rbodini
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Prendo in prestito il titolo del romanzo di De Carlo (che per altro quando l’avevo letto da ragazzo mi era piaciuto parecchio) per parlare di due piste di due comprensori un po’ fuori dai soliti giri. Due piste però che meritano davvero, e che regalano grandi sciate con pochissima gente anche nei giorni più affollati dell’anno: la Gran Pista al Bondone e la pista Asmol in Val d’Ultimo. Visto che sono due tra le mie piste preferite, e che me le sono godute entrambe nel weekend del 28 e 29 dicembre, ho pensato di farci un report.
Atto Primo: Gran Pista
Partiamo dal Bondone, sabato 28 dicembre.
Il Bondone ha due impagabili pregi per chi sta a Trento: costa poco e sta a meno di mezz’ora di macchina dalla città. Per cui ci si può permettere di andare anche solo per un paio d’ore, giusto per sgranchirsi le gambe e godersi la bella giornata. Il comprensorio è piccolo e due dei quattro impianti sono davvero obsoleti, ma le piste tutto sommato sono gradevoli e anche i panorami non sono affatto male. E se si trova ressa, niente paura: basta spostarsi sulla pista più bella del comprensorio (e forse tra le più belle del trentino) e magicamente la folla sparisce. :shock:
Non ho mai capito perché, ma sulla pista più bella servita dalla seggiovia più veloce c’è sempre pochissima gente. E anche questo sabato 28 dicembre non fa eccezione… La pista in questione è la Gran Pista servita dalla seggiovia Rocce Rosse: 3 km e mezzo di lunghezza, oltre 800 m di dislivello, con un tracciato vario che alterna muri a tratti scorrevoli molto divertenti. Una pista che puoi fare e rifare senza annoiarti, e se hai due ore a disposizione te la spari a ripetizione e torni a casa soddisfatto.
Si parte subito con una spettacolare vista sul Brenta…
Per poi arrivare al primo muro. Qui visto dalla seggiovia:
E qui visto da sopra (notare l’affollamento il 28 dicembre)
La vista sul Brenta è una costante che accompagna per tutta la discesa
Poco prima di metà si trova il ristorante Rocce Rosse, ottima cucina e splendido panorama.
Si arriva poi a un tratto “carving paradise” (cit.) molto scorrevole e bello
Tasto dolente la “S” finale, spesso ghiacciata per via della quota. Però a me non dispiace, da’ un elemento di sfida che rende la discesa più appagante.
La seggiovia è veloce e in 10 minuti scarsi riporta in quota. Risalendo ci si può godere anche una bella vista sulle tre cime del Bondone:
Atto Secondo: Asmol
Se sabato avevo solo un paio d’ore, domenica abbiamo tutto il giorno a disposizione e puntiamo a mete un po’ più distanti. Ci svegliamo quindi con l’idea di andare in Val Senales. Sentito però del terribile incidente del giorno prima penso bene di chiamare e scopro che diversi impianti sono chiusi, e a questo punto non ne vale tanto la pena. Allora dirottiamo sulla Paganella. Ci sarà un sacco di gente, ma pazienza. Arriviamo a Fai verso le nove e già non c’è più neanche un buco per parcheggiare. Va be’, proviamo ad Andalo… niente, tutto strapieno anche lì, l’unico parcheggio è al centro sportivo e bisogna prendere la navetta. Se il buongiorno di vede dal mattino… meglio levare le tende!
Detto fatto tiro dritto e decido di puntare su uno dei miei posti preferiti, sicuro di trovare molta meno ressa: la val d’ultimo. In poco più di un’ora da Andalo siamo li, gente ce n’è parecchia anche qui ma nulla al confronto della bolgia che ci siamo lasciati alle spalle. Prendiamo la prima seggiovia, poi la seconda ed ecco che ci appare lei, in tutto il suo splendore: la pista Asmol.
E’ una pista non lunghissima (saranno 400 metri di dislivello), ma molto larga ed estremamente divertente, con un alternarsi di curve, muri e contropendenze che ti consentono di interpretarla in modo diverso ad ogni discesa. Di fatto e’ come se fossero due o tre piste in una, perché a seconda di dove scendi cambia parecchio.
Si parte con un signor panorama, che spazia dalle dolomiti di Brenta alle dolomiti… e basta.
Dopo un breve pezzo in cui si scia con vista sulle maddalene e sulle dolomiti
Comincia la parte centrale e più guduriosa. Anche qui notare l’affollamento…
Pista Asmol vista dalla seggiovia.
Per concludere con due variantine che arrivano alla partenza della seggiovia
Coda alla seggiovia Asmol il 29 dicembre
Ciliegina sulla torta, finita questa pista se ne possono concatenare altre due per piu’ di 1000 metri di dislivello. Che diventano 1200 se si parte dalla cima della seggiovia Mutegg. Piccolo comprensorio si, ma di tutto rispetto!
Seggiovia Mutegg
Discesa con vista lago
Epilogo
Visto che la mia tolleranza per la pista è limitata, anche nei report, concludo con una variazione sul tema… Visto che avevamo lasciato l’auto lontano dal parcheggio (che era pieno), prendo la scusa per concludere la giornata con una discesa nel bosco, con l’obiettivo di arrivare dritto alla macchina. La neve fuori pista in alto è super ventata, ma nel bosco si è mantenuta ancora abbastanza morbida. Peccato che il terreno non sia proprio dei più semplici…
“Ski good or eat wood”
Ma non manca anche qualche pezzo divertente.
