ste1258
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Il fresco report di Maxxxce mi ha fatto ricordare che non ho ancora narrato la più importante escursione firmata ste1258 dell'estate 2019. E quindi, preso dall'onda engadinese, provvedo col presentarvi la salita al Piz Languard (3261,86 m) compiuta il 16 del mese scorso con spedizione in giornata da Ponte di Legno.
La salita è un bel sentiero fino al rifugio Georgy 3186 m (con un occhio al precipizio sottostante nell'ultimo tratto) e diventa EE solo per la conquista della vetta, tratta comunque molto breve, attrezzata bene e segnata anche meglio. Dall'arrivo della seggiovia alla vetta sono 936 m di dislivello che i cartelli indicano fattibili in 2h45. Noi con passo tranquillo (e mancando pure il primo bivio per colpa delle mucche) abbiamo impiegato 2h40. Il ritorno è stato allungato via lago Languard e capanna Paradis (ma ne valeva la pena) portando il totale dell'escursione a 6h tonde e circa 1050 m dsl.
Foto!
La salita da Pontresina con un simpatico rottame biposto da 23,70 CHF, con 8 gradi e la nebbia, non è tra i migliori inizi...
All'arrivo all'Alp Languard la nuvolaglia si rivela ben più diffusa di quanto previsto dai solitamente affidabili Meteoblue e Meteosvizzera, che davano sereno già dal mattino presto.
Mentre ci si mette in cammino invocando i più svariati santi per un miracoloso diradamento delle nubi, ecco che il Bernina ci dà il benvenuto...
... e un po' più in là il Palù, che si vedrà giusto adesso e nel pomeriggio.
Voltandosi indietro, intorno ai 2600, si può apprezzare un timido innalzamento delle nuvole dalla valle. C'è giusto un leggero timore che decidano di fermarsi proprio alla quota della vetta, come successe l'anno scorso sul Confinale, ma vedremo che stavolta andrà un po' meglio.
Verso i 2900 inizia il tratto più impegnativo, un continuo zigzag sotto la verticale della vetta, e con lui inizia anche la neve, che resta fortunatamente solo una simpatica decorazione, non costituendo un ostacolo al cammino sul sentiero. In basso il laj da Languard, che visiteremo nel pomeriggio.
Ignoriamo per ora il rifugio, attaccando subito la vetta. Intanto il panorama si allarga e inizia a farsi interessante.
Ultimi metri...
Ore 11:55, in cima!
Qualche occhiata ai dintorni... qui il lago Bianco.
I laghetti della Pischa :shock:
La stazione del Diavolezza, con le lenzuola sulla pista da sci.
San Murezzan e le piste del Corviglia, con lo sfondo del Piz Julier.
Ed ecco uno dei più spettacolari anfiteatri delle Alpi!
La terrazza del rifugio dove ci concediamo la pausa pranzo. Italiano il simpatico rifugista, e italiani la maggior parte degli avventori, non pensavo.
Il Pilatus dell'esercito svizzero controlla!!
Nel primo pomeriggio la base dei cumuli supera i 3400 m e ci concede delle viste migliori. Qui abbiamo il gruppo dell'Ortles-Cevedale in lontananza, con i monti di Livigno in primo piano.
La montagna dell'acqua... Altizzima e Purizzima
Ortles e Gran Zebrù tagliati verso i 3600.
La Staziun Corvatsch.
Sulla via del ritorno una simpatica famigliola di stambecchi rossocrociati.
Nel pomeriggio, dicevo, ci siamo concessi una variante, allungando un po' il percorso per disegnare un quasi-anello, spingendoci dapprima verso sudest nell'alta val Languard...
...per poi scendere sulle rive del laghetto omonimo (non me ne vogliano gli svizzeri, ma qui sembrano Orobie )
Un elicottero approda alla chamanna Georgy.
Dal laghetto, un cartello ci suggerisce un'ulteriore variante che, con una sessantina di metri di salita, porta al piccolo ristoro Paradis, dove ci attende una visuale di un certo livello...
...questa:
Il povero Morteratsch agonizzante. Nel 2012, quando lo visitai personalmente, la lingua terminava poco oltre l'arrivo della strada, dove il torrente inizia a serpeggiare in piano.
Ancora uno sguardo verso il Languard e si inizia la discesa verso la seggiovia.
Seggiovia, dicevamo, che oltre a non essere propriamente economica e nemmeno particolarmente all'avanguardia, è anche lentissima e ostenta una curva in piena linea, risolta con questo adorabile groviglio di ferraglia.
