Monte Peralba - Alpi Carniche - 24/06/2019

subsahara

Coldest Ice
Era da tempo che volevo salire sul Peralba.
Salgo baldanzoso a Sappada, proseguo per Cima Sappada, poi imbocco la strada per il rifugio “Sorgenti del Piave”. Dopo un paio di km mi aspetta un’amara sorpresa: vedo un’operatore con il martellone che blocca la strada, all’opera per lavori di somma urgenza. Altri mezzi meccanici sono parcheggiati ai lati della stretta e ripida striscia d’asfalto.
C’è un divieto di accesso: che fare?
Mentre penso sconsolato che i miei piani stanno andando in malora, dalla cabina l’uomo sul martellone mi fa cenno di passare.


Bene, pericolo scampato… dopo una decina di minuti parcheggio davanti al rifugio “Sorgenti del Piave” a quota 1830 m slm.
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Entro nel rifugio a chiedo alla signora un caffè. Questa mi risponde che la macchina per l’espresso non funziona.
“Però glie ne posso offrire uno preparato con la moka”.
“Molto gentile, signora”.
“Si figuri, però lei quando torna ci relazioni sulla praticabilità dei percorsi”
“Certo! Senta, il suo accento… lei parla il dialetto sappadino, vero? E’ più vicino al tirolese o al carinziano?”
“Al tirolese. Però ci si capisce con tutti…”
Ci intratteniamo una decina di minuti a parlare della situazione linguistica di Sappada/Plodn; la signora è loquace e risponde volentieri alle mie domande.


Poi esco e comincio la mia escursione: sono le 8:45.


Mi dirigo a ovest, entrando in un bosco di conifere.
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Ben presto mi posso affacciare sulla Val Visdende. Dal basso mi arrivano i rumori delle motoseghe: gli alberi a terra dallo scorso autunno sono moltissimi.
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Gli alberi cominciano a lasciare spazio ai pini mughi. Le pendenze sono sostenute.
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Val Visdende
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Finiscono anche i mughi, e l’erta via di salita al Peralba da Ovest diventa un misto di roccette e sfasciumi.


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Ogni tanto ci si affaccia su canali che precipitano a sud. L’esposizione però non è mai diretta. In basso il rifugio "Sorgenti del Piave"
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Si continua a salire
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Dall’altro lato si apre alla vista la testata nord-orientale della Val Visdende, che contorna la parete nord del Peralba.
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Ancora su...
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Ancora Val Visdende
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Altro canale che solca la parete sud
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Un altro ancora
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E un altro ancora. Tutti verso sud (salendo, a destra)
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Un breve tratto dove bisogna mettere le mani
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Ennesimo canale
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Poi la pendenza diminuisce, e compare qualche chiazza di neve.
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Vista verso NE. Si distingue chiaramente il passo dell’Oregone, e dietro le cresta di confine
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Uno sguardo all’indietro. Resti di muretti e filo spinato
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Alla fine, quasi improvvisamente, sbuco in vetta, alle 10:20. C’è qualche nuvola in cielo.
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Rifugio Calvi, in basso. Raggiungibile percorrendo in discesa la ferrata Sartor
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Rimango in vetta una ventina di minuti, poi comincio a scendere verso nord-est, per la via “del papa”.
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Vista sul passo dell’Oregone e retrostante Frohntal. Una targa ricorda le gesta del volontario alpino Fabio Monti di Auronzo.
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Resti di postazioni austriache dei tempi che furono. Attorno alla cima si trovano anche muretti a secco, fili spinati, etc.
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Si continua a scendere, sempre con il passo dell’Oregone a vista
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Il canalino attrezzato è innevato, così come il traverso a destra immediatamente più a valle.
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Vista sul passo dell’Oregone e l’austriaca Frohntal
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Vista sulla carnica Val di Fleons
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Arrivo a un bivio: a destra ci si dirige verso il rifugio Calvi. Io proseguo dritto, verso la costruzione militare diroccata ai piedi del Monte Oregone.
A sinistra del monte Oregone c’è il passo dell’Oregone, spartiacque tra bacino del Piave (Val Visdende) e bacino di Gail - Drava - Danubio (Frohntal).
A destra del monte Oregone c’è il passo del Castello, spartiacque tra bacino del Piave (Val Visdende) e bacino del Tagliamento (val di Fleons).
La vetta del monte Oregone costituisce il triplice spartiacque.
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Vista retrospettiva sul Peralba
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Sono al passo del Castello, a cavallo tra Piave e Tagliamento, in contemplazione del bellissimo monte Peralba che, visto da qui, assomiglia un po’ alla Tofana di Rozes presa frontalmente.
Sul cartello non c’è scritto nulla.
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Val di Fleons
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Testata Val Visdende (estremo angolo nord-orientale)
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Vista monte Oregone con i ruderi, di pochissimo in territorio italiano.
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Guadagno la cresta di confine, segnalata dai cippi, a cavallo tra Piave e Danubio.
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E in breve raggiungo la vetta, importante triplice spartiacque. Sullo sfondo, imperioso, il Peralba.
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Sguardo verso la Val Visdende e, dietro, le Dolomiti.
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Tap de Cadene (Weißsteinspitze) oltre il passo dell’Oregone
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Frohntal, e dietro le Dolomiti di Lienz (e ancora più dietro, parte dei Tauri)
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Alta val di Fleons, con Chiadenis a destra e Crete Cacciatori (gruppo monte Avanza) a sinistra
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Vista sull’arcigno gruppo del Monte Avanza.
Appena a sinistra, sullo sfondo, due maestosi gemelli che sfiorano i 2800 m: Coglians (Hohe Warte) e Creta delle Chianevate (Kellerspitzen)
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Scendo verso il passo dell’Oregone seguendo pedissequamente lo Staatsgrenze.
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Passo Oregone. Il palo è in territorio austriaco, ma ospita anche le indicazioni nostrane
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Marmotte, in zona numerosissime (e si fanno sentire!)
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Saluto il Peralba
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Discendo la Frohntal, con il rifugio ormai in vista
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Guado un torrentello, sottraendo un po’ d’acqua al mar Nero, suo naturale recettore finale
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Mi volgo indietro e fotografo il bivio. Al ritorno andrò a sinistra.
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Hochweißsteinhaus. Arrivo alle 12:40, in tempo per una birra media e un panino.
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Alberi abbattuti anche dall’altra parte del confine.
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Dopo una quarantina di minuti mi rimetto in cammino. Scendendo sono passato alla destra del monte Oregone; ora invece passerò a sinistra guadagnando la cresta di confine, spartiacque tra Danubio e Tagliamento. Un po' per la birra, un po' per il gran caldo, sudo come un maiale.
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Sono praticamente al confine. Il possente gruppo del monte Avanza sullo sfondo.
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Confine. In lontananza mi aspetta il passo di Sesis, tra Chiadenis (sinistra) e Peralba (destra)
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Val di Fleons
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Mi appropinquo al passo, spartiacque tra Tagliamento e Piave
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Chiadenis
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Uno sguardo all’indietro
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Peralba
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Sono al passo. La quota segnata sul cartello credo sia sbagliata
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In discesa verso il rifugio Calvi
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Il Peralba visto dal rifugio Calvi. Mi fermo dieci minuti e poi mi rimetto in marcia
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Segni di coltivazione di cava
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Il Calvi visto da sotto
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Sulla sterrata
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Deviazione per il rifugio “Sorgenti del Piave”
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Si passa in abetaia
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Vista sull’incombente parete sud
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Di nuovo al rifugio “Sorgenti del Piave”
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Cartina con indicazione sommaria del percorso effettuato
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Gran giro, grazie per la condivisione.
Che belle foto.
E che bei posti!
Il 'sentiero del papa' si chiama cosi' perche' e' stato davvero percorso da papa Giovanni Paolo II?
 
