Ferrata Sass Brusai: la via più diretta e bella per "entrare" nel Monte Grappa lug19
Il massiccio del Monte Grappa è un bel puzzle di roccia che arriva fino a poco meno di 1800 m (1775 m dice wikipedia per l'esattezza), che si estende tra i due fiumi Brenta e Piave e tra Feltre e Treviso.
E' famoso per il suo Ossario dedicato agli avvenimenti della Grande Guerra, questo ossario assieme ad altri 3 fa parte dei simboli della bandiera di Vicenza (giusto per curiosità):
La ferrata Sass Brusai è uno dei modi più diretti per "guadagnare quota" del versante che dà verso la Pianura. Non porta direttamente in vetta al Monte Grappa ma fa conquistare la cima del monte Boccador da cui è possibile arrivare all'Ossario in circa 1 oretta.
Per la ferrata Sass Brusai si parte da San Liberale dove ci sono la baita degli Alpini ed un ristorante. Dovrebbero essere ottime tavole a sentire dai profumi di grigliate che invadevano i parcheggi e dalla tantisisma gente presente ai tavoli dei ristornati. Precisamente la partenza è qui: https://www.google.com/maps/place/4...5!1s0x0:0x0!7e2!8m2!3d45.8668297!4d11.8342984 siamo nei pressi di Crespano del Grappa e questo è la zona vista dalla pianura.
Mappa della gita: Ferrata Sass Brusai
La prima parte dell'itinerario è su strada asfaltata e poi su sterrato forestale. Piuttosto noioso ma serve per "riscaldarsi".
Dopo circa 20 minuti si incontra il bivio per il sentiero di avvicinamento alla ferrata e da questo punto la musica cambia radicalmente. L'avvicinamento è un ripido sentiero che si inerpica per il bosco e che in circa 1 ora porta all'attacco. Per fortuna questo "spacca gambe" è tutto all'ombra mentre la ferrata è tutta al sole... Brusai, la parola che compone il nome della ferrata in dialetto significa "bruciati" e questo fa capire molte cose.
Ecco il "segno" che il ripido sentiero di avvicinamento sta per finire: da questo punto la montagna prosegue per pareti di roccia.
La ferrata non è famosa, o per lo meno non lo era per me. E non è nemmeno ritenuta una delle più impegnative, o per lo meno io mi ero fatto questa idea.
Ed invece non è da sottovalutare! Ho avuto una piacevole sorpresa: siamo di fronte ad un tracciato molto bello, purtroppo non lungo (circa 300 m di dislivello) ma molto divertente. La Sass Brusai alterna tratti di pareti verticali molto difficili (da fare arrampicandosi su splendida roccia) a tratti di sentiero e passaggi in cresta.
La prima parete fa subito selezione: un cavo sale dritto per un diedro-camino (non so se è la definizione giusta ma dalle foto vedete cosa voglio dire) in cui serve un po' di esperienza di arrampicata perchè il solo "tirarsi su con il cavo" non è possibile. Chi dovesse trovare grosse difficoltà in questa parete è meglio se torna sul sentiero: è possibile grazie al prato a fianco la parete).
Ed eccomi fuori dal tratto impegnativo iniziale. A che serve il chiodo?
Superata la prima parete la ferrata continua alternando come dicevo creste e altre pareti: davvero divertente, una delle più belle fatte negli ultimi anni per la categorie "ferrate brevi".
Dopo la paretina difficile iniziale la ferrata prosegue lungo questo costone roccioso. In caso di nebbia fare attenzione.
Altro breve tratto impegnativo.
Condizioni ottime per tutta la ferrata: cavo teso e senza sfilacciamenti.
Altra paretina "interessante"
Si arriva in prossimità della strada scavata nella roccia "52 gallerie replica" e qui ai miei occhi c'è la "tamarrata": un ponte sospeso tra due rocce. Magari è un bel simbolo per attirare gente ma secondo me potevano evitare quei quintali di acciaio. Ma se serve per attitare più gente in questi luoghi sacri ben venga.
Dopo il ponte un'ultima paretina piuttosto liscia ci separa dalla fine dell'itinerario. In 10 minuti si giunge poi al Boccador che regala, meteo permettendo, una spettacolare vista sul Monte Grappa e sulla Pianura Padana.
Monte Boccador
Il ritorno si può fare per diversi sentieri, il più immediato è lo spettacolare 153.
Sentiero molto suggestivo!
Peccato per il meteo: per pochi minuti non abbiamo preso pioggia e grandine.
Per chi abita vicino al Grappa è una gita da fare assolutamente! Buona Sass Brusai a tutti, prossimamente spero di tornare e fare la ferrata sorella "Carlo Guzzella" e di fermarmi a testare la grigliata dei ristoranti.
Il massiccio del Monte Grappa è un bel puzzle di roccia che arriva fino a poco meno di 1800 m (1775 m dice wikipedia per l'esattezza), che si estende tra i due fiumi Brenta e Piave e tra Feltre e Treviso.
E' famoso per il suo Ossario dedicato agli avvenimenti della Grande Guerra, questo ossario assieme ad altri 3 fa parte dei simboli della bandiera di Vicenza (giusto per curiosità):
La ferrata Sass Brusai è uno dei modi più diretti per "guadagnare quota" del versante che dà verso la Pianura. Non porta direttamente in vetta al Monte Grappa ma fa conquistare la cima del monte Boccador da cui è possibile arrivare all'Ossario in circa 1 oretta.

