Ski test ornello sport - pmc 2019

thefabius

Well-known member
Intanto apro la discussione... :D
In settimana cercherò anche di postare tutte le impressioni.

Una premessa d'obbligo: vorrei si evitassero i litigi dello scorso anno, perciò chiunque si senta migliore/peggiore/diverso ovvero chiunque ritenga le mie impressioni non adeguate/giustificate/supportate, può anche andarsen... ehm... può anche evitare la lettura e passare ad altro.
in sostanza, come per gli annunci di vendita, metto una clausola: astenersi fenomeni! :D
Quanto scriverò è frutto delle mie PERSONALISSIME sensazioni riguardo materiali testati in 2 gg, senza alcun vincolo e semplicemente basate su quanto sentito sotto i piedi.

Esorto anche altri forumisti a fare altrettanto, cioé a scrivere le loro impressioni, sperando il mio appello venga accolto.
 
Vabbè, dai, ti darò una mano:D:D:D:D
Certo è che i rompic.... non saranno ammessi, gli sci li abbiamo provati, pertanto un pò di pazienza e avrete le nostre impressioni
Ma devo avere un pò di tempo
 
Breve premessa. Come molti sanno, viste le polemiche della scorsa edizione, avevo deciso di non pubblicare su Skiforum queste recensioni, ma in questi giorni diversi forumisti mi hanno chiesto dove poterle leggere e notizie sui questo o quel modello. Ho deciso allora di riportarle anche qui, però risponderò solo ai post che tratteranno in modo specifico gli sci provati nel corso del test.

Il 16 e 17 febbraio si è svolto sulle piste della Croda Rossa di Sesto Pusteria il sabato e sulle piste di Passo Monte Croce la domenica, il consueto skitest organizzato da Ornello sport. Come per le scorse edizioni, segnalo che sulla pagina FB “Marco Ornello Pistoni” è presente un’ampissima documentazione fotografica dell’evento e dei materiali testati mentre sul suo forum sono riportate queste note e le impressioni degli altri partecipanti al test su questi e sugli altri sci provati.

Aziende presenti: Atomic, Fischer, Head, Rossignol – Dynastar, Salomon, Voelkl.

Condizione delle piste: sole e caldo, ma la neve ha tenuto benissimo fino a pomeriggio inoltrato. Io ho sciato solo il sabato alla Croda Rossa. Per motivi personali ho rinunciato alla seconda giornata di test.

Come sempre vi prego di tener conto, leggendo queste righe, che quelle che riporto sono le mie personalissime impressioni e non pretendo certo che siano condivise da altri, anche se mi piacerebbe potermi confrontare con chi eventualmente non la pensa come me su questo o quel modello. Per quanto mi riguarda, ricordo solo che ho 63 anni, 180 di altezza per 67 kg, sciatore esperto, dotato di una tecnica discreta, che risente della provenienza old style, e di una buona preparazione fisica per l'età; scio solo in pista un po’ con tutto, dai GS FIS, agli SL negozio, ad un allmountain che uso dopo qualche bella nevicata o su neve primaverile.



Di grandi novità quest’anno nell’ambito degli sci da pista di fascia alta ce ne sono state veramente poche, anche perché è quasi impossibile migliorare ulteriormente quelli che sono prodotti spesso vicini alla perfezione come sono gli attuali sci top di gamma, per cui un po’ tutte le case si sono limitate ad apportare ritocchi di carattere grafico o interventi di minima. Le uniche novità in questo ambito sono state presentate da Atomic, con il nuovo X9 waist 75 ed il G9 R, la versione “vitaminizzata” del G9 normale, e Rossignol che propone una nuova linea di sci allround, la React.

ATOMIC

Atomic X9 waist 75 175
Presentato in una bella livrea grigia e verde ed attacco X12TL verde, è, se vogliamo, il “fratello cicciotto” dell’X9, ed i “75” del nome sono proprio i mm di larghezza del centro, quasi 1 cm in più rispetto all’X9 da cui deriva. Cosa dire di questo sci? A molti è piaciuto tantissimo, a me sinceramente no. Non perché non sia piacevole da sciare, anzi è sicuramente un bell’attrezzo con cui fare (chi le sa fare, non io) pieghe da paura, proprio perché il centro più largo ti invita ad osare. E’ stabile in velocità, si destreggia bene anche nello stretto, ma…. ma per me che sono rimasto folgorato dal primo XT e poi mi sono fatto stregare dall’X9 R, per me dicevo a questo sci manca un pizzico di rapidità nel passare da uno spigolo all’altro, quella rapidità che per i miei gusti deve avere uno sci di questo tipo. Stiamo parlando di una frazione di secondo, per carità, ma è quella che fa la differenza. Ammetto che si tratta di un mio limite, dovuto al fatto che io non faccio le curve carvando fino a toccare la neve con la mano e scio un po’ old style, ma a me piacciono di più gli sci stretti e reattivi, e la reattività non è certo il punto di forza di questo nuovo modello della casa di Altenmarkt.
Se dovessi classificarlo, direi un allround di buon livello, più facile dell’X9 “normale”, ma sicuramente anche meno divertente per i miei gusti e per il mio modo di sciare. Ecco, se lo avessero battezzato “X8” invece che mantenergli il nome “X9” lo avrei probabilmente capito e magari apprezzato di più.

