"e poi per facili roccette": ed è qui che avviene il casino - Incidenti in montagna

Fabio

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Staff Forum
"e poi per facili roccette": ed è qui che avviene il casino - Incidenti in montagna

Magari uno si fa una escursione con passaggi esposti, difficili, tosti... raggiunge la vetta rifà quei passaggi difficili e tutto fila lascio.
Ed ecco arrivare le "facili roccette" e proprio sul più bello l'attenzione cala e succede il patatrak.
Attenzione: la gita finisce solo quando arriva la birra in rifugio!

Incidente sugli Ecrins "per facili roccette" morta una vicentina: https://www.ilgiornaledivicenza.it/...pi-41enne-precipita-per-cento-metri-1.7559216
Ha perso l’appiglio su quelle che gli alpinisti chiamano “facili roccette”, dove si usano mani e piedi, quasi a pancia sotto. Un attimo di distrazione.

Condoglianze alla famiglia.
 
Io mi son giocato un jolly sulle "facili roccette" sotto il rif. GNIFETTI ... mi è bastato per starne alla larga per tutto il resto della mia vita! Mi ha salvato un anello in cui doveva esserci un "canapone" (che invece non c'era)... ci ho infilato al volo due dita... ma ero già sbilaciato all'indietro al punto che, senza quello, sarebbe stato impossibile recuperare l'equilibrio.
 
Io più che le facili roccette temo le roccette cadenti. Quest'estate più di una volta ho fatto sentieri sotto paretine aggettanti formate da rocce instabili che paiono stare insieme con lo sputo e cadere a valle al primo colpo di tosse dell'escursionista che vi passa sotto. Tra l'altro spesso si tratta di sentieri che potevano benissimo essere tracciati in zone meno a rischio (sull'altro versante, sopra la parete anziché sotto ecc) ma che inspiegabilmente sono stati fatti passare proprio nel punto più pericoloso.
Ecco, i sassi che cadono da sopra, più che quelli su cui procedere, sono la cosa che temo di più quando vado a camminare in montagna.
 
Facili roccette è il classico gergo alpinistico che vuol dire tutto e vuol dire niente.
Ma chi ha orecchie per intendere, capisce quali sono le difficoltà "complementari" di tratti simili... chi va per roccette di I/II sui itinerari alpinistici, si deve aspettare:
- esposizione
- terreno instabile

Io arrampicando quando passo da tiri di IV a giaroni di I/II esigo di andare SEMPRE per primo, perché tendenzialmente quasi tutti i miei compagni di cordata puri arrampicatori ma scarsamente abituati alla montagna, sono degli scarpazzoni che lanciano giù piogge di ghiaia; al contrario io essendo abituato anche a trekking e sentieri alpinistici mi muovo come un gatto, evitando anche di far cadere roba con le corde.


Lamentarsi (non mi riferisco a ste1258, che so aver sale in zucca, ma a tante esperienze che ho sentito e visto direttamente) che in montagna cascano sassi temo sia l'ennesima moda di un paese pieno di persone che non si vogliono prendere le proprie responsabilità.
Quanto a quello che dice ste riguardo a dove passano i sentieri, alzo le mani, credo che la sentieristica CAI affidata a totali volontari iper conoscitori di zone, meglio/più di così non possa fare... per quanto certe modifiche si possono fare sempre. Penso ad esempio al vecchio sentiero che dalla val Venegia saliva al Mulaz, ogni anno franava il canalone e lo spostarono 4-5 anni fa dal versante opposto...


Se saliamo su montagne per cenge e paretine è perché 150.000.000 di anni di erosione ci ha permesso quella strada, davvero pensiamo di essere sempre esenti?

I problemi oggi sono dettati da affollamento, poca cultura e poca umiltà.
 
Ultima modifica:
Purtroppo fa parte del gioco accettarne i rischi...
Prudenza e dove cadono sassi velocità. Ma se la sfiga ci mette lo zampino...
Basta un masso che lì da mille anni decide che è il momento di staccarsi
 

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povera, che riposi in pace!:MONKEY

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Magari uno si fa una escursione con passaggi esposti, difficili, tosti... raggiunge la vetta rifà quei passaggi difficili e tutto fila lascio.
Ed ecco arrivare le "facili roccette" e proprio sul più bello l'attenzione cala e succede il patatrak.
Attenzione: la gita finisce solo quando arriva la birra in rifugio!

Incidente sugli Ecrins "per facili roccette" morta una vicentina: https://www.ilgiornaledivicenza.it/...pi-41enne-precipita-per-cento-metri-1.7559216


Condoglianze alla famiglia.

non confondiamo l'alpinismo, sia che sia per facili roccette che per passaggi di VII, con escursionismo o ancora meglio con gite

...la giornata finisce quando si arriva casa:PPINK
 
Ma se la sfiga ci mette lo zampino...

Diciamo anche se il camoscio ci mette lo zampino!
A me è capitato due volte - di cui una su sentiero da nonni coi nipotini - di vedermi piovere sassi intorno lanciati da camosci in corsa su per le cenge piú in alto, e non venire colpito per miracolo.
 
