Edo
???
Buonasera,
Ancora un réportage sulle località sciistiche del dipartimento francese dell'Isère. In questo caso le fotografie riguardano la località di Villard-de-Lans ed il suo demanio sciabile di medie dimensioni. Per estensione è probabilmente il quarto della provincia succitata, le cui uniche località più o meno conosciute fuori dai confini francesi sono a mio avviso Les 2 Alpes e l'Alpe d'Huez.
125 chilometri esageratissimi di piste dichiarati, 52 piste e 19 impianti di risalita permettono di sciare su un versante del Massiccio del Vercors su 1000 metri di dislivello. L'altitudine è modesta (1050-2050 metri) e la neve qua non è una garanzia, però la vicinanza da Grénoble (35 chilometri) fa di quest'ultima una cittadina piuttosto ben messa in quanto a vicinanza di posti per sciare.
Non c'è nemmeno questa volta tanto altro da dire se non che la giornata è stata parzialmente rovinata da un ventaccio assolutamente non previsto dai bollettini meteorologici consultati il giorno precedente. Quindi non rimane che passare subito alle fotografie.
Vista mattutina su Granopoligrad: se qualcuno si chiedesse dove sono posate le radici dell'esistenza dei celebri ed amatissimi palazzoni, questi scorci potrebbero fornire uno spunto di riflessione per giungere alla risposta:
La strada verso la località sciistica. Per un curioso fenomeno di inversione termica (?) la temperatura mattutina sul fondovalle dell'altipiano segnata sul termometro della macchina ha raggiunto i ben -10 gradi, in un periodo di temperature tutt'altro che invernali e consone al periodo:
Uno dei due accessi alla skiarea si trova a qualche chilometro dal centro del villaggio. Non c'è niente da segnalare di fuori dall'ordinario: palazzoni, parcheggi, negozi, brutti bar, rampe di accesso ghiacciate, niente scale mobili, funicolari urbane sotterranee di collegamento, ascensori o gingilli tecnologici. Insomma, un accesso alle piste del tutto ordinario in Francia e quindi non resta che salire in altitudine:
Cercando di restare in piedi con non poca fatica oramai che sono qua mi dirigo sulle piste per una breve esplorazione del comprensorio. In questo luogo ero già stato una volta un po' di anni fa ma era una giornata nebbiosa e non avevo visto nulla a livello di panorami e di ambiente:
Purtroppo per collegarsi tra le due estremità della skiarea è obbligatorio passare per una delle seggiovie in altitudine. Salgo sulla seggiovia Crêtes ma la situazione di vento frontale è del tutto inaccettabile per riuscire a sciare decentemente, motivo per il quale non viene certamente voglia di ripetere le piste che ritornano alla base della seggiovia, che sarebbero probabilmente le più interessanti del comprensorio:
Mi dirigo quindi sulle piste più basse, sperando che siano più riparate ma purtroppo non pare essere del tutto così...:
Per fortuna che qualche caro e vecchio skilift è ancora in funzione perché non ho nessuna intenzione di salire sulla seggiovia che si spinge fino in punta al comprensorio perché la situazione a livello di vento mi sembra esagerata. Ripeto quindi un po' di piste in questa zona e poi ritorno verso dove sono partito:
La maggior parte delle piste in altitudine sono delle facili blu. L'ambiente lo trovo però carino e probabilmente con una situazione meteorologica migliore non sarebbe così male come comprensorio per una giornata di sci:
Le larghe piste in altitudine all'arrivo della telecabina:
Il bar all'arrivo della telecabina è provvisto di un sistema anti-poveri, cioé un diversamente simpaticissimo buttafuori appostato sulla porta d'ingresso che domanda a chiunque entra se intende mangiare o solamente consumare qualche prodotto da caffetteria per scaldarsi, visto che fuori nonostante le temperature alte si gela perché il vento è probabilmente superiore a 50 km/h e tanta gente avrebbe il piacere di stare un momento al caldo. Niente da fare: la caffetteria è sì in esercizio per la somministrazione di bevande calde ma, al modico prezzo di 2 euro per un caffé espresso, l'ineffabile brodaglia andrebbe consumata sui tavolini fuori, dove il bicchierino da asporto fornito verrebbe spazzato via in quattro e quattr'otto. La cortese accoglienza assieme al fatto di aver scorto sul tariffario esposto che un piatto di patate fritte viene servito in cambio di una modica ricompensa di otto euro fanno sì che prenda la decisione che forse è più saggio cercare un'altra location per il pranzo:
Mi rimetto quindi a sciare, percorrendo qualche pista di questo versante per poi spostarmi nuovamente dall'altro capo del comprensorio dove, in basso, il vento sembra finalmente concedere una tregua rendendo la sosta più piacevole:
Di nuovo la seggiovia Crêtes:
La seggiovia biposto Combeauvieux, un impianto apparentemente non più in funzione:
E la pista verde Violette che raggiunge la base delle piste del paese di Corrençon-en-Vercors, dall'altro capo del domaine skiable rispetto a Villard-de-Lans:
Proseguendo oltre e superando un breve pezzo in piano si scopre una piacevole area per gli sciatori principianti, dove si trova una pista piatta piuttosto lunghetta ed uno skilift per risalire verso il front de neige dove arrivano le piste in alto:
Ingrandimento sulla seggiovia che raggiunge la sommità della skiarea, che io non ho preso perché il vento a parer mio era esagerato per fare funzionare un simile impianto:
La sciovia del Villaggio:
Talvolta non è detto che all'infuori della Svizzera non si riesca ad essere precisi se ci si impegna:
E' ora di ritornare alla macchina, dall'altra parte del comprensorio:
Non prima di effettuare una risalita con il téléski Ourson che prima era chiuso, forse perché il vento era probabilmente eccessivo anche per un impianto del genere (o forse perché non si sarebbe potuti risalire con il vento in faccia senza rischiare di cadere?)?:
Ritornato nella zona centrale gli impianti stanno oramai per chiudere, me la prendo con calma e riesco a fare ancora qualche pista prima della chiusura:
E' ora di scendere al parcheggio:
Uno strano intervento effettuato alla telecabina-rottame più vecchia, forse in sede di revisione quando hanno sostituito le cabine (anche se le rulliere mi sembrano tutt'altro che nuove:think. Non mi stupirebbe che prima esistesse solamente il pilone centrale del quale si scorge una parte con conseguente altezza da terra ben maggiore di adesso:think:...chissà...:
Ritorno in fondovalle e verso casa con le luci della città capoluogo e saluti di fine réportage:
:skiciao:
Ancora un réportage sulle località sciistiche del dipartimento francese dell'Isère. In questo caso le fotografie riguardano la località di Villard-de-Lans ed il suo demanio sciabile di medie dimensioni. Per estensione è probabilmente il quarto della provincia succitata, le cui uniche località più o meno conosciute fuori dai confini francesi sono a mio avviso Les 2 Alpes e l'Alpe d'Huez.
125 chilometri esageratissimi di piste dichiarati, 52 piste e 19 impianti di risalita permettono di sciare su un versante del Massiccio del Vercors su 1000 metri di dislivello. L'altitudine è modesta (1050-2050 metri) e la neve qua non è una garanzia, però la vicinanza da Grénoble (35 chilometri) fa di quest'ultima una cittadina piuttosto ben messa in quanto a vicinanza di posti per sciare.
Non c'è nemmeno questa volta tanto altro da dire se non che la giornata è stata parzialmente rovinata da un ventaccio assolutamente non previsto dai bollettini meteorologici consultati il giorno precedente. Quindi non rimane che passare subito alle fotografie.
Vista mattutina su Granopoligrad: se qualcuno si chiedesse dove sono posate le radici dell'esistenza dei celebri ed amatissimi palazzoni, questi scorci potrebbero fornire uno spunto di riflessione per giungere alla risposta:
La strada verso la località sciistica. Per un curioso fenomeno di inversione termica (?) la temperatura mattutina sul fondovalle dell'altipiano segnata sul termometro della macchina ha raggiunto i ben -10 gradi, in un periodo di temperature tutt'altro che invernali e consone al periodo:
Uno dei due accessi alla skiarea si trova a qualche chilometro dal centro del villaggio. Non c'è niente da segnalare di fuori dall'ordinario: palazzoni, parcheggi, negozi, brutti bar, rampe di accesso ghiacciate, niente scale mobili, funicolari urbane sotterranee di collegamento, ascensori o gingilli tecnologici. Insomma, un accesso alle piste del tutto ordinario in Francia e quindi non resta che salire in altitudine:
Cercando di restare in piedi con non poca fatica oramai che sono qua mi dirigo sulle piste per una breve esplorazione del comprensorio. In questo luogo ero già stato una volta un po' di anni fa ma era una giornata nebbiosa e non avevo visto nulla a livello di panorami e di ambiente:
Purtroppo per collegarsi tra le due estremità della skiarea è obbligatorio passare per una delle seggiovie in altitudine. Salgo sulla seggiovia Crêtes ma la situazione di vento frontale è del tutto inaccettabile per riuscire a sciare decentemente, motivo per il quale non viene certamente voglia di ripetere le piste che ritornano alla base della seggiovia, che sarebbero probabilmente le più interessanti del comprensorio:
Mi dirigo quindi sulle piste più basse, sperando che siano più riparate ma purtroppo non pare essere del tutto così...:
Per fortuna che qualche caro e vecchio skilift è ancora in funzione perché non ho nessuna intenzione di salire sulla seggiovia che si spinge fino in punta al comprensorio perché la situazione a livello di vento mi sembra esagerata. Ripeto quindi un po' di piste in questa zona e poi ritorno verso dove sono partito:
La maggior parte delle piste in altitudine sono delle facili blu. L'ambiente lo trovo però carino e probabilmente con una situazione meteorologica migliore non sarebbe così male come comprensorio per una giornata di sci:
Le larghe piste in altitudine all'arrivo della telecabina:
Il bar all'arrivo della telecabina è provvisto di un sistema anti-poveri, cioé un diversamente simpaticissimo buttafuori appostato sulla porta d'ingresso che domanda a chiunque entra se intende mangiare o solamente consumare qualche prodotto da caffetteria per scaldarsi, visto che fuori nonostante le temperature alte si gela perché il vento è probabilmente superiore a 50 km/h e tanta gente avrebbe il piacere di stare un momento al caldo. Niente da fare: la caffetteria è sì in esercizio per la somministrazione di bevande calde ma, al modico prezzo di 2 euro per un caffé espresso, l'ineffabile brodaglia andrebbe consumata sui tavolini fuori, dove il bicchierino da asporto fornito verrebbe spazzato via in quattro e quattr'otto. La cortese accoglienza assieme al fatto di aver scorto sul tariffario esposto che un piatto di patate fritte viene servito in cambio di una modica ricompensa di otto euro fanno sì che prenda la decisione che forse è più saggio cercare un'altra location per il pranzo:
Mi rimetto quindi a sciare, percorrendo qualche pista di questo versante per poi spostarmi nuovamente dall'altro capo del comprensorio dove, in basso, il vento sembra finalmente concedere una tregua rendendo la sosta più piacevole:
Di nuovo la seggiovia Crêtes:
La seggiovia biposto Combeauvieux, un impianto apparentemente non più in funzione:
E la pista verde Violette che raggiunge la base delle piste del paese di Corrençon-en-Vercors, dall'altro capo del domaine skiable rispetto a Villard-de-Lans:
Proseguendo oltre e superando un breve pezzo in piano si scopre una piacevole area per gli sciatori principianti, dove si trova una pista piatta piuttosto lunghetta ed uno skilift per risalire verso il front de neige dove arrivano le piste in alto:
Ingrandimento sulla seggiovia che raggiunge la sommità della skiarea, che io non ho preso perché il vento a parer mio era esagerato per fare funzionare un simile impianto:
La sciovia del Villaggio:
Talvolta non è detto che all'infuori della Svizzera non si riesca ad essere precisi se ci si impegna:
E' ora di ritornare alla macchina, dall'altra parte del comprensorio:
Non prima di effettuare una risalita con il téléski Ourson che prima era chiuso, forse perché il vento era probabilmente eccessivo anche per un impianto del genere (o forse perché non si sarebbe potuti risalire con il vento in faccia senza rischiare di cadere?)?:
Ritornato nella zona centrale gli impianti stanno oramai per chiudere, me la prendo con calma e riesco a fare ancora qualche pista prima della chiusura:
E' ora di scendere al parcheggio:
Uno strano intervento effettuato alla telecabina-rottame più vecchia, forse in sede di revisione quando hanno sostituito le cabine (anche se le rulliere mi sembrano tutt'altro che nuove:think. Non mi stupirebbe che prima esistesse solamente il pilone centrale del quale si scorge una parte con conseguente altezza da terra ben maggiore di adesso:think:...chissà...:
Ritorno in fondovalle e verso casa con le luci della città capoluogo e saluti di fine réportage:
:skiciao:
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