Altro sentiero non presente sulle cartina ma di una bellezza unica: la Pria Favella. In dialetto sta a significare "pietra che parla" e potrebbe essere dovuto al particolare eco che in queste valli formano le rocce.
Dicevo, sulle cartine questo sentiero non è segnato e non ne capisco il motivo. E' difficile ed esposto, questo è certo, ma con 2-3 cordini al posto giusto potrebbe essere "per il grande pubblico". Oppure il terreno è talmente mutevole di anno in anno che preferiscano che su per le creste vi si avventurino solo chi ha fatto la fatica per scoprirlo e prepararlo. Fatto sta che anche a ridosso di ferragosto in Pasubio si riescono a fare escursioni in cui si incontrano 0 (zero) persone. E questo contrasta con le Gallerie in cui se ne incontrano milioni e pure ululanti
Nonostante non sia segnalato però è tenuto meravigliosamente, grazie a chi si dà da fare. Vernice fresca e addirittura segnavia in rilievo molto particolari.
Questa gita sale per "quel ramo del gruppo del pasubio che volge a mezzogiorno, tra due canaloni non interrotti". I due canaloni sono la Val di Fieno e la Val Canale. La Pria Favella infatti è quella propaggine montuosa che dalla Galleria d'Havet prosegue fino al Passo Pian delle Fugazze.
Questo disegno lo mostra bene.
La prima Favela vista dalla Strada Statale: il sentiero percorre tutta la cresta da sx a dx.
L'escursione è un bel modo, molto oringale, divertente ed aereo per arrivarein quota alternativo alla noiosa seppur bella Strada degli Eroi ed alla "solita" Val Canale.
Ci sono molti tratti ripidi alcuni anche erbosi da superare. Così come sono numerosi i passaggi su roccette da fare arrampicando: deliziosi.
Con molta fatica ma quasi senza accorgersene si arriva nei pressi della Galleria d'Havet.
Si parte dal cartello che divide Veneto e Trentino Alto Adige. Ci sono le indicazioni per il Ceppo di Confine. Il giro della Pria Favella prosegue oltre e sale il ripido ghiaioche che scende dal Monte Bacchetton.
La "testa della propaggine" vista dal Passo Pian delle Fugazze.
Il bel ghiaione.
Segnavia molto originali, visibili e "nuovi".
Alle spalle abbiamo il Monte Cornetto con il famoso Vajo Stretto una via ferrata molto famosa adesso ufficialmente chiusa ma ancora frequentata (e devo provarla anche io).
L'Ossario del Pasubio: stiamo camminando nella Storia.
Si arriva presto a questa forcella da dove il sentiero cambia radicalmente carattere. Da questo punto fino al Bacchetton si cammina anche con le mani
Pian delle Fugazze sotto le solette delle scarpe.
Passaggi bellissimi, facili ma con un pizzico di pepe.
Panorama sulla Vallarsa: si vede la diga degli Speccheri.
Cima Bacchetton e l'Ossario.
Bacchetton e Monte Cornetto nella sempre presente novolaglia delle Piccole Dolomiti.
Ancora Pian delle Fugazze
I segnavia sono opere d'arte in alcuni punti
Forza Italia: il senso della patria qui è più forte che altrove complice il ricordo ancora vivo nella popolazione più anziana.
Dopo il Bacchetton il sentiero prosegue ancora per rocce e creste fino al Soglio dell'Avvocato dove poi si incontrano i poderosi frangi valanga.
Per continuare verso la rocchetta si prosegue dritti per il bosco fino in cresta. Se ci fosse brutto tempo o se si è stanchi segnuendo per intero la linea dei paravalanga c'è una via di fuga verso la Strada degli Eroi. Io l'ho fatta perchè ho cannato nel seguire il sentiro e poi sono tornato sui miei passi fino a scoprire dove avevo sbagliato (ed ho costruito un piccolo ometto di sassi).
Si prosegue in cresta con imprevisti "affacci" verticali in Val Canale a solo 50 dal sentiero: fare molta attenzione!
Si passa la Rocchetta e con sentiero veloce si scende alla Strada degli Eroi.
Chi vuole può scendere per il sentiero E5 alla macchina. Ma visto che si è in quota tanto vale esplorare il Pasubio. Io sono andato a vedermi il Soglio dell'Incudine una zona che mi mancava e che regala magnifici panorami sul lato meno conosciuto del Pasubio.
Questione confine amministrativo e confine meteo: quella a destra è la cresta che segna il confine Vicenza - Trento. A Vicenza grigio e nuvoloso in trentino sole. A sinistra: idem
Drammatici abissi sul lato che non conosco del Pasubio.
Questo sentiero l'ho già addocchiato insieme ad altri...
Lore e Sogi: ivi vi è un itinerario strepitoso, anch'esso non finito sulle cartine, che mi ispira assai ma serve fare un passaggio di IV.
Wow, sembra di volare.
Bivio per il Papa: non insisto, si vede poco.
"Coso" per l'acqua... che paradosso, piove un giorno sì e l'altro pure ma non ci sono sorgenti per il rifugio.
E dopo un caffè nel sempre affollato Rifugio Papa ritorno per il veloce e divertente Strada degli Eroi + sentiero E5.
