WellnessGourmet
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Sta finendo la settimana più spettacolare della stagione per quanto riguarda il fuoripista.
Sono in superforma, ho sciato su un sacco di terreni diversi, fatto il mio primo sci ripido (forse sarà oggetto di altro post), la mia prima calata in doppia, scoperto nuovi itinerari, fatto nuove amicizie.
Veniamo al dunque.
Sto iniziando a farmi un'idea più precisa riguardo la tecnica di sciata su neve fresca, col mio primo scione, il K2 Pinnacle 105 con Kingpin 13.
Condivido con voi le mie sensazioni, per avere un feedback da chi di polvere ne ha vista più di me, e sperando che siano di interesse generale.
PREMESSA
Dieci anni fa il mio compagno di merende dell'epoca mi portò sul Canale del Diavolo, un freeride classico del Tonale. Ai tempi non ero capace di sciare su fresca, e tornai giù con un male alle ginocchia incredibile, avendola sciata tutto arretrato alla "si salvi chi può". La cosa che mi lasciò di stucco è che lui sciava esattamente con la stessa tecnica che usava in pista. Era IDENTICO alla pista, fotocopia, uguale, sputato. E non mi capacitavo di come cavolo facesse.
Poi col tempo ho imparato, ed effettivamente ho capito che quando si capisce come funziona, poi fuori si scia come in pista, adeguando quasi solo l'assetto.
Una cosa che ho notato questa settimana, e che mi ha fatto (secondo me) migliorare, è che se voglio che lo sci risponda sulla polvere, devo assolutamente stare sopra all'esterno, ESATTAMENTE come in pista. Il contrario di quello che tanti dicono, cioè che fuori bisogna sciare col peso sui due sci. Secondo me non è vero: bisogna stare sull'esterno. Altrimenti, si ottiene esattamente quello che si ottiene in pista: CI SI FA PORTARE DALLA SCIANCRATURA. Lo sci non si deforma, non risponde, rimani lì piantato in curva, e per uscirne ci vuole un quarto d'ora. La sciata è una surfata uniforme, senza accelerazioni, cosa che in pista verrebbe inesorabilmente sanzionata (da chi, lo potete immaginare).
Alché qualcuno potrà dirmi che fuori VUOLE sciare così, o addirittura che fuori SI SCIA così, e ci sta.
Ma io non voglio sciare così...
Per me lo sci è accelerazione, io ho l'anima race, non ci posso fare niente. Voglio sentire che lo sci mi spara fuori dalla curva e mi fa prendere il volo.
Sentire le stesse sensazioni che amo sentire in pista sulla polvere... Mi fanno godere il doppio. Per di più con sollecitazioni alla schiena ridotte del 30% almeno.
Detto tutto questo, analizziamo con un video e qualche fotogramma (grazie Chavez!) cosa c'è di uguale alla pista nella mia sciata su polvere, e cosa di diverso.
Prima però, per evitare di perderci, vorrei ci focalizzassimo su questi due argomenti:
https://youtu.be/EuAP1d9nFJ4
Nel video si può vedere bene come il mio istinto sia quello di ridurre al minimo la fase di carico, e di allungare al massimo la fase di float. Insomma voglio riprodurre le stesse dinamiche della pista.
Ci riesco? Beh, direi di si. Quando ho visto quel video, sorrisone a 32 denti e ho pensato: "minchia sono cattivissimo!".
Il risultato lo si può vedere bene dalle tracce che lascio (vedi allegato in fondo): molto profonde e larghe in curva, poi molto sottili nella fase intermedia. Si nota chiaramente come accelero a fine curva, significa che lo sci risponde, viene deformato e mi spara fuori dalla curva. Come in pista.
Nei fotogrammi si notano le cose identiche alla pista:
1- sono al 100% o quasi sull'esterno (si vede bene come cerco di tenere l'interno leggero)
2- sono chiaramente sull'esterno
3- avanzamento a inizio curva (coda del vecchio esterno sollevata)
5- avanzamento a inizio curva (coda del nuovo esterno sollevata)
6- copro l'esterno
7- momento del cambio: sono ancora sull'esterno
9- inizio curva e sono già sull'esterno
10 - sono sull'esterno
11- sono clamorosamente sull'esterno
12- momento del cambio: sull'esterno (ma va?)
6- il bello di questa immagine è che potrei dire di essere in pista e nessuno se ne accorgerebbe.
Vediamo ora le cose diverse dalla pista
2-4-7-12: le punte a fine curva sono megaimpennate (indicate dalle frecce). La coda è sprofondata nella neve. La sensazione che ho se voglio deformare lo sci è quella di esagerare il lavoro di tallone per deformare la coda dello sci. Lo si fa anche in pista, ma qui è tutto esasperato: caviglia chiusa e premere giù col tallone per "sentire" la coda dello sci.
8- per uscire da quella situazione, sento molto utile fare il cambio in flessione, cosa che non farei mai in pista. Tirare su le ginocchia mentre apro le caviglie per alzare le code e abbassare le punte, e far entrare lo sci nella nuova curva. Nel fotogramma 8 si vede benissimo.
Un'altra cosa che ho notato (e chiudo altrimenti c'è troppa carne al fuoco) è che più la neve è fonda, meno bisogna cercare la piega perché non si troverà mai una sponda sufficientemente solida e si finirà inevitabilmente sull'interno, ma al contrario occorre stare bene sull'esterno senza inclinarsi, e flettere molto la gamba interna per riuscire a mettervi più peso possibile sopra. Meno la neve è fonda, e più ci si può avvicinare alla sciata in pista, cercando la piega.
Fatemi sapere come la pensate.
