Un Ferragosto inconsueto in Val Vigezzo

pat

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E' la prima volta che trascorro con la mia famiglia il Ferragosto al nord, giuro. Era già successo per me, da solo, ma avendo la casa al mare sia io che mia moglie (dai suoi, nel ragusano) chi non aveva obblighi lavorativi (moglie e figliolanza varia) faceva le vacanze da giugno a settembre.
Quest'anno è andata diversamente per ragioni che qui è inutile descrivere, quindi mi son dovuto immaginare qualcosa di alternativo allo stare a Treviglio, considerando però che sia il 14 sia il 16 io avrei lavorato al mattino. Quindi serviva un posto vicino ma che destasse la curiosità sia mia sia degli altri membri della famiglia.

Ho scelto quindi la Val Vigezzo, che da un po' avevo nel mirino, e determinante è stata la curiosità di vedere una delle tappe della rassegna "Vette d'artificio" che proprio a Santa Maria Maggiore avrebbe tenuto la sua tappa ferragostana.

Siamo arrivati quindi a metà pomeriggio a Domodossola, dove avremo alloggiato in un bellissimo residence appena ristrutturato a pochi passi dalla piazza del mercato; si chiama "Domus" ed è gestito da una coppia giovane e disponibilissima. Lo stile dell'arredamento è piuttosto alto-atesino. Potete facilmente vederne le immagini su Booking.
Essendo proprio in centro, è tutta isola pedonale nei paraggi, ma in cinque min di passeggiata si può parcheggiare fuori dall'isola pedonale e raggiungerlo a piedi. Esiste anche la possibilità, con un permesso, di arrivarci in auto ma secondo me non ne vale la pena, almeno per noi era così... avendo solo bagaglio molto leggero.

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L'aria dell'appartamento è "quasi condizionata" raffreddandola col l'acqua di faglia ... così ci han detto. È ovviamente prevista la possibilità di modularne la temperatura a proprio piacimento.

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Prima di partire ho prenotato la cena a Druogno, vicino a Santa Maria Maggiore, precisamente "al Focolare", locale rustico ma con pietanze succulenti.

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Prosciutto crudo della Val Vigezzo e burro locale (buonissimi) ...

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Entrambi in vendita da macelleria Giordani a Druogno, volendo un paio di souvenir ...

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I miei ravioli ai porcini e tartufi
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La polenta nera della Val Vigezzo... senza granoturco ma con farina di segale e patate
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Tagliatelle al sugo di cervo per mio figlio
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Questa è la carne di mia figlia (tenera e ben cotta); sopra c'era il lardo... il resto era una salsina che non ho ben decifrato ma forse sarebbe stato meglio senza, ma non era male
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Nonostante l'elevato grado calorico della cena, i 14 gradi in cui si è svolta si son fatti sentire sulla pelle ...

Alle 21:30 circa sono iniziati i giochi di luce con fuochi artificiali degni di nota, si vedeva la professionalità degli addetti.
A dopo cena per alcune foto fatte con la reflex, che comunque non possono rendere l'idea di quello che occhi e orecchie percepivano. See you later...
 
Ultima modifica:
Purtroppo non avevo un punto fisso su cui appoggiare la macchina, spero apprezziate lo stesso il risultato...

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Continuo dopo ...
 
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Questi eran bellissimi: si sviluppavano via via più luminosi dall'alto verso il basso, invece che viceversa come sarebbe più consueto; sembravano fontane d'acqua che scrosciavano
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BOOM
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BOOM B-O-O-M ! Fine fuochi ...
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non è perfetta...ma rende l'idea di Piazza del Mercato a Domodossola
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sempre Piazza del Mercato
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A me la parte centrale di Domodossola è sembrata affascinante, un po' romantica e forse anche un po' malinconica, come una donna ormai attempata, che era stata bella e ricorda i tempi che furono...