Il Palù si svela da Pontresina (mentre il traliccio a sinistra, verosimilmente, ci sta rifornendo di corrente).
Ciao Engadina!
È tutto, come sempre grazie per l'attenzione, gli skife, i commenti.
La salita è un bel sentiero fino al rifugio Georgy 3186 m (con un occhio al precipizio sottostante nell'ultimo tratto) e diventa EE solo per la conquista della vetta, tratta comunque molto breve, attrezzata bene e segnata anche meglio. Dall'arrivo della seggiovia alla vetta sono 936 m di dislivello che i cartelli indicano fattibili in 2h45. Noi con passo tranquillo (e mancando pure il primo bivio per colpa delle mucche) abbiamo impiegato 2h40. Il ritorno è stato allungato via lago Languard e capanna Paradis (ma ne valeva la pena) portando il totale dell'escursione a 6h tonde e circa 1050 m dsl.
Foto!
La salita da Pontresina con un simpatico rottame biposto da 23,70 CHF, con 8 gradi e la nebbia, non è tra i migliori inizi...
All'arrivo all'Alp Languard la nuvolaglia si rivela ben più diffusa di quanto previsto dai solitamente affidabili Meteoblue e Meteosvizzera, che davano sereno già dal mattino presto.
Mentre ci si mette in cammino invocando i più svariati santi per un miracoloso diradamento delle nubi, ecco che il Bernina ci dà il benvenuto...
... e un po' più in là il Palù, che si vedrà giusto adesso e nel pomeriggio.
Voltandosi indietro, intorno ai 2600, si può apprezzare un timido innalzamento delle nuvole dalla valle. C'è giusto un leggero timore che decidano di fermarsi proprio alla quota della vetta, come successe l'anno scorso sul Confinale, ma vedremo che stavolta andrà un po' meglio.
Verso i 2900 inizia il tratto più impegnativo, un continuo zigzag sotto la verticale della vetta, e con lui inizia anche la neve, che resta fortunatamente solo una simpatica decorazione, non costituendo un ostacolo al cammino sul sentiero. In basso il laj da Languard, che visiteremo nel pomeriggio.
Ignoriamo per ora il rifugio, attaccando subito la vetta. Intanto il panorama si allarga e inizia a farsi interessante.
Ultimi metri...
Ore 11:55, in cima!
Qualche occhiata ai dintorni... qui il lago Bianco.
I laghetti della Pischa :shock:
La stazione del Diavolezza, con le lenzuola sulla pista da sci.
San Murezzan e le piste del Corviglia, con lo sfondo del Piz Julier.
Ed ecco uno dei più spettacolari anfiteatri delle Alpi!
La terrazza del rifugio dove ci concediamo la pausa pranzo. Italiano il simpatico rifugista, e italiani la maggior parte degli avventori, non pensavo.
Il Pilatus dell'esercito svizzero controlla!!
Nel primo pomeriggio la base dei cumuli supera i 3400 m e ci concede delle viste migliori. Qui abbiamo il gruppo dell'Ortles-Cevedale in lontananza, con i monti di Livigno in primo piano.
La montagna dell'acqua... Altizzima e Purizzima
Ortles e Gran Zebrù tagliati verso i 3600.
La Staziun Corvatsch.
Sulla via del ritorno una simpatica famigliola di stambecchi rossocrociati.
Nel pomeriggio, dicevo, ci siamo concessi una variante, allungando un po' il percorso per disegnare un quasi-anello, spingendoci dapprima verso sudest nell'alta val Languard...
...per poi scendere sulle rive del laghetto omonimo (non me ne vogliano gli svizzeri, ma qui sembrano Orobie )
Un elicottero approda alla chamanna Georgy.
Dal laghetto, un cartello ci suggerisce un'ulteriore variante che, con una sessantina di metri di salita, porta al piccolo ristoro Paradis, dove ci attende una visuale di un certo livello...
...questa:
Il povero Morteratsch agonizzante. Nel 2012, quando lo visitai personalmente, la lingua terminava poco oltre l'arrivo della strada, dove il torrente inizia a serpeggiare in piano.
Ancora uno sguardo verso il Languard e si inizia la discesa verso la seggiovia.
Seggiovia, dicevamo, che oltre a non essere propriamente economica e nemmeno particolarmente all'avanguardia, è anche lentissima e ostenta una curva in piena linea, risolta con questo adorabile groviglio di ferraglia.
Il Palù si svela da Pontresina (mentre il traliccio a sinistra, verosimilmente, ci sta rifornendo di corrente).
Ciao Engadina!
È tutto, come sempre grazie per l'attenzione, gli skife, i commenti.