Col Rosà, ferrata E. Bovero 10/09/2019

alfpaip

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martedì scorso ho sfruttato la chiusura dell'ufficio per festa patronale e mi sono concesso un'altra uscita assieme al mio vecchio... purtroppo le nevicate del weekend mi hanno guastato i piani precludendomi quasi tutti gli itinerari che mi facevano gola... ho ripiegato allora su questa storica ferrata cortinese che finora avevo sempre (e, col senno di poi, ingiustamente) snobbato... in realtà si tratta di un percorso molto divertente, su roccia bellissima, impegnativo ma realizzato con logica e senza mai inseguire la difficoltà fine a sè stessa... senza trascurare l'eccezionale panorama di cui si gode sia durante la salita sia dalla cima...


tutte le relazioni che si trovano in giro indicano di lasciare l'auto nello spiazzo vicino all'ingresso del camping olympia... così abbiamo fatto anche noi, seppur dubbiosi per la presenza di numerosi cartelli "riservato ai campeggiatori"... al nostro ritorno non abbiamo trovato multe o altro, però boh... :checepossofa:


ad ogni modo, oltrepassato l'ingresso del campeggio si imbocca la comoda carrareccia che costeggia il corso del boite...

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dopo una decina di minuti di piacevole passeggiata in piano si abbandona la forestale per imboccare a sinistra il segnavia 408 per forcella posporcora...

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si prende rapidamente quota fino a sbucare fuori dal bosco, con la verticale parete del col rosà sopra la testa...

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raggiunta la forcella, si percorrono ancora pochi metri per poi lasciare il sentiero - che prosegue verso la valle di fanes - e seguire a destra le indicazioni per la ferrata... la traccia ora sale ripida e faticosa verso la base delle rocce, concedendo i primi scorci su vallon bianco, taburlo e cascate di fanes, il cui potente scroscio ci accompagna per tutta la salita...

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superato un primo, breve, saltino attrezzato ci si porta a ridosso della parete, per poi traversare a destra in prossimità di un curioso albero "fulminato" e giungere alla targa che indica l'inizio della ferrata vera e propria...

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aggirato lo spigolo, la vista si apre sulla conca ampezzana e la valle del boite... purtroppo, tutte le cime più alte sono rimaste tutto il tempo incappucciate...

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la ferrata parte subito verticale e atletica lungo la direttrice dello spigolo, prima un po' ingombro di mughi poi via via sempre più sgombro da vegetazione...

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un bel diedro appigliato ma un po' unto dai tanti passaggi impegna il mio babbo...

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il passaggio sicuramente più emozionante, per quanto tecnicamente facile, è un breve ma molto scenografico traverso verso sinistra che riporta sul filo dello spigolo...

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appena il tempo di rifiatare e si riparte subito per un altro bel tratto verticale in piacevolissima esposizione...

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quasi senza accorgersene si perviene ad una spalla baranciosa dove terminano le difficoltà...

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un luogo rilassante che invita proprio a sedersi in contamplazione...

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un breve salto di roccette non attrezzate e un tratto di sentiero conducono alla base di un camino dove si trovano gli unici gradini artificiali di tutto il percorso... uno dei grandi pregi di questa ferrata, infatti, è quello di non fare ricorso a inutili pioli e staffe per facilitare la progressione...


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si sbuca così sulla verde, ampia sommità del col rosà... SBADADAM [cit.]

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ancora pochi metri ci separano dalla croce di vetta...

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...dove la visuale finalmente si completa a 360°...

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la discesa si svolge sul versante opposto a quello di salita, lungo un sentierino che dapprima si fa strada tra i baranci ma ben presto cala alquanto ripidamente verso il fondovalle...

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raggiunta nuovamente la forestale, la si segue verso destra per tornare al campeggio... ai lati del sentiero si incontrano anche delle belle installazioni artistico-ricreative per grandi e piccini...

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non avrò fatto uno dei grandi giri che ho da tempo in cantiere (e che ormai continuano inesorabilmente ad accumularsi) ma sono rimasto comunque soddisfatto di questa soluzione di ripiego...
 
Complimenti al papà, non banale questa ferrata e anche come avvicinamento si fa sentire (le due volte che l'ho fatta abbiamo preferito partire da Piè Tofana, con due auto).

Ricordo che alcuni del nostro gruppo, sui tratti lisci e verticali, furono anche loro in difficoltà.
Malgrado possa sembrare una montagna anonima il Col Rosà, la ferrata si sviluppa in ambiente bellissimo
 
Complimenti per la scelta: una bella ferrata!
Grazie per la condivisione.
Peccato per la visibilita' ridotta della giornata, ma le foto che hai allegato sono comunque grandiose.
Il Col Rosa' viene ingiustamente trascurato, e considerato da alcuni solo come una propaggine delle Tofane (vista la vicinanza).
Da tempo ho in programma di aggirarlo a piedi partendo da Pie' Tofana (seguendo i sentieri nn. 410 e 409) e, dopo aver valicato Passo Posporcora, scendendo con i sentieri nn. 408 e 401 per poi rientrare a Cortina, ma per un motivo o per l'altro non sono mai riuscito a farlo.
Peraltro, ho letto che ci sarebbe anche un breve tratto abbastanza esposto… mah!
L'ultimo tratto del sentiero 409 per Passo Posporcora si vede bene da una delle foto che hai allegato:



Com'e' il sentiero n. 446 per salire in vetta senza la ferrata? E' fattibile per chi soffre di vertigini?
 
Com'e' il sentiero n. 447 per salire in vetta senza la ferrata? E' fattibile per chi soffre di vertigini?

non ho notato tratti esposti, però alcuni tratti sono veramente ripidi e ci sono un paio di punti delicati in cui occorre superare dei brevi saltini di roccia... un paio di metri, non di più, ma in discesa possono dare fastidio a chi non è molto avvezzo a certi tipi di terreno...

inoltre, poco oltre il punto in cui ho fatto la foto della discesa, occorre stare molto attenti a seguire gli ometti che invitano ad abbandonare verso destra quel canalino ghiaioso, che poco più avanti va ad esaurirsi su dei dirupi...


Grazie del reportage; bellissime le viste sia verso la conca ampezzana sia dell'altra parte verso la Croda del Becco.
Com'era la temperatura?

al sole una favola, all'ombra si sentiva il freschino...

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Complimenti al papà, non banale questa ferrata e anche come avvicinamento si fa sentire (le due volte che l'ho fatta abbiamo preferito partire da Piè Tofana, con due auto).

sì, il dislivello non è pochissimo però il sentiero che sale al forcella posporcora ha quella pendenza giusta che ti fa prendere quota in fretta ma senza stressare troppo le gambe... dal passo in sù invece sì, è abbastanza fastidioso però è anche piuttosto breve...
 
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