Qualche palazzo avrebbe bisogno di una sistemata (alcuni sono del 1600) e di una dura lotta contro gli effetti delle infiltrazioni d'acqua che in taluni casi stanno rovinandone i muri, ma nel complesso Piazza Mercato fa un buon effetto, ricca com'è di caffè, gelaterie, bar e librerie; un po' defilato, sotto i portici di quel palazzone con le finestre decorate, c'è un negozio che vende cappelli, quasi solo cappelli, alcuni simpatici, alcuni elegantissimi stile Borsalino, alcuni decisamente fuori moda e persino una "bombetta" all'inglese; il proprietario, anziano, penso faccia parte dell'arredamento stesso del negozio. Non giurerei sul fatto che veda molti clienti ... è come una fotografia in bianco e nero che ritorna viva nel 2019 con un salto temporale di forse settant'anni; forse ve lo potete facilmente immaginare così, immutato, anche negli anni '20 o ancor prima, quando sferragliavano solo le carrozze in quella piazza.

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Ci siam quindi spostati a Santa Maria Maggiore, per visitarla con la luce del sole.

Devo dire che ci è piaciuta molto; la cittadina non è grande, ma graziosa, molto ordinata, pulita e ben tenuta; già solo per questo non sembra di essere in Italia, ma l'inusuale foggia di tetti, camini, mansarde, abbaini rende il tutto ancora più "esotico". Ci sono anche ville e villette decisamente invidiabili; forse però abitarci non è così facile, ho visto molti cartelli "vendesi", ed è un peccato.

la piazzetta di Santa Maria Maggiore
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Dopo un pranzo in loco con una cosa che sembrava una piadina ma era più buona di una piadina (non ricordo il nome esatto), con uno zabaione da antologia e con una ricotta (di pecora) dolce come quella che si usa in Sicilia per riempire i cannoli (la usano per altre cose, ma io me la son fatta servire a parte, da sola, accompagnata solo da un velo di cannella), ci siam diretti verso Locarno.

La strada fino a RE (sede di un grande santuario attorno a cui la strada percorre il semiperimetro) è agevole, ma da lì fino a poco prima di Locarno è veramente stretta in diversi punti (e anche nel passaggio di alcuni paesini svizzeri); Locarno teoricamente avrebbe dovuto essere la nostra meta per il pomeriggio, ma percorrendone le strade e il lungolago in auto non ci è piaciuta, contrariamente alle aspettative; pulita sì, ordinata sì ma ... anonima... con molti palazzi, alberghi e palazzoni cubici, squadrati, moderni, quasi asettici; non escludo che il centro possa esser bello ma... alla fine non siam scesi dalla macchina e abbiam girato i tacchi a favore della nostrana Cannobio, con cui Locarno inizialmente si divideva l'indecisione sul programma. La scelta, per i nostri gusti, è stata azzeccata in quanto Cannobio è un paesino caratteristico sulle sponde del Lago Maggiore, con i ristorantini affacciati sul lago e le viuzze strette che si inerpicavano tra le case costruite sul fianco della montagna.
Abbiamo dedicato a Cannobio poco più di un'oretta, ma forse meritava anche qualcosa in più; il pomeriggio però trascorreva in fretta e urgeva riprendere la strada per il ritorno a casa. Purtroppo abbiamo evitato di visitare Cannero Riviera e Pallanza che secondo me avrebbero meritato la nostra attenzione. Sarà per la prossima volta...

Cannobio
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Bel giro Pat!
Concordo sulla tua analisi di Domodossla , compresa la sensazione di "donna ormai attempata, che era stata bella e ricorda i tempi che furono", di Santa Maria Maggiore e anche della maggior "asetticità" di Locarno rispetto agli altri luoghi visitati.;
oltre a Cannobio è interessante anche Cannero Riviera, forse meno della prima in quanto in parte rimodernata (intorno al porticciolo).
A margine direi che da Domodossola a Santa Maria Maggiore è carino anche un viaggio sul trenino della Vigezzina, magari sui convogli più datati, anche loro meno asettici, e con i finestrini ancora apribili (ovviamente non in una giornata troppo calda…)
 
La prossima volta che passi in zona di Locarno, fermati ad Ascona. Con il suo lungolago pedonale e i negozietti nelle stradine è molto più carina e caratteristica di Locarno (anche se più piccola). Poi ci starebbe una visita alle Isole di Brissago con il loro giardino botanico.
 

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