Edo
???
Nuovamente buon pomeriggio.
Brevemente, qualche fotografia di un comprensorio sciistico di nuovo situato in Francia e di nuovo vicino a Grénoble e di nuovo naturalmente nel dipartimento dell'Isère. Domaine del quale tra l'altro avevo già fatto un réportage qualche anno fa ma che ho deciso di aggiornare. In realtà non è cambiato molto dalla mia precedente visita, però rimane a mio avviso una località interessante da visitare e magari da abbinare ad una gita nella zona, dove si trovano altri comprensori sciistici interessanti.
Non sto ad aggiungere nemmeno questa volta noiose descrizioni perché non c'è molto da dire, se non che si tratta della classica località francese composta da un demanio sciabile con tante piste battute e tante piste non battute servite in questo caso da una manciata di impianti performanti e a parer mio ottimamente posizionati per permettere di usufruire al meglio degli spazi della skiarea. In questo caso si trova poca "ferraglia" inutile e decrepita, come spesso accade o accadeva nel passato in Francia ma, benché il comprensorio non comprenda montagne leggendarie con altezze degne di nota, il dislivello sciato a fine giornata può essere abbastanza elevato.
Basta, passiamo alle fotografie.
Le località in altitudine facenti parte della skiarea sono tre, e come si può leggere in ogni dove sul materiale informativo e pubblicitario presente ad ogni angolo del resort, si chiamano Le Pleynet, Prapoutel e Pipay. La terza è però più che altro un semplice accesso alla skiarea e quindi sono in realtà due i centri abitati.
Prapoutel è situata sopra la valle dell'Isère (situata sullo stesso versante di Le Collet d'Allevard, meta di qualche giorno prima), distante circa 35 chilometri da Grénoble. Ancora una volta posso sottolineare come gli abitanti di questa cittadina non siano messi tanto male a livello sciistico. In tale distanza si raggiunge questo comprensorio o le skiarea del Vercors, con il doppio della distanza (che è pur sempre molto limitata) si raggiungono i due celebri domaines di L2A e dell'Alpe d'Huez, nei quali grossi progetti sono in corso nonché un collegamento tramite un'ardita funivia.
Dunque...
Ingrandimento su Prapoutel:
E su Grénoble, dietro:
Io ho parcheggiato nella località chiamata Pipay e con il télémix del grande cervo sono salito in alto:
Come scrivevo prima, i pochi impianti hanno delle linee di risalita molto particolari e panoramiche:
Mi dirigo subito verso Le Pleynet, località con qualche palazzone sempre accessibile dalla stesso versante ma situata in una valle interna, con una strada ben più scomoda:
La pista rossa Oursière:
E la pista blu rugiada(?) dei prati, in realtà in francese fungo prataiolo (che però parrebbe correttamente scritto al maschile, quindi rosé con una sola e... ma questo è il luogo dei misteri linguistici, non fosse altro che i laghi, ehm i che ne so, i lagos, visto che in italiano suonerebbe più o meno così la traduzione letterale dello strano nome del comprensorio, sono in realtà, mi pare, ben 12...) che continua fino alla base delle piste:
Una volta in paese risalgo con la seggiovia Pincerie e riscendo con la pista non pista del Boarder Cross...:
Fino alla seggiovia dell'aquila:
Seggiovia che prendo perché ho deciso di recarmi nel punto più alto del comprensorio per scendere da una pista-fuoripista nera per la quale, ho letto, in Francia il comprensorio è abbastanza conosciuto:
Proseguo quindi con la seggiovia dell... orsiera? Dell'orseria? Diciamo dell'orso (dal momento che a metà della linea è presenta una statua di legno raffigurante proprio questo animale), in attesa che il mio linguista di fiducia possa una volta in più togliermi il dubbio:
Una volta in cima bisogna raggiungere la seggiovia del gipeto, che leggo essere conosciuto anche con il nome di avvoltoio barbuto:
Ecco dicevo, questa è l'unica e grossa novità del comprensorio, perché una volta l'accesso al punto più alto del comprensorio si effettuava su un altro percorso tramite una strana e lenta seggiovia.
