Ecco un altro sentiero "nascosto e dimenticato" del Pasubio. Il Sentiero dei Ronle non è banale e passa per punti piuttosto impegnativi e selvaggi, capisco il motivo di non segnarlo nelle cartine. Ma proprio per il suo carattere "salvego" è di quelli che piacciono a me.
La cosa più difficile è riuscire a beccarlo in modo semplice e sicuro. Io ho seguito le indicazioni trovate qui: https://www.ecovicentino.it/schio/v...centino-sentiero-del-ronle-sul-monte-pasubio/
in realtà avevo capito male dove iniziare a girare verso destra. Fortunatamente il Vajo del Ponte è difficile e non avevo corde o simili pertanto ho scelto di non rischiare superando il primo "sasso incastrato" del Vajo del Ponte (sarebbe stato un errore). Ho deciso di provare a inoltrarmi per un ripido bosco prima di alzare bandiera bianca proprio all'imbocco del Vajo e, seguendo quelle che potevano essere tracce da camoscio e facendomi strada tra rami secchi e slavinette di terra, è stata la scelta giusta.
O per lo meno è stata giusta per me... bisognerebbe tornarci con qualcuno del posto, delle motoseghe e fare una partenza chiara. Ma visto il resto del sentiero ed il carattere spartano di tutto l'itinerario meglio fare in modo che vi sia un piccola selezione. Non è difficile atleticamente o alpinisticamente, ma va affrontato con uno spirito "di scoperta" aspettandosi di camminare per minuti "a caso".
Ecco qualche foto e 2 informazioni.
Questa è la traccia: il ramo di destra è il sentiero dei Ronle fatto in salita, quella di sinistra è il Val Fontana d'Oro fatto in discesa.
Traccia Sentiero dei Ronle Pasubio
Si può lasciare l'auto a Prà dei Penzi poco dopo Ponte Verde. Si prende la mulattiera e a questo bivio si segue la strada della sbarra.
Dopo un po' di incontra un torrente di rocce, una frana, che ha invaso la carreggiata. Questo è il Boale Rosso / Vajo del Ponte. Bisogna lasciare la strada e iniziare a risalire il "fiume di sassi". Molto divertente
Ci sono molti omini di sassi che segnano dove si può passare con la minor fatica possibile.
Ecco, io ho iniziato ad andare verso destra dopo aver scavalcato questi sassi (notare la lapide).
Poi non metto altre foto perchè non sono certo di aver fatto la traccia giusta, anzi visto pendenza e pericolosità era sicuramente sbagliata. In ogni caso ho intercettato un bollo rosso dopo aver attraversato un pendio con delle slavine di terra ed un boschetto.
Ecco il mio primo bollo
Dopo questo primo bollo il sentiero è segnalato con ottima frequenza tranne in un punto in cui sono uscito dalla traccia perchè ho puntato un taglio per dei mughi (errore mio). Penso di aver percorso una parte di una qualche via di fuga del Vajo del Ponte. Attenzione mi raccomando.
Si sale ripidamente per un bosco e poi iniziano i pendii erbosi, anzi i ripidi pendii erbosi. Autentici scalini di erba scivolosa da fare a volte tenendosi con le mani ai ciuffi d'erba (sperando di non svegliare mai alcuna vipera).
Questo è uno dei tanti canalini erbosi da fare. Vietato scivolare se c'è umidità.
L'ambiente è suggestivo, nulla da eccepire.
Ad una forcella si apre il panorama su quello che immagino sia il Boale Rosso mentre il Vajo del Ponte sta sulla destra e corre proprio "a lato" del sentiero dei Ronle.
L'assenza di bollini alla partenza è ampiamente ripagata nella parte centrale. Tornano a sparire alla fine quando oramai si sente il fiume di gente delle 52 Gallerie gridare e lamentarsi
Si arriva a quella forcella.
Tutto il sentiero è "sospeso" sopra dei vaji.
Panoramica "dinamica" sullo Scaranto dei Ronle. Scaranto, vajo, vàle, canalòn, buròn... la ricchezza della lingua veneta
Si aggira la forcella e sbadabam (cit) ecco la parte più interessante del giro: il labirinto.
Il sentiero qui ha dei passaggi esposti ma facendo attenzione non si rischia nulla.