Atomic G9 R 177
Atomic in questa stagione ha adottato anche per il suo “GS negozio” la stessa strategia che l’aveva portata a creare l’X9 R: vale a dire che ha preso il modello da GS e gli ha montato una bella piastra racing per cambiargli totalmente il carattere e posizionarlo a far concorrenza diretta agli altri “master” GS presenti sul mercato, l’M 21 di Rossignol, l’i.speed pro di Head, il Racetiger piston di Voelkl, ecc. e l’operazione è perfettamente riuscita, a dimostrazione di come la piastra sia ormai diventata una componente fondamentale negli sci moderni. In versione R, come l’X9, si differenzia in modo sostanziale, o sarebbe meglio dire “sostanzioso” rispetto al normale G9, guadagnando in tutto: reattività, brillantezza, rapidità nei cambi, velocità di risposta, mantenendo per altro le doti migliori del G9 “normale”, che sono la fluidità e la sincerità nelle reazioni. Io l’ho provato tra gli ultimi della giornata, ma la neve teneva ancora bene con alcuni tratti in cui era comparso il duro sotto quella smossa ed anche lì lo sci non fa una piega, basta tenerlo ben caricato e non si sposta di un millimetro, lo senti stabile e bello presente sotto ai piedi.


FISCHER

Nessuna novità sostanziale neppure per Fischer per quanto riguarda i modelli da pista, per cui ho riprovato volentieri un classico come l’SC.

Fischer RC4 WC SC 165
Come per il G9 anche in questo caso potrei sintetizzare queste impressioni solo scrivendo: come può cambiare uno sci sostituendo la piastra. Lo scorso anno mi aveva un po’ deluso e lo avevo scritto: poco brio e mancanza di una spiccata personalità per essere un SL, seppur “negozio”; ebbene è bastato sostituire la piastra rail RC4 Z12 con una piastra tradizionale Z13 (mi sembra si chiami così) per cambiare totalmente volto allo sci e fargli riacquistare la grinta che lo ha sempre contraddistinto in passato. Adesso finalmente è tornato ad essere un vero SL, cattivo quel tanto che basta, reattivo, capace di tenere il passo dei principali concorrenti. In più, rispetto ad esempio al cugino The curv è più snello, per cui risulta più immediato e rapido nei cambi, che secondo me è una prerogativa irrinunciabile per uno sci di questo tipo. Bellissima come sempre la grafica… ma il buco tappato in punta proprio non riesco a sopportarlo.

HEAD

Head ha mantenuto praticamente invariate le sue serie top, world cup e supershape, aggiornandone solo la grafica, mentre ha concentrato i propri sforzi nell’ambito degli sci lady e soprattutto negli scarponi.

Head WC Supershape i.speed 177
Ebbene sì, lo ammetto. Con lui ho una relazione che dura ormai da una dozzina d’anni. L’ho conosciuto in Val Senales quando faceva il suo debutto in società, era il primo skitest organizzato da Ornello sport a cui partecipavo e mi ricordo ancora che quando Stefano Silvestri di Head me lo ha messo ai piedi mi ha detto “vai, Renn e divertiti!” e fin dai primi metri è scattata la scintilla… Da allora ne sono passati di anni, ma tutte le volte che ci siamo rivisti non ho perso l’occasione di frequentarlo di nuovo, constatando come evolveva nel tempo, anche se come in tutte le relazioni di lunga data ci sono stati dei momenti di passione travolgente ed altri di stanca e qualche tradimento da parte sua, come quando volle fare il “modaiolo” e passare al rocker, ed io per ripicca lo tradii, lo confesso, con suo fratello maggiore wc i.speed, anche solo per farlo ingelosire un po’. Ma poi, proprio come in tutti i veri amori, quando ci si ritrova si fa pace ed il feeling torna di nuovo come una volta. Quest’anno si è messo una livrea grigio opaca come i suoi fratelli supershape, magari per essere ancora più fotogenico quando gli atleti di casa Head lo portano sui podi di tutto il mondo, ma resta sostanzialmente lo stesso delle ultime stagioni, sempre rapido nei cambi, snello, facile da sciare, ma comunque dotato della solita brillantezza, lo sci ideale per tutti, da chi ha ancora un bel po’ da migliorare, al maestro che ci fa otto ore di scuola. Perché lui è così, digerisce praticamente tutto, è paziente, non si rivolta mai, ti asseconda sempre, per diventare quasi cattivo se lo metti sulla lamina e gli chiedi di scatenarsi. Ok, magari penserete che sono un po’ di parte, ma l’ho dichiarato subito, con lui è amore vero.

Head WC Rebels i.race pro 175
L’ho riprovato volentieri e come lo scorso anno mi ha entusiasmato. Considerando che anche lui è rimasto invariato, non posso che riprendere quello che avevo scritto lo scorso anno e confermarne in pieno tutti gli aspetti positivi e le sensazioni che mi aveva trasmesso la scorsa edizione. Sci brillantissimo, dinamico, velocissimo e stabile a qualsiasi velocità, chiede solo di essere scatenato per dare il meglio di se. Unica cosa, a mio parere vuole essere sciato sempre sulla lamina, altrimenti se lo fai derapare anche un minimo la coda ti scappa via, ma è normale considerando le sue misure che ne fanno quasi uno “slalom allungato”. Non è quindi uno sci con cui andare a spasso e a lungo andare può diventare un po’ stancante se non si hanno le gambe allenate.

Head WC Rebels i.speed pro 180
Un altro grande classico della casa austriaca che quest’anno cambia solo la livrea. Considerando che come per il SSS anche lui è una vecchia conoscenza, non ho molto da scrivere di nuovo su questo sci, così l’ho provato (per l’ennesima volta direi) subito dopo l’i.race per valutarne proprio le differenze, che in effetti, pur avendo i due sci la stessa struttura, ci sono e si avvertono in modo preciso. L’i.race gira di più ed è normale considerando lo shape diverso, ma l’i.speed è più dolce nelle risposte, è sempre stata una caratteristica che lo ha reso differente da tutti gli altri GS negozio in circolazione, e perdona di più qualche errore di impostazione. Anche lui come il fratello dà il meglio di se quando schiacci l’acceleratore, tanto da non far rimpiangere, in campo libero naturalmente, un GS FIS per come è preciso e stabile, pur essendo notevolmente più facile e meno impegnativo rispetto ai modelli da gara e probabilmente anche più divertente; entra in curva in modo impeccabile e non ha un minimo accenno di cedimento, sostenendoti sempre ed infondendoti assoluta sicurezza Anche la coda, che era uno dei pochi punti deboli del vecchio i.speed è adesso a livello dei concorrenti più cattivi. Rispetto all’i.race pro mi sembra meno stancante, anche se una verifica di questo tipo è praticamente impossibile considerando che in un test tieni ai piedi un attrezzo per un paio di piste o poco più.