Diciamo anche se il camoscio ci mette lo zampino!
A me è capitato due volte - di cui una su sentiero da nonni coi nipotini - di vedermi piovere sassi intorno lanciati da camosci in corsa su per le cenge piú in alto, e non venire colpito per miracolo.

i camosci li lanciano perchè corrono e vabbè, gli stambecchi infestanti te li lanciano apposta, miracolato varie volte, anche grazie al casco :CICCIO
 
Dal basso della mia esperienza escursionistica, penso che c'è sempre una certa differenza tra "facilità" e "pericolosità", per quanto sia giusto magari cercare di unire i due termini per descrivere le caratteristiche di una via. Come già detto da qualcuno, "facili roccette" vuol dire tutto e vuol dire niente, specie se si tratta di fare notizia... di tratti impegnativi ne ho fatti pochi in vita mia, ma di roccette facili ne ho fatte parecchie (come descritto dalle varie relazioni) e posso dire che il termine "facile" sta anche ad indicare un certo grado di esposizione... Va da sè che laddove c'è un tratto che costringe ad appigliarsi con le mani ma richiede un tipo di arrampicata elementare e dunque facile, sarà anche ripido, ma difficilmente "verticale", anche nel caso in cui uno scivoli o perda l'equilibrio, è davvero difficile che precipiti per metri e metri, nel senso, si dovrebbe avere ancora la possibilità di aggrapparsi a qualcosa o essere fermati poco più sotto proprio perché si parla di "roccette" gradonate e non di una parete vera e propria… c'è la possibilità di farsi male? assolutamente sì, è possiblie ferirsi gravemente? sì, è possibile perdere la vita? anche quello è possibile ma bisogna avere davvero sfortuna.

L'alpinista in questione sarebbe precipitata per cento metri, il che vuol dire che il tratto era considerato tecnicamente facile ma era sicuramente molto esposto e con il rischio reale di cadere in un punto di non ritorno… è giusto parlare di un tratto "facile" allora? per un alpinista che solitamente si espone a certi rischi sì, per rivolgersi al grande pubblico non saprei…
 
Mah, che dire... tragedia impressionante capitata ad una persona che aveva un’enorme esperienza alpinistica e grandissima preparazione e capacità tecnica.
Le discese su colatoi ghiaiosi tra massi in equilibrio instabile sono di una pericolosità estrema, anche perché sono improteggibili. E mi fanno molta paura.

Dopo aver percorso la discesa dalla Punta Santner dello Sciliar ho deciso di evitare salite (o più in generale percorsi) che richiedano di correre rischi del genere. Non c’è tecnica o preparazione che tenga, se scivoli come minimo ti fai molto male, lo stesso se crolla qualcosa dall’alto.

Si confonde sempre difficoltà con pericolosità. Il pericolo si addensa sempre nei punti più facili e poco protetti, le discese per facili roccette possono essere vere e proprie roulette russe.

La montagna è già pericolosa di per sè (settimana scorsa ho rischiato di essere colpito dai frammenti di un pilastrino fatto cadere dalla cima del Torrione Marcella sui Lastoni di Formin, luogo di roccia saldissima, scelto per la facile e sicura discesa...), se ci sono da percorrere le facili roccette non ci vado...
 
Mah, che dire... tragedia impressionante capitata ad una persona che aveva un’enorme esperienza alpinistica e grandissima preparazione e capacità tecnica.
Le discese su colatoi ghiaiosi tra massi in equilibrio instabile sono di una pericolosità estrema, anche perché sono improteggibili. E mi fanno molta paura.

Dopo aver percorso la discesa dalla Punta Santner dello Sciliar ho deciso di evitare salite (o più in generale percorsi) che richiedano di correre rischi del genere. Non c’è tecnica o preparazione che tenga, se scivoli come minimo ti fai molto male, lo stesso se crolla qualcosa dall’alto.

Si confonde sempre difficoltà con pericolosità. Il pericolo si addensa sempre nei punti più facili e poco protetti, le discese per facili roccette possono essere vere e proprie roulette russe.

La montagna è già pericolosa di per sè (settimana scorsa ho rischiato di essere colpito dai frammenti di un pilastrino fatto cadere dalla cima del Torrione Marcella sui Lastoni di Formin, luogo di roccia saldissima, scelto per la facile e sicura discesa...), se ci sono da percorrere le facili roccette non ci vado...
Sottoscrivo in toto.

saluti
 
Lamentarsi (non mi riferisco a ste1258, che so aver sale in zucca, ma a tante esperienze che ho sentito e visto direttamente) che in montagna cascano sassi temo sia l'ennesima moda di un paese pieno di persone che non si vogliono prendere le proprie responsabilità.
Quanto a quello che dice ste riguardo a dove passano i sentieri, alzo le mani, credo che la sentieristica CAI affidata a totali volontari iper conoscitori di zone, meglio/più di così non possa fare...

Eccoti servito un esempio chiarissimo:
249277-sentiero.jpg


Sentiero giallo e sentiero rosso: secondo te qual è quello reale? Ovviamente quello rosso, tracciato per 2/3 su pietraie instabili, sotto paretine friabilissime che si sgretolano col pensiero. Quello giallo, che si sviluppa invece su un pendio quasi interamente prativo e molto meno esposto alla caduta massi, l'ho inventato io.
È evidente che chiunque sano di mente, per scendere o risalire quel versante, in assenza di sentieri segnati, non sceglierebbe il percorso rosso. Se il sentiero rosso l'ha tracciato un "volontario CAI iper conoscitore della zona" stiamo freschi, è qualcuno che non ha la minima idea di cosa significa un pendio pieno di pietre recenti sotto pareti di pastafrolla e uno invece quasi interamente inerbito, che anche un cretino capirebbe essere molto meno pericoloso.
 
A occhio però vedi già che il giallo non ha possibilità primaverili e invernali: pendio troppo ripido.

Non difendo a prescindere ma magari quello che sembra un bel praticello è ugualmente brigoso da tenere attivo perché il terreno cede e sprofonda appena leggermente umido...
Ripeto 2 sassi e terreno sdrucciolevole, se lo segni sulle carte e cartelli in modo adeguato, la gente impara a metterlo in conto.
Deve.
 
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