Voro d'Uderle (sent. Padovan): un modo "naturale" e selvaggio per salire in Pasubio
Ecco un altro dei sentieri che piacciono a me
Zero frequentazione (nel senso di zero assoluto o di incontri sporadici), non banale, selvaggio, di quelli che ti danno il senso di arrivare in vetta alla montagna in modo "naturale" senza forzature solcando i punti deboli dei pendii. Si tratta di una di quelle perle di escursione di cui sto andando a caccia in questi mesi
Nel 2005 la Società Alpinisti Vicentini ha rimesso in ordine questo VORO D'UDERLE sul Pasubio creando una bella escursione che permette di salire in quota senza passare per gli affollatissimi Strada delle 52 Gallerie e per la Strada degli Eroi; qui le loro utili informazioni: https://www.savvicenza.it/index.php/sav/percorsi-s-a-v/184-sentiero-voro-d-uderle-f-padovan
A dire il vero altri modi poco frequentati ci sono: Val Canale e il bellissimo Val Fontana d'Oro. Esiste inoltre la ferrata delle 5 Cime (sempre manutenuta dalla SAV) che però è molto frequentata almeno per i miei canoni. E poi c'è la zona dei Vaji sud sulla quale mi sto informando con calma.
Ho trovato una traccia solamente sulla APP della Tabacco per cellulare. Sulle cartine di carta che ho non vi è segno (ne ho 2 di cui una recente).
Questa è la traccia a pallini sulla Tabacco APP.
La traccia GPS che ho registrato con il telefonino è questa, la base mi pare sia una BING map.
Si parte da Prà dei Penzi, poche centinaia di metri dopo Ponte Verde. Consiglio di lasciare l'auto qui: https://www.google.com/maps/place/4...m5!1s0x0:0x0!7e2!8m2!3d45.7635289!4d11.200543
Si parte per una comoda strada mulattiera perfetta per scaldare le gambe.
Ecco i primi panorami. Il Voro d'Uderle sale tra quelle cime: sulla destra il Soglio Rosso e sulla sinistra il Soglio d'Uderle.
Si oltrepassa il cartello per la Val Fontana d'Ora e dopo un po' sulla destra (fare attenzione) si nota la partenza del sentiero attrezzato Voro d'Uderle Francesco Padovan. Ha anche un segnavia ufficiale numero 317. Non capisco come mai non ci sia sulle mappe e cartine.
Si parte con un ripido sentiero che porta alla base delle pareti.
Dietro di noi il magnifico Cornetto.
Giunti alla base delle pareti si attraversa completamente la parete del Soglio Rosso passando letteralmente sotto la roccia. Letteralmente tanto che a volte la parete ci fa da tetto da quando "sotto" stiamo passando.
Tetto di roccia.
Pareti maestose, poco da commentare.
Targa commemorativa
Alla fine della parete il sentiero cambia carattere e inizia la parte più divertente. Ho dovuto sincerarmi prima di affrontare questo "muro"... ed invece è così si va va su per di lì. Fare attenzione c'è un passaggio un po' delicato.
E poi il sentiero diventa stra-divertente. Si sale per questo canalone arrampicando qua e la.
Canalino.
Visto da sopra.
Giusti sotto le parete del Soglio Uderle si gira a sinistra per un ripidissimo pendio erboso.
Con ripidissimo intendevo questo.
Prima di arrivare in forcella delle catene ci permettono di superare l'ultima difficoltà: un canalino pressochè verticale.
Bocchetta d'Uderle.
Ora il sentiero traversa per prati e cengette sopra la Val Canale. Panorama sublime.
Si risale per quel canalino erboso.
Canalino da risalire.
Si giunge ad una forcella da cui si scende di qualche metro per proseguire la traversata passando per mughi e cengette. Alcune attrezzate con delle staffe.
Si giunge alla base del vajo con i resti di un incidente aereo che va salito interamente. La pendenza c'è tutta.
Nonostante gli enormi scarichi di roccia e sassi si trova ancora qualche resto dell'aereo e, questo fa più impressione, dei vestiti e resti personali dell'equipaggio e passeggeri (erano 6 persone).
Vestiti
Carlinga
Il cartello che segnava la zona dei resti è oramai sepolto. Significa che ci sono almeno 1 m di detriti in più rispetto a qualche anno fa.
Ecco le cronache dell'epoca cosa raccontano: https://ricerca.repubblica.it/repub...92/05/15/rottami-del-piper-ritrovati-sul.html
Vajo da sopra.
E si continua fino alla Sella erbosa.
A questo punto finisce la "magia". Si entra in vista con la strada delle 52 gallerie e gli schiamazzi del miliardo di persone che la percorrono già si sentono eppure manca mezz'ora di cammino ancora. Molti forse si allenano a gridare prima di andare in montagna
Sella del Soglio Rosso.
Panorama sulla Strada degli Eroi dopo la Galleria d'Havet.
Traffico sulle Gallerie.
Bellissima panoramica sull'ultima parte del Voro d'Uderle. Al sole c'è la Sella del Soglio Rosso. Sullo sfondo le piste da sci di R1000
Velocemente faccio un pezzo di Gallerie fino a incontrare il bivio per lo spettacolare Sentiero Val Fontana d'Oro. Si passa dalle 1000 persone/metro a 0, anzi no, 1 l'ho incontrata
Magnifico il Pasubio, il catalizzatore delle magnifiche Gallerie (bisogna ammettere che sono superlative) fa sì che gli altri itinerari siano snobbati.
Partenza Fontana d'Oro
Il sentiero Fontana d'Oro soffre di "frane" nella parte alta per questo è rimasto chiuso per anni.
Il famoso Campanile della Val Fontana d'Oro.
Spettacolo questo sentiero
Davvero magnifico.
E si torna all'auto.
Voro d'Uderle + Val Fontana d'Oro penso sia il modo più bello per scoprire la "verticalità" delle pareti Sud del Pasubio.
La tabella parla di 3 ore e mezza per la salita. Da fare con il caschetto soprattutto quando si passa sotto le pareti verticali.
Assieme alla Pria Favella sono due itinerari che non capisco come mai non siano frequentati: sono davvero molto belli e con il giusto equilibrio per le difficoltà.
E' come se in un comprensorio delle piste nere lasciate al naturale non fossero segnate nella skimap.
Buone passeggiate.
Ecco un altro dei sentieri che piacciono a me
Nel 2005 la Società Alpinisti Vicentini ha rimesso in ordine questo VORO D'UDERLE sul Pasubio creando una bella escursione che permette di salire in quota senza passare per gli affollatissimi Strada delle 52 Gallerie e per la Strada degli Eroi; qui le loro utili informazioni: https://www.savvicenza.it/index.php/sav/percorsi-s-a-v/184-sentiero-voro-d-uderle-f-padovan
A dire il vero altri modi poco frequentati ci sono: Val Canale e il bellissimo Val Fontana d'Oro. Esiste inoltre la ferrata delle 5 Cime (sempre manutenuta dalla SAV) che però è molto frequentata almeno per i miei canoni. E poi c'è la zona dei Vaji sud sulla quale mi sto informando con calma.
Ho trovato una traccia solamente sulla APP della Tabacco per cellulare. Sulle cartine di carta che ho non vi è segno (ne ho 2 di cui una recente).
Questa è la traccia a pallini sulla Tabacco APP.