ROSSIGNOL

La casa francese è l’unica quest’anno a presentare una nuova linea di sci, la React, con tre modelli che vanno a coprire (non so se sostituiscono i precedenti Pursuit) tutta la fascia allmountain pista, o allround che si vogliano chiamare, la stessa per capirci dove si collocano i Salomon XMax e simili nelle loro varie declinazioni. Dei tre modelli, R8 TI il più prestazionale, R8 HP di fascia media ed R6 Compact di fascia inferiore, i primi due erano presenti al test.

Rossignol React R8 TI 176
L’ho provato per primo, con neve dura, pista libera e millerighe proprio per avere “la mente sgombra”. Già, perché se scendi da un master o comunque da uno sci race e passi ad un allround come questo è abbastanza probabile che lo giudicherai magari poco reattivo o un po’ “molle”, mentre se lo provi senza condizionamenti lo puoi valutare per quello che è veramente e per il target di sciatori a cui è destinato. E devo dire che questo React T8 TI mi è piaciuto parecchio. In questa versione top, con inserti in titanal, è veramente divertente, sia in ingresso sia in chiusura di curva è dolce, gira bene nello stretto e risulta bello stabile e preciso quando lo fai correre ed imposti qualche bel curvone ad ampio raggio. La larghezza di 74 mm, corretta per uno sci di questo tipo, ed il raggio di 15 metri gli conferiscono un piacevolezza veramente invidiabile, la struttura consistente la senti e anche se lo sci è leggerissimo sotto i piedi, non ti fa rimpiangere un race carve gs quando lo fai correre un po’. Chiaramente, non è e non vuole essere uno “sci da gara” che ti riempie di adrenalina, per quello ci sono i master in casa Rossignol, ma il compagno ideale per una giornata intera sugli sci, con cui alternare discese in tutto relax a delle belle sparate, magari come piace a me su archi di curva differenti tra un tratto e l’altro… In pratica uno sci per il turista esperto, il concorrente naturale del Salomon race blast; un attrezzo che sono convinto all’estero avrà un grandissimo successo, mentre in Italia, dove tutti abbiamo il pallino degli sci race, probabilmente gli preferiremo, per restare in casa Rossignol, il fratello Hero LT TI.

Rossignol React R8 HP 177
L’ho provato subito dopo il TI, ancora in condizioni ottimali di neve e affollamento. Ha la stessa struttura del TI, misure e raggio simili, ma come sulla serie Hero, rispetto al fratello di fascia più alta il titanal in questa versione viene sostituito dal carbonio e la differenza, ovviamente, si fa sentire, soprattutto quando si spinge un po’. Infatti a bassa velocità lo sci si comporta in modo abbastanza simile al TI, stessa facilità, stessa immediatezza nell’impostare la curva, buona stabilità anche su neve relativamente dura e su archi ampi, ma se aumenti l’andatura comincia a diventare ballerino e ti consiglia amichevolmente di chiudere un pochino il gas. Un attrezzo facile e non impegnativo adatto ad uno sciatore in fase evolutiva o per chi, anche dotato di una buona tecnica, non ha mire “corsaiole” e preferisce farsi una settimana bianca all’anno in tutto relax.

VOELKL

Voelkl Racetiger GS UVO piston 180
Sarà che ho iniziato a sciare seriamente con il weltup Renntiger R (da cui ho poi preso a prestito il nickname), sarà che sono poi cresciuto sciisticamente con i P9 e P10, sarà che i miei primi sci carving sono stati i P60, sarà che da sempre i miei SL favoriti sono i Racetiger SL, ma io agli sci della casa tedesca sono affezionato, per cui almeno un giretto con qualcuno dei suoi sci me lo faccio sempre volentieri, ed anche questa volta non sono rimasto certo deluso. Lo sci è lo stesso della scorsa stagione anche se presentato con una grafica diversa che a me sinceramente continua a piacere poco, come proprio non mi piace l’uvo, messo lì in bella mostra nel mezzo della punta, ma basta far finta di niente e ritrovi sotto ai piedi il solito splendido purosangue di razza, degno concorrente degli altri “master”. Rispetto all’i.speed o al G9 R risulta probabilmente più scorbutico, ma continua ad essere un punto di riferimento in termini di prestazioni. Stretto come piace a me, nei cambi è addirittura fulmineo, come lo fai correre un pochino si dimostra granitico, malgrado mi sembri sempre più leggero dei diretti concorrenti, anzi più aumenti la velocità e più sembra incollato alla neve. Peccato non aver potuto tirare un po’ le marce, ma malgrado l’abbia provato intorno all’ora di pranzo, la Signaue, come le altre piste del resto, era comunque molto affollata e non era certo il caso di rischiare più di tanto. Peccato… sicuramente ci sarà qualche altra occasione, alla prossima, Tigre da corsa ;)

E adesso veniamo ad una “guest star” che merita un capitolo tutto a parte ;):

Porsche limited edition Ornello Sport 165
Come molti sanno, questo sci se lo ha fatto realizzare Mark su misura e su proprie specifiche, partendo dalle misure e dalla struttura dell’Atomic SL FIS, con piastra attacco Salomon da gara X16 Lab. Poi naturalmente ha provveduto di persona alla preparazione. In pratica, un vestito di sartoria tagliato su misura. Ci tenevo a provarlo e sapendo che sono un appassionato, Mark me lo ha gentilmente messo a disposizione, pur dovendo lavorare un po’ per spostare l’attacco sul mio scarpone (un tempo avevamo lo stesso numero, ma ormai lui ha adottato scarpette da Cenerentola :D).
E’ l’unico sci con cui ho fatto quattro piste, una Orto del Toro e tre Signaue, anche perché nel frattempo Mark se n’era andato a farsi una sciata e non volevo certo lasciarlo agli stand incustodito in sua assenza. Sull’ovetto della Orto del Toro in tre mi hanno chiesto che sci erano, poi mentre lo mettevo ai piedi un altro paio di sciatori si sono fermati a guardarli e sono rimasti lì ad aspettare che partissi… Solo che di sicuro non ho fatto un gran figura, anzi. Pur essendo appena sceso da un purosangue come l’i.race pro e che questo non era certo il primo SL FIS che ho avuto modo di provare, mi sono reso conto immediatamente che stavamo vedendo tutto un altro film. All’inizio mi ha messo un po’ in soggezione lo confesso, perché non è certo uno sci intuitivo ed è tutt’altro che facile, è un po’scorbutico e non sembra voglia assecondarti più di tanto. Conoscendo che tipo di sciata ha Mark, potente e “da pali” mi rendo conto che questo è effettivamente lo sci perfetto per lui, perché per “domarlo” devi caricarlo bene e starci sopra, altrimenti fa quello che vuole lui. Capito questo principio, adattando la mia sciata che è l’opposto della sua, ho preso confidenza ed ho iniziato a farlo viaggiare come Dio comanda per poterne sfruttare le caratteristiche migliori. E allora, sciati “di forza”, si scatenano e danno il meglio di loro. Cattivissimi, duri, ma non “putrellosi”, reattivi il giusto, si aggrappano letteralmente alla neve, perché la preparazione delle lamine, 87 - 0,5 come si raccomanda ad uno slalom di razza, sono tirate in modo molto aggressivo, come mi ha detto Mark quando glieli ho restituiti (beh, me lo potevi dire prima, no? :D), ma se allarghi il raggio di curva non fanno una piega e ti sembra di avere ai piedi un gs vero, tanto sono granitici. Rispetto all’SL FIS Atomic, da cui deriva come shape, questo Porsche ltd edition mi sembra ancora più performante, però non è certo uno sci per andarci a spasso; ci fai un paio d’ore, ci dai dentro come si deve e poi o passi ad un altro sci, oppure è meglio che ti fermi in qualche baita, se non vuoi bruciarti del tutto le gambe. Però in quel paio d’ore, che libidine, ragazzi!


Per concludere:

La domanda che un po’ tutti al test ci siamo fatti e che molti mi stanno ponendo in queste ore è: ma tra tutti gli sci provati in questo e nei PMC più recenti, ed in particolare tra i vari “master”, qual è il migliore?. La mia risposta, del tutto personale naturalmente è: non ce n’é uno meglio dell’altro in assoluto, ma tutto dipende dalle proprie preferenze e dal proprio background sciistico. Mi spiego meglio perché detto così sembra un po’ troppo lapalissiano. Nel tempo e con l’avvento del carving gli sci si assomigliano un po’ tutti, e, diciamoci la verità, è praticamente impossibile trovarne uno che non sia all’altezza o che abbia qualche difetto evidente. Però ogni modello ha un proprio dna, che eredita dalla casa madre, delle caratteristiche, magari delle semplici sfumature che però lo rendono differente dagli altri. Io che scio da parecchi anni ormai con Head dovessi scegliere probabilmente sceglierei tra i GS l’i.speed pro e tra gli allround top l’i.race pro, ma chi scia normalmente Atomic non ho dubbi che prenderebbe G9R e X9R, così come i “salomonisti” andrebbero sul Race Pro, mentre i fan di Voelkl sceglierebbero sicuramente un Racetiger piston, ecc.

Quindi, per quanto mi riguarda non eleggo un vincitore, ma se debbo proprio scegliere tra tutti gli sci che ho provato in questa edizione, lo sci che mi ha esaltato di più è il Porsche limited edition Ornello Sport. Lo so, sono un po’ ruffiano, ma così mi salvo anche da eventuali rimostranze dei tifosi di questo o quel marchio. ;) :D

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Renn posso chiederti un consiglio? Ho un amico ottimo sciatore, molto old style, mai in difficoltà che ci sia ghiaccio o pappa, barrata o fuoripista, che vorrebbe acquistare in funzione della prossima stagione. Domenica mi diceva che avrebbe guardato l'i.race NON pro, avendo provato il mio e trovandolo troppo performante, troppo aggressivo e stancante. Leggendo la tua prova quasi quasi sarei per consigliargli x9 75 oppure il Rossignol sempre 74mm in centro. Puoi farmi un paragone tra l'i.race (che credo tu abbia provato l'anno scorso...ndr) e questi due nuovi modelli?

Grazie
 
Temo proprio che i tre, pur collocandosi a grandi linee nella categoria "allround" abbiano ben poco in comune tra loro. L'i,race anche in versione "liscia" è una sorta di slalom lungo, che fa della dinamicità e del brio il suo punto di forza ma non ama certo le spazzolate, mentre il Rossignol è un allround tradizionale, un ottimo sci che fa bene tutto in tutte le condizioni di pista, piacevole sì, ma che probabilmente non eccelle in niente. Diverso ancora il nuovo X9 waist 75, che come hai letto non mi ha emozionato, ma che comunque non mi sembra lo sci più adatto per uno sciatore old style, anzi. A mio parere, lo sci giusto per il tuo amico, manco a dirlo, è il SSS o un The curv tdx, oppure se vuole un modello più performante un i.speed liscio o simile.
 
Breve premessa. Come molti sanno, viste le polemiche della scorsa edizione, avevo deciso di non pubblicare su Skiforum queste recensioni, ma in questi giorni diversi forumisti mi hanno chiesto dove poterle leggere e notizie sui questo o quel modello. Ho deciso allora di riportarle anche qui, però risponderò solo ai post che tratteranno in modo specifico gli sci provati nel corso del test.

Il 16 e 17 febbraio si è svolto sulle piste della Croda Rossa di Sesto Pusteria il sabato e sulle piste di Passo Monte Croce la domenica, il consueto skitest organizzato da Ornello sport. Come per le scorse edizioni, segnalo che sulla pagina FB “Marco Ornello Pistoni” è presente un’ampissima documentazione fotografica dell’evento e dei materiali testati mentre sul suo forum sono riportate queste note e le impressioni degli altri partecipanti al test su questi e sugli altri sci provati.

Aziende presenti: Atomic, Fischer, Head, Rossignol – Dynastar, Salomon, Voelkl.

Condizione delle piste: sole e caldo, ma la neve ha tenuto benissimo fino a pomeriggio inoltrato. Io ho sciato solo il sabato alla Croda Rossa. Per motivi personali ho rinunciato alla seconda giornata di test.

Come sempre vi prego di tener conto, leggendo queste righe, che quelle che riporto sono le mie personalissime impressioni e non pretendo certo che siano condivise da altri, anche se mi piacerebbe potermi confrontare con chi eventualmente non la pensa come me su questo o quel modello. Per quanto mi riguarda, ricordo solo che ho 63 anni, 180 di altezza per 67 kg, sciatore esperto, dotato di una tecnica discreta, che risente della provenienza old style, e di una buona preparazione fisica per l'età; scio solo in pista un po’ con tutto, dai GS FIS, agli SL negozio, ad un allmountain che uso dopo qualche bella nevicata o su neve primaverile.



Di grandi novità quest’anno nell’ambito degli sci da pista di fascia alta ce ne sono state veramente poche, anche perché è quasi impossibile migliorare ulteriormente quelli che sono prodotti spesso vicini alla perfezione come sono gli attuali sci top di gamma, per cui un po’ tutte le case si sono limitate ad apportare ritocchi di carattere grafico o interventi di minima. Le uniche novità in questo ambito sono state presentate da Atomic, con il nuovo X9 waist 75 ed il G9 R, la versione “vitaminizzata” del G9 normale, e Rossignol che propone una nuova linea di sci allround, la React.

ATOMIC

Atomic X9 waist 75 175
Presentato in una bella livrea grigia e verde ed attacco X12TL verde, è, se vogliamo, il “fratello cicciotto” dell’X9, ed i “75” del nome sono proprio i mm di larghezza del centro, quasi 1 cm in più rispetto all’X9 da cui deriva. Cosa dire di questo sci? A molti è piaciuto tantissimo, a me sinceramente no. Non perché non sia piacevole da sciare, anzi è sicuramente un bell’attrezzo con cui fare (chi le sa fare, non io) pieghe da paura, proprio perché il centro più largo ti invita ad osare. E’ stabile in velocità, si destreggia bene anche nello stretto, ma…. ma per me che sono rimasto folgorato dal primo XT e poi mi sono fatto stregare dall’X9 R, per me dicevo a questo sci manca un pizzico di rapidità nel passare da uno spigolo all’altro, quella rapidità che per i miei gusti deve avere uno sci di questo tipo. Stiamo parlando di una frazione di secondo, per carità, ma è quella che fa la differenza. Ammetto che si tratta di un mio limite, dovuto al fatto che io non faccio le curve carvando fino a toccare la neve con la mano e scio un po’ old style, ma a me piacciono di più gli sci stretti e reattivi, e la reattività non è certo il punto di forza di questo nuovo modello della casa di Altenmarkt.
Se dovessi classificarlo, direi un allround di buon livello, più facile dell’X9 “normale”, ma sicuramente anche meno divertente per i miei gusti e per il mio modo di sciare. Ecco, se lo avessero battezzato “X8” invece che mantenergli il nome “X9” lo avrei probabilmente capito e magari apprezzato di più.

Atomic G9 R 177
Atomic in questa stagione ha adottato anche per il suo “GS negozio” la stessa strategia che l’aveva portata a creare l’X9 R: vale a dire che ha preso il modello da GS e gli ha montato una bella piastra racing per cambiargli totalmente il carattere e posizionarlo a far concorrenza diretta agli altri “master” GS presenti sul mercato, l’M 21 di Rossignol, l’i.speed pro di Head, il Racetiger piston di Voelkl, ecc. e l’operazione è perfettamente riuscita, a dimostrazione di come la piastra sia ormai diventata una componente fondamentale negli sci moderni. In versione R, come l’X9, si differenzia in modo sostanziale, o sarebbe meglio dire “sostanzioso” rispetto al normale G9, guadagnando in tutto: reattività, brillantezza, rapidità nei cambi, velocità di risposta, mantenendo per altro le doti migliori del G9 “normale”, che sono la fluidità e la sincerità nelle reazioni. Io l’ho provato tra gli ultimi della giornata, ma la neve teneva ancora bene con alcuni tratti in cui era comparso il duro sotto quella smossa ed anche lì lo sci non fa una piega, basta tenerlo ben caricato e non si sposta di un millimetro, lo senti stabile e bello presente sotto ai piedi.


FISCHER

Nessuna novità sostanziale neppure per Fischer per quanto riguarda i modelli da pista, per cui ho riprovato volentieri un classico come l’SC.

Fischer RC4 WC SC 165
Come per il G9 anche in questo caso potrei sintetizzare queste impressioni solo scrivendo: come può cambiare uno sci sostituendo la piastra. Lo scorso anno mi aveva un po’ deluso e lo avevo scritto: poco brio e mancanza di una spiccata personalità per essere un SL, seppur “negozio”; ebbene è bastato sostituire la piastra rail RC4 Z12 con una piastra tradizionale Z13 (mi sembra si chiami così) per cambiare totalmente volto allo sci e fargli riacquistare la grinta che lo ha sempre contraddistinto in passato. Adesso finalmente è tornato ad essere un vero SL, cattivo quel tanto che basta, reattivo, capace di tenere il passo dei principali concorrenti. In più, rispetto ad esempio al cugino The curv è più snello, per cui risulta più immediato e rapido nei cambi, che secondo me è una prerogativa irrinunciabile per uno sci di questo tipo. Bellissima come sempre la grafica… ma il buco tappato in punta proprio non riesco a sopportarlo.

HEAD

Head ha mantenuto praticamente invariate le sue serie top, world cup e supershape, aggiornandone solo la grafica, mentre ha concentrato i propri sforzi nell’ambito degli sci lady e soprattutto negli scarponi.

Head WC Supershape i.speed 177
Ebbene sì, lo ammetto. Con lui ho una relazione che dura ormai da una dozzina d’anni. L’ho conosciuto in Val Senales quando faceva il suo debutto in società, era il primo skitest organizzato da Ornello sport a cui partecipavo e mi ricordo ancora che quando Stefano Silvestri di Head me lo ha messo ai piedi mi ha detto “vai, Renn e divertiti!” e fin dai primi metri è scattata la scintilla… Da allora ne sono passati di anni, ma tutte le volte che ci siamo rivisti non ho perso l’occasione di frequentarlo di nuovo, constatando come evolveva nel tempo, anche se come in tutte le relazioni di lunga data ci sono stati dei momenti di passione travolgente ed altri di stanca e qualche tradimento da parte sua, come quando volle fare il “modaiolo” e passare al rocker, ed io per ripicca lo tradii, lo confesso, con suo fratello maggiore wc i.speed, anche solo per farlo ingelosire un po’. Ma poi, proprio come in tutti i veri amori, quando ci si ritrova si fa pace ed il feeling torna di nuovo come una volta. Quest’anno si è messo una livrea grigio opaca come i suoi fratelli supershape, magari per essere ancora più fotogenico quando gli atleti di casa Head lo portano sui podi di tutto il mondo, ma resta sostanzialmente lo stesso delle ultime stagioni, sempre rapido nei cambi, snello, facile da sciare, ma comunque dotato della solita brillantezza, lo sci ideale per tutti, da chi ha ancora un bel po’ da migliorare, al maestro che ci fa otto ore di scuola. Perché lui è così, digerisce praticamente tutto, è paziente, non si rivolta mai, ti asseconda sempre, per diventare quasi cattivo se lo metti sulla lamina e gli chiedi di scatenarsi. Ok, magari penserete che sono un po’ di parte, ma l’ho dichiarato subito, con lui è amore vero.

Head WC Rebels i.race pro 175
L’ho riprovato volentieri e come lo scorso anno mi ha entusiasmato. Considerando che anche lui è rimasto invariato, non posso che riprendere quello che avevo scritto lo scorso anno e confermarne in pieno tutti gli aspetti positivi e le sensazioni che mi aveva trasmesso la scorsa edizione. Sci brillantissimo, dinamico, velocissimo e stabile a qualsiasi velocità, chiede solo di essere scatenato per dare il meglio di se. Unica cosa, a mio parere vuole essere sciato sempre sulla lamina, altrimenti se lo fai derapare anche un minimo la coda ti scappa via, ma è normale considerando le sue misure che ne fanno quasi uno “slalom allungato”. Non è quindi uno sci con cui andare a spasso e a lungo andare può diventare un po’ stancante se non si hanno le gambe allenate.

Head WC Rebels i.speed pro 180
Un altro grande classico della casa austriaca che quest’anno cambia solo la livrea. Considerando che come per il SSS anche lui è una vecchia conoscenza, non ho molto da scrivere di nuovo su questo sci, così l’ho provato (per l’ennesima volta direi) subito dopo l’i.race per valutarne proprio le differenze, che in effetti, pur avendo i due sci la stessa struttura, ci sono e si avvertono in modo preciso. L’i.race gira di più ed è normale considerando lo shape diverso, ma l’i.speed è più dolce nelle risposte, è sempre stata una caratteristica che lo ha reso differente da tutti gli altri GS negozio in circolazione, e perdona di più qualche errore di impostazione. Anche lui come il fratello dà il meglio di se quando schiacci l’acceleratore, tanto da non far rimpiangere, in campo libero naturalmente, un GS FIS per come è preciso e stabile, pur essendo notevolmente più facile e meno impegnativo rispetto ai modelli da gara e probabilmente anche più divertente; entra in curva in modo impeccabile e non ha un minimo accenno di cedimento, sostenendoti sempre ed infondendoti assoluta sicurezza Anche la coda, che era uno dei pochi punti deboli del vecchio i.speed è adesso a livello dei concorrenti più cattivi. Rispetto all’i.race pro mi sembra meno stancante, anche se una verifica di questo tipo è praticamente impossibile considerando che in un test tieni ai piedi un attrezzo per un paio di piste o poco più.

ROSSIGNOL

La casa francese è l’unica quest’anno a presentare una nuova linea di sci, la React, con tre modelli che vanno a coprire (non so se sostituiscono i precedenti Pursuit) tutta la fascia allmountain pista, o allround che si vogliano chiamare, la stessa per capirci dove si collocano i Salomon XMax e simili nelle loro varie declinazioni. Dei tre modelli, R8 TI il più prestazionale, R8 HP di fascia media ed R6 Compact di fascia inferiore, i primi due erano presenti al test.

Rossignol React R8 TI 176
L’ho provato per primo, con neve dura, pista libera e millerighe proprio per avere “la mente sgombra”. Già, perché se scendi da un master o comunque da uno sci race e passi ad un allround come questo è abbastanza probabile che lo giudicherai magari poco reattivo o un po’ “molle”, mentre se lo provi senza condizionamenti lo puoi valutare per quello che è veramente e per il target di sciatori a cui è destinato. E devo dire che questo React T8 TI mi è piaciuto parecchio. In questa versione top, con inserti in titanal, è veramente divertente, sia in ingresso sia in chiusura di curva è dolce, gira bene nello stretto e risulta bello stabile e preciso quando lo fai correre ed imposti qualche bel curvone ad ampio raggio. La larghezza di 74 mm, corretta per uno sci di questo tipo, ed il raggio di 15 metri gli conferiscono un piacevolezza veramente invidiabile, la struttura consistente la senti e anche se lo sci è leggerissimo sotto i piedi, non ti fa rimpiangere un race carve gs quando lo fai correre un po’. Chiaramente, non è e non vuole essere uno “sci da gara” che ti riempie di adrenalina, per quello ci sono i master in casa Rossignol, ma il compagno ideale per una giornata intera sugli sci, con cui alternare discese in tutto relax a delle belle sparate, magari come piace a me su archi di curva differenti tra un tratto e l’altro… In pratica uno sci per il turista esperto, il concorrente naturale del Salomon race blast; un attrezzo che sono convinto all’estero avrà un grandissimo successo, mentre in Italia, dove tutti abbiamo il pallino degli sci race, probabilmente gli preferiremo, per restare in casa Rossignol, il fratello Hero LT TI.

Rossignol React R8 HP 177
L’ho provato subito dopo il TI, ancora in condizioni ottimali di neve e affollamento. Ha la stessa struttura del TI, misure e raggio simili, ma come sulla serie Hero, rispetto al fratello di fascia più alta il titanal in questa versione viene sostituito dal carbonio e la differenza, ovviamente, si fa sentire, soprattutto quando si spinge un po’. Infatti a bassa velocità lo sci si comporta in modo abbastanza simile al TI, stessa facilità, stessa immediatezza nell’impostare la curva, buona stabilità anche su neve relativamente dura e su archi ampi, ma se aumenti l’andatura comincia a diventare ballerino e ti consiglia amichevolmente di chiudere un pochino il gas. Un attrezzo facile e non impegnativo adatto ad uno sciatore in fase evolutiva o per chi, anche dotato di una buona tecnica, non ha mire “corsaiole” e preferisce farsi una settimana bianca all’anno in tutto relax.

VOELKL

Voelkl Racetiger GS UVO piston 180
Sarà che ho iniziato a sciare seriamente con il weltup Renntiger R (da cui ho poi preso a prestito il nickname), sarà che sono poi cresciuto sciisticamente con i P9 e P10, sarà che i miei primi sci carving sono stati i P60, sarà che da sempre i miei SL favoriti sono i Racetiger SL, ma io agli sci della casa tedesca sono affezionato, per cui almeno un giretto con qualcuno dei suoi sci me lo faccio sempre volentieri, ed anche questa volta non sono rimasto certo deluso. Lo sci è lo stesso della scorsa stagione anche se presentato con una grafica diversa che a me sinceramente continua a piacere poco, come proprio non mi piace l’uvo, messo lì in bella mostra nel mezzo della punta, ma basta far finta di niente e ritrovi sotto ai piedi il solito splendido purosangue di razza, degno concorrente degli altri “master”. Rispetto all’i.speed o al G9 R risulta probabilmente più scorbutico, ma continua ad essere un punto di riferimento in termini di prestazioni. Stretto come piace a me, nei cambi è addirittura fulmineo, come lo fai correre un pochino si dimostra granitico, malgrado mi sembri sempre più leggero dei diretti concorrenti, anzi più aumenti la velocità e più sembra incollato alla neve. Peccato non aver potuto tirare un po’ le marce, ma malgrado l’abbia provato intorno all’ora di pranzo, la Signaue, come le altre piste del resto, era comunque molto affollata e non era certo il caso di rischiare più di tanto. Peccato… sicuramente ci sarà qualche altra occasione, alla prossima, Tigre da corsa ;)

E adesso veniamo ad una “guest star” che merita un capitolo tutto a parte ;):

