Mia figlia voleva una bella gita per il suo compleanno, accontentata.
Partiamo nel pomeriggio dal rifugio Boch, primo tronco della funivia del Grosté. Ben presto il vociare dei tanti turisti saliti - come noi - in funivia - è archiviato: all'altezza del rifugio Stoppani si comincia a circumnavigare la Pietra Grande, oggi ben custodita nelle nuvole.
Da qui in poi incontreremo solo 7 escursionisti al rientro dal sentiero Vidi, poi più nessuno fino all'indomani.
Aggirate la Pietra Grande e la Cima Vagliana si arriva in vista della Bocchetta dei Tre Sassi
che si sfila verso il Passo di Val Gelada. Superato il passo si punta il Sasso Alto, la cui cuspide è aggirata con un bel passaggio in cresta e poi in cengia.
Fra il Sasso Alto e Cima Sassara la traccia percorre qualche bello spigolo sempre ben protetto
fino ad aggirare ad O (sinistra in foto) la piramide sommitale di Cima Sassara
ed arrivare in vista del bivacco Bonvecchio, dopo circa 3 ore e 30 dalla partenza.
Dai pressi del bivacco ci godiamo la rara apparizione dello Spettro di Brocken.
Il bivacco è: poco frequentato (ho trovato sul libro firme il mio passaggio del 2003, ultimo passaggio 3 gg. prima di noi), umido, spartanissimo (no acqua - no stufa). Ha 6 posti letto in cuccetta più qualche materasso da mettere a terra. In compenso le cuccette sono confortevoli e ci sono molte coperte.
Al mattino presto una breve salita a Cima Sassara (15 min dal bivacco) per l'immancabile alba.
Dal bivacco al passo di Pra Castron ci sono due orette di creste nervose, un misto di erba e roccette a volte ben protette, a volte un po' meno. Una scivolata ti porta diritto diritto nel lago di Tovel.
La traccia è impossibile da perdere, anche in caso di nebbia è ben segnata. Sulla carta (e che io sappia, ma conta meno) non ci sono vie di fuga fino al Passo di Pra Castron.
In vista della schiena d'asino le difficoltà sono finite.
Si cala al passo di Pra Castron, dominato dal Sasso Rosso, per una lunga sosta a bivacco Costanzi sui prati in basso a sinistra.
Da lì restano quasi 4 ore di lunghissimo rientro per sentiero a tratti inerbato, del resto non c'è molta gente da queste parti. Gli unici due escursionisti incontrati il secondo giorno li abbiamo incrociati al passo.
Giorno 1: Boch-Bonvecchio - 7,5 km, disl. +1.100 - 350
Giorno 2: Bonvecchio - Campo Carlo Magno - 15 km, disl. + 600 - 1.700
Partiamo nel pomeriggio dal rifugio Boch, primo tronco della funivia del Grosté. Ben presto il vociare dei tanti turisti saliti - come noi - in funivia - è archiviato: all'altezza del rifugio Stoppani si comincia a circumnavigare la Pietra Grande, oggi ben custodita nelle nuvole.
Da qui in poi incontreremo solo 7 escursionisti al rientro dal sentiero Vidi, poi più nessuno fino all'indomani.
Aggirate la Pietra Grande e la Cima Vagliana si arriva in vista della Bocchetta dei Tre Sassi
che si sfila verso il Passo di Val Gelada. Superato il passo si punta il Sasso Alto, la cui cuspide è aggirata con un bel passaggio in cresta e poi in cengia.
Fra il Sasso Alto e Cima Sassara la traccia percorre qualche bello spigolo sempre ben protetto
fino ad aggirare ad O (sinistra in foto) la piramide sommitale di Cima Sassara
ed arrivare in vista del bivacco Bonvecchio, dopo circa 3 ore e 30 dalla partenza.
Dai pressi del bivacco ci godiamo la rara apparizione dello Spettro di Brocken.
Il bivacco è: poco frequentato (ho trovato sul libro firme il mio passaggio del 2003, ultimo passaggio 3 gg. prima di noi), umido, spartanissimo (no acqua - no stufa). Ha 6 posti letto in cuccetta più qualche materasso da mettere a terra. In compenso le cuccette sono confortevoli e ci sono molte coperte.
Al mattino presto una breve salita a Cima Sassara (15 min dal bivacco) per l'immancabile alba.
Dal bivacco al passo di Pra Castron ci sono due orette di creste nervose, un misto di erba e roccette a volte ben protette, a volte un po' meno. Una scivolata ti porta diritto diritto nel lago di Tovel.
La traccia è impossibile da perdere, anche in caso di nebbia è ben segnata. Sulla carta (e che io sappia, ma conta meno) non ci sono vie di fuga fino al Passo di Pra Castron.
In vista della schiena d'asino le difficoltà sono finite.
Si cala al passo di Pra Castron, dominato dal Sasso Rosso, per una lunga sosta a bivacco Costanzi sui prati in basso a sinistra.
Da lì restano quasi 4 ore di lunghissimo rientro per sentiero a tratti inerbato, del resto non c'è molta gente da queste parti. Gli unici due escursionisti incontrati il secondo giorno li abbiamo incrociati al passo.
Giorno 1: Boch-Bonvecchio - 7,5 km, disl. +1.100 - 350
Giorno 2: Bonvecchio - Campo Carlo Magno - 15 km, disl. + 600 - 1.700