Ebbene sì, questa volta, raccogliendo l’invito dell’amico Gian Maria, c’ero anch’io!
Per prima cosa però lasciatemi spendere due parole di ringraziamento e fare i complimenti a Rossini Sport per l’organizzazione pressoché perfetta e, come al solito, per gli addetti delle case, dove per altro ho ritrovato con piacere alcuni amici di vecchia data, sempre disponibili e veramente instancabili. Un grazie particolare va inoltre a Gian Maria ed ai forumisti che ho avuto modo di conoscere o rivedere in questa occasione.
Adesso però entriamo nel merito. Come di consueto ho preferito stare su una sola pista, nella fattispecie la San Giuseppe (mi sembra si chiami così), che ha mantenuto per tutta la giornata un manto durissimo con alcune placche di ghiaccio, per provare tutti gli sci nelle stesse condizioni. Con quasi tutti i modelli ho fatto da una a due piste (due con quelli che mi sono piaciuti di più
) per tentare di metterne in risalto, con tutti i miei limiti tecnici naturalmente, caratteristiche, pregi e difetti rispetto al loro target di riferimento e tentare di verificarne le differenze rispetto ai loro naturali concorrenti, sci che ho avuto modo di provare in questa stagione e nelle precedenti e di cui ho già parlato, per chi fosse interessato, nella sezione Recensioni. Ho tralasciato quindi, tranne che per due eccezioni che ho fatto a fine giornata con Head per motivi quasi affettivi, attrezzi che avevo già provato in precedenza, proprio per concentrarmi su quelli che invece non avevo avuto modo di provare in precedenza. Come di consueto, vado in ordine alfabetico.
BLIZZARD
Blizzard Firebird WRC WC Piston 175
Non ricordo da quanto tempo non salivo su un Blizzard e me li ricordavo come sci cattivi e scorbutici, sci dalla risposta “metallica”, sci “spaccagambe” e particolarmente impegnativi. Ho voluto quindi provare questo Firebird come secondo sci subito dopo il Nordica, assettato con la stessa piastra Piston, per verificare se anche per lui potessero valere le stesse considerazioni che leggerete in seguito per il “cugino” italiano. Avrei preferito sciarlo in 180, però dalla vita non si può avere tutto, ma devo dire che fin dai primi metri questo 175 mi ha sorpreso per come entra subito in curva, un’entrata fulminea, da riferimento nei GS negozio, e come gira bene mantiene la traiettoria. Anche sullo stretto è rapido come piace a me e pur restando un purosangue di razza, rigido e tosto, è comunque molto più dolce nelle risposte rispetto ai Blizzard che ricordavo io. Un gran bell’attrezzo, quindi, anche se probabilmente qualche suo concorrente ha maggiori caratteristiche da “sci da otto ore” rispetto a questo Firebird, che dà il meglio di se quando schiacci l’acceleratore e tiri a tutta. Resta una certa risposta secca, anche rispetto al Nordica, e per i miei gusti preferisco modelli più morbidi e “pastosi”, ma sono sicuro che chi ama un certo tipo di sci sicuramente lo metterà in cima alla lista dei desideri.
NORDICA
Nordica Dobermann GS Piston 180
Il primo sci che ho provato. Lo so, penserete voi
“sei un po’ masochista”, ma era tanta la curiosità di provare questo sci che mi sono detto: se non lo scio adesso a pista vuota ed in condizioni di neve ottimali quando mi ricapita un’occasione simile? Beh, devo dire che non mi sono pentito, perché mi è piaciuto e parecchio. Gran bel puledro, e anche lui, come per il Blizzard, ha perso un po’ di quel carattere “metallico” fino a qualche tempo fa era tipico degli sci della casa italo/austriaca - che a me sinceramente piaceva poco - guadagnando in dolcezza e “pastosità” nelle risposte. Rispetto alla maggior parte dei GS negozio che ho provato recentemente, a bassa velocità mi sembra più riottoso ad entrare in curva, sicuramente più lento del Blizzard per restare in tema; diciamo che gira meno rispetto ad altri sci di pari livello, però una volta impostata la traiettoria la segue in modo impeccabile, con una coda che sorregge bene fino all’uscita e che non restituisce particolari contraccolpi. Quando poi si aumenta la velocità lo sci si esalta, anche quel pelo di lentezza nell’entrare in piega sparisce e lo sci sembra più rapido ed accondiscendente nel seguire gli input dello sciatore. La piastra piston anche in questo caso, come per gli altri sci che la montano, a mio parere gli conferisce un gran carattere e lo pone di diritto nella categoria “GS master” in diretta concorrenza con i modelli proposti dalle altre case. Uno sci sicuramente ben riuscito, quindi, ma forse, un po’ impegnativo e non particolarmente facile da sciare soprattutto a velocità moderata e se trattato con dolcezza, perché per dare il meglio di sé richiede una sciata aggressiva e di potenza, molto diversa dalla mia. Sotto questo aspetto alcuni concorrenti fanno meglio, ma d’altra parte ad una superbike chiedi le prestazioni, non di essere un must in termini di confort , o no?