Porsche limited edition Ornello Sport 165
Come molti sanno, questo sci se lo ha fatto realizzare Mark su misura e su proprie specifiche, partendo dalle misure e dalla struttura dell’Atomic SL FIS, con piastra attacco Salomon da gara X16 Lab. Poi naturalmente ha provveduto di persona alla preparazione. In pratica, un vestito di sartoria tagliato su misura. Ci tenevo a provarlo e sapendo che sono un appassionato, Mark me lo ha gentilmente messo a disposizione, pur dovendo lavorare un po’ per spostare l’attacco sul mio scarpone (un tempo avevamo lo stesso numero, ma ormai lui ha adottato scarpette da Cenerentola :D).
E’ l’unico sci con cui ho fatto quattro piste, una Orto del Toro e tre Signaue, anche perché nel frattempo Mark se n’era andato a farsi una sciata e non volevo certo lasciarlo agli stand incustodito in sua assenza. Sull’ovetto della Orto del Toro in tre mi hanno chiesto che sci erano, poi mentre lo mettevo ai piedi un altro paio di sciatori si sono fermati a guardarli e sono rimasti lì ad aspettare che partissi… Solo che di sicuro non ho fatto un gran figura, anzi. Pur essendo appena sceso da un purosangue come l’i.race pro e che questo non era certo il primo SL FIS che ho avuto modo di provare, mi sono reso conto immediatamente che stavamo vedendo tutto un altro film. All’inizio mi ha messo un po’ in soggezione lo confesso, perché non è certo uno sci intuitivo ed è tutt’altro che facile, è un po’scorbutico e non sembra voglia assecondarti più di tanto. Conoscendo che tipo di sciata ha Mark, potente e “da pali” mi rendo conto che questo è effettivamente lo sci perfetto per lui, perché per “domarlo” devi caricarlo bene e starci sopra, altrimenti fa quello che vuole lui. Capito questo principio, adattando la mia sciata che è l’opposto della sua, ho preso confidenza ed ho iniziato a farlo viaggiare come Dio comanda per poterne sfruttare le caratteristiche migliori. E allora, sciati “di forza”, si scatenano e danno il meglio di loro. Cattivissimi, duri, ma non “putrellosi”, reattivi il giusto, si aggrappano letteralmente alla neve, perché la preparazione delle lamine, 87 - 0,5 come si raccomanda ad uno slalom di razza, sono tirate in modo molto aggressivo, come mi ha detto Mark quando glieli ho restituiti (beh, me lo potevi dire prima, no? :D), ma se allarghi il raggio di curva non fanno una piega e ti sembra di avere ai piedi un gs vero, tanto sono granitici. Rispetto all’SL FIS Atomic, da cui deriva come shape, questo Porsche ltd edition mi sembra ancora più performante, però non è certo uno sci per andarci a spasso; ci fai un paio d’ore, ci dai dentro come si deve e poi o passi ad un altro sci, oppure è meglio che ti fermi in qualche baita, se non vuoi bruciarti del tutto le gambe. Però in quel paio d’ore, che libidine, ragazzi!


Per concludere:

La domanda che un po’ tutti al test ci siamo fatti e che molti mi stanno ponendo in queste ore è: ma tra tutti gli sci provati in questo e nei PMC più recenti, ed in particolare tra i vari “master”, qual è il migliore?. La mia risposta, del tutto personale naturalmente è: non ce n’é uno meglio dell’altro in assoluto, ma tutto dipende dalle proprie preferenze e dal proprio background sciistico. Mi spiego meglio perché detto così sembra un po’ troppo lapalissiano. Nel tempo e con l’avvento del carving gli sci si assomigliano un po’ tutti, e, diciamoci la verità, è praticamente impossibile trovarne uno che non sia all’altezza o che abbia qualche difetto evidente. Però ogni modello ha un proprio dna, che eredita dalla casa madre, delle caratteristiche, magari delle semplici sfumature che però lo rendono differente dagli altri. Io che scio da parecchi anni ormai con Head dovessi scegliere probabilmente sceglierei tra i GS l’i.speed pro e tra gli allround top l’i.race pro, ma chi scia normalmente Atomic non ho dubbi che prenderebbe G9R e X9R, così come i “salomonisti” andrebbero sul Race Pro, mentre i fan di Voelkl sceglierebbero sicuramente un Racetiger piston, ecc.

Quindi, per quanto mi riguarda non eleggo un vincitore, ma se debbo proprio scegliere tra tutti gli sci che ho provato in questa edizione, lo sci che mi ha esaltato di più è il Porsche limited edition Ornello Sport. Lo so, sono un po’ ruffiano, ma così mi salvo anche da eventuali rimostranze dei tifosi di questo o quel marchio. ;) :D

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Complimenti per le ottime recensioni, come sempre del resto! Mi auguro solo che la recensione dei "Porsche...." non scateni la reazione di quella dei Rossi Master dell'anno scorso!!! Anche perchè questi, a differenza dei master, almeno a livello estetico sono veramente una tamarrata anni '80.... veramente terribili! Complimenti ancora sei sempre molto professionale.
 
Complimenti per le ottime recensioni, come sempre del resto! Mi auguro solo che la recensione dei "Porsche...." non scateni la reazione di quella dei Rossi Master dell'anno scorso!!! Anche perchè questi, a differenza dei master, almeno a livello estetico sono veramente una tamarrata anni '80.... veramente terribili! Complimenti ancora sei sempre molto professionale.

Ti assicuro che dal vivo sono molto, ma molto più belli che in fotografia, credimi. Poi solo per il marchio Porsche... :D
 
Ti assicuro che dal vivo sono molto, ma molto più belli che in fotografia, credimi. Poi solo per il marchio Porsche... :D

Mah come si sa de gustibus...... io sinceramente me li regalassero un paio di sci del genere, a prescindere dai contenuti tecnici che mi sembrano validi, finirebbero direttamente in cantina......... mi ricordano i ragazzotti della provincia che al sabato pomeriggio trovi in centro a Milano con gli occhiali Porsche (o simili) per l'appunto.... naaaaa!

A parte questa piccola parentesi noto che quest'anno come novità sui top di gamma c'è veramente poco ho notato ed anche altri marchi non presenti al test mi sembra riconfermino i loro modelli, d'altro canto l'anno scorso c'è stata una pioggia di novità.
 
bisogna che mi tolga la curiosità di provare questi racetiger con piston... anche se l'istinto mi dice che non sono il mio genere...
 
Credo li affianchi, ma per esserne certi bisogna aspettare i cataloghi Atomic aggiornati.

No, G9 RR non esiste più, sostituito dal G9R, che tra l'altro mi è sembrato pure più duro, più difficile...
Tra l'altro era un prodotto solamente per il mercato italiano, quindi la cosa non mi stupisce.
 
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