Rapido sguardo sul mondo degli Scarponi

WolfBerg

Well-known member
Trovo finalmente 10 minuti per presentare al forum intero un interessantissimo(per chi è uno schifoso nerd di attrezzatura come me) podcast riguardo quelle robe spesso pesanti e scomode che mettiamo ai piedi per andare a sciare: gli scarponi. Il podcast è presentato da Jonathan Ellsworth, fondatore di Blister Review (https://blisterreview.com/), come ospite c'è Matt Manser un global product manager per Atomic che si occupa di scarponi. Tutta la discussione è divisa in 3: nella prima parte parlano delle diverse plastiche utilizzate per gli scarponi; la seconda è direttamente collegata alla prima e si presentano caratteristiche e proprietà (spesso in riferimento alla linea di scarponi Atomic); nell'ultima parte si parla di cosa usano gli atleti (tra cui chiaramente Marcel Hirscher e Mikaela Shiffrin). Per chi ha voglia di sentirsi un buon 3 ore di discorsi sulle plastiche metto i link, per chi invece non ne ha voglia o non ha troppa dimestichezza con l'inglese provo a fare un riassunto(un po schematico seguendo i punti principali)


---------------------Parte Prima--------------------------------
https://blisterreview.com/gear-101/a-very-deep-dive-on-ski-boots-part-1-plastics-ep-54



  • La prima cosa interessante che viene presentata riguarda i tempi che la Atomic dedica ad una scarpa: dall'idea all'arrivo in negozio di uno scarpone passano 21 mesi. In totale il ciclo di vita di uno scarpone è di 5 anni. Questi 5 anni sono quanto serve per ammortizzare i costi degli stampi, forse la cosa piu costosa di tutta la catena di produzione.
  • Da qualche anno a questa parte il focus delle aziende è indovinare la plastica giusta per lo scarpone mentre prima hanno lavorato molto sulle geometrie. Le plastiche sono quelle che danno le proprietà di flex e assorbimento di impatti (shock absorption). A quanto dice Manser, molte aziende non si sbottonano troppo riguardo ai materiali perchè temono di aprire un vaso di pandora. Ci sono tre principali famiglie di plastiche: Poliuretano (PU), Polipropilene (PP), Poliammide(PA). Per ciascuna delle tre c'è un intero spettro di qualità, dalla plastica piu economica a quella con cui lavorano alla nasa. Per questo motivo non è per forza detto che uno scarpone in PU sarà sicuramente piu progressivo di quello in PA, se il pu è di bassa qualità e il pa alta potrebbe essere il contrario.
  • POLIPROPILENE(PP): vicino a questa famiglia ci sono il Polietilene e il Poliolefine. Generalmente è la plastica meno costosa (Manser spiega che se dovessero fare solo il top di gamma sarebbe tutto piu facile, mentre fare roba a poco prezzo che non faccia schifo è piu difficile visto che bastano 60€ per cambiare alla grande la produzione di una scarpa).
    Atomic usa questa plastica solo per gli scarponi da bambini, altre aziende per i prodotti nelle fasce piu basse. Come materiale è molto leggero, circa lo stesso peso specifico del PA motivo per cui anche gli scarponi che devono essere leggeri e economici ogni tanto sono in PP. La temperatura non influisce sul flex che con questa plastica risulta lineare e non progressivo. Non è una plastica duratura e non è adatta al boot fitting: con una pistola ad aria calda si puo fondere tutto lo scarpone e anche con le frese si squaglia prima di limarsi.
  • POLIURETANO(PU): La maggior parte degli scarponi sono in PU suddivisi su uno spettro piuttosto ampio.
    Quando si accendono i macchinari per colare la plastica negli stampi, non avendo ancora raggiunto le temperature di regime, la prima decina di scarponi sono deformi e questa plastica viene riciclata interamente. Sempre sul tema del riciclo, Manser sostiene che 9/10 scarponi possono essere riciclati(inclusi i ganci in alluminio). Però quando si ricicla il PU si ottiene per forza di cose uno scarpone nero (si mischiano tanti colori assieme) con un flex al massimo di 100 mantenendo tutte le caratteristiche del PU ma ad un prezzo inferiore (Atomic lo usa per scarponi entry level da adulti).
    Il PU è solitamente usato per scarponi di livello medio-alto poichè forniscono ottime prestazioni e una buona calzata. Gli scarponi in PU trasmettono bene e generalmente presentano un flex progressivo. Sono molto durevoli e anche per questo si usano spesso per le scarpe a noleggio. I due maggiori contro del PU sono il peso (25% in piu rispetto al PA/PP) e soffre molto i cambi di temperature (motivo per cui gli atleti in primavera stanno coi piedi nella neve e in inverno non riescono ad infilarli/toglierli). In piu è un materiale costoso e comunque non è il sacro graal delle plastiche.
    Facente parte della famiglia del PU è il PU-estere (PE) [di questi nomi non sono sicuro della traduzione] da non confondere con il polietilene che è piu un PP. Il PE rimane un gradino piu in su rispetto il pu riciclato usato per scarponi di medio livello e junior race. Meno costoso del PU di alto livello e non da delle sensazioni ideali sciando (specialmente come risposte e ammortizzamento), basta per sciatori avanzati ed è un materiale che si mischia bene con colori solidi.
    Altra plastica vicina al PU il PU-etere (Polietere, commercializzato anche come Desmopan), lo standard per scarponi da CdM e presenta molte varietà che forniscono vari livelli di "resistenza" alle temperature (ma generalmente meglio del PU) e smorzamento. Molto costoso (dalle 2 a 4 volte in piu rispetto al PU di gradino inferiore) e allo stato "naturale" è trasparente. Atomic lo usa per scarponi da 130 in su di flex
  • Il pigmento che fornisce la colorazione è 2-5% della massa del materiale, certi atleti sentono la differenza tra uno scarpone con il 2% di pigmento rispetto uno con il 5%(in questo "c'è meno" plastica) motivo per cui ci vuole tanto tempo per scegliere il colore degli scarponi da gara.
  • Le società che producono plastiche considerano i produttori di scarponi dei rompi scatole perchè vogliono cose spesso particolari e comunque sono una piccola fetta di produzione rispetto ad esempio ai paraurti per auto.
  • Atomic usa una loro plastica: True Flex. Un PU che puo essere prodotto in spessori sottili ma che non soffre cambi di temperatura (nel PU normale passando da -20°C a +20°C il flex cambia circa di un fattore 5 mentre true flex di solo 1.2). Estremamente costoso, si può fittare meglio di tutte le altre plastiche. Molto difficile da colorare, infatti gli Hawk di Atomic sono o bianchi o neri. La serie Hawk riesce ad essere leggera di peso nonostante il peso specifico della plastica è lo stesso della plastica usata sui redster wc (1.7Kg contro 2.2Kg). La riduzione di peso si ha facendo sottile la plastica in punti specifici della scarpa(solitamente i redster wc sono spessi 9mm).
  • POLIAMMIDE(PA): generalmente il 20% piu legero del PU e quindi usato molto nello scialpinismo. Si presta al boot fitting e ha un flex progressivo,ma "a molla". Solitamente molto durevole e non troppo affetto dalla temperatura. Tutto questo la rende la plastica piu costosa di tutte. Il Grilamid è uno specifico prodotto di PA. Il Pebax è simile al PA (non proprio la stessa famiglia) non è adatto al boot fitting
  • Come sapere di che materiale è il nostro scarpone? Solitamente o nello scafo o nel gambetto c'è uno stampo rotondo con scritto PA,PU,PP e una freccia che punta a quello di cui è fatto lo scarpone. Questo non dice tutto sullo scarpone anche perchè gli scafi provengono da uno stampo diverso rispetto ai gambetti.

------------------Parte Seconda---------------------------
https://blisterreview.com/gear-101/a-very-deep-dive-on-ski-boots-part-2-flex-patterns-ep-55


