Porca miseria che pulizia.....però manca un po' di mordente per i miei gusti. Tra le varie l'esecuzione di Pollini è forse quella più equilibrata. Ma lo dico da semplice ascoltatore, i pianisti qui siete voi.
Torniamo a dare barlume... basta quelle porcherie che ascoltate voi.
Bei ricordi, la suonai anch'io... tra l'altro pure in pubblico una voltaanche se onestamente così veloce non sono mai riuscito e, a dir la verità, non mi fa impazzire... la preferisco un pelo più "lenta".
Io facevo un uso più parsimonioso del pedale, credo che il fff tipico e famoso di Beethoven non fosse ancora arrivato... sebbene di questa esecuzione c'è un bellissimo lavoro di mezzo pedale. Anche io quando ero "in forma" mi piaceva giocare più con quella tecnica.
Secondo me l'esecuzione più tarda, sempre di Barenboim, delle 32 sonate di Beethoven, sono più equilibrate... Non le ritrovo.
Sonata straordinaria, un Beethoven già maturo, un Beethoven già con personalità sua, sembra di notarne già i tratti tormentati e ossessivi del suo carattere...
Il passaggio tra fine dello sviluppo alla ripresa del tema del primo movimento è da seghe a 2 mani.
In quelle 10 battute c'è TUTTO Beethoven.
Ne odio tutti sti nomignoli ex post.
Tempesta un *****.
Sonata n. 17 in Re Minore, opera 31 numero 2.
Stop.
E gesù, quanto ti sfonda il petto la tonalità di Re minore
Porca miseria che pulizia.....però manca un po' di mordente per i miei gusti. Tra le varie l'esecuzione di Pollini è forse quella più equilibrata. Ma lo dico da semplice ascoltatore, i pianisti qui siete voi.
Il forum degli sciatori |
Benvenuti nello Skiforum Benvenuti nella community degli amanti degli sport invernali e della montagna. Nello skiforum si discute di:
Registrandoti avrai accesso a tutte le funzioni dello Skiforum e la navigazione sarà più veloce (non apparirà più questo messaggio di benvenuto). Per comunicazioni, commenti o altro: info@skiforum.it Buono skiforuming! |
I capelli bianchi aiutano sempre a suonare Beethoven
Pollini mi piace di più l'uso del pedale pulitissimo e nel minimo indispensabile, ma magari la differenza la fa anche la tecnica di registrazione e l'ambiente soprattutto....
Sempre un po' veloce per i miei gusti, ma io son fatto così... sono lento
Ecco poi c'è lui...
Altra scuola, altra generazione, e soprattutto altro strumento.
Non fatevi ingannare ad un primo ascolto pensando ad un appiattimento dell'esecuzione sul mezzopiano e pianissimo. Richter suonava un Bosendorfer, strumento di una sonorità molto particolare e meno famoso dei classici Model D di Steinway & Sons made in NY.
E' un vero pianoforte di epoca moderna, passatemi l'espressione: in effetti suonarci Mozart, Bach o anche Schubert o Beethoven non è l'ideale, la loro musica fu suonata al massimo per fortepiani, dai suoni scarni e brevissimi, paradossalmente uno Steinway o comunque pianoforti dal tocco più secco sono anche un pelo più filologici.
Sul Bosendorfer sicuramente se ne apprezzano di più i compositori romantici...
Uno strumento prettamente europeo, timbro caldo, avvolgente, ricchissimo di armoniche, caratteristiche che balzano all'orecchio molto di più quando il tocco del pianista è pulito, e per farlo uscire cristallino e limpido generalmente devi pestare come un assassino.
Se non sai suonare bene, il Bosendorfer ti massacra.
Lui sapeva suonare bene.![]()
Ultima modifica di madflyhalf; 24-02-2021 alle 10:20 AM.
Se volete sentire un interprete sempre sul filo sottile tra genio e follia....
Non è filologico
Non è tradizionale
Eppure, una volta che si accetta che non si troveranno queste cose, diventa davvero interessante. Quantomeno diverso dalle esecuzioni tradizionali.
PS il Beethoven di Pollini non mi ha mai entusiasmato. Le sue pietre miliari discografiche che rimarranno nei secoli dei secoli, secondo me, sono gli Studi di Chopin e i tre pezzi da Petrushka di Stravinskij.
Credo sia fondamentale ascoltare, per i pezzi che si vuole studiare, più esecutori possibili (nel limite della decenza), dai più filologici ai meno convenzionali, si espande tanto per un pianista amatoriale, la sensibilità dell'orecchio a tanti aspetti di una composizione, a cui magari qualcuno dà più peso di altri.
Ci si forma il proprio bagaglio culturale e si arriva a dare la propria dignitosa esecuzione.
Lo ribadirò all'infinito, adoro Mozart, adoro il pianismo di Mozart suonato dalle donne (Marta Argerich su tutte), adoro il Mozart di Michelangeli (cosa non si adora di Michelangeli?!), ma di alcune cose che ho suonato, sento di aver carpito tutto quello che potevo, quando mi sono spinto ad ascoltare il Mozart unconventional di Glenn Gould.
Ascoltare per credere, senza pregiudizi.
Bravo Ivo... tanta roba!
Mozart Ascoltalo suonato dalle donne: Argerich, Uchida, Maria Joao Pires su tutte.
Poi Michelangeli per la consueta perfezione.
Claudito Arrau, gli ultimi tempi quando era vecchio, per coglierne tanti aspetti... l’universalita delle composizioni di Mozart!
E quando sei passato da tutti questi, un paio di sonate eseguite da Gould, così caschi dalla sedia. Il naso e le orecchie che sanguinano, ma un po’ più ricco
Riguardo alle sonate di Beethoven, ho ascoltato qualche mese fa sul Tubo una esecuzione della Hammerklavier da parte di un giovane italiano, contraddistinta da uno scrupoloso rispetto delle indicazioni metronomiche e di tutte le ripetizioni: dura più di un’ora!!
Non è l'abitudine nemmeno per me la Martona con Mozart, però ho scovato un paio di esecuzioni niente male secondo me...
In tarda età ovviamente, non giovane.
Spettacolo, gli insegnava a dirigere
Ho ripescato un cd che avevo dimenticato, Emil Gilels che suona Mozart dal vivo (un paio di sonate e due fantasie). Il suono e quel che è ma mi pare una lettura di Mozart "atipica". Interessante.
Non mi pare l'ultimo degli stronzi...
Che sonate e fantasie sono?
ho poca roba sua, e ormai chissà dov'è, ma anche qualcosa di Mozart e mi pareva fosse più che accettabile (che merda che sono)
Segnalibri