Tsd Gypaète:
E pista nera/itinerario fuoripista dei valloni del Pra:
Percorsi 950 metri di dislivello abbastanza faticosi si ritorna alla località denominata Le Pleynet, dalla quale non resta che ripetere le due seggiovie dell'aquila e dell'orso per collegarsi con il resto del comprensorio sciistico:
Prima però, visto che oggi sono in vena di gobbe provo a scendere una volta sulla pista nera Plan du Pra, che segue più o meno la parte alta della seggiovia dell'orso:
Ritorno in altitudine e discesa verso il parcheggio dal quale sono partito:
A questo punto risalgo fino in punta per andare a fare un giro anche dall'altro capo del comprensorio.
Il parcheggio e secondo accesso alle piste denominato Pipay (che nomaccio, ma non che gli altri siano tanto più belli):
E il plan des pistes:
Risalito in cima, visto che ho masochisticamente deciso di scegliere appositamente le piste più infide della skiarea, tanto più su questo versante mal esposto in giornate con lo zero termico ad altezze inenarrabili, decido di scendere con la pista-non pista La Jasse:
E successivamente con la pista-non pista Combe de Bédina, la più esterna della skiarea:
Ora è il momento architettonico, per la gioia degli appassionati del genere anche questa località appaga la vista e soddisfa lo spirito:
Intervallato da una breve risalita in mezzo alle piante:
E via di nuovo giù sul front de neige di Prapoutel:
Ora, dopo una piccola pausa è il momento delle ultime discese. Si risale quindi con la seggiovia degli stambecchi. Curioso e mai visto in precedenza il tappeto di sbarco in luogo di quello d'imbarco:
E si ridiscende alla seggiovia dei camosci - che non era raggiungibile direttamente senza camminare per un bel pezzo in salita - con una larghissima pista blu:
Contrasto architettonico e temporale:
Risalita quindi con la seggiovia dei camosci:
E una volta ritornato nuovamente in altitudine, non resta che concludere la giornata ripetendo un po' delle piste accessibili con gli impianti già nominati in precedenza:
Il solito saluto di rito ai viaggiatori intercontinentali diretti a Montréal:
E l'ultima fotografia del réportage:
:skiciao:
Brevemente, qualche fotografia di un comprensorio sciistico di nuovo situato in Francia e di nuovo vicino a Grénoble e di nuovo naturalmente nel dipartimento dell'Isère. Domaine del quale tra l'altro avevo già fatto un réportage qualche anno fa ma che ho deciso di aggiornare. In realtà non è cambiato molto dalla mia precedente visita, però rimane a mio avviso una località interessante da visitare e magari da abbinare ad una gita nella zona, dove si trovano altri comprensori sciistici interessanti.
Non sto ad aggiungere nemmeno questa volta noiose descrizioni perché non c'è molto da dire, se non che si tratta della classica località francese composta da un demanio sciabile con tante piste battute e tante piste non battute servite in questo caso da una manciata di impianti performanti e a parer mio ottimamente posizionati per permettere di usufruire al meglio degli spazi della skiarea. In questo caso si trova poca "ferraglia" inutile e decrepita, come spesso accade o accadeva nel passato in Francia ma, benché il comprensorio non comprenda montagne leggendarie con altezze degne di nota, il dislivello sciato a fine giornata può essere abbastanza elevato.
Basta, passiamo alle fotografie.
Le località in altitudine facenti parte della skiarea sono tre, e come si può leggere in ogni dove sul materiale informativo e pubblicitario presente ad ogni angolo del resort, si chiamano Le Pleynet, Prapoutel e Pipay. La terza è però più che altro un semplice accesso alla skiarea e quindi sono in realtà due i centri abitati.
Prapoutel è situata sopra la valle dell'Isère (situata sullo stesso versante di Le Collet d'Allevard, meta di qualche giorno prima), distante circa 35 chilometri da Grénoble. Ancora una volta posso sottolineare come gli abitanti di questa cittadina non siano messi tanto male a livello sciistico. In tale distanza si raggiunge questo comprensorio o le skiarea del Vercors, con il doppio della distanza (che è pur sempre molto limitata) si raggiungono i due celebri domaines di L2A e dell'Alpe d'Huez, nei quali grossi progetti sono in corso nonché un collegamento tramite un'ardita funivia.