Ecco il sentiero appena percorso. Ovviamente non c'è il sole ed il cielo minaccia pioggia: normale qui.
A mano a mano che ci si avvicina alle rocce il sentiero diventa ripido e impegnativo. Alcuni passaggi sono di facile arrampicata e non permettono errori.
Altro tratto di "pendio erboso + mughi". Ronle pare significhi pendio erboso.
Si passa una parete attrezzata con una catena (che io non ho visto ed ho interpretato in altro modo ben più complesso ) e poi dopo un lungo traverso si giunge sotto la Cima dei Forni Alti e la straga delle 52G.
Proseguo puntando la BELLISSIMA cengia dei Forni Alti. Salgo in canalino cercando di non scaricare sassi sulla folla.
Ed ecco la MERAVIGLIOSA Cengia dei Forni Alti. Sarà meno di 1 km ma è sublime. Senza giri di parole l'itinerario più bello fatto ora in Pasubio (sono circa 10 minuti).
La Cengia vola letteralmente sopra la testa dei 52galleristi.
Pare esposta. E lo è.
Se non si soffre di vertigini si passa senza problemi.
Se si soffre di vertigini, meglio non farla.
Panoramica Cengia dei Forni Alti.
Dopo il primo tratto roccioso la cengia diventa erbosa e qui si possono trovare camosci.
Meglio proseguire con attenzione.
Ed è opportuno stare a ridosso della parete
Eccoli!
Si aggira uno spigolo e la cengia finisce presso alcuni terrazzamenti della Prima Guerra Mondiale.
Si sale un canalone e poi si incrocia il sentiero 5C. Per fare tutto il sentiero dei Ronle, anche gli ultimi 200 m, non seguire il 5C ma guardare bene finchè si nota uno sbiadito segno di vernice che sale per una paretina. Si sale la paretina e poi lottando con i mughi si arriva alla croce.
Il ritorno fino al Passo Val Fontana d'Oro si fa seguendo il 5C.
Questa è una panoramica della Cengia del Forni Alti.
In fondo si nota a fatica il sentiero dei Ronle, foto ripresa dalla Val Fontana d'Oro.
La cima Forni Alti e la Cengia.
Ed infine i mille tornanti della Val Fontana d'Oro.
Quante sorprese quest'anno in Pasubio e non è finita...
La cosa più difficile è riuscire a beccarlo in modo semplice e sicuro. Io ho seguito le indicazioni trovate qui: https://www.ecovicentino.it/schio/v...centino-sentiero-del-ronle-sul-monte-pasubio/
in realtà avevo capito male dove iniziare a girare verso destra. Fortunatamente il Vajo del Ponte è difficile e non avevo corde o simili pertanto ho scelto di non rischiare superando il primo "sasso incastrato" del Vajo del Ponte (sarebbe stato un errore). Ho deciso di provare a inoltrarmi per un ripido bosco prima di alzare bandiera bianca proprio all'imbocco del Vajo e, seguendo quelle che potevano essere tracce da camoscio e facendomi strada tra rami secchi e slavinette di terra, è stata la scelta giusta.
O per lo meno è stata giusta per me... bisognerebbe tornarci con qualcuno del posto, delle motoseghe e fare una partenza chiara. Ma visto il resto del sentiero ed il carattere spartano di tutto l'itinerario meglio fare in modo che vi sia un piccola selezione. Non è difficile atleticamente o alpinisticamente, ma va affrontato con uno spirito "di scoperta" aspettandosi di camminare per minuti "a caso".
Ecco qualche foto e 2 informazioni.
Questa è la traccia: il ramo di destra è il sentiero dei Ronle fatto in salita, quella di sinistra è il Val Fontana d'Oro fatto in discesa.
Traccia Sentiero dei Ronle Pasubio
Si può lasciare l'auto a Prà dei Penzi poco dopo Ponte Verde. Si prende la mulattiera e a questo bivio si segue la strada della sbarra.
Dopo un po' di incontra un torrente di rocce, una frana, che ha invaso la carreggiata. Questo è il Boale Rosso / Vajo del Ponte. Bisogna lasciare la strada e iniziare a risalire il "fiume di sassi". Molto divertente
Ci sono molti omini di sassi che segnano dove si può passare con la minor fatica possibile.
