È morto Mario Cotelli

velvetgold

Well-known member
Senza di lui e senza la valanga azzurra a mio padre, uomo di mare, non sarebbe mai venuto lo sghiribizzo di mettere gli sci all'età di 35 anni.

E non li avrebbe messi nemmeno a me.

Gli devo tanto anche io.
 
Tutti noi degli anni 60 e 70 gli dobbiamo qualcosa, perchè se la valanga azzurra è figlia sua e se il boom dello sci negli anni 70' è figlio della valanga azzurra, allora le settimane bianche organizzate dalla scuola che mi ha portato a sciare per la prima volta è figlia sua.
Per me ragazzino di pianura furono quello settimane bianche che mi avvicinarono allo sci.
 
Tutti noi gli dobbiamo qualcosa: prestigio internazionale, passione, e perchè no, semplice ORGOGLIOSA voglia di sciare. RIP
vorrei ricordare le tristi zavorre burocratiche contro cui, novello Gulliver, dovette combattere, per riconoscere un uomo (tra i pochi) che ragionava (e faceva) con la PROPRIA TESTA e il proprio TALENTO.....il nostro patrimonio ineguagliabile nel mondo (ma fino a quando?)
.......In varie interviste ha dichiarato che la fine della sua avventura e dei successi della valanga azzurra fu dovuta all'intromissione della Federazione nel suo lavoro, che non fu in grado di formare dei nuovi campioni poiché tentava di eliminare le rivalità interne, segreto del successo della sua gestione........
 
I giornali scrivono che da tempo era in dialisi a causa di un'insufficienza renale.
Aveva 76 anni.
Ricordo anche i suoi commenti tecnici sulle gare di Alberto Tomba.
Tra l'altro, e' stato anche l'artefice della realizzazione della pista 'Stelvio' di Bormio.
 
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Buon Viaggio Mario
 
Ciao Mario, porti via con te un mondo ed una epoca, che mi mancano. Hai la colpa di chissà quanti pullman di turisti domenicali, file al noleggio sci, chissà quante caviglie; hai trasformato l'inverno in una stagione adatta agli italiani. R.I.P.
 
Fuori dalle messe cantate, ha avuto sicuramente molti meriti ma anche a disposizione una rosa di campioni che non è più rifiorita. Personaggio dalla forte personalità e dal carattere non facile. Autore tra l'altro di un libro ("Lo sci moderno") che contiene vari e buoni spunti per chi è interessato un po' di tecnica. Indubbiamente rappresenta un'epoca, quella d'oro dello sci nazionale.
Riposi in pace.
 
Se ne va un simbolo dello sci italiano e non solo , personaggio a volte scomodo ma schietto. Come ho scritto riguardo i cronisti RAI ricordo i suoi commenti alle gare di CdM assieme a Bruno Gattai ..... RIP
 
Se ne va un pezzo della mia vita di bambino attaccato tutte le domeniche alla tv per seguire la valanga azzurra.
E' stato sicuramente un personaggio che non piaceva a tutti, a volte divisivo, ma con opinioni chiare e nette.
Su cui mi sentirei di dire che ha avuto ragione a posteriori, senza che nessuno gliela abbia mai riconosciuta.
Dopo di lui ci sono voluti dieci anni, con l'esplosione casuale di un certo Alberto, per riportare l'entusiasmo per lo sci in Italia.

Che riposi in pace.
 
Ho avuto il piacere di trovarmelo davanti alla biglietteria della cabinovia di Valdidentro e di farci due chiacchiere, ringraziandolo e complimentandomi per quanto fatto.
"Cima Piazzi" era un'altra sua creatura.
Che riposi in pace... ma non prima di averci mandato vagonate di neve da nord a sud!
 
Un tecnico straordinario , di cui ogni tanto mi rileggo "sci moderno " , una piccola Bibbia per l'analisi del testo tecnico . Ha seminato molto , non so se poi chi doveva raccogliere ha veramente sfruttato l'eredità . Meritava di più, più onori , più dediche , più spazio , però dai , era talmente avanti che oggi le sue idee sciano con le gambe dei migliori atleti....
Mi auguro sia seduto comodo e in salute a godersi le prossime gare di Coppa.
Vediamo se il circo bianco gli dedicherà un ricordo ...
 
avevo un libro suo che mi hanno regalato quando avevo 13 anni , non so dove è finito ma ricordo la foto stupenda di un'atleta in volo presa dal dente di stacco al trampolino di Innsbruck.
Grande perdita in questa vita terrena ma vedo un lato positivo : con uno così tra i cieli San Pietro & CO impareranno a carvare con gran stile. Spero di esser della cricca quando verrà quel giorno.
 
Senza di lui e senza la valanga azzurra a mio padre, uomo di mare, non sarebbe mai venuto lo sghiribizzo di mettere gli sci all'età di 35 anni.

E non li avrebbe messi nemmeno a me.

Gli devo tanto anche io.

Io guardavo distrattamente le trasmissioni sullo sci a fine anni 80 - inizio 90, ma guardacaso lo ricordo molto bene, forse è l'unico che ricordo così bene.

Da "SCI MODERNO" pag. 22

"La mancata evoluzione della nostra squadra, nonostante il "bacino di reclutamento alpino" più ampio del mondo (nessuna nazione può disporre di un numero così elevato di ragazzi che partecipano al programma agonistico giovanile) è dovuta pertanto solo all'ignoranza culturale dell'ambiente federale (direttori tecnici e presidenti) e alla mancanza di una seria scuola tecnica (di bassissimo livello culturale e tecnico)."

Uno che la toccava pianissimo... Ma visto quanto è durato all'interno della squadra (pochissimo, se ne andò dopo 6 anni se non ricordo male), sebbene fosse stato forse il più vincente di sempre, qualche dubbio che avesse ragione lo fa venire.
 
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