Corto raggio, secondo me

WellnessGourmet

Well-known member
Ciao a tutti,
sono finalmente riuscito ad avere buone sensazioni, vicine a quelle di un paio di anni fa, quando ho raggiunto l'apice della mia tecnica di sciata. Sono contento perché ci sono arrivato... Un po' meno se penso che ci ho messo due mesi e mezzo, allenandomi con continuità. Dovesse essere tutti gli anni così (o magari peggio), forse diventerebbe un po' pesante.

Da metà Febbraio sono riuscito ad allenarmi anche nel corto (prima non mi arrischiavo, la schiena mi dava segnali pessimi) mentre oggi vado quasi meglio nel corto rispetto al medio (ieri di sicuro), misteri dello sci.

Tanto per capirci, "allenarmi sul corto" significa fare in una giornata 6/8 segmenti (più 6 che 8) come quelli dei video che seguono.

Qui ci sono due sequenze nella stessa pista del post di Manawa (https://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=92950), a onor del vero lui ha scelto il tratto leggermente, ma sensibilmente, più ripido, sulla sinistra. Fondo duretto, che si stava impappando. Molto facile.

https://www.youtube.com/watch?v=YjLNFjh-xrs&feature=youtu.be

Cosa c'è di buono? Postura, stile, ritmo, direi. Non essendo mai stato (e non essendo tutt'ora) un cortoraggista, non mi dispiace.
Cosa c'è di migliorabile? La precisione nel taglio, lo sci sbanda un po', a volte anche vistosamente quasi a sfociare nello "scappar via" errore che sarebbe esteticamente un disastro.

Come migliorare? Migliorando la presa di spigolo.

238476-cortoconf.png


Nell'immagine vediamo come il movimento mio e di Tiezza sia tutto sommato simile, ma il suo è moooolto più plastico, con angoli delle articolazioni (rotazione dei piedi ovvero delle teste dei femori e angolo tronco-bacino) netti e soprattutto moooolto più pronunciati. Il risultato è che il suo sci è più inclinato e ciò nonostante l'esterno è perfettamente "coperto". Il suo sci quindi taglia la neve in modo netto, senza sbandate, e lo proietta nella direzione dello sci con più accelerazione. Notare, per i fissati del "tenere gli sci larghi", che uno degli elementi che lo rende migliore è la vicinanza dei piedi (suoi).

Quello che devo fare è chiaro: cercare di stare più "chiuso", entrare più di bacino, ruotare ancor più i piedi. Conscio del fatto che non basta volerlo fare... Perché se le tue articolazioni lì non ci arrivano... Ci vogliono tante giornate di sci, per aumentare, millimetro dopo millimetro, l'escursione delle articolazioni e allenare tutti i meccanismi neuromuscolari per ottenere quella postura in quella situazione. Se durante il percorso ci sono degli stop o peggio degli arretramenti causati da problemi fisici, ecco che la cosa diventa impossibile. Per questo l'obiettivo che fino a tre anni fa avevo in testa, quello di "sciare in campo libero come un istruttore", oggi è diventato "tornare al top senza incappare in infortuni".

Manawa (che mi perdonerà se lo prendo sempre ad esempio ma lui è l'unico che posta video a quel livello - e mi perdonerà se prendo sempre curve brutte... ma per avere zoom decente devo per forza prendere l'ultima curva che fa!) è uno step indietro a me, con meno spigolo e meno copertura dell'esterno, il perché lo intuirete... Gli angoli delle articolazioni di Manawa sono ancora meno pronunciati rispetto ai miei e soprattutto l'esterno non è coperto dalla spalla esterna che rimane indietro, e questo avviene non per caso, ma come compensazione del fatto che manca l'escursione corretta dell'articolazione del bacino e la rotazione delle teste dei femori.

Dal punto di vista tecnico credo che siamo abbastanza equidistanti: avendo il talento e (AND, not OR) la possibilità di allenarci con continuità potremmo fare lo step successivo nello stesso tempo (lui avvicinarsi a me, io avvicinarmi a Tiezza).

