Ferragosto nebbioso sulle Orobie

Leù

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Ieri escursione sotto la nord della Presolana. Siamo saliti in seggiovia fino a Cima Bianca, per poi salire lungo le piste fino allo Chalet dell'Aquila. Da qui, lungo il sentiero 401 fino al rifugio Albani e discesa lungo il sentiero 403 fino a Carbonera.
I sentieri sono ben tracciati e non presentano grosse difficoltà.
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Questa è la situazione al nostro arrivo a Colere, effettivamente non promettente ma abbiamo voluto tentare comunque.


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La vista verso la Regina da Polzone e dalla seconda seggiovia


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Iniziamo a camminare, questo è il panorama dallo Chalet dell'aquila, quota 2200 metri


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Lasciamo il rifugio alle spalle e ci addentriamo lungo il sentiero 401


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La Valle di Scalve dalla nostra prospettiva


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La conca del Gleno e il tempo che lentamente migliora, mooolto lentamente


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Sullo sfondo i resti della diga del Gleno


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Scendendo, si giunge al Passo dello Scagnello, a quota 2080. Nella foto, il sentiero che sale dalla Valzurio e dalle baite del Moschel


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E questo è l'omino/segnale, con le tre principali direzioni: Chalet dell'aquila/Ferrante, Valzurio e Albani/Sentiero della porta


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Scendendo lungo il sentiero 401 si incontra questo rudere. Onestamente non ne conosco né l'antico uso né le vicende, se qualcuno le volesse condividere è il benvenuto


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La piastra con i nomi delle vette a cui l'occhio può spingersi. Vicino a essa, una croce eretta dai minatori nel 1961 e una campanella, quasi a strapiombo sul vallone sottostante


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Dopo la sosta panini si riprende a scendere ma prima due foto al panorama. In basso il paese di Colere, in primo piano il vallone che scende dall'Albani verso il paese. Nella seconda foto, sulla sinistra, ancora la conca del Gleno.


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Le nuvole si sono alzate ed ora la vista si può posare anche sulla parete nord della Presolana. In pieno stile bergamasco, sulla destra un sostegno di quella che presumo essere la vecchia teleferica a servizio delle miniere. Sempre lungo il sentiero 403, più a valle, su una pietraia, è difficile non notare delle funi e una serie di oggetti in acciaio, tra cui profilati che dovevano essere parte della teleferica e altra fuffa. Non un bel biglietto da visita per una zona SIC, ma tant'è.


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Scendendo ancora, si lasciano alle spalle i pini e si entra in una faggeta, che ci accompagnerà fino in paese


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L'ultimo tratto di cammino può essere affrontato seguendo diverse vie: la pista Carbonera, il sentiero o la strada carrabile di servizio. I tre percorsi si intrecciano, fino a congiungersi su una strada cementata in vista del paese. Qui due foto fatte dalla pista, verso il massiccio calcareo del Pizzo Camino, della Cima Moren e della Corna di S.Fermo


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Con questa foto dal parcheggio vi ringrazio dell'attenzione e al prossimo report!

Leù
 
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