Metodo per stimare l'inclinazione di un pendio da casa

Albertino66

New member
Cari,

come tutti noi sappiamo, è necessario valutare in anticipo le caratteristiche del terreno che incontreremo in una uscita di scialpinismo in relazione al rischio valanghe. La scala del rischio da sola può non bastare; infatti essa deve essere correlata alle pendenze in gioco. Ora, secondo me serve a poco misurare l'inclinazione del pendio sul posto durante l'uscita: se è troppo elevata che fai, torni a casa? Quindi se uno ha la mappa della scala giusta e misura la distanza delle curve di livello, bene; se no, sottopongo al vostro giudizio critico un metodo che ho escogitato e verificato quest'estate.
Allora, si comincia con Google Eath (earth.google.com) cercando la montagna che ci interessa e, utilizzando, l'opzione 3D il pendio in questione; ora, usando il navigatore in basso a destra, misuriamo l'altezza del punto di partenza e quella del punto di arrivo (h) poi, con lo strumento righello, misureremo la lunghezza del pendio (lp). Avremo così un cateto (h) e l'ipotenusa (lp) di un triangolo rettangolo e:
1) se siete dei matematici vi calcolate il valore dell'angolo opposto al cateto h trovando così l'inclinazione in gradi;
2) altrimenti fate come me e inserite i valori trovati in questa maschera https://it.numberempire.com/right_triangle_calculator.php che vi restituisce subito lo stesso valore.
Nelle settimane scorse ho fatto un paio di verifiche sul campo e mi pare che funzioni egregiamente.

Che ne pensate?
 
Dal punto di vista matematico regge.
Però ti dà la pendenza media da punto A a punto B, e non sai se tra A e B ci siano cambi di pendenza importanti (per verità scorrendo col cursore lo vedi in tempo reale se ci sono variazioni repentine di altitudine)
Occorre campionare punti abbastanza ravvicinati
 
Dal punto di vista matematico regge.
Però ti dà la pendenza media da punto A a punto B, e non sai se tra A e B ci siano cambi di pendenza importanti (per verità scorrendo col cursore lo vedi in tempo reale se ci sono variazioni repentine di altitudine)
Occorre campionare punti abbastanza ravvicinati

Giustissimo! Puoi segmentare il percorso in base ai cambi di pendenza e ripetere l'operazione per ogni segmento (oppure solo sul segmento più ripido).
 
L'esperienza mi insegna che troppe pi*pe mentali a tavolino e comunque l'imprevisto esce nei modi più impensati.
Hai detto bene tu, se sei sul posto e senti puzza di m... allora torni a casa.
Hai voglia a misurare pendenze, ci sono pendii enormi a 40 gradi fissi che scaricano raramente, pendii di dislivello ridicolo e pendenza contenuta, che magari hanno una pancia, che se li vedi dal vero sembrano adatti anche al picnic con tovaglia a quadri, scaricano certe bombe con frequenza inimmaginabile. Un altro esempio l'erba di falasco su earth non la valuti benissimo, e nemmeno sul posto quella, a meno che non conosci anche d'estate...
 
... io in realtà sono pigro e uso un sistema meno artigianale... percorso da Bonne alla testa del Rutor:

Screenshot_20190827-155802.jpgScreenshot_20190827-155819.jpg
 

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www.mysnowmaps.com

Selezioni "vai alla mappa"

Nei livelli, menú a tendina sulla destra, sotto "morfologia" scegli "pendenza".

Enjoy

(PS: quasi tutte le mappe on-line dedicate all'outdoor permettono di visualizzare in una scala di colori la pendenza locale. Vedi anche bergfex)

(PS2: non é proprio la pendenza locale, ma si avvicina molto. Cosí puoi vedere se il pendio che intendi attraversare é tutto sopra l'inclinazione critica o se ha solo una piccola sezione o se, ed é molto peggio, ha pendii ripidi "sopra")
 
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(PS2: non é proprio la pendenza locale, ma si avvicina molto. Cosí puoi vedere se il pendio che intendi attraversare é tutto sopra l'inclinazione critica o se ha solo una piccola sezione o se, ed é molto peggio, ha pendii ripidi "sopra")


Grazie, ci do un occhio!

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(PS2: non é proprio la pendenza locale, ma si avvicina molto. Cosí puoi vedere se il pendio che intendi attraversare é tutto sopra l'inclinazione critica o se ha solo una piccola sezione o se, ed é molto peggio, ha pendii ripidi "sopra")


Utile per le alpi, ma in Appennino non c'è niente!
 