Concludo con una "free run" sulla Variante Marchi, una nera "old style", una delle piste che preferisco a Madonna, con neve pappa del pomeriggio ma con fondo ancora decente, utilizzando il bagaglio tecnico che ho a disposizione per quanto riguarda il corto raggio: di diverso rispetto a prima c'è l'interpretazione della pista: c'è qualche variazione di ritmo, di pendenza, di arco di curva, passo alcune volte dall'uso del piede al carving, cosa non banale. C'era anche un 180 carvato finale come ciliegina sulla torta, ma mia moglie non l'ha pigliato mannaggia...

https://www.youtube.com/watch?v=QemDQ757E9U&feature=youtu.be
 
Ciao, se vuoi te ne mando via Waths up così li puoi estrapolare meglio, domenica mattina ero a Marileva al sole sulla Orti HIHIHIHIHIHIHIHIHI.
Ne ho altri due uno sul ghiaccio e uno in Spinale fatti sabato secondo me quello in spinale è venuto bene ma purtroppo sul tubo si vede na mazza. :TTTT
 
Perché se le tue articolazioni lì non ci arrivano...

Ciao Andrea, quando provo a impegnarmi un po' "seriamente" sul corto, ogni tanto mi concentro a cercare con busto/bacino il massimo contrasto possibile (nei limiti delle mie possibilità ovviamente) alla rotazione degli sci per aumentare la presa di spigolo, fino a sentire uno "strappo" (dico "strappo" solo per rendere meglio l'idea!) all'articolazione esterna dell'anca. Dopo aver letto il tuo discorso, mi viene da dire che sto cercando una sensazione che mi faccia capire che ho raggiunto il limite dell'escursione dell'articolazione e che quindi ho fatto tutto il possibile.

E' corretto secondo te come approccio?
 
Ciao Andrea, quando provo a impegnarmi un po' "seriamente" sul corto, ogni tanto mi concentro a cercare con busto/bacino il massimo contrasto possibile (nei limiti delle mie possibilità ovviamente) alla rotazione degli sci per aumentare la presa di spigolo, fino a sentire uno "strappo" (dico "strappo" solo per rendere meglio l'idea!) all'articolazione esterna dell'anca. Dopo aver letto il tuo discorso, mi viene da dire che sto cercando una sensazione che mi faccia capire che ho raggiunto il limite dell'escursione dell'articolazione e che quindi ho fatto tutto il possibile.

E' corretto secondo te come approccio?

Può darsi... Bisogna estremizzare rotazione e controrotazione ma poi quello che conta è il risultato: quando senti lo "strappo" devi schizzare via in direzione degli sci, e successivamente avere la capacità di non sterzarli subito, ma dare profondità lasciandoli andare dritti per la loro strada e solo all'ultimo, ruotarli, inclinarli e andare a cercare il nuovo vincolo e il successivo "strappo".

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eh molto vicino molto :DDD:DDD:DDD:DDD:DDD:DDD:DDD:DDD:DDDtopo secret topo secret vediamo se indovini

Sei di fianco alla pista... Sembra Pradalago andar verso Marilleva.
 
Giusto, perché potrei fare "strappo" di quà, "strappo" di là e andare giù dritto con scarso spostamento laterale. Quello che spieghi qui e che hai già evidenziato altre volte mi é ormai chiaro mentalmente, tutt'altra cosa metterlo in pratica :D
 
Una piccola osservazione/consiglio, da uno che predilige le curve lunghe ...
Carving, not plowing!

Troppe volte alla mattina trovo piste sfondate da gente che passa prima di me e crede di fare del corto raggio, ma che in realtà ara le piste scavando, spece nella seconda parte della curva, buche di 10-15 cm.
Il carico va dosato sull' arco di curva e sulla neve che c'è: non occorre arare la pista se la neve è morbida.
:D
 
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