripetizioni infinite.
Una noia mortale.
La Musica forte invece, grazie alla potenza dei suoni puri, ci eleva oltre il mondo sensibile, ci apre le porte dell’aldilà musicale. Vissuta meditativamente (lontano dai suoni artificiali consumati ad oltranza dalla massa inconsapevole), e quindi con dedizione amorosa, con la Musica acquistiamo capacità di contemplazione spirituale, altrimenti inaccessibile.
Scriveva Ciaikovski in una lettera a Nadeja von Meck il 17 dicembre 1877:” La musica non è illusione, è rivelazione. La sua forza risiede appunto nel fatto che ci fa scorgere regni di una bellezza altrimenti inaccessibile, la cui scoperta concilia con la vita”.