La traccia GPS che ho registrato con il telefonino è questa, la base mi pare sia una BING map.

Si parte da Prà dei Penzi, poche centinaia di metri dopo Ponte Verde. Consiglio di lasciare l'auto qui: https://www.google.com/maps/place/4...m5!1s0x0:0x0!7e2!8m2!3d45.7635289!4d11.200543
Si parte per una comoda strada mulattiera perfetta per scaldare le gambe.
Ecco i primi panorami. Il Voro d'Uderle sale tra quelle cime: sulla destra il Soglio Rosso e sulla sinistra il Soglio d'Uderle.

Si oltrepassa il cartello per la Val Fontana d'Ora e dopo un po' sulla destra (fare attenzione) si nota la partenza del sentiero attrezzato Voro d'Uderle Francesco Padovan. Ha anche un segnavia ufficiale numero 317. Non capisco come mai non ci sia sulle mappe e cartine.

Si parte con un ripido sentiero che porta alla base delle pareti.

Dietro di noi il magnifico Cornetto.

Giunti alla base delle pareti si attraversa completamente la parete del Soglio Rosso passando letteralmente sotto la roccia. Letteralmente tanto che a volte la parete ci fa da tetto da quando "sotto" stiamo passando.

Tetto di roccia.

Pareti maestose, poco da commentare.

Targa commemorativa

Alla fine della parete il sentiero cambia carattere e inizia la parte più divertente. Ho dovuto sincerarmi prima di affrontare questo "muro"... ed invece è così si va va su per di lì. Fare attenzione c'è un passaggio un po' delicato.

E poi il sentiero diventa stra-divertente. Si sale per questo canalone arrampicando qua e la.

Canalino.

Visto da sopra.

Giusti sotto le parete del Soglio Uderle si gira a sinistra per un ripidissimo pendio erboso.



Con ripidissimo intendevo questo.

Prima di arrivare in forcella delle catene ci permettono di superare l'ultima difficoltà: un canalino pressochè verticale.


Bocchetta d'Uderle.

Ora il sentiero traversa per prati e cengette sopra la Val Canale. Panorama sublime.
Si risale per quel canalino erboso.

Canalino da risalire.

Si giunge ad una forcella da cui si scende di qualche metro per proseguire la traversata passando per mughi e cengette. Alcune attrezzate con delle staffe.

Si giunge alla base del vajo con i resti di un incidente aereo che va salito interamente. La pendenza c'è tutta.