Dunque...
Ingrandimento su Prapoutel:
E su Grénoble, dietro:
Io ho parcheggiato nella località chiamata Pipay e con il télémix del grande cervo sono salito in alto:
Come scrivevo prima, i pochi impianti hanno delle linee di risalita molto particolari e panoramiche:
Mi dirigo subito verso Le Pleynet, località con qualche palazzone sempre accessibile dalla stesso versante ma situata in una valle interna, con una strada ben più scomoda:
La pista rossa Oursière:
E la pista blu rugiada(?) dei prati, in realtà in francese fungo prataiolo (che però parrebbe correttamente scritto al maschile, quindi rosé con una sola e... ma questo è il luogo dei misteri linguistici, non fosse altro che i laghi, ehm i che ne so, i lagos, visto che in italiano suonerebbe più o meno così la traduzione letterale dello strano nome del comprensorio, sono in realtà, mi pare, ben 12...) che continua fino alla base delle piste:
Una volta in paese risalgo con la seggiovia Pincerie e riscendo con la pista non pista del Boarder Cross...:
Fino alla seggiovia dell'aquila:
Seggiovia che prendo perché ho deciso di recarmi nel punto più alto del comprensorio per scendere da una pista-fuoripista nera per la quale, ho letto, in Francia il comprensorio è abbastanza conosciuto:
Proseguo quindi con la seggiovia dell... orsiera? Dell'orseria? Diciamo dell'orso (dal momento che a metà della linea è presenta una statua di legno raffigurante proprio questo animale), in attesa che il mio linguista di fiducia possa una volta in più togliermi il dubbio:
Una volta in cima bisogna raggiungere la seggiovia del gipeto, che leggo essere conosciuto anche con il nome di avvoltoio barbuto:
Ecco dicevo, questa è l'unica e grossa novità del comprensorio, perché una volta l'accesso al punto più alto del comprensorio si effettuava su un altro percorso tramite una strana e lenta seggiovia.
Tsd Gypaète:
E pista nera/itinerario fuoripista dei valloni del Pra:
Percorsi 950 metri di dislivello abbastanza faticosi si ritorna alla località denominata Le Pleynet, dalla quale non resta che ripetere le due seggiovie dell'aquila e dell'orso per collegarsi con il resto del comprensorio sciistico:
Prima però, visto che oggi sono in vena di gobbe provo a scendere una volta sulla pista nera Plan du Pra, che segue più o meno la parte alta della seggiovia dell'orso:
Ritorno in altitudine e discesa verso il parcheggio dal quale sono partito:
A questo punto risalgo fino in punta per andare a fare un giro anche dall'altro capo del comprensorio.
Il parcheggio e secondo accesso alle piste denominato Pipay (che nomaccio, ma non che gli altri siano tanto più belli):
E il plan des pistes:
Risalito in cima, visto che ho masochisticamente deciso di scegliere appositamente le piste più infide della skiarea, tanto più su questo versante mal esposto in giornate con lo zero termico ad altezze inenarrabili, decido di scendere con la pista-non pista La Jasse:
E successivamente con la pista-non pista Combe de Bédina, la più esterna della skiarea:
Ora è il momento architettonico, per la gioia degli appassionati del genere anche questa località appaga la vista e soddisfa lo spirito:
Intervallato da una breve risalita in mezzo alle piante:
E via di nuovo giù sul front de neige di Prapoutel:
Ora, dopo una piccola pausa è il momento delle ultime discese. Si risale quindi con la seggiovia degli stambecchi. Curioso e mai visto in precedenza il tappeto di sbarco in luogo di quello d'imbarco:
E si ridiscende alla seggiovia dei camosci - che non era raggiungibile direttamente senza camminare per un bel pezzo in salita - con una larghissima pista blu:
Contrasto architettonico e temporale:
Risalita quindi con la seggiovia dei camosci:
E una volta ritornato nuovamente in altitudine, non resta che concludere la giornata ripetendo un po' delle piste accessibili con gli impianti già nominati in precedenza:
Il solito saluto di rito ai viaggiatori intercontinentali diretti a Montréal:
E l'ultima fotografia del réportage:
:skiciao:
Ultima modifica: