Non avevo ancora visitato il lato meno famoso e più "duro e puro" del Pasubio.
Posina ed il Pasubio
Premessa: ad ottobre in queste zone ci deve essere stato un vero martirio di pioggia. Si parla spesso del vento che ha abbattuto gli alberi perchè fanno "scenografia" ma anche quello successo per queste vallate ha del surreale! Interi fiumi di sassi, enormi sassi, si sono mossi andando a creare ex-novo dei valloni e dei colatoi.
Ci sono smottamenti e lavori in corso ovunque. Forse la strada per il Passo della Borcola è ancora chiusa ed inagibile.
Verso Posina (vallata magnifica non mi stancherò mai di ripeterlo) dal massiccio del Pasubio scendono alcuni lunghi e selvaggi itinerari oramai percorsi raramente.
Sono sparate dal oltre 1000 di dislivello e per niente banali.
Mappa Pasubio Pruche Sorapache
Oggi ho provato in salita quello forse più difficile dei 3 (finora ne ho fatto 2 ma ho letto in giro i commenti), la Val Pruche e sono sceso per il più "alpeggioso" ovvero la Val Sorapache. Prossimamente proverò il terzo ovvero la Val Caprara.
Forse entrambi i sentieri sono chiusi, lo sono stati mi pare nel 2016 oppure qualche anno fa.... io non ho visto nessun cartello alla partenza, ma se fossero più frequentati un ragionamento ce lo farei soprattutto, anzi solo, per la Val Pruche che nella parte centrale è "instabile".
Arriviamo al dunque: questa salita per la Val Pruche mi ha entusiasmato! Una specie di Vajo Pelegatta, più semplice ma mooolto più lungo.
Si può lasciare l'auto a "Doppio" una contrada con un comodo parcheggio segnalato.
Danno 4.30 per l'Arco Romano, ci si può mettere molto meno tenendo un buon passo, in 2 ore e mezza si può arrivare al rifugio Papa
La prima parte corre a destra del "colatoio" lungo un sentiero ripido e non banale.
Si entra poi finalmente nel "parco giochi selvaggio", il letto del "fiume di sassi". Da guardare bene il meteo, trovarsi qui con un temporale significa rischiare di venir sepolti dai sassi.
Il segnalino non permetti dubbi... sì sì si sale per quello sfasciume
Chissà che frana: ci sono ancora matasse di cavi di acciaio ovunque nella prima parte.
Resti di ordigni bellici.
La cosa si fa sempre più interessante: vista da sotto.
Servirà qualche facile passaggio di arrampicata.
Vista da sopra. Meglio non far muovere nulla.
La pendenza c'è ma non è mai pericolosa.
I segni del sentiero sono sbiaditi.
Altro passaggio simpatico.
Questa parete si può evitare salendo per il prato ripido a lato.
E si continua per questa roccia e muffe. Occhio a non scivolare.
Si giunge in prossimità di un bivio con due colatoi di ghiaia. Qui si vedono ancora gli effetti dei disastri recenti: lo vedete quel sasso di 10 kg ancora sospeso dalla pianta?
In prossimità di questa valanga di sassi si deve girare a destra (non è immediato trovare il sentiero visto che tutto è distrutto). Nella cartina (guardate segno in giallo) mettono a puntini una variante "pepata".
Usciti dal fiume di sassi il sentiero torna a "picchiare" ma finalmente iniziano a presentarsi i primi big-panorami.
Con fatica si giunge al Passo degli Alberghetti, postazione strategica durante la Guerra.
Dal Passo degli Alberghetti fino all'Arco Romano si percorre una comoda ex-strada militare.
Piccole (non sempre) Dolomiti
Ecco la Chiesetta e l'Arco Romano.
Dall'Arco Romano inizia la gente e aumenta fino all'eccesso del Rifugio Papa. Caffè d'ordinanza[SUP]cit.[/SUP] perchè sono abituato a lasciare una lira ai rifugi anche se non ne ho necessità e poi giù per la bucolica Val Sorapache.
Prima una panoramica sul Carega.
Val Sorapache parte iniziale.
Alpeggi della Val Sorapache: wow.
Resti di vecchie melghe o costruzioni.
Magnifica, semplicemente magnifica la parte alta della Val Sorapache.
Il sentiero poi si butta nel bosco e attraversando una miriade di frane (occhio a non perdere il sentiero, seguire gli ometti di sassi sperando non siano stati portati via da una pioggia) torna a Posina.
Finito il giro giusto in tempo prima della "normale" pioggerella temporalesca del pomeriggio.
Tornando ai due sentieri 380 e 377 secondo me non sono ufficialmente chiusi ma è anche vero che non ho incontrato nessuno. Forse sono semplicemente sentieri selvaggi lasciati così per far godere chi cerca una salita in montagna selvaggia, selvaggia nel senso più concentrato del termine. E forse anche i circa 1400 m di dislivello sono una barriera per molti.
Chi dice che il Pasubio è iper-frequentato parla di un 10% dello stesso Fuori da Gallerie e Strada Eroi il Pasubio è un paradiso.
Se già conoscete il lato "estetico" del Pasubio e siete alla ricerca di un giro impegnativo, selvaggio e appagante ve lo consiglio.