Per la ferrata Sass Brusai si parte da San Liberale dove ci sono la baita degli Alpini ed un ristorante. Dovrebbero essere ottime tavole a sentire dai profumi di grigliate che invadevano i parcheggi e dalla tantisisma gente presente ai tavoli dei ristornati. Precisamente la partenza è qui: https://www.google.com/maps/place/4...5!1s0x0:0x0!7e2!8m2!3d45.8668297!4d11.8342984 siamo nei pressi di Crespano del Grappa e questo è la zona vista dalla pianura.

Mappa della gita: Ferrata Sass Brusai

La prima parte dell'itinerario è su strada asfaltata e poi su sterrato forestale. Piuttosto noioso ma serve per "riscaldarsi".

Dopo circa 20 minuti si incontra il bivio per il sentiero di avvicinamento alla ferrata e da questo punto la musica cambia radicalmente. L'avvicinamento è un ripido sentiero che si inerpica per il bosco e che in circa 1 ora porta all'attacco. Per fortuna questo "spacca gambe" è tutto all'ombra mentre la ferrata è tutta al sole... Brusai, la parola che compone il nome della ferrata in dialetto significa "bruciati" e questo fa capire molte cose.


Ecco il "segno" che il ripido sentiero di avvicinamento sta per finire: da questo punto la montagna prosegue per pareti di roccia.

La ferrata non è famosa, o per lo meno non lo era per me. E non è nemmeno ritenuta una delle più impegnative, o per lo meno io mi ero fatto questa idea.
Ed invece non è da sottovalutare! Ho avuto una piacevole sorpresa: siamo di fronte ad un tracciato molto bello, purtroppo non lungo (circa 300 m di dislivello) ma molto divertente. La Sass Brusai alterna tratti di pareti verticali molto difficili (da fare arrampicandosi su splendida roccia) a tratti di sentiero e passaggi in cresta.
La prima parete fa subito selezione: un cavo sale dritto per un diedro-camino (non so se è la definizione giusta ma dalle foto vedete cosa voglio dire) in cui serve un po' di esperienza di arrampicata perchè il solo "tirarsi su con il cavo" non è possibile. Chi dovesse trovare grosse difficoltà in questa parete è meglio se torna sul sentiero: è possibile grazie al prato a fianco la parete).




Ed eccomi fuori dal tratto impegnativo iniziale. A che serve il chiodo?

Superata la prima parete la ferrata continua alternando come dicevo creste e altre pareti: davvero divertente, una delle più belle fatte negli ultimi anni per la categorie "ferrate brevi".

Dopo la paretina difficile iniziale la ferrata prosegue lungo questo costone roccioso. In caso di nebbia fare attenzione.



Altro breve tratto impegnativo.

Condizioni ottime per tutta la ferrata: cavo teso e senza sfilacciamenti.



Altra paretina "interessante"



Si arriva in prossimità della strada scavata nella roccia "52 gallerie replica" e qui ai miei occhi c'è la "tamarrata": un ponte sospeso tra due rocce. Magari è un bel simbolo per attirare gente ma secondo me potevano evitare quei quintali di acciaio. Ma se serve per attitare più gente in questi luoghi sacri ben venga.


Dopo il ponte un'ultima paretina piuttosto liscia ci separa dalla fine dell'itinerario. In 10 minuti si giunge poi al Boccador che regala, meteo permettendo, una spettacolare vista sul Monte Grappa e sulla Pianura Padana.


Monte Boccador

Il ritorno si può fare per diversi sentieri, il più immediato è lo spettacolare 153.

Sentiero molto suggestivo!



Peccato per il meteo: per pochi minuti non abbiamo preso pioggia e grandine.

Per chi abita vicino al Grappa è una gita da fare assolutamente! Buona Sass Brusai a tutti, prossimamente spero di tornare e fare la ferrata sorella "Carlo Guzzella" e di fermarmi a testare la grigliata dei ristoranti.