Kings & Queens of Corbet’s Couloir 2019

Non so voi, ma io quando (molto raramente) mi fermo un attimo a guardare una run di gare di questo tipo, non riesco ad associare le rus alla goduria, ma solo alla estrema sollecitazione alla quale sottopongono le giunture, le vetebre, etc...
Mi danno l’idea è che si tratti di atleti destinati ad una cariera più o meno lunga (forse meno), ma che probabilmente terminerà con un fermo e non con un felice pensionamento dedicato allo sci libero.
Al contrario, filmati di sci libero su linee vergini, magari anche con pillows importanti o anche cliff, non mi danno la stessa sensazione di traumaticità.
Se prendiamo ad esempio la bomba sul relativamente “piatto” con la quale cominciano queste runs, penso che ogni sciatore, per quanto atleticamente perfetto o anche super, ne abbia in corpo alcune decine e se le giochi man mano, come un’antica tesserina a punti che veniva bucata con quella pinza a stellina fino ad esaurimento.
 
Non vorrei dire una scemata ma questa "gara" é solo per non pro. Ed é una tradizione saltare in quel canale.

Esatto. Nasce come tradizione locale, poi ultimamente ha parecchia visibilità ma non la classificherei come gara nel senso classico. Di sicuro quando ti affacci a quel salto fa una bella impressione, e ricordo bene il pensiero che col cavolo che sarei sceso da li, altro che saltarci dentro. :shock:
 

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Conosco la tradizione del Corbets, leggevo Powder Mag già nel 97.... Parlavo in generale delle gare di backcountry-freestyle, per amatori o pro che siano, che spesso ti costringono a dare ste ghiande sul piatto, sulle gobbe o sul fortemente tracciato, che a mio avviso non sono divertenti ma dolorose... un conto è saltare quel drop belli raccolti a bomba e pronti per l’atterraggio, un conto è arrivare all’impatto impreparati dopo rotazioni che ti scompongono. Poi è chiaro, son dei gatti e sanno cadere...
 
Comunque il tipo con le gambe paralizzate ha mandato a casa tutti :)

Poi per risponderti vettore, di sollecitazioni ne prendono di più in coppa del mondo nel dh o sui moguls tanto per fare due esempi nello sci. Che non ti piaccia questo aspetto lo rispetto, ma non lo condivido.
 
In effetti ho sempre visto il backcountry (o anche side come in questo caso) come luogo da venerare non da profanare. Penso ai pionieri che droppavano nel corbets con soggezione paura e cautela, e a questi con la musica a palla e la grigliata di salsicce... :D
Comunque bel fegato!
 
Ho grandissimo rispetto per queste persone. Anche da noi in Ticino c’e un ragazzo piuttosto forte. E l’ho visto andare anche in fuoripista, davvero notevole. Sono esempi per tutti.
 
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