Ecco, io ho iniziato ad andare verso destra dopo aver scavalcato questi sassi (notare la lapide).
Poi non metto altre foto perchè non sono certo di aver fatto la traccia giusta, anzi visto pendenza e pericolosità era sicuramente sbagliata. In ogni caso ho intercettato un bollo rosso dopo aver attraversato un pendio con delle slavine di terra ed un boschetto.
Ecco il mio primo bollo
Dopo questo primo bollo il sentiero è segnalato con ottima frequenza tranne in un punto in cui sono uscito dalla traccia perchè ho puntato un taglio per dei mughi (errore mio). Penso di aver percorso una parte di una qualche via di fuga del Vajo del Ponte. Attenzione mi raccomando.
Si sale ripidamente per un bosco e poi iniziano i pendii erbosi, anzi i ripidi pendii erbosi. Autentici scalini di erba scivolosa da fare a volte tenendosi con le mani ai ciuffi d'erba (sperando di non svegliare mai alcuna vipera).
Questo è uno dei tanti canalini erbosi da fare. Vietato scivolare se c'è umidità.
L'ambiente è suggestivo, nulla da eccepire.
Ad una forcella si apre il panorama su quello che immagino sia il Boale Rosso mentre il Vajo del Ponte sta sulla destra e corre proprio "a lato" del sentiero dei Ronle.
L'assenza di bollini alla partenza è ampiamente ripagata nella parte centrale. Tornano a sparire alla fine quando oramai si sente il fiume di gente delle 52 Gallerie gridare e lamentarsi
Si arriva a quella forcella.
Tutto il sentiero è "sospeso" sopra dei vaji.
Panoramica "dinamica" sullo Scaranto dei Ronle. Scaranto, vajo, vàle, canalòn, buròn... la ricchezza della lingua veneta
Si aggira la forcella e sbadabam (cit) ecco la parte più interessante del giro: il labirinto.
Il sentiero qui ha dei passaggi esposti ma facendo attenzione non si rischia nulla.
Ecco il sentiero appena percorso. Ovviamente non c'è il sole ed il cielo minaccia pioggia: normale qui.
A mano a mano che ci si avvicina alle rocce il sentiero diventa ripido e impegnativo. Alcuni passaggi sono di facile arrampicata e non permettono errori.
Altro tratto di "pendio erboso + mughi". Ronle pare significhi pendio erboso.
Si passa una parete attrezzata con una catena (che io non ho visto ed ho interpretato in altro modo ben più complesso ) e poi dopo un lungo traverso si giunge sotto la Cima dei Forni Alti e la straga delle 52G.
Proseguo puntando la BELLISSIMA cengia dei Forni Alti. Salgo in canalino cercando di non scaricare sassi sulla folla.
Ed ecco la MERAVIGLIOSA Cengia dei Forni Alti. Sarà meno di 1 km ma è sublime. Senza giri di parole l'itinerario più bello fatto ora in Pasubio (sono circa 10 minuti).
La Cengia vola letteralmente sopra la testa dei 52galleristi.
Pare esposta. E lo è.
Se non si soffre di vertigini si passa senza problemi.
Se si soffre di vertigini, meglio non farla.
Panoramica Cengia dei Forni Alti.
Dopo il primo tratto roccioso la cengia diventa erbosa e qui si possono trovare camosci.
Meglio proseguire con attenzione.
Ed è opportuno stare a ridosso della parete
Eccoli!
Si aggira uno spigolo e la cengia finisce presso alcuni terrazzamenti della Prima Guerra Mondiale.
Si sale un canalone e poi si incrocia il sentiero 5C. Per fare tutto il sentiero dei Ronle, anche gli ultimi 200 m, non seguire il 5C ma guardare bene finchè si nota uno sbiadito segno di vernice che sale per una paretina. Si sale la paretina e poi lottando con i mughi si arriva alla croce.
Il ritorno fino al Passo Val Fontana d'Oro si fa seguendo il 5C.
Questa è una panoramica della Cengia del Forni Alti.
In fondo si nota a fatica il sentiero dei Ronle, foto ripresa dalla Val Fontana d'Oro.
La cima Forni Alti e la Cengia.
Ed infine i mille tornanti della Val Fontana d'Oro.
Quante sorprese quest'anno in Pasubio e non è finita...