Trasformare un paese di calciottari in un paese di presunti-sciatori, trasformare la coppa del mondo di sci, da una sterile competizione per soli intenditori in vero "circo", con tifosi, belle donne, e folle festanti, con tigelle, piadine con la mortadella e lambrusco, nei templi dello sci, poteva farlo solo un personaggio come lui. E dopo di lui nulla è stato più, come prima di lui. No, non spezza, forse non sa neanche cosa vuol dire e forse se glielo spiegassero non si appassionerebbe al tema, ne allora ne oggi. Ma all'inizio al cancelletto rideva e disturbava gli avversari super concentrati, e quella era la sua vera forza, poi la pressione delle persone gli si è fatta addosso e ogni discesa aveva il sapore dell'ultima sfida da non sbagliare assolutamente. Un secondo o un terzo posto, mia mamma la accettava come una sconfitta. Anche io stavo male, malissimo, ma ero contento quando era sceso, per lui e per il risultato che comunque faceva. Quando si è ritirato sono stato contento, aveva cambiato il mondo dello sci e adesso si meritava di andare al mare, di mangiare e di bere bene, le discoteche e magari anche forse qualche distrazione in piu' , del resto era ed è un ragazzone bolognese, viziato e spaccone, ma che ha fatto dimenticare il significato del suo cognome.
( chi si ricorda i 9 tornanti di Castel de Britti?)