Cari,

come tutti noi sappiamo, è necessario valutare in anticipo le caratteristiche del terreno che incontreremo in una uscita di scialpinismo in relazione al rischio valanghe. La scala del rischio da sola può non bastare; infatti essa deve essere correlata alle pendenze in gioco. Ora, secondo me serve a poco misurare l'inclinazione del pendio sul posto durante l'uscita: se è troppo elevata che fai, torni a casa?

Che ne pensate?

SI, torni a casa!

Tutto il resto "funziona" solo da dietro alla scrivania
 
La pendenza conta poco se non sai che tipo di fondo hai, se a metà pendio hai una lastra di roccia, in quel punto potresti staccare anche con pendenze ridotte, al contrario se sei su un pendio ricco di arbusti, avrai una maggior tenuta del manto nevoso.
I posti che conosco, li conosco e li valuto a 360°, i posti che non conosco vado a farli con i local, o le guide, perchè loro conoscono i pendii.
Il tutto con la consapevolezza che puoi fare mille valutazioni per pararti le chiappe, ma non potrai mai avere la CERTEZZA che non stacchi, a meno di non essere in un bel boschetto
 
Non trasformate questa discussione in un Bignami del riassunto del corso semplificato di nivologia.

State mescolando pere e banane. Albertino parlava di gite, di metodi per leggere la pendenza mentre sei con la cartina in mano e la relazione nell'altra e vuoi farti un'idea dei pendii.

Dell'estensione delle zone sopra i 25-30°, della possibilitá di tracciare la salita senza doverli percorrere, attraversare o averli sopra la testa, della presenza di marcati impluvi che possono esser percorsi preferenziali da valanga.

Voi freerider invece state giá discutendo di pendii che sono per definizione sopra o molto prossimi alla soglia critica (sennó sarebbero noiosi da fare coi largoni a 200km/h) e che richiedono valutazioni che vanno ben oltre la sola pendenza.

Io uso la possibilitá di visualizzare la pendenza come una scala di colori sulla cartina. Mi aiuta a scegliere e valutare meglio la traccia una volta sul posto.
Ed anche a non seguire bovinamente i "tracciatori" quando per pigrizia, per eccessivo tutinismo o per ignoranza, prendono il percorso sbagliato.

Su un pendio a balze spesso da sotto non vedi cosa c'é dopo. Ad un ipotetico bivio (prendo la linea di dosso di dx o di sx?) devi aver chiara la morfologia di dove andrai a muoverti.
 
Non trasformate questa discussione in un Bignami del riassunto del corso semplificato di nivologia.

State mescolando pere e banane. Albertino parlava di gite, di metodi per leggere la pendenza mentre sei con la cartina in mano e la relazione nell'altra e vuoi farti un'idea dei pendii.

Dell'estensione delle zone sopra i 25-30°, della possibilitá di tracciare la salita senza doverli percorrere, attraversare o averli sopra la testa, della presenza di marcati impluvi che possono esser percorsi preferenziali da valanga.

Voi freerider invece state giá discutendo di pendii che sono per definizione sopra o molto prossimi alla soglia critica (sennó sarebbero noiosi da fare coi largoni a 200km/h) e che richiedono valutazioni che vanno ben oltre la sola pendenza.

Io uso la possibilitá di visualizzare la pendenza come una scala di colori sulla cartina. Mi aiuta a scegliere e valutare meglio la traccia una volta sul posto.
Ed anche a non seguire bovinamente i "tracciatori" quando per pigrizia, per eccessivo tutinismo o per ignoranza, prendono il percorso sbagliato.

Su un pendio a balze spesso da sotto non vedi cosa c'é dopo. Ad un ipotetico bivio (prendo la linea di dosso di dx o di sx?) devi aver chiara la morfologia di dove andrai a muoverti.

Grazie! Hai capito perfettamente il senso del mio intervento, individuare percorsi relativamente "sicuri" (<30°) per le mie gitarelle Appenniniche. Per fare scialpinismo (o skitouring come lo chiamano ora) tolgo tempo alla famiglia e agli altri impegni e mi scoccia tornare in dietro senza neppure aver calzato gli sci. Certo da noi il rischio, pur presente, è ridotto ma è comunque d'obbligo la prudenza. Sono pure cosciente dell'influenza del terreno: pessimo il paléo, ottimi i mirtilli. Da noi il bello non è la pendenza ma la possibilità di fare numerosi concatenamenti sulle vette del crinale e una valutazione preventiva delle zone in cui vado per la prima volta mi è utile.

Comunque grazie a tutti per le risposte, siete davvero in gamba e mi è utilissimo confrontarmi con voi.
 
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