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Originariamente scritto da
ddski
Non proprio... spesso vedo un vecchietto portare a spasso dei bambini neanche a girarsi per contarli. Più di una volta avevo soccorso io l’ultimo della fila caduto, impaurito e sicuramente un futuro fan del calcio dal divano.
Questo problema c'è solo nel periodo natalizio quando c'è sproporzione tra numero di maestri e richieste... nel resto della stagione (quando la sproporzione è "ribaltata") in realtà capita spesso di avere corsi collettivi (soprattutto nel caso di adulti ove mediamente c'è meno richiesta) con 2 allievi per livello, il che è una figata perchè praticamente fai lezioni private al costo di collettive con oltretutto due buoni pasto inclusi. Per la scuola sci sicuramente non è conveniente, ma fa media con i periodi di massimo riempimento. Poi ovviamente questo discorso dipende dalla professionalità e serietà della scuola sci. E sai chi si avvantaggia di questo? Quasi solo stranieri e quei pochi italiani che possono fare ferie in periodi non canonici e/o non hanno figli in età scolare...
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Originariamente scritto da
WellnessGourmet
Ok, ma non pensiate che sia così facile, così lineare. Se sei conservativo al 100% (cosa impossibile perché la sfiga ci vede benissimo) penalizzi un sacco di clienti. Prendersi qualche rischio è nelle cose.
Per esempio, i bambini vogliono andare fuori pista, e tutti i maestri ce li portano. Ora, fai che un bambino si faccia male fuori pista, sei nel guano fino al collo. Però tutti i maestri continuano a portarli fuori pista. Perché così si fa per insegnare a sciare e far divertire i bambini. Si prende il rischio, consci del fatto che prima o poi la sfiga potrebbe presentare il conto.
L'anno scorso ho visto il recupero in toboga di un bambino sulla Shumacher streiff, 70% di pendenza e quasi sempre duretta. Maestro sconsolato a bordo pista. Molti miei colleghi avrebbero gridato "incompetente", "incosciente" e altri insulti del genere, ma io ho solo pensato (magari sbagliando) che quel maestro avesse avuto sfortuna, fosse incappato nel giorno sfigato quando il rischio che ti prendi, lo paghi. Una situazione che poteva capitare anche a me.
Se di fronte al bambino capriccioso che piange in cima alla nera perché ha paura (quando invece potrebbe farcela tranquillamente) tu cedi sempre al piagnisteo e viri sulla rossa, stai tutelando te stesso ma non stai offrendo un buon servizio al bambino.
Detto questo, alcuni clienti mi hanno raccontato di maestri che li hanno portati in situazioni davvero assurde, tipo fuoripista improbabili, che mi hanno fatto ricredere sul fatto che io sia così poco conservativo, quindi magari i pazzi scatenati esistono per davvero

non la farei cosi semplicistica con i bambini
cmq, immaginando che un bambino abbia voce in capitolo, il tuo bambino voleva fare fuori pista, e se si fa male, amen, il signore dell'articolo sicuramente non voleva fare una rossa sono due cose ben diverse, non è il fatto di essere conservativi o meno
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02-11-2019 05:44 PM
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Originariamente scritto da
WellnessGourmet
Se di fronte al bambino capriccioso che piange in cima alla nera perché ha paura (quando invece potrebbe farcela tranquillamente) tu cedi sempre al piagnisteo e viri sulla rossa, stai tutelando te stesso ma non stai offrendo un buon servizio al bambino.
Affermazione preoccupante questa. E se il bambino avesse semplicemente paura ? Lo porti giù lo stesso ? Non credi che un bambino atterrito abbia più probabilità di farsi male ? Non sono maestro di sci nè di scuola ma mi pare che tu la faccia un po' semplice.
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Originariamente scritto da
apo
Affermazione preoccupante questa. E se il bambino avesse semplicemente paura ? Lo porti giù lo stesso ? Non credi che un bambino atterrito abbia più probabilità di farsi male ? Non sono maestro di sci nè di scuola ma mi pare che tu la faccia un po' semplice.
Il bambino è ovvio che ha paura, bisogna capire quanta e se valga la pena tentare di fargliela superare.
Di fronte a un "non voglio perché ho paura" puoi agire in due modi: gli dài sempre ragione e ti tuteli, fine della storia. Facile.
Oppure, se sei convinto che ce la possa fare in tranquillità (perché sai come scia), cerchi di convincerlo, lo rassicuri, gli dici che tu sei lì insieme a lui e niente di male gli potrà succedere.. Se fa troppe storie o se vedi che è davvero impaurito eviti, ma spesso il bambino alla fine si convince, si fa la sua nera (o rossa, o blu, insomma il tratto problematico di pista), e alla fine è contento come non mai.
Fino ad ora non ho mai traumatizzato nessun bambino, che sarebbe un errore perché so bene come funziona. Ho l'immagine stampata nel cervello, come se fosse ieri, di me in cima al muretto ghiacciato con le gambe che tremano e mio padre sotto che mi dice "dai, vieni, è facile", non so quanti anni avevo, forse 6. Quindi so bene che non bisogna forzare troppo. Ma nemmeno assecondarli sempre, ci sono bambini particolarmente capricciosi che fanno un sacco di storie per niente.
Come ci sono scavezzacollo che devi gestire in modo opposto (e sono ben più pericolosi) perché prendono dei rischi assurdi, spesso perché sono indisciplinati.
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Originariamente scritto da
cocojambo
non la farei cosi semplicistica con i bambini
cmq, immaginando che un bambino abbia voce in capitolo, il tuo bambino voleva fare fuori pista, e se si fa male, amen, il signore dell'articolo sicuramente non voleva fare una rossa sono due cose ben diverse, non è il fatto di essere conservativi o meno
Eh già, il bambino ha sicuramente voce in capitolo. "Giudice, mi oppongo! Il bambino voleva fare il fuoripista!" Suvvia
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Fai finta che fosse un adulto allora, così puoi equiparare meglio le due situazioni
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