Macugnaga - Archeologia sciatoria

Kaliningrad

Kayakçı-ı ekrem
Suddividerò questa discussione in cinque parti, una per ciascuno dei tre versanti sciistici di Macugnaga, più una dedicata allo sci estivo e una alle sciovie sparse in zona Staffa:

1) Belvedere (1952-oggi)
2) Monte Moro (1959-oggi)
3) Piani Alti di Rosareccio (1964-1975)
4) Sci estivo (1964-"oggi")
5) Le sciovie di Staffa

Inizio con una serie di cartine al fine d'inquadrare bene la zona e la disposizione degli impianti sui tre versanti:










^ Enciclopedia dello Sciatore, 1966-1967






^ 1967 circa






^ 1968 circa







^ Cartina TCI 1969








^ Fine anni '60







^ Anni '70







^ Anni '80






















FINE PROLOGO - CONTINUA
 
anni 80 su al moro ci sono stato diverse volte bei ricordi :D tranne la strada per arrivare a macugnaga :PAAU
 
1) Belvedere (1952-oggi)


La storia degli impianti di risalita di Macugnaga inizia nel 1952, quando la ditta Agudio costruì i due tronchi di seggiovia monoposto che collegavano Pecetto al Belvedere ("Wengwald" in dialetto walser) via l'Alpe Burki (o "Burky"). Più o meno in contemporanea fu costruita anche la sciovia Burki I (non sono riuscito a risalire al nome del costruttore ma non escluderei che fosse Agudio anch'essa). Caratteristica più unica che rara di queste due seggiovie era il portale di avanstazione fatto ad arco. Per il trasporto dei bambini ogni dieci seggiolini ve ne era uno "da un posto e mezzo" (giusto per la cronaca, il mio battesimo seggioviario ebbe luogo proprio su questi seggiolini di questa seggiovia). Le seggiovie furono poi sostituite nel 1976 da impianti biposto quasi subito (
nel 1979) distrutti da una frana e ricostruiti: gli attuali Marchisio. Sempre contestualmente la sciovia Burki I fu sostituita dalla Burki II di costruzione Marchisio-Doppelmayr.





















































^ La biposto Marchisio


FINE PARTE 1 - CONTINUA

 

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quasi subito (nel 1979) distrutti da una frana e ricostruiti: gli attuali Marchisio.

Per la precisione, il terrapieno che contiene il lago delle Locce cedette riversando a valle il contenuto del lago. L'acqua sfondò successivamente la morena destra del ghiacciaio del Belvedere poco a valle del rifugio Zamboni Zappa (si vede ancora benissimo la grande breccia) precipitando nella valletta sottostante che punta direttamente al Burki.
 
Macugnaga era una signora località sciistica e ne avrebbe ancora le potenzialità. Anni ‘80 quante volte col Cai, quanti corsi sci fatti su al Moro e la discesa a valle era un must che pochi sciatori facevano, noi imberbi avevamo scoperto come arrivare nei pressi della manovia dove era un pullulare di ragazzine che imparavano i primi rudimenti ; cercavamo sbucando dal bosco di apparire grandi sciatori e di far colpo ...HIHIHI. Che ricordi ragazzi! Son 35 anni che manco, purtroppo.
 
Una vera chicca delle alpi..

Ai piedi della est del rosa...

Negli. Anni 50/60 era una capitale a livello europeo..

3 zone sciirtiche differenti...

Ed ora un piccolo. Paradiso freeride....IL MORO..

e FRIENDLY il belvedere...


Son curioso di capire perché è stata dismessa la zona piani alti.... ci son passato 2/3 anni fa con un trekking...e si vedva ancora una stazioncina rotolata giu per un podi metri..
 
@maxxce: una valanga su un pilone della funivia, che poi non e' stata piu' ricostruita in quanto la zona dei Piani Alti e' molto soggetta a questi rischi… ma non anticipiamo, ed aspettiamo che arrivi il nostro esimio archeologo Kali con la relativa puntata di questo nuovo ed interessantissimo scavo storico.
 
Il soffio della valanga fece scarrucolare la funivia (su cui viaggiava solo il personale di servizio). Il pilone crollò dal lato opposto per il peso dell'altra fune.
Scusate lo spoilerHIHIHI
 
2) Monte Moro (1959-oggi)


La funivia Macugnaga-Alpe Bill fu costruita dalla Piemonte Funivie nel 1959, mentre il secondo tronco Alpe Bill-Monte Moro, costruito dalla Ceretti & Tanfani, fu inaugurato tre anni più tardi, nel 1962.

Accanto alle funivie furono installate varie sciovie:

Nel 1962 una sedicente e non meglio identificata Leitner "Passo Moro"; nel 1964 la Leitner "Cresta San Pietro" (dovrebbe essere quella sotto il Passo del Monte Moro a destra della funivia, usata anche per lo sci estivo, solo che le referenze storiche Leitner la danno lunga solo 331 m., mentre la precedente "Passo Moro" 668 m., lunghezza più vicina a quella dell'attuale sciovia "San Pietro"); nel 1967 la sciovia "Lago", sotto il Monte Moro dall'altro lato della funivia, e la sciovia "Jeini" all'Alpe Bill; nel 1968 la sciovia "Ruppenstein" su un tracciato sostanzialmente parallelo a quello della funivia; nel 1981 la sciovia Leitner "Joder", che in pratica sostituiva la "Lago" danneggiata da una valanga e quindi fuori uso, e la breve sciovia "Smeraldo" soprattutto per il rientro estivo alla stazione superiore della funivia una volta percorsa la Pista San Pietro.


Nel 1999 la sciovia "Ruppenstein" fu sostituita dalla omonima e tuttora esistente seggiovia biposto MEB.

Le sciovie Joder e Smeraldo sono state dismesse (rispettivamente nel 2011 e nel ....).



Funivia Staffa-Alpe Bill:




















Funivia Alpe Bill-Monte Moro:





































Sciovia Jeini:









Sciovia Joder:
















FINE PARTE 2 - CONTINUA
 
Ultima modifica:
In una guida dedicata alle stazioni sciistiche italiane pubblicata negli anni '80, mi ricordo bene di aver letto che la stazione di arrivo del secondo tronco della funivia del Monte Moro fu posizionata, sbagliando, piu' in basso di dove avrebbe potuto e dovuto essere.
In effetti e' curioso che la stazione non sia sullo spartiacque o crinale, o comunque sul confine con la Svizzera (come e' avvenuto, ad esempio, a Cervinia con le stazioni di arrivo a Testa Grigia), e che per raggiungere il confine sia necessario prendere lo skilift.
 
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