E alla fine sbuco a 20 metri dall’auto, con grande soddisfazione!
Atto Primo: Gran Pista
Partiamo dal Bondone, sabato 28 dicembre.
Il Bondone ha due impagabili pregi per chi sta a Trento: costa poco e sta a meno di mezz’ora di macchina dalla città. Per cui ci si può permettere di andare anche solo per un paio d’ore, giusto per sgranchirsi le gambe e godersi la bella giornata. Il comprensorio è piccolo e due dei quattro impianti sono davvero obsoleti, ma le piste tutto sommato sono gradevoli e anche i panorami non sono affatto male. E se si trova ressa, niente paura: basta spostarsi sulla pista più bella del comprensorio (e forse tra le più belle del trentino) e magicamente la folla sparisce. :shock:
Non ho mai capito perché, ma sulla pista più bella servita dalla seggiovia più veloce c’è sempre pochissima gente. E anche questo sabato 28 dicembre non fa eccezione… La pista in questione è la Gran Pista servita dalla seggiovia Rocce Rosse: 3 km e mezzo di lunghezza, oltre 800 m di dislivello, con un tracciato vario che alterna muri a tratti scorrevoli molto divertenti. Una pista che puoi fare e rifare senza annoiarti, e se hai due ore a disposizione te la spari a ripetizione e torni a casa soddisfatto.
Si parte subito con una spettacolare vista sul Brenta…
Per poi arrivare al primo muro. Qui visto dalla seggiovia:
E qui visto da sopra (notare l’affollamento il 28 dicembre)
La vista sul Brenta è una costante che accompagna per tutta la discesa
Poco prima di metà si trova il ristorante Rocce Rosse, ottima cucina e splendido panorama.
Si arriva poi a un tratto “carving paradise” (cit.) molto scorrevole e bello
Tasto dolente la “S” finale, spesso ghiacciata per via della quota. Però a me non dispiace, da’ un elemento di sfida che rende la discesa più appagante.
La seggiovia è veloce e in 10 minuti scarsi riporta in quota. Risalendo ci si può godere anche una bella vista sulle tre cime del Bondone:
Atto Secondo: Asmol
Se sabato avevo solo un paio d’ore, domenica abbiamo tutto il giorno a disposizione e puntiamo a mete un po’ più distanti. Ci svegliamo quindi con l’idea di andare in Val Senales. Sentito però del terribile incidente del giorno prima penso bene di chiamare e scopro che diversi impianti sono chiusi, e a questo punto non ne vale tanto la pena. Allora dirottiamo sulla Paganella. Ci sarà un sacco di gente, ma pazienza. Arriviamo a Fai verso le nove e già non c’è più neanche un buco per parcheggiare. Va be’, proviamo ad Andalo… niente, tutto strapieno anche lì, l’unico parcheggio è al centro sportivo e bisogna prendere la navetta. Se il buongiorno di vede dal mattino… meglio levare le tende!
Detto fatto tiro dritto e decido di puntare su uno dei miei posti preferiti, sicuro di trovare molta meno ressa: la val d’ultimo. In poco più di un’ora da Andalo siamo li, gente ce n’è parecchia anche qui ma nulla al confronto della bolgia che ci siamo lasciati alle spalle. Prendiamo la prima seggiovia, poi la seconda ed ecco che ci appare lei, in tutto il suo splendore: la pista Asmol.
E’ una pista non lunghissima (saranno 400 metri di dislivello), ma molto larga ed estremamente divertente, con un alternarsi di curve, muri e contropendenze che ti consentono di interpretarla in modo diverso ad ogni discesa. Di fatto e’ come se fossero due o tre piste in una, perché a seconda di dove scendi cambia parecchio.
Si parte con un signor panorama, che spazia dalle dolomiti di Brenta alle dolomiti… e basta.
Dopo un breve pezzo in cui si scia con vista sulle maddalene e sulle dolomiti
Comincia la parte centrale e più guduriosa. Anche qui notare l’affollamento…
Pista Asmol vista dalla seggiovia.
Per concludere con due variantine che arrivano alla partenza della seggiovia
Coda alla seggiovia Asmol il 29 dicembre
Ciliegina sulla torta, finita questa pista se ne possono concatenare altre due per piu’ di 1000 metri di dislivello. Che diventano 1200 se si parte dalla cima della seggiovia Mutegg. Piccolo comprensorio si, ma di tutto rispetto!
Seggiovia Mutegg
Discesa con vista lago
Epilogo
Visto che la mia tolleranza per la pista è limitata, anche nei report, concludo con una variazione sul tema… Visto che avevamo lasciato l’auto lontano dal parcheggio (che era pieno), prendo la scusa per concludere la giornata con una discesa nel bosco, con l’obiettivo di arrivare dritto alla macchina. La neve fuori pista in alto è super ventata, ma nel bosco si è mantenuta ancora abbastanza morbida. Peccato che il terreno non sia proprio dei più semplici…
“Ski good or eat wood”
Ma non manca anche qualche pezzo divertente.
E alla fine sbuco a 20 metri dall’auto, con grande soddisfazione!