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sì, assolutamente! Nel luglio del 1988, partendo dal rifugio Calvi.
La via viene anche chiamata “via austriaca”, o semplicemente “via normale”
 
bellissimo report, complimenti!

adoro la zona del peralba... qualche anno fa ho compiuto una specie di periplo salendo dalla ferrata e scendendo prima per la normale e poi verso la val visdende, per tornare infine alle sorgenti del piave... ma non sono mai sceso giù dal lato austriaco... mi sa che la prossima volta ti copio questo giro! :D
 
report che rallegra la giornata con sto caldo del caz...:PPINK:PPINK
grazie e che bel giro, me lo metto in lista per far qualcosa di nuovo lassu:D

non sono mai stato in quel rifugio austriaco, che birra hanno?
di solito vado al calvi che hanno una buona lowenbrauHIHIHI

la via del papa mi è sempre parsa piu difficile delle sartor:PAAU

- - - Updated - - -

PS che figo che è l' Avanza, devo metterlo in nota


ti ci perdi in quella zona tra una galleria, una trincea, un muretto...HIHIHI

peccato che sia uno sfasciume:PAAU

lo puoi aggiungere un giorno che fai la ferrata del chiadenis (la piu bella ferrata del nord est:TTTT)
 
Com'è come difficoltà la salita al Peralba per il percorso seguito da Subsahara?

Tra pochi giorni sarò in Cadore e ci sto facendo un pensierino.
 
Com'è come difficoltà la salita al Peralba per il percorso seguito da Subsahara?

Tra pochi giorni sarò in Cadore e ci sto facendo un pensierino.

Qualche roccetta sul 1 grado, moderatamente esposta in un paio di punti. Niente di esagerato se uno non soffre di vertigini.
La si scende con gli sci..:TTTT
 
l'importante è salire presto e che non tiri aria di temporali...non sarebbe piacevole!

@subsahara ma eri solo in cima?:shock: uno degli eventi piu rari che possano accadere nella vista di qualcuno:PAAU
 
Visto che è quasi in zona, la prossima fotocronaca da Sauris/Zahre?

Sontuoso!

Non sarebbe male andarci pure d'inverno, e provare le due simpatiche sciovie...

Anni fa lessi il libro di un giornalista milanese appassionato di montagne, Paolo Paci.
"Alpi, una grammatica d'alta quota", o qualcosa del genere.
Si fece il giro delle nostre alpi andando a scovare le minoranze sparse qua e là.

Andò anche a Sauris e intervistò un vecchio signore, il quale era stato "studiato" da linguisti di qualche università austriaca... e alla fine ne era uscito un dizionario saurano-tedesco.
Il signore però, durante l'intervista, si mostrò molto pessimista sul futuro del saurano, destinato secondo lui molto velocemente all'oblio.

mi sa che la prossima volta ti copio questo giro! :D

Copia pure :D

non sono mai stato in quel rifugio austriaco, che birra hanno?

Gösser

Com'è come difficoltà la salita al Peralba per il percorso seguito da Subsahara?

Tra pochi giorni sarò in Cadore e ci sto facendo un pensierino.

Ti ha già risposto Macs :wink:



l'importante è salire presto e che non tiri aria di temporali...non sarebbe piacevole!

@subsahara ma eri solo in cima?:shock: uno degli eventi piu rari che possano accadere nella vista di qualcuno:PAAU

Completamente solo. Sono stato il primo a salire su, quel giorno.

Più avanti ho incontrato un paio di signore austriache che salivano verso il passo dell'Oregone dirette al Peralba.

E tornando verso l'Italia dopo pranzo ho incontrato una coppia, sempre di austriaci, che scendeva giù.
Ci siamo scambiati qualche parola: loro erano saliti fino al confine con l'intenzione di entrare in Val Fleons, ma la signora non ce la faceva più e avevano fatto dietrofront.
Ho detto al marito, sorridendo, che certe dinamiche non mi erano sconosciute... ma quel giorno ero solo HIHIHI

Poi ho incontrato nuovamente qualcuno al rifugio Calvi.
 
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