ROSSIGNOL
Rossignol Hero MT TI 167
Da qualche anno tutte le case hanno introdotto nella fascia alta del proprio listino uno sci di questo genere. La formula è semplice: si prende uno sci top di gamma che di solito viene proposto con la stessa struttura in versione GS ed SL e si realizza uno sci con le stesse caratteristiche, ma con una sciancratura ed un raggio intermedio tra i due, in genere sui 15 metri nella versione di punta. E’ quello che ha fatto Atomic prima con l’XT e adesso con l’X9, Salomon con Lab e Pro, Head con l’i.race, ecc. E’ un tipo di sci che mi piace tantissimo e che sono sicuro prenderà sempre più piede nel tempo, perché coniuga la rapidità ed il divertimento che sanno dare gli SL con la tenuta dei GS di alta gamma. Per questo ero veramente curioso di capire come la casa francese avesse interpretato questa formula, avendo ancora ben in mente le sensazioni che mi avevano dato sci come l’i.race, l’X9 ed il Salomon Pro e questo Hero MT, dove l’MT sta per “multi turn” si colloca proprio tra l’LT, long turn, e l’ST, short turn. Anche in questo caso avrei preferito provarlo in misura più lunga, il 175, per poterlo meglio paragonare con i suoi concorrenti diretti, ma non era disponibile, per cui ho ripiegato sul 167, che per altro è quello che viene proposto dalla casa francese come misura principale per questo modello. Sinceramente non mi è piaciuto un granché, direi senza infamia e senza lode, un buon allround tuttofare a cui non saprei trovare un difetto evidente, fa tutto bene, è rapido nei cambi, tiene bene anche sul duro e se lo fai correre un po’ non si ribella certo, però non mi ha emozionato, non è scattata la scintilla come era successo per i suoi diretti competitor. Uno sci onesto, tuttavia, alla portata di tutti, facile e poco impegnativo, ma rispetto agli altri due Hero TI un gradino sotto in termini di piacevolezza, almeno a mio sindacabilissimo parere.
STOECKLI
Erano sicuramente i più richiesti, allo stand c’erano sempre persone in attesa che rientrasse questo o quel modello, per cui ho dovuto accontentarmi un po’ in merito a modelli e misure che sono riuscito a provare, anche perché la casa svizzera propone veramente un numero incredibile di versioni del suo laser, ma comunque abbastanza per farmi un’idea su alcuni dei modelli che mi interessavano particolarmente. Avrei provato volentieri anche il nuovo WRT, la novità di questa stagione, ma proprio non sono riuscito a metterci le mani, o sarebbe meglio dire gli scarponi, sopra.
Stoeckli Laser GS 175
È quello che conoscevo meglio per averlo già provato in passato ed anche in questa versione aggiornata si è confermato un gran bello sci, perfetto per il suo target di utilizzo; uno sci fatto bene, senza fronzoli e tutta sostanza, uno sci ‘vecchio stile’ se mi concedete il termine, che mi ricorda i Voelkl di un tempo, i mitici “Pnn”. Rapido nei cambi di spigolo, entra bene in curva, gira il giusto senza trascinarti dentro, la mantiene in modo impeccabile anche sul ripido e sul ghiacciato, ti infonde sicurezza sempre. Direi un GS equilibrato, che non tradisce le aspettative, per i miei gusti uno sci perfetto almeno in questa misura. Parlo di misura perché un amico forumista mi diceva che in 180 lo stesso modello diventa più “puttelloso’ e stancante, ma non avendolo potuto provare non posso che rimandare il giudizio ad altra occasione perché come dicevo sopra in 175 l’ho trovato maneggevole e, pur limitandomi per forza di cose ad un giudizio basato su due sole piste, non particolarmente impegnativo.