Sono in superforma, ho sciato su un sacco di terreni diversi, fatto il mio primo sci ripido (forse sarà oggetto di altro post), la mia prima calata in doppia, scoperto nuovi itinerari, fatto nuove amicizie.
Veniamo al dunque.
Sto iniziando a farmi un'idea più precisa riguardo la tecnica di sciata su neve fresca, col mio primo scione, il K2 Pinnacle 105 con Kingpin 13.
Condivido con voi le mie sensazioni, per avere un feedback da chi di polvere ne ha vista più di me, e sperando che siano di interesse generale.
PREMESSA
Dieci anni fa il mio compagno di merende dell'epoca mi portò sul Canale del Diavolo, un freeride classico del Tonale. Ai tempi non ero capace di sciare su fresca, e tornai giù con un male alle ginocchia incredibile, avendola sciata tutto arretrato alla "si salvi chi può". La cosa che mi lasciò di stucco è che lui sciava esattamente con la stessa tecnica che usava in pista. Era IDENTICO alla pista, fotocopia, uguale, sputato. E non mi capacitavo di come cavolo facesse.
Poi col tempo ho imparato, ed effettivamente ho capito che quando si capisce come funziona, poi fuori si scia come in pista, adeguando quasi solo l'assetto.
Una cosa che ho notato questa settimana, e che mi ha fatto (secondo me) migliorare, è che se voglio che lo sci risponda sulla polvere, devo assolutamente stare sopra all'esterno, ESATTAMENTE come in pista. Il contrario di quello che tanti dicono, cioè che fuori bisogna sciare col peso sui due sci. Secondo me non è vero: bisogna stare sull'esterno. Altrimenti, si ottiene esattamente quello che si ottiene in pista: CI SI FA PORTARE DALLA SCIANCRATURA. Lo sci non si deforma, non risponde, rimani lì piantato in curva, e per uscirne ci vuole un quarto d'ora. La sciata è una surfata uniforme, senza accelerazioni, cosa che in pista verrebbe inesorabilmente sanzionata (da chi, lo potete immaginare).
Alché qualcuno potrà dirmi che fuori VUOLE sciare così, o addirittura che fuori SI SCIA così, e ci sta.
Ma io non voglio sciare così...
Per me lo sci è accelerazione, io ho l'anima race, non ci posso fare niente. Voglio sentire che lo sci mi spara fuori dalla curva e mi fa prendere il volo.
Sentire le stesse sensazioni che amo sentire in pista sulla polvere... Mi fanno godere il doppio. Per di più con sollecitazioni alla schiena ridotte del 30% almeno.
Detto tutto questo, analizziamo con un video e qualche fotogramma (grazie Chavez!) cosa c'è di uguale alla pista nella mia sciata su polvere, e cosa di diverso.
Prima però, per evitare di perderci, vorrei ci focalizzassimo su questi due argomenti:
- il carico nel freeride deve essere diverso rispetto alla pista? Lo avrete capito, secondo me no.
- la sciata su polvere è uguale in tutto e per tutto a quella in pista? Se no, quali sono le differenze?
https://youtu.be/EuAP1d9nFJ4
Nel video si può vedere bene come il mio istinto sia quello di ridurre al minimo la fase di carico, e di allungare al massimo la fase di float. Insomma voglio riprodurre le stesse dinamiche della pista.
Ci riesco? Beh, direi di si. Quando ho visto quel video, sorrisone a 32 denti e ho pensato: "minchia sono cattivissimo!".
Il risultato lo si può vedere bene dalle tracce che lascio (vedi allegato in fondo): molto profonde e larghe in curva, poi molto sottili nella fase intermedia. Si nota chiaramente come accelero a fine curva, significa che lo sci risponde, viene deformato e mi spara fuori dalla curva. Come in pista.
Nei fotogrammi si notano le cose identiche alla pista:
1- sono al 100% o quasi sull'esterno (si vede bene come cerco di tenere l'interno leggero)
2- sono chiaramente sull'esterno
3- avanzamento a inizio curva (coda del vecchio esterno sollevata)
5- avanzamento a inizio curva (coda del nuovo esterno sollevata)
6- copro l'esterno
7- momento del cambio: sono ancora sull'esterno
9- inizio curva e sono già sull'esterno
10 - sono sull'esterno
11- sono clamorosamente sull'esterno
12- momento del cambio: sull'esterno (ma va?)
6- il bello di questa immagine è che potrei dire di essere in pista e nessuno se ne accorgerebbe.
Vediamo ora le cose diverse dalla pista
2-4-7-12: le punte a fine curva sono megaimpennate (indicate dalle frecce). La coda è sprofondata nella neve. La sensazione che ho se voglio deformare lo sci è quella di esagerare il lavoro di tallone per deformare la coda dello sci. Lo si fa anche in pista, ma qui è tutto esasperato: caviglia chiusa e premere giù col tallone per "sentire" la coda dello sci.
8- per uscire da quella situazione, sento molto utile fare il cambio in flessione, cosa che non farei mai in pista. Tirare su le ginocchia mentre apro le caviglie per alzare le code e abbassare le punte, e far entrare lo sci nella nuova curva. Nel fotogramma 8 si vede benissimo.
Un'altra cosa che ho notato (e chiudo altrimenti c'è troppa carne al fuoco) è che più la neve è fonda, meno bisogna cercare la piega perché non si troverà mai una sponda sufficientemente solida e si finirà inevitabilmente sull'interno, ma al contrario occorre stare bene sull'esterno senza inclinarsi, e flettere molto la gamba interna per riuscire a mettervi più peso possibile sopra. Meno la neve è fonda, e più ci si può avvicinare alla sciata in pista, cercando la piega.
Fatemi sapere come la pensate.