martedì scorso ho sfruttato la chiusura dell'ufficio per festa patronale e mi sono concesso un'altra uscita assieme al mio vecchio... purtroppo le nevicate del weekend mi hanno guastato i piani precludendomi quasi tutti gli itinerari che mi facevano gola... ho ripiegato allora su questa storica ferrata cortinese che finora avevo sempre (e, col senno di poi, ingiustamente) snobbato... in realtà si tratta di un percorso molto divertente, su roccia bellissima, impegnativo ma realizzato con logica e senza mai inseguire la difficoltà fine a sè stessa... senza trascurare l'eccezionale panorama di cui si gode sia durante la salita sia dalla cima...
tutte le relazioni che si trovano in giro indicano di lasciare l'auto nello spiazzo vicino all'ingresso del camping olympia... così abbiamo fatto anche noi, seppur dubbiosi per la presenza di numerosi cartelli "riservato ai campeggiatori"... al nostro ritorno non abbiamo trovato multe o altro, però boh... :checepossofa:
ad ogni modo, oltrepassato l'ingresso del campeggio si imbocca la comoda carrareccia che costeggia il corso del boite...
dopo una decina di minuti di piacevole passeggiata in piano si abbandona la forestale per imboccare a sinistra il segnavia 408 per forcella posporcora...
si prende rapidamente quota fino a sbucare fuori dal bosco, con la verticale parete del col rosà sopra la testa...
raggiunta la forcella, si percorrono ancora pochi metri per poi lasciare il sentiero - che prosegue verso la valle di fanes - e seguire a destra le indicazioni per la ferrata... la traccia ora sale ripida e faticosa verso la base delle rocce, concedendo i primi scorci su vallon bianco, taburlo e cascate di fanes, il cui potente scroscio ci accompagna per tutta la salita...
superato un primo, breve, saltino attrezzato ci si porta a ridosso della parete, per poi traversare a destra in prossimità di un curioso albero "fulminato" e giungere alla targa che indica l'inizio della ferrata vera e propria...
aggirato lo spigolo, la vista si apre sulla conca ampezzana e la valle del boite... purtroppo, tutte le cime più alte sono rimaste tutto il tempo incappucciate...
la ferrata parte subito verticale e atletica lungo la direttrice dello spigolo, prima un po' ingombro di mughi poi via via sempre più sgombro da vegetazione...
un bel diedro appigliato ma un po' unto dai tanti passaggi impegna il mio babbo...
il passaggio sicuramente più emozionante, per quanto tecnicamente facile, è un breve ma molto scenografico traverso verso sinistra che riporta sul filo dello spigolo...
appena il tempo di rifiatare e si riparte subito per un altro bel tratto verticale in piacevolissima esposizione...
quasi senza accorgersene si perviene ad una spalla baranciosa dove terminano le difficoltà...
un luogo rilassante che invita proprio a sedersi in contamplazione...
un breve salto di roccette non attrezzate e un tratto di sentiero conducono alla base di un camino dove si trovano gli unici gradini artificiali di tutto il percorso... uno dei grandi pregi di questa ferrata, infatti, è quello di non fare ricorso a inutili pioli e staffe per facilitare la progressione...
si sbuca così sulla verde, ampia sommità del col rosà... SBADADAM [cit.]
ancora pochi metri ci separano dalla croce di vetta...
...dove la visuale finalmente si completa a 360°...
la discesa si svolge sul versante opposto a quello di salita, lungo un sentierino che dapprima si fa strada tra i baranci ma ben presto cala alquanto ripidamente verso il fondovalle...
raggiunta nuovamente la forestale, la si segue verso destra per tornare al campeggio... ai lati del sentiero si incontrano anche delle belle installazioni artistico-ricreative per grandi e piccini...
non avrò fatto uno dei grandi giri che ho da tempo in cantiere (e che ormai continuano inesorabilmente ad accumularsi) ma sono rimasto comunque soddisfatto di questa soluzione di ripiego...
tutte le relazioni che si trovano in giro indicano di lasciare l'auto nello spiazzo vicino all'ingresso del camping olympia... così abbiamo fatto anche noi, seppur dubbiosi per la presenza di numerosi cartelli "riservato ai campeggiatori"... al nostro ritorno non abbiamo trovato multe o altro, però boh... :checepossofa:
ad ogni modo, oltrepassato l'ingresso del campeggio si imbocca la comoda carrareccia che costeggia il corso del boite...
dopo una decina di minuti di piacevole passeggiata in piano si abbandona la forestale per imboccare a sinistra il segnavia 408 per forcella posporcora...
si prende rapidamente quota fino a sbucare fuori dal bosco, con la verticale parete del col rosà sopra la testa...
raggiunta la forcella, si percorrono ancora pochi metri per poi lasciare il sentiero - che prosegue verso la valle di fanes - e seguire a destra le indicazioni per la ferrata... la traccia ora sale ripida e faticosa verso la base delle rocce, concedendo i primi scorci su vallon bianco, taburlo e cascate di fanes, il cui potente scroscio ci accompagna per tutta la salita...
superato un primo, breve, saltino attrezzato ci si porta a ridosso della parete, per poi traversare a destra in prossimità di un curioso albero "fulminato" e giungere alla targa che indica l'inizio della ferrata vera e propria...
aggirato lo spigolo, la vista si apre sulla conca ampezzana e la valle del boite... purtroppo, tutte le cime più alte sono rimaste tutto il tempo incappucciate...
la ferrata parte subito verticale e atletica lungo la direttrice dello spigolo, prima un po' ingombro di mughi poi via via sempre più sgombro da vegetazione...
un bel diedro appigliato ma un po' unto dai tanti passaggi impegna il mio babbo...
il passaggio sicuramente più emozionante, per quanto tecnicamente facile, è un breve ma molto scenografico traverso verso sinistra che riporta sul filo dello spigolo...
appena il tempo di rifiatare e si riparte subito per un altro bel tratto verticale in piacevolissima esposizione...
quasi senza accorgersene si perviene ad una spalla baranciosa dove terminano le difficoltà...
un luogo rilassante che invita proprio a sedersi in contamplazione...
un breve salto di roccette non attrezzate e un tratto di sentiero conducono alla base di un camino dove si trovano gli unici gradini artificiali di tutto il percorso... uno dei grandi pregi di questa ferrata, infatti, è quello di non fare ricorso a inutili pioli e staffe per facilitare la progressione...
si sbuca così sulla verde, ampia sommità del col rosà... SBADADAM [cit.]
ancora pochi metri ci separano dalla croce di vetta...
...dove la visuale finalmente si completa a 360°...
la discesa si svolge sul versante opposto a quello di salita, lungo un sentierino che dapprima si fa strada tra i baranci ma ben presto cala alquanto ripidamente verso il fondovalle...
raggiunta nuovamente la forestale, la si segue verso destra per tornare al campeggio... ai lati del sentiero si incontrano anche delle belle installazioni artistico-ricreative per grandi e piccini...
non avrò fatto uno dei grandi giri che ho da tempo in cantiere (e che ormai continuano inesorabilmente ad accumularsi) ma sono rimasto comunque soddisfatto di questa soluzione di ripiego...