Stoeckli Laser SC 170
Lo inseguivo da anni senza riuscire mai a provarlo per un motivo o per l’altro. Mi faceva veramente gola considerando che costantemente si collocava tra gli sci migliori nelle classifiche delle principali riviste di settore e che tutti me ne hanno sempre parlato in modo entusiastico. A dir la verità in qualche occasione ho anche pensato di comprarmelo, anzi se non costasse uno sproposito probabilmente lo avrei fatto, anche se in misura 177, quella probabilmente più adatta alle mie caratteristiche... e sarei rimasto deluso! Già perché questo SC proprio non mi è piaciuto, forse perché me lo immaginavo, magari a causa del suo nome, uno sci “slalomeggiante’, che faceva della maneggevolezza il suo punto di forza, un Supershape Speed per fare un paragone conosciuto da tutti o quasi, e invece mi sono ritrovato ai piedi una specie di The curv, sempre per amore dei paragoni, un attrezzo lento nel passare da uno spigolo all’altro, probabilmente per la larghezza del centro, un po’ macchinoso nello stretto, ma preciso e stabile come un GS per contrapposto su curve di medio lungo raggio anche sul duro duro, malgrado la lunghezza di 170 tutto sommato corta per me. No, decisamente non fa per me.
Stoeckli Laser SX 170
Se l’SC mi ha deluso un po’, questo SX invece mi ha letteralmente entusiasmato! È il “mio” sci: una sorta di slalom allungato che gira in una frazione di secondo, ma senza essere nervoso o peggio ancora “nevrotico” come altri sci derivati dai modelli da rapid gates. Dei suoi fratelli Laser ha la stessa struttura sana da sci fatto bene e come gli altri due che ho provato è risultato ineccepibile aumentando la velocità e rigoroso sul duro, ma rispetto agli altri due ha un brio ed una brillantezza che ho trovato di rado su modelli anche di altre case, una macchina da divertimento che però puoi sciare anche in modo rilassato per andarci a spasso e farci il giro dei quattro passi guardando il panorama. Probabilmente uno degli sci che mi hanno impressionato maggiormente tra quelli che ho avuto modo di provare di recente, e Wow mi ha assicurato che in 177 è anche meglio. Diavolo... meglio di così... :?mm
VOELKL
Voelkl Deacon 74 178
Gli allmountain non sono gli sci che amo di più, lo ammetto, e difficilmente ne comprerei uno. Anche quando partecipo ad uno skitest li provo più che altro solo per curiosità e per farmi un’idea di cosa offre il mercato, anche perché li ho sempre considerati né carne né pesce, sci con scarsa personalità che fanno bene un po’ tutto, ma benissimo niente, sci cioè paragonabili a berline di media cilindrata, grandi viaggiatrici, confortevoli e silenziose, ma che di sicuro non accendono fantasie e procurano scariche di adrenalina quando sei al volante. Beh, devo dire che l’ultima generazione di allmountain mi sta facendo un po’ ricredere, attrezzi come il Salomon Blast, il Rossignol React e questo Deacon della casa tedesca non solo sono sci di ottimo livello, ma sicuramente sono anche divertenti. Questo Deacon, di cui mi avevano parlato un gran bene, dei tre concorrenti che ho avuto modo di provare di recente è probabilmente il più strutturato, con caratteristiche e prestazioni non molto lontane da quelle che offre il Racetiger GS: bello stabile e reattivo, filtra bene le sollecitazioni (merito probabilmente dell’UVO che comunque continua a non piacermi), gira bene e si dimostra maneggevole e bello reattivo anche nello stretto, malgrado i fianchi non siano certo quelli di una Silfide. Il meglio però lo dà, un po’ come tutti questi sci, sulle curve medio ampie, dove sta lì bello piantato senza scomporsi anche se trovi qualche irregolarità o gradino. Probabilmente si esalta su neve un pochino più morbida rispetto a quella che abbiamo trovato noi a Chiesa, però devo dire che anche sulle placche di ghiaccio che si sono formate in tarda mattinata, non ha mai dato il minimo cenno di indecisione, basta schiacciare bene l’esterno (per me sciatore vecchio stile) e lo sci non si sposta di un millimetro. Sgombriamo il campo da eventuali equivoci, questa tipologia di sci continua a non entusiasmarmi, ma devo ammettere che ormai ha raggiunto livelli tali da non far rimpiangere i modelli race che vanno per la maggiore.
A conclusione del test, per puro piacere, mi sono fatto qualche pista con due sci che mi piacciono sempre e che non perdo l’occasione di sciare appena posso, l’
i.speed e l’
i.sl di
Head. Considerando però che su questi due sci ho già scritto innumerevoli pagine, per questa volta vi risparmio… per questa volta, però, non prendetela per abitudine…