Nonostante gli enormi scarichi di roccia e sassi si trova ancora qualche resto dell'aereo e, questo fa più impressione, dei vestiti e resti personali dell'equipaggio e passeggeri (erano 6 persone).
Vestiti

Carlinga


Il cartello che segnava la zona dei resti è oramai sepolto. Significa che ci sono almeno 1 m di detriti in più rispetto a qualche anno fa.

Ecco le cronache dell'epoca cosa raccontano: https://ricerca.repubblica.it/repub...92/05/15/rottami-del-piper-ritrovati-sul.html
I ROTTAMI DEL ' PIPER' RITROVATI SUL PASUBIO
VICENZA Il mistero dell' aereo scomparso con sei persone a bordo si è risolto nel tardo pomeriggio di ieri. I rottami del Piper Pa 46 Malibù sono stati avvistati sul monte Pasubio, nel Vicentino, dopo che per tutta la giornata le ricerche avevano perlustrato i monti del gruppo Carega, sul Pian delle Fugazze, proprio al limite del Trentino con il Veneto. Inutilmente le squadre di soccorso avevano creduto alla segnalazione di due rocciatori che sostenevano di aver visto il relitto in un canalone del Vaio dei Colori, una zona delle piccole Dolomiti.
Ieri, dall' alba al tramonto, le montagne sul confine tra le province di Trento e Vicenza sono state sorvolate dagli elicotteri dei vigili del fuoco, dei militari di stanza a Vicenza e da velivoli alzatisi in volo dal Marco Polo di Venezia. Ma del piccolo aereo da turismo scomparso lunedì scorso, nessuna traccia. Solo quando le squadre rientravano alle rispettive basi, sul monte Pasubio, qualche decina di chilometri più lontano dalla zona da dove era partita la segnalazione, il Piper è stato ritrovato. Il relitto si trova sul costone di una montagna del Pasubio, poco distante dal rifugio Papa, ad oltre 2000 metri di quota, in una zona particolarmente impervia.
A scorgerlo è stato un elicottero del soccorso aereo del 51esimo Stormo dell' Aeronautica con base ad Istrana, nel Trevisano. Stando ad una prima ricostruzione il piccolo aereo si sarebbe schiantato sui monti dopo aver sbagliato rotta. Il Piper era pilotato dall' inglese Toni Lavelle ed era di proprietà dell' imprenditore Ivo Farini, 49 anni, bolognese, ma da anni residente in Inghilterra. Con lui, sul velivolo viaggiavano due suoi ex soci, Stefano Rinaldi e Giuliano Rinaldi, nonché il golfista professionista gallese Poor Graham e il suo allenatore. Rientravano in Inghilterra dopo una visita in Toscana, dove volevano allestire un campo di golf. Dallo scalo tecnico di Venezia, con l' aereo erano diretti a Bergamo per proseguire poi verso Londra.
Alle 14,30 di lunedì, l' ultimo contatto radar con la stazione di Asiago. Da quel momento, fino a ieri sera, nessuna traccia. Recentemente il modello di Piper in questione era stato messo sotto accusa da autorevoli organismi aerei statunitensi. Otto di questi velivoli, in neppure tre anni, sono misteriosamente esplosi in volo, causando diciannove vittime. Con l' incidente del Pasubio il bilancio dei morti sale purtroppo a venticinque.
Vajo da sopra.

E si continua fino alla Sella erbosa.

A questo punto finisce la "magia". Si entra in vista con la strada delle 52 gallerie e gli schiamazzi del miliardo di persone che la percorrono già si sentono eppure manca mezz'ora di cammino ancora. Molti forse si allenano a gridare prima di andare in montagna
Sella del Soglio Rosso.

Panorama sulla Strada degli Eroi dopo la Galleria d'Havet.

Traffico sulle Gallerie.

Bellissima panoramica sull'ultima parte del Voro d'Uderle. Al sole c'è la Sella del Soglio Rosso. Sullo sfondo le piste da sci di R1000

Velocemente faccio un pezzo di Gallerie fino a incontrare il bivio per lo spettacolare Sentiero Val Fontana d'Oro. Si passa dalle 1000 persone/metro a 0, anzi no, 1 l'ho incontrata
Magnifico il Pasubio, il catalizzatore delle magnifiche Gallerie (bisogna ammettere che sono superlative) fa sì che gli altri itinerari siano snobbati.
Partenza Fontana d'Oro

Il sentiero Fontana d'Oro soffre di "frane" nella parte alta per questo è rimasto chiuso per anni.


Il famoso Campanile della Val Fontana d'Oro.

Spettacolo questo sentiero


Davvero magnifico.

E si torna all'auto.
Voro d'Uderle + Val Fontana d'Oro penso sia il modo più bello per scoprire la "verticalità" delle pareti Sud del Pasubio.
La tabella parla di 3 ore e mezza per la salita. Da fare con il caschetto soprattutto quando si passa sotto le pareti verticali.
Assieme alla Pria Favella sono due itinerari che non capisco come mai non siano frequentati: sono davvero molto belli e con il giusto equilibrio per le difficoltà.
E' come se in un comprensorio delle piste nere lasciate al naturale non fossero segnate nella skimap.
Buone passeggiate.