  • Come uno scarpone flette dipende dal materiale e dallo spessore della plastica. Un flex progressivo inizia morbido e piu si flette piu si irrigidisce. Invece un flex lineare è sempre uguale e così si "perde energia" che non arriva allo sci. Quando si ha la sensazione che il flex inizia con un muro e poi diventa di colpo piu morbido è o una progettazione errata oppure una misura errata (un piede magro in una scarpa con alto volume, non riempiendo gli spazi, lo scafo si piega piu del dovuto fino a che cede)
  • Da dove arriva il numero associato al flex? Nel 2000 quasi tutti usavano 2 cifre invece di 3 e stavano ad indicare solamente una gerarchia, non sono correlati a effettivi N/m o qualche misura. I primi ad usare le 3 cifre forse sono stati i Lange. Come ben si sa non è un sistema standardizzato visto che il numero non è legato al risultato di una misura.
  • Se si prendono tutti i 130 di tutte le marche, alcuni risultano notevolmente piu rigidi di altri. Atomic tende a puntare a metà. In piu tutti gli scarponi Atomic sono nella stessa gerarchia quindi un hawk 130 sarà molto simile ad un redster 130 (la sensazione differente arriva dai materiali differenti).Per arrivare a questo risultato svolgono test in laboratorio e poi sulla neve. Poi, per escludere il fattore umano, fanno piegare lo scarpone ad un macchinario nel range che viene effettivamente usato sciando. Non solo fanno questo sui loro scarponi ma anche su quelli dei concorrenti. Il macchinario testa anche a -20°C. Quando progettano gli scarponi il flex di riferimento è il 130 e da qui cambiano materiali o spessori per ottenere flex diversi. In questo modo un 110 sarà il 10% piu rigido di un 100. Spesso tra 120 e 130 non cambia lo scafo+gambetto ma cambia la scarpetta interna o lo strap anche solo per rappresentare la gerarchia (che è anche un ordine di prezzi).
  • Gli scarponi da gara Atomic(flex 170) hanno anche un sistema di lettere ,ad esempio HI/B che significa che per avere un flex di 170 nello scafo c'è il 50% di materiael H e 50% di I quello che sta dopo la barra fa riferimento al gambetto.
  • Per quanto riguarda i cicli di produzione, tra aprile e giugno si chiudono i progetti per la stagione successiva e si inizia a pensare a quella dopo ancora.
  • Certe squadre nazionali, specialmente in vista delle olimpiadi, vogliono che gli scarponi siano in tono con le divise. La cina li vuole rossi, il giappone blu e la russia bianchi.
  • Esisterà mai un riferimento unico per i flex? No, troppo complicato. In piu si avrebbe un mercato ristagnante dove ogni prodotto è uguale.
  • Uno scarpone è progettato pensando ad un piede che ne occupa tutto il volume. Quindi spazi vuoti o troppo compressi risultano in deformazioni non volute e flessioni irregolari.
  • Ha senso parlare di ammortizzamento e smorzamento per scarponi? Il flex è legato a come uno scarpone ammortizza e smorza irregolarità del terreno. La sensazione ideale è un flex progressivo con buona ammortizzazione (immaginate uno scarpone che non flette, ogni irregolarità del terreno andrebbe direttamente alle ginocchia)
  • Al prossimo ISPO Atomic presenterà un nuovo scarpone che dovrebbe essere un altro passo in avanti verso scarponi leggeri che sciano bene e danno sensazioni buone.
  • Uno scarpone pesante solitamente ha plastiche piu spesse e fornisce una maggiore integrità (in piu il peso di uno scarpone deve rispecchiare il peso dello sci) che risulta in maggiore ammortizzazione
----------------Parte Terza---------------------
https://blisterreview.com/featured/a-very-deep-dive-on-ski-boots-part-3-racers-race-boots-ep-60