Che piacevole sorpresa questi itinerari "nascosti". Difficili il giusto per essere divertenti senza rischiare nulla. Magnifici.
Dicevo, sulle cartine questo sentiero non è segnato e non ne capisco il motivo. E' difficile ed esposto, questo è certo, ma con 2-3 cordini al posto giusto potrebbe essere "per il grande pubblico". Oppure il terreno è talmente mutevole di anno in anno che preferiscano che su per le creste vi si avventurino solo chi ha fatto la fatica per scoprirlo e prepararlo. Fatto sta che anche a ridosso di ferragosto in Pasubio si riescono a fare escursioni in cui si incontrano 0 (zero) persone. E questo contrasta con le Gallerie in cui se ne incontrano milioni e pure ululanti
Nonostante non sia segnalato però è tenuto meravigliosamente, grazie a chi si dà da fare. Vernice fresca e addirittura segnavia in rilievo molto particolari.
Questa gita sale per "quel ramo del gruppo del pasubio che volge a mezzogiorno, tra due canaloni non interrotti". I due canaloni sono la Val di Fieno e la Val Canale. La Pria Favella infatti è quella propaggine montuosa che dalla Galleria d'Havet prosegue fino al Passo Pian delle Fugazze.
Questo disegno lo mostra bene.
La prima Favela vista dalla Strada Statale: il sentiero percorre tutta la cresta da sx a dx.
L'escursione è un bel modo, molto oringale, divertente ed aereo per arrivarein quota alternativo alla noiosa seppur bella Strada degli Eroi ed alla "solita" Val Canale.
Ci sono molti tratti ripidi alcuni anche erbosi da superare. Così come sono numerosi i passaggi su roccette da fare arrampicando: deliziosi.
Con molta fatica ma quasi senza accorgersene si arriva nei pressi della Galleria d'Havet.
Si parte dal cartello che divide Veneto e Trentino Alto Adige. Ci sono le indicazioni per il Ceppo di Confine. Il giro della Pria Favella prosegue oltre e sale il ripido ghiaioche che scende dal Monte Bacchetton.
La "testa della propaggine" vista dal Passo Pian delle Fugazze.
Il bel ghiaione.
Segnavia molto originali, visibili e "nuovi".
Alle spalle abbiamo il Monte Cornetto con il famoso Vajo Stretto una via ferrata molto famosa adesso ufficialmente chiusa ma ancora frequentata (e devo provarla anche io).
L'Ossario del Pasubio: stiamo camminando nella Storia.
Si arriva presto a questa forcella da dove il sentiero cambia radicalmente carattere. Da questo punto fino al Bacchetton si cammina anche con le mani
Pian delle Fugazze sotto le solette delle scarpe.
Passaggi bellissimi, facili ma con un pizzico di pepe.
Panorama sulla Vallarsa: si vede la diga degli Speccheri.
Cima Bacchetton e l'Ossario.
Bacchetton e Monte Cornetto nella sempre presente novolaglia delle Piccole Dolomiti.
Ancora Pian delle Fugazze
I segnavia sono opere d'arte in alcuni punti
Forza Italia: il senso della patria qui è più forte che altrove complice il ricordo ancora vivo nella popolazione più anziana.
Dopo il Bacchetton il sentiero prosegue ancora per rocce e creste fino al Soglio dell'Avvocato dove poi si incontrano i poderosi frangi valanga.
Per continuare verso la rocchetta si prosegue dritti per il bosco fino in cresta. Se ci fosse brutto tempo o se si è stanchi segnuendo per intero la linea dei paravalanga c'è una via di fuga verso la Strada degli Eroi. Io l'ho fatta perchè ho cannato nel seguire il sentiro e poi sono tornato sui miei passi fino a scoprire dove avevo sbagliato (ed ho costruito un piccolo ometto di sassi).
Si prosegue in cresta con imprevisti "affacci" verticali in Val Canale a solo 50 dal sentiero: fare molta attenzione!
Si passa la Rocchetta e con sentiero veloce si scende alla Strada degli Eroi.
Chi vuole può scendere per il sentiero E5 alla macchina. Ma visto che si è in quota tanto vale esplorare il Pasubio. Io sono andato a vedermi il Soglio dell'Incudine una zona che mi mancava e che regala magnifici panorami sul lato meno conosciuto del Pasubio.
Questione confine amministrativo e confine meteo: quella a destra è la cresta che segna il confine Vicenza - Trento. A Vicenza grigio e nuvoloso in trentino sole. A sinistra: idem
Drammatici abissi sul lato che non conosco del Pasubio.
Questo sentiero l'ho già addocchiato insieme ad altri...
Lore e Sogi: ivi vi è un itinerario strepitoso, anch'esso non finito sulle cartine, che mi ispira assai ma serve fare un passaggio di IV.
Wow, sembra di volare.
Bivio per il Papa: non insisto, si vede poco.
"Coso" per l'acqua... che paradosso, piove un giorno sì e l'altro pure ma non ci sono sorgenti per il rifugio.
E dopo un caffè nel sempre affollato Rifugio Papa ritorno per il veloce e divertente Strada degli Eroi + sentiero E5.
Che piacevole sorpresa questi itinerari "nascosti". Difficili il giusto per essere divertenti senza rischiare nulla. Magnifici.