Saluto
Posina ed il Pasubio
Premessa: ad ottobre in queste zone ci deve essere stato un vero martirio di pioggia. Si parla spesso del vento che ha abbattuto gli alberi perchè fanno "scenografia" ma anche quello successo per queste vallate ha del surreale! Interi fiumi di sassi, enormi sassi, si sono mossi andando a creare ex-novo dei valloni e dei colatoi.
Ci sono smottamenti e lavori in corso ovunque. Forse la strada per il Passo della Borcola è ancora chiusa ed inagibile.
Verso Posina (vallata magnifica non mi stancherò mai di ripeterlo) dal massiccio del Pasubio scendono alcuni lunghi e selvaggi itinerari oramai percorsi raramente.
Sono sparate dal oltre 1000 di dislivello e per niente banali.
Mappa Pasubio Pruche Sorapache
Oggi ho provato in salita quello forse più difficile dei 3 (finora ne ho fatto 2 ma ho letto in giro i commenti), la Val Pruche e sono sceso per il più "alpeggioso" ovvero la Val Sorapache. Prossimamente proverò il terzo ovvero la Val Caprara.
Forse entrambi i sentieri sono chiusi, lo sono stati mi pare nel 2016 oppure qualche anno fa.... io non ho visto nessun cartello alla partenza, ma se fossero più frequentati un ragionamento ce lo farei soprattutto, anzi solo, per la Val Pruche che nella parte centrale è "instabile".
Arriviamo al dunque: questa salita per la Val Pruche mi ha entusiasmato! Una specie di Vajo Pelegatta, più semplice ma mooolto più lungo.
Si può lasciare l'auto a "Doppio" una contrada con un comodo parcheggio segnalato.
Danno 4.30 per l'Arco Romano, ci si può mettere molto meno tenendo un buon passo, in 2 ore e mezza si può arrivare al rifugio Papa
La prima parte corre a destra del "colatoio" lungo un sentiero ripido e non banale.
Si entra poi finalmente nel "parco giochi selvaggio", il letto del "fiume di sassi". Da guardare bene il meteo, trovarsi qui con un temporale significa rischiare di venir sepolti dai sassi.
Il segnalino non permetti dubbi... sì sì si sale per quello sfasciume
Chissà che frana: ci sono ancora matasse di cavi di acciaio ovunque nella prima parte.
Resti di ordigni bellici.
La cosa si fa sempre più interessante: vista da sotto.
Servirà qualche facile passaggio di arrampicata.
Vista da sopra. Meglio non far muovere nulla.
La pendenza c'è ma non è mai pericolosa.
I segni del sentiero sono sbiaditi.
Altro passaggio simpatico.
Questa parete si può evitare salendo per il prato ripido a lato.
E si continua per questa roccia e muffe. Occhio a non scivolare.
Si giunge in prossimità di un bivio con due colatoi di ghiaia. Qui si vedono ancora gli effetti dei disastri recenti: lo vedete quel sasso di 10 kg ancora sospeso dalla pianta?
In prossimità di questa valanga di sassi si deve girare a destra (non è immediato trovare il sentiero visto che tutto è distrutto). Nella cartina (guardate segno in giallo) mettono a puntini una variante "pepata".
Usciti dal fiume di sassi il sentiero torna a "picchiare" ma finalmente iniziano a presentarsi i primi big-panorami.
Con fatica si giunge al Passo degli Alberghetti, postazione strategica durante la Guerra.
Dal Passo degli Alberghetti fino all'Arco Romano si percorre una comoda ex-strada militare.
Piccole (non sempre) Dolomiti
Ecco la Chiesetta e l'Arco Romano.
Dall'Arco Romano inizia la gente e aumenta fino all'eccesso del Rifugio Papa. Caffè d'ordinanza[SUP]cit.[/SUP] perchè sono abituato a lasciare una lira ai rifugi anche se non ne ho necessità e poi giù per la bucolica Val Sorapache.
Prima una panoramica sul Carega.
Val Sorapache parte iniziale.
Alpeggi della Val Sorapache: wow.
Resti di vecchie melghe o costruzioni.
Magnifica, semplicemente magnifica la parte alta della Val Sorapache.
Il sentiero poi si butta nel bosco e attraversando una miriade di frane (occhio a non perdere il sentiero, seguire gli ometti di sassi sperando non siano stati portati via da una pioggia) torna a Posina.
Finito il giro giusto in tempo prima della "normale" pioggerella temporalesca del pomeriggio.
Tornando ai due sentieri 380 e 377 secondo me non sono ufficialmente chiusi ma è anche vero che non ho incontrato nessuno. Forse sono semplicemente sentieri selvaggi lasciati così per far godere chi cerca una salita in montagna selvaggia, selvaggia nel senso più concentrato del termine. E forse anche i circa 1400 m di dislivello sono una barriera per molti.
Chi dice che il Pasubio è iper-frequentato parla di un 10% dello stesso Fuori da Gallerie e Strada Eroi il Pasubio è un paradiso.
Se già conoscete il lato "estetico" del Pasubio e siete alla ricerca di un giro impegnativo, selvaggio e appagante ve lo consiglio.
Saluto