  • Gli atleti hanno una sensazione di come deve lavorare lo scarpone nettamente piu alta di noi. Per questo sento la differenza quando c'è "piu colore" in uno scarpone.
  • Una storia su Bode Miller quando era con Atomic. Diceva che sentiva il puntale dell'attacco muoversi mentre sciava. I progettisti non ci credevano, ma hanno provato ad aggiungere una vite lo stesso. Fatto questo tutti gli atleti hanno notato la differenza. Stessa cosa succede con gli scarponi.
  • Prima dell'avvento del redster, tutti gli atleti fresavano la suola da dentro lo scafo per avere piu flessione della suola, ma allo stesso tempo volevano la part posteriore del gambetto piu rigida. Da qui è venuto fuori il primo redster con la spina dorsale in carbonio per irrigidire dietro e dei volumi differenti(parte anteriore, toe box, corta e zona tallone piu lunga) per evitare di dover fresare le suole da dentro
  • Sulla faccenda di quanto gli atleti si accorgono quando c'è piu o meno colore nel materiale, una volta hanno provato a fregare Hirscher dipingendo con vernice lo scarpone per farlo sembrare ancora quello con tanto pigmento. Se ne è accorto lo stesso.
  • Per i redster c'è anche un gambetto differente che si puo acquistare separatamente, lo "speed cuff". Diverso in quanto ha una sorta di rinforzo in metallo e una forma diversa che ricorda quasi la forma degli scarponi da donna. Offre un inclinazione maggiore rimanendo piu morbido (flette di piu), inizialmente era stato pensato per DH e SG ma anche gli atleti di GS si sono trovati bene e spesso lo usano(certe volte succede che alla prima manche non lo usano e alla seconda o viceversa).
  • Atomic ad Hirscher da (dava?) 30 paia di scarponi(immaginate fare il boot fitting per tutti quanti). Completamente diverso da Daron Rhalves che usava uno scarpone fino a che era distrutto prima di chiederne altri. I 30 non sono tutti uguali ma hanno chiaramente delle differenze e molti sono appaiati con uno sci solo, molti sono dipendono dalle condizioni (sia di neve che di temperatura). MH è chiaramente un caso estremo, non tutti gli atleti hanno bisogno di 30 scarpe all'anno. Mikaela Shiffrin non è cosi esigente, ma pian piano lo sta diventando.
  • Quando i tracciati diventano molto segnati, lo scarpone puo fare la differenza perchè è il pezzo di attrezzatura che piu si presta ad attutire le irregolarità, la forma degli atomic è pensata anche per essere meno "diretta" e "rimbalzina" così da quasi cancellare le irregolarità che si trovano sul terreno(motivo per cui MH cambia gli scarponi tra prima e seconda manche visto che solitamente si troverà la pista piu rovinata in seconda).
  • Inclinazione del gambetto (Forward Lean) per gli scarponi da gara è elevata. Le varie aziende tengono 12° come inclinazione neutrale, Hirscher arriva fino a 20°. Non a tutti piace o va bene un inclinazione cosi esagerata, dipende dallo stile e dalla propria biomeccanica (dorsiflessione in particolare, se non se ne ha abbastanza diventa un ostacolo avere troppa inclinazione). Anche in questo caso non tutte le aziende fanno le cose allo stesso modo e non tutti misurano l'inclinazione allo stesso modo. Per gli Atomic si misura all'esterno da un piano fino alla cima del gambetto, quest idealmente visto che non c'è un intera linea retta reale. I redster sono impostati a 16° e si possono meterre fino a 18°. Se si aggiunge uno spoiler l'inclinazione è ancora maggiore. Quanto vogliamo uno scarpone inclinato dipende anche dall'inclinazione del pendio, piu è ripido maggiore dovrebbe essere l'inclinazione motivo per cui anche molti freerider con posizioni non da racer (come Sage Cattabriga-Alosa e Chris Benchettler) tendono ad usare inclinazioni attorno ai 17°.
  • Per quanto riguarda i powerstrap, quelli in velcro sono chiaramente meno costosi rispetto a quelli elastici a camma. La funzione principale dello strap è non lasciare spazio tra la tibia e la lingua della scarpetta (altrimenti si va in giro con le famigerate shinbags). Atomic ha uno strap non elastico al 100% come i booster ,ma piu ampio degli altri (così da poter stare sopra sia alla linguetta della scarpa interna che al linguettone del gambetto) diviso in due che permette maggiore precisione nella calzata. Deve essere un minimo elastico così da non interferire con il flex della plastica e per lo stesso motivo non bisogna chiudere troppo quelli a camma.
  • Ultima curiosità ha a che fare con i nomi degli scarponi. Non è facile dare un nome allo scarpone visto che vengono registrati come calzature quindi se ci fosse stata un infradito chiamata redster atomic avrebbe dovuto scegliere un'altro nome.


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Spero di aver almeno stuzzicato la vostra curiosità e non avervi annoiato troppo
(p.s. spero che gotamart non legga che ne sa sicuramente di piu e magari trova qualche boiata che ho scrittoHIHIHI)
 
oooh bravo....grazie, mi aveva sempre incuriosito quel podcast, ma i podcast di blister mi fanno venire sonno in 10 min secchi...secondo me è colpa di JH.HIHIHI
 
si Jonathan sa spesso essere soporifero...e questo Manser di atomic è anche peggio!!
Un'altro podcast molto bello che non è per niente noioso, anzi, è l'intervista a Travis Ganong. Magari farò un sunto anche di quello prossimamente
 
UP per il riepilogo scritto, io la moda recente di fare tutto a voce (o peggio, a video) la odio con tutte le mie forze.
 

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si Jonathan sa spesso essere soporifero...e questo Manser di atomic è anche peggio!!
Un'altro podcast molto bello che non è per niente noioso, anzi, è l'intervista a Travis Ganong. Magari farò un sunto anche di quello prossimamente

Aspettiamo con ansia, ormai l